Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Portale Consap, nuovo scontro sui disservizi
  • Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
  • 17 Oct 2019
VENEZIA (g.f.) Per il portale informatico gestito dalla Consap dedicato alla gestione delle domande per il Fondo di indennizzo dei risparmiatori (Fir) delle banche in default non c’è pace. Alle incertezze legate a numeri e linguaggio, motivo ieri di una schermaglia con l’Adiconsum, si è aggiunto un presunto «malware» nel sistema – o un errore imprevisto sorto nei recenti interventi di semplificazione di alcune sezioni – che, secondo «Noi che credevamo nella Bpvi», in un allarme rilanciato anche dal Coordinamento Don Torta, avrebbe alterato i dati immessi dagli utenti in fase di inserimento delle pratiche. La conseguenza sarebbe l’azzeramento della somma alla quale hanno diritto. «Si tratta chiaramente – rileva Luigi Ugone, presidente dell’associazione - di un problema tecnico. È molto grave, ma non pensiamo possa essere altro. Il fatto è che i 180 giorni passano e già ci sono stati molti altri intoppi e, se è vero che circa 16 mila pratiche sono già state caricate sulla piattaforma Consap, migliaia di persone potrebbero veder messi a rischio i ristori senza saperlo».
Ipotesi comunque respinta dalla base da Consap che ricorda la funzione di controllo affidata in istruttoria ad una commissione composta di nove membri. L’associazione Ezzelino da Onara, invece, da parte sua segnala la presenza nel portale di «un campo nel quale inserire un dato insignificante per il rimborso» (il valore di carico medio fiscale) che viene fornito direttamente da Intesa Sanpaolo. La raccomandazione è di affidare la pratica a personale esperto «al fine di evitare i tanti tranelli che quotidianamente si devono affrontare». Non manca infine la querelle sui numeri. Adiconsum, sulla base del conteggio di particolari indicatori, stima le stesse in un centinaio. Consap, però, smentisce ancora, precisando che le istanze «inviate fino alla data del 15 ottobre sono 5.985 mentre quelle in fase di compilazione sono 9.633» e che quelle per le quali saranno necessarie integrazioni non sono calcolabili in quanto l’istruttoria non è ancora iniziata.
 
Utente mgrz160 dal Fol
L'avevo segnalato anch'io ieri mattina qui sul FOL, la piattaforma è stata azzerata e quindi i dati dei titoli vanno RE-INSERITI da zero, non c'è nessun buco nel sistema, semplicemente la piattaforma vecchia non esiste più quindi bisogna rifare da capo l'inserimento dei dati dei titoli, gli altri dati personali e patrimoniali sono corretti.
la mia domanda risulta ancora visibile e tutti i dati sono rimasti invariati...
 
Rimborsi, avanza la proroga termini
  • Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
  • 27 Oct 2019
  • Natascia Celeghin
ROVIGO Crac delle ex popolari, per il Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) è già pronta la proroga dei tempi per presentare le domande di ristoro alla Consap. Mentre già si pensa ad aumentare la percentuale di rimborso. Ad annunciarlo il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, affiancato da Raphael Raduzzi, componente della commissione inchiesta banche, ieri all’incontro promosso a Rovigo da Condacons e Adusbef Veneto, con il contributo del consigliere comunale del M5S Mattia Maniezzo.
Dato importante nella vicenda che ha messo in ginocchio azionisti e obbligazionisti, in modo truffaldino, i clienti di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e in Polesine anche di Carife, è l’apertura mostrata dal sottosegretario al Mef, Villarosa, nel prendere in esame un rimborso più elevato del 30% per certi casi, soprattutto di over 65, ingannati due volte. «Dateci un giudice, un arbitrato per analizzare casi singoli», ha chiesto l’avvocato di Codacons Veneto, Franco Conte affiancato dall’avvocato di Adusbef, Fulvio Cavallari. «Cercheremo di innalzare il più possibile la percentuale di indennizzo per tutti - ha replicato Villarosa -. Andare per arbitrato avrebbe comportato un allungamento dei tempi: non era percorribile come strada. Ma comprendo la necessità di cercare di dare qualcosa in più a chi ha subìto un danno nel danno. E su questo prometto cercheremo nuovi fondi».
Sul fronte delle tipizzazioni delle violazioni massive nell’arco di dieci giorni dovrebbero essere catalogate e inserite nel sito: «Il tempo di trasferire dal ministero dell’Economia alla Consap tutti i dati raccolti a Roma grazie alla collaborazione delle associazioni», ha precisato il sottosegretario. Rilevante a livello locale anche l’iniziativa del sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo: «Metto a disposizione uno spazio del Comune di Rovigo per aprire uno sportello per i risparmiatori, per aiutarli e informarli su come richiedere il rimborso al fondo indennizzo». Un proposta che ha ricevuto il plauso delle associazioni e da Villarosa che ha comunicato che ottenuta quanto prima l’autorizzazione dalla Consap lo sportello verrà aperto. In quanto ai tempi la stima iniziale dei primi rimborsi è prevista per la primavera prossima. Ma ha precisato Villarosa «I fondi sono stati messi per tre anni ma siamo al lavoro per capire se con il fondo stanziato, una volta istruita la domanda, sia possibile dare anticipi sul 30%».
 
Ho scritto fin dal 25 agosto all'intermediario che attualmente ha in carico una delle obbligazioni assoggettate alla procedura (IT0004241078) chiedendo di restituire compilata l'attestazione sostitutiva prevista in procedura. Manco a dire che non ho ottenuto alcun riscontro. Stiamo parlando di CheBanca! Nessuno si trova in queste condizioni?
 
Ex popolari, nel portale profili dei soci modificati «Consap ora li ripristini»
Nicola Brillo 29 OTTOBRE 2019
Venezia. «Migliaia di profili già inseriti nel portale Consap sono stati modificati dall’ente, senza avvertire i diretti interessati». Luigi Ugone, presidente dell’associazione “Noi che credevamo nella popolare di Vicenza”, non risparmia critiche all’operato dei due governi Conte, che stanno gestendo la questione relativa agli indennizzi. E nel mirino mette il portale Consap, sul quale «il sottosegretario Alessio Villarosa (M5S) assicura il buon andamento, mentre continuano le modifiche».
La nuova contestazione, dunque, verte sulle modifiche dei profili all’insaputa dei risparmiatori interessati. «A seguito degli ultimi accessi da noi effettuati e segnalazioni ricevute – prosegue Ugone - abbiamo riscontrato un’anomalia probabilmente dovuta agli ultimi interventi da voi fatti sul portale. Tali anomalie riguardano i profili, parzialmente o totalmente inseriti in piattaforma: molti hanno subito una modifica non voluta dall’utente sui valori del costo totale di acquisto e che non corrisponde ovviamente all’importo versato dal risparmiatore. Chiediamo di intervenire per correggere». «Consap ha fatto sapere di essere pronta controllare manualmente i 4mila profili per rimetterli in ordine – spiega l’avvocato Paolo Polato di Adusbef - se non torneranno come prima, siamo pronti a chiedere chiarimenti». La gestione complessiva degli indennizzi non piace ad alcune associazioni dei risparmiatori, che chiedono sia migliorato il sito e solo dopo fatti decorrere i 180 giorni per inserire le domande
Altro tema “caldo” è quello relativo all’indicazione del prezzo di carico fiscale, che compare nel portale Consap, ma non nella norma istitutiva. Il presidente del consiglio Conte, riferisce Ugone, aveva poi promesso di alzare il tetto a 200mila euro per il canale forfettario, «ma nulla è stato fatto«. «La legge degli indennizzi diretti come ipotizzata all’inizio era innovativa e giusta, poi le successive modifiche hanno rovinato tutto – ribatte l’avvocato Andrea Arman, presidente del Coordinamento don Torta -. Ci vuole più competenza quando si interviene sulla vita di 300mila a cittadini».
Le associazioni poi lamentano le lentezza delle banche nel fornire la documentazione essenziale per accedere ai fondi.—
 
Ex popolari, appello a Zingaretti per il ritorno dell’arbitrato
  • Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
  • 10 Nov 2019
VENEZIA Crac bancari, le associazioni favorevoli a far rientrare in gioco la possibilità dei rimborsi anche attraverso l’arbitrato tornano alla carica con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Adusbef, Codacons, Anla e Comitato ristoro 100% sono tornati alla carica sulla proposta di innestare, sul Fondo di indennizzo risparmiatori, con la sua previsione di un risarcimento del 30% del valore d’acquisto delle azioni delle ex banche popolari liquidate, con un tetto di centomila euro, l’idea di una seconda fase, con la possibilità di accedere, per quanti fosse possibile, anche ad un arbitrato ed estendere così la percentuale di rimborso. La proposta è stata consegnata al segretario del Pd l’altro ieri a Mestre. «La disponibilità ci è parsa sincera - sostiene il leader di Codacons, Franco Conte -. Abbiamo chiesto massima semplificazione per le domande al Fir. Ma dev’essere solo una prima fase».
 
buonasera a tutti chiedevo a chi e piu informato per uno come me a presentato la domanda e o verificato che sono stati azzerati controvalore nominali e prezzo di acquisto, o mandato una email a consap e mi hanno risposto che posso stare tranquillo che verra preso in considerazione i documenti allegati con i vari importi che sono descritti nei documenti e se ce da richiedere altri documenti mi avviseranno tramite email .
1 domanda ce da fidarsi ?
2 cosa potrei fare ?
accetto qualsiasi consiglio grazie a tutti.
 
In Europa, dopo che Angela Merkel ha detto sì all’unione bancaria europea, l’Unione Europea ha detto sì al salvataggio statale di NordLB, ex colosso del credito a rischio di fallimento. Gli enti pubblici tedeschi che vanno in soccorso con 3,6 miliardi di euro sono stati equiparati a soggetti privati, una lezione per eventuali prossime crisi bancarie in Italia.
 
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Utente Fra41, da altro Forum.
 
Banche, proroga per i ristori Dalle venete 6.700 richieste
Finora solo 16 mila domande. Termini pronti a slittare ad aprile 2020
Corriere di Verona20 Nov 2019Gianni Favero
VENEZIA Il portale Consap per accedere al Fondo indennizzo dei risparmiatori (Fir) delle banche dopo gli aggiustamenti pare aver terminato il rodaggio: le telefonate per assistenza sono diminuite come la loro durata. Ma intanto per l’accesso al fondo c’è in vista la proroga di presentazione delle domande, che dal 18 febbraio 2020 è pronta a slittare al 18 aprile. Lo prevede un emendamento alla Manovra dei Cinque Stelle di cui ci si attende la conversione. Anche perché resta che le registrazioni alla piattaforma e l’invio delle istanze conteggiati al 8 novembre oggettivamente sono ancora pochissime.
Consap, la società del Tesoro che gestisce il portale per presentare le domande, riferisce di 32.142 iscrizioni (i soci danneggiati sono almeno 200 mila), di 16.251 domande complete già trasmesse e di 13.841 in attesa di documenti integrativi. Il 92% di queste riguarda risparmiatori del «binario forfettario», cioè quelli con reddito inferiore ai 35 mila euro o patrimonio sotto i 100 mila, a cui spetta in automatico un indennizzo massimo pari al 30% del costo di acquisto dei titoli. E una distinzione dei richiedenti in base alle banche di appartenenza riserva in più una sorpresa al momento non spiegabile. Se in testa alla classifica ci sono i risparmiatori di Popolare di Vicenza, con 4.459 domande, quelli di Veneto Banca sono solo poco più della metà, cioè 2.322, in quarta posizione alle spalle anche dei truffati di Carife (3.425) e di Banca Marche (2.799). Singolare, se si tiene conto che a dover inviare i documenti da inserire nel portale Consap è, per le ex popolari venete sempre Banca Intesa.
Lo squilibrio si riscontra anche nei piccoli numeri. Matteo Moschini, legale del Movimento per la difesa del consumatore, riconosce che «su una cinquantina di dossier completati con il carteggio mandato da Intesa, appena dieci sono quelli riferibili a clienti della ex Veneto Banca. Ancora più strano – aggiunge – se si considera che, dopo un recente confronto con Consap , l’istituto ha deciso di mandare a tutti la stessa documentazione, ritenuta necessaria e sufficiente».
La preoccupazione principale è però un’altra, decisiva per i rimborsi sopra la soglia dei centomila euro. «A mancare – spiega Moschini – è la tipizzazione delle violazioni massive del Testo unico della finanza. La delibera non c’è e genera ritardi a quanti devono dimostrare di averle subìte». Questione condivisa anche da Fulvio Cavallari, di Adusbef Veneto: «Capisco che per un organismo di nove componenti compilare un elenco esaustivo di tutti i possibili illeciti sia un lavoro enorme – rileva – e la domanda vera è se ci riusciranno, pur con i due mesi in più previsti dalla proposta di emendamento. A questo si aggiungono i ritardi delle banche per l’invio dei documenti. Insomma, in questo il funzionamento o meno del portale non c’entra». Per parte sua, il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta, torna sulla lunghezza dei tempi delle banche per l’invio dei documenti: «La prima operazione è sbloccare questo processo ma, nel frattempo decidere che i pagamenti possano avvenire per chi stia nel binario forfettario. Fatto questo ed ottenuta una fotografia esaustiva della situazione, si potrebbe decidere eventualmente di quanto far slittare i termini».
A sostenere che la piattaforma è inefficiente è Luigi Ugone, leader dell’associazione «Noi che credevamo nella Bpvi»: «Il sito è inaffidabile, ci sono parti ancora in costruzione – sostiene - e nell’ultima modifica sono stati azzerati 4.300 profili. Il fatto che le iscrizioni siano ancora così poche riflette la scarsa fiducia che i risparmiatori hanno nello strumento».
 

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