Fabrib
Forumer storico
Vestager apre ai rimborsi rapidi e senza onere di prova
Dalla commissaria Ue rassicurazioni agli eurodeputati nordestini
Dalla commissaria Ue rassicurazioni agli eurodeputati nordestini
- Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
- 27 Mar 2019
- Gli investitori non professionali che siano stati danneggiati dall’azzeramento delle azioni delle ex Popolari, acquistate senza idonee informazioni rispetto ai rischi assunti, potranno essere risarciti con il Fondo indennizzi risparmiatori (Fir) anche in forma integrale, senza la necessità di ricorsi ad arbitrati o a tribunali, perché questo non va considerato aiuto di Stato. Questo è quanto avrebbe assicurato ieri la commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, incontrando a Bruxelles l’europarlamentare David Borrelli (ex M5S, ora gruppo misto), accompagnato dalla collega Isabella De Monte (Socialisti e Democratici), in un colloquio contraddistinto, secondo lo stesso Borrelli, da «grande disponibilità» al dialogo«A Vestager – dice l’eurodeputato veneto – ho potuto raccontare le storie di tante persone con cui ho parlato negli ultimi tre anni. La commissaria ha capito bene il problema di fondo, e cioè che molte di queste non erano assolutamente consapevoli del rischio collegato all’investimento e hanno agito in piena fiducia. Il problema degli aiuti di Stato si pone, ma Vestager ritiene ci sia la possibilità di aggirarlo se le figure coinvolte nella truffa non sono operatori speculativi».Questo è il principio generale. Ora si tratta di calarlo sul piano dei fatti concreti ed è un argomento che deve risolvere il governo italiano, attraverso un confronto con la Commissione. Occorre, in pratica, stabilire una griglia di regole che consentano di scremare i soci non professionali dagli altri e che dunque dia modo di verificare subito, alla presentazione dell’istanza di rimborso, se vi siano o meno i requisiti per ottenere il denaro.«Vestager – prosegue Borrelli - ci ha spiegato come esista già uno schema di percorso utilizzato in situazioni analoghe in altri Paesi, che richiede soltanto di essere personalizzato sul caso italiano». Bisogna fissare, cioè, dei parametri-soglia, per esempio in base all’età del risparmiatore, al suo reddito, all’importo reclamato e così via. Un’operazione che non implica l’onere della prova. Dunque, ci si aspetta, anche veloce. «La necessità di dimostrare il “misselling” (la vendita truffaldina, ndr) - conclude l’europarlamentare – toccherà invece a quelli che non superano la prima selezione. In che modi e con quali tempi è un tema che deve affrontare Palazzo Chigi».Sul governo, intanto, si sono intensificate anche ieri le pressioni dei partiti di opposizione. I deputati forzisti Renato Brunetta e Pierantonio Zanettin ritengono che il Paese non possa più tollerare ancora a lungo, in materia di riparazione dei risparmiatori traditi, tanta «incompetenza e superficialità». «Dopo i proclami lanciati nell’assemblea del 9 febbraio a Vicenza, accompagnati dall’impegno a emanare i decreti attuativi del Fondo nella settimana successiva, dopo le tante chiacchiere spese vanamente in queste settimane – scrivono i parlamentari FI - i ministri Salvini e Di Maio sono arrivati all’ultimatum verso il collega Tria perché firmi i decreti al più presto, annunciando che, in caso contrario, li avrebbero scritti loro. I due vicepremier la smettano con questa buffonata dei proclami, destinati solo a creare confusione e false aspettative. Varino i decreti oppure ammettano una volta per tutte di avere commesso un pasticcio».«Il sottosegretario Alessio Villarosa – incalza Antonio De Poli, senatore Udc - sostiene che le interlocuzioni con l’Ue sono terminate venerdì scorso. Il governo riferisca in aula sull’esito e soprattutto ci dica per quale motivo, a distanza di tre mesi dall’approvazione della Legge di bilancio, le procedure per far partire i risarcimenti sono bloccate».