Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca

scrivo qui anche se non frequento + questi topic.
Tendenzialmente ritengo che , sebbene non vogliate credere alle fonti di Sandrino, dobbiate lucidamente accettare lo scetticismo che almeno vi vuole trasmettere.

il FIR è nato "elettoralmente da LEGA e m5S". E stato fatto nascere sul filo di lana prima che cadesse conte1\TRIA lanciando in gazzetta ufficiale dei decreti attuativi\regolamenti del FIR che erano gia pronti ma che tergiversavano al ministero perché tria non li aveva mai "fatti suoi". Nella sede vacante dell'agosto 2019 un manipolo di pentastellati guidati dal villarosada sono riusciti a mandarli un gazzetta ufficiale. Ma da quando PD&5S sono in sodalizio la funzione del FIR è solamente un carota per far marciare "l'elettore asino" a votarli svogliatamente ancora per un'altro turno elettorale.....
il m5s oramai elettoralmente si è autodisintegrato e il PD quel suo ex-elettorato se lo sta ri-inglobando con lentezza....... solo gli AZZERATI non potranno a mio giudizio mai + rivotare PD (sse mai lo avessero fattto in precedenza)....... e sono ben concentrati geograficamente, e questo ai fini elettorali è una manna dal cielo.
Ora Don Ciccio Villarosada "auspica" (NB: AUSPICA! non ha mai promesso nulla!!!!il suo era un auspicio!) a luglio che i primi rimborsi arrivino a luglio.....poi agosto\settembre\ottobre......e stic@tzee.

Il nostro eroe Don Ciccio Villarosada scrive di suo pugno che "NON CI SARA' RIPARTO perché ci sarà CAPIENZA PER TUTTI".
Ora questo può significare tante cose....ma le idee + sensate che mi vengono da pensare sono:
1) è una delle tante catz@te che ogni politico dice per ritorno elettorale (credo infatti che: don ciccio....a parte questo FIR elettoralmente non ha fatto nulla che possa auspicare un grande "ritorno sui titoli di giornale");
2) al MEF, grazie a BARretta &C, hanno studiato una soluzione per aggirare ogni articolo di legge, e la commissione FIR ha ideato un sistema di distribuzione di riparto "fino ad ad esaurimento fondi" (non quindi in maniera ugualitaria e %proporzionale alla richiesta di ristoro, ma in maniera progressiva fino "a esaurimento fondi") che gli consente già ORA di distribuire a qualche migliaia di piccolissimi risparmiatori rimborsi che sicuramente andrebbero IN PORTO senza che ci sia il rischio che un riparto non li possa saturare.
2bis) L'ambigua dicitura della "priorità del rimborso per quelli sotto i 50k" lascia ipotizzare che qualunque "porcata di riparto gerarchico" sia ammissibile se fatta scrivere e ricamare da manine esperte di qualche boiardo del MEF.

Quindi : abbandonate le cieche speranze che in questi mesi vi hanno sopito gli animi, speranzosi che la manna del 1° binario vi arrivi dal cielo. Rialzate il culo dalla tastiera e tornare a infamare su FB e ogni altro social i nostri "paladini delle promesse non mantenute" (VillaRosata , setePesco, BARretta ....etc) , altrimenti qui la tireranno a campare fino al 2022 in campagna preelettorale permanente....
 
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ho segnalato il tuo insulto, mi attendo un ban

A differenza tua non imbocco i moderatori, ad ogni buon conto non serve uno scienziato per notare il tuo contributo insulso.

Contenuti zero, spunti alla discussione non ne parliamo, in pratica sei iscritto soltanto per prendere per il culo chi si adopera anche (purtroppo) per la tua causa.
Definisciti tu a ninni.
 
Etruria e le altre: ai truffati ancora soltanto annunci
CRAC ETRURIA, VICENZA & C. Gli ex soci non hanno visto ancora un euro a causa della procedura bizantina. E c’è il mistero del mezzo miliardo sparito dal bilancio
  • Il Fatto Quotidiano
  • 14 Sep 2020
  • » Alessio Mannino
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ANSA
Lotta per i risarcimenti Risparmiatori manifestano contro le banche
Per Luigi Di Maio - ha spiegato pochi giorni fa a Dimartedì ( La7) - i rimborsi ai truffati delle banche sono da annoverare tra i “risultati raggiunti”. Raggiunti? Diciamo in itinere. Finora gli ex soci di Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Etruria, Marche, Carife, Carichieti e alcune Bcc (Crediveneto, Padovana, ecc) non hanno ancora visto un euro del Fir, il Fondo indennizzi risparmiatori varato due anni fa. E spulciando una nota del servizio bilancio del Senato di marzo, a pagina 52 si legge che “nello stato di previsione” del ministero dell’economia “non sono stanziati oltre 1,5 miliardi”, ma 523 milioni “per ciascuno degli anni 2020 e il 2021”. E l’altro mezzo miliardo? Il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa (M5S), spiega che la cifra resta di “1 miliardo 575 milioni”, ma intanto ha chiesto lumi agli uffici. Il sospetto è che sia stata messo a bilancio un ammontare inferiore, perché si stima verrà speso meno.
IL 10 SETTEMBRE un vertice del governo ha fatto il punto della situazione dei risarcimenti, stabiliti al 30% per titolari di azioni e al 95% per gli obbligazionisti subordinati ( con un tetto di 100 mila euro). Ci sono ancora alcuni “dettagli sulla procedura” da definire, ha dichiarato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’incà. “Abbiamo fatto tutto quel che c’era da fare – aggiunge Villarosa – possiamo solo sollecitare la parte tecnica”. E annuncia che “oltre 38 mila domande di ristoro, del valore lordo di 486 milioni” sono potenzialmente indennizzabili da Consap, la concessionaria pubblica di servizi assicurativi che gestisce le pratiche. Ma “ora serve una verifica a campione da parte della commissione” del ministero dell’economia.
Per la verità, nel 2018 un migliaio di azionisti un rimborso l’hanno incassato, grazie al decreto Baretta 205/2017 (governo Gentiloni), tenuto in vita dal decreto Milleproroghe di quell ’anno. Ma la nuova maggioranza gialloverde reputava un’elemosina la prevista dotazione di 100 milioni in quattro anni, senza paletti e passando dal giudice. “L’elemosina non la vogliamo!”, aveva tuonato Di Maio in Veneto l’anno prima. Così, a dicembre 2018 la legge 145 (“stesa da noi”, sottolinea Andrea Arman del Coordinamento “Don Torta”) istituisce il Fir, che inizialmente prevedeva l’arbitrato della Consob per giudicare la vendita fraudolenta di prodotti finanziari ( misselling). Il famoso miliardo e mezzo era reperito pescando dai “conti dormienti”, una montagna di miliardi che assicurazioni e banche custodiscono fino a quando, dopo dieci anni di immobilità, passano allo Stato. E magari non proprio entusiaste di cederli. “Ma penso che abbiano capito l’antifona”, assicura Villarosa. Nel giugno 2019 la Corte dei Conti ha chiarito che quei quattrini non sono riserve pubbliche. Daniele Pesco, presidente grillino della commissione Bilancio del Senato, si è detto “fiducioso” che il residuo che rimarrà dopo la ricerca dei legittimi eredi, un obbligo dal 2018, possa finanziare comunque il fondo.
I ristori sarebbero dovuti partire a inizio 2019. Il 9 febbraio, a Vicenza, il duo Di Maio-salvini giura che “entro una settimana” sarebbero stati adottati i decreti attuativi in modo da ovviare a un problema a monte: per l’unione europea, fondi a pioggia senza un arbitro imparziale sarebbero risultati “proibitissimi” aiuti di Stato. Il premier Conte e l’allora ministro Giovanni Tria sfoderano allora il “doppio binario“: erogazione automatica sotto i 35 mila euro di reddito, previa iscrizione al portale Consap presentando i documenti idonei; per gli altri, vaglio di una commissione indipendente (nominata dal Tesoro) in sostituzione dell’arbitrato Consob, inaugurando l’ine di ta figura giuridica delle “violazioni massive.”
L’ultimo di tre decreti viene approvato in data 9 agosto 2019, appena poche ore prima che il Capitano leghista facesse cadere il Conte 1. La scadenza per far domanda venne fissata a marzo 2020, ma l’irruzione del Covid l’ha fatta poi posticipare per essere infine chiusa lo scorso 18 giugno. Nel frattempo, aggirando la tempistica delle verifiche dell’agenzia delle Entrate, l’articolo 50 del Cura Italia
di marzo introduceva un acconto del 40% ( sul 30%, ça va sans
dire). Si racimolerebbe un misero 1 2 % , c o mmentano con sarcasmo i critici: meno della transazione al 15% offerta tre anni fa dalle popolari venete in liquidazione per chiudere i contenziosi con gli ex soci infuriati. “Era un anticipo, non serve più visto che i controlli sono in corso”, taglia corto Villarosa.
FRA LAMENTELE sulla funzionalità del sito online e allarmi sul calcolo del perimetro reddituale (poi rientrati, basterà fornire integrazioni), Consap registra attualmente 144.245 domande, per un ammontare
monstre di 29 miliardi. Cifra palesemente irrealistica dovuta, secondo Villarosa, “agli errori commessi dai cittadini nell’ indicare le cifre”. Il fronte dei comitati è diviso: c’è chi non ci crede più, come Milena Zaggia dei “Risparmiatori traditi” (“È il Fondo inchiappettamento”, dice); chi si sbraccia come Luigi Ugone, di “Noi che credevamo in Popolare di Vicenza” (“Consap deve darci tutti i dati”); e chi, come Patrizio Miatello (“Ezzelino da Onara”), è “fiducioso”. Villarosa promette: “Il Fir day ci sarà”.
Quando, però, ancora nessuno lo sa.
Da febbraio 2019 Le promesse di Salvini e Di Maio Villarosa (5S): “Ho chiesto notizie agli uffici”. I dati: 144 mila domande per 29 miliardi di euro
 
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Un appello a tutti gli interessati, accorato e privo di qualsiasi intento polemico.

Sono mesi che vado dicendo che la situazione è assurda. Vi ho parlato di tante circostanze dubbie, in alcuni casi volutamente esasperate nel racconto per fini scaramantici.

Il risultato finale però, in ogni caso, è che questo FIR è la più grande presa per i fondelli della storia della finanza. Più grave dell’azzeramento subito illo tempore.

Daniele Pesco ed Alessio Villarosa vanno attaccati mediaticamente senza sosta; in particolare il secondo, da buon siciliano focoso, la deve piantare di accampare cazzate e nascondere la verità. Ormai non sa più che pesci prendere.

Il FIR è una scatola vuota il cui obiettivo è fare propaganda tramite erogazione di pochi euro a qualche migliaio di azionisti, rimandando all’infinito il problema di chi ha perso soldi veri.
Vogliono farci morire di speranza.

Di tutte le associazioni di risparmiatori che ci sono dietro la maggior parte di esse seguono fini elettorali, personalismi e in aperta connivenza con i parlamentari M5S.

Il tempo è scaduto e nessuno rivedrà i propri soldi ma non privatevi del sacrosanto diritto di scendere in piazza, reale o mediatica che sia, e farvi sentire.

Ho vissuto sulla mia pelle il ristoro del bond UT2 di Mps. Ero dall’altra parte della barricata, lavorammo in una settimana quasi DUE MILIARDI di nominale.

Non è ammissibile che esista un fondo di indennizzo di cui:

1) non si conoscono i criteri di rimborso
2) non si conoscono i criteri di monitoraggio e valutazione delle pratiche
3) non si conosce la dotazione finanziaria
4) non si conosce esattamente il petitum
5) non esiste una domanda esaminata di un’ obbligazionista delle 4 banche locali risolte

Le risposte, il sig.Villarosa, le conosce tutte ed è bene che se ne prenda le responsabilità.
Il fondo non ha una lira in cassa, i soldi del 2019 sono persi, attende anticipazioni di cassa per la dote dell’anno corrente, sono state pseudo-vagliate soltanto domande il cui petitum complessivo risulti inferiore ai 5.000 euro, con ulteriore canale preferenziale agli ex azionisti delle banche venete.

Villarosa e Pesco devono avere il coraggio direi la dignità di dire alle migliaia di obbligazionisti che aspettano che per loro, per precisa scelta politica, non ci sarà il becco di un quattrino.

Svegliatevi.

Accendete il cervello e aprite gli occhi, non ascoltate il tedioso ragionamento di quel disgraziato di MGRZ160 come si chiama, che scrive altrove: si caro Genio della lampada, io la domanda l’ho comunque presentata perché caricare 4 pdf messi in croce non mi costa nulla, io a differenza tua non campo di certezze anche se la realtà è palesemente a mio favore (purtroppo), la spocchia e la boria da cretino te la lascio.

La stampa ha ripreso il tema FIR per questioni elettorali, ultima chiamata per farsi sentire, dopodiché cadremo definitivamente nel silenzio, tanto DI MAIO va dicendo che ha reso i soldi ai truffati.

SVEGLIA
 
Accendete il cervello e aprite gli occhi, non ascoltate il tedioso ragionamento di quel disgraziato di MGRZ160 come si chiama, che scrive altrove: si caro Genio della lampada, io la domanda l’ho comunque presentata perché caricare 4 pdf messi in croce non mi costa nulla, io a differenza tua non campo di certezze anche se la realtà è palesemente a mio favore (purtroppo), la spocchia e la boria da cretino te la lascio.

La stampa ha ripreso il tema FIR per questioni elettorali, ultima chiamata per farsi sentire, dopodiché cadremo definitivamente nel silenzio, tanto DI MAIO va dicendo che ha reso i soldi ai truffati.

SVEGLIA

Dico la mia.
Da una parte c'è la logica, e questa porterebbe a pensare che i rimborsi, almeno per alcuni, e col dubbio della famosa "formuletta", prima o dopo arriveranno. Ci sono leggi dello stato che lo affermano, c'è una macchina burocratica complessa e costosa messa in piedi a tale scopo.
Dall'altra parte c'è l'evidenza dei fatti: tralasciando le congetture (perchè, fino a prova certa, tali rimangono) su quali siano le tipologie di pratiche analizzate prima e quali "ignorate", rimane il fatto che il 18 Giugno dovevano arrivare i rimborsi "entro due mesi", poi si è passati alla prima decade di Settembre, poi fine Settembre, poi Ottobre. Personalmente ho inviato la domanda quasi 13 mesi fa, lo considero un tempo esagerato anche volendo considerare la fisiologica lentezza della macchina "pubblica", specie quando si tratta di erogare denaro.
Io non ho certezze se non una: come sempre baserò le mie scelte in cabina elettorale sui fatti, e non sugli annunci. Questo vale sia per le elezioni che per l'imminente referendum.
 

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