Bankitalia "Noi nulla da temere!! (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
PIAZZAPULITA EX DIRIGENTE BANCA D'ITALIA:
gli italiani non hanno ancora capito che Banca d'Italia NON e' piu' BANCA PUBBLICA ma privata, pertanto non vigilano sulle banche che:
- prima facevano girare il denaro nell'economia;
- oggi se lo fanno girare tra di loro e se ne fregano dell'economia reale"

https://www.youtube.com/watch?v=xj3x_-jyGJQ


 
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tontolina

Forumer storico
PIAZZAPULITA EX DIRIGENTE BANCA D'ITALIA:
gli italiani non hanno ancora capito che Banca d'Italia NON e' piu' BANCA PUBBLICA ma privata, pertanto non vigilano sulle banche che:
- prima facevano girare il denaro nell'economia;
- oggi se lo fanno girare tra di loro e se ne fregano dell'economia reale"




fu il dott. Sottile che privatizzò Banca d'Italia
oggi AMATO siede al CSM ed incassa ben 3, dico 3, Vitalizi succulenti

insomma questa gente ha portato passo dopo passo al fallimento l'Italia e continuano ad incassare protetti da leggi che loro stessi hanno fatto approvare per garantirsi l'impunibilità
 
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big_boom

Forumer storico
fu il dott. Sottile che privatizzò Banca d'Italia
oggi AMATO siete al CSM ed incassa ben 3, dico 3, Vitalizi succulenti

insomma questa gente ha pèortato passo dopo passo al fallimento l'Italia e continuano ad incassare protetti da leggi che loro stessi hanno fatto approvare per garantirsi l'impunibilità

cosa vuoi Tontolina qui sono anni che riportiamo fatti e "avvisiamo"
e sopratutto diciamo di non votare certi partiti e invece si vendono il voto per 80 euro ...

poi scopriranno che gli hanno rubato la pensione quando non avranno piu' forza, quando sara' troppo tardi, bravi!
 

tontolina

Forumer storico
c'è poi da sottolineare che
Banca d'Italia avrebbe dovuto informare in modo
trasparente e
COMPRENSIBILE A TUTTI
in modo SEMPLICE
che le banche erano sull'orlo del fallimento e, dato che le regole erano cambiate dopo la sottoscrizione delle obligazioni, risparmiatori potevano entro un lasso di tempo accettabile [e non di solo 2 giorni che un pensionato proprio nun c'arriva], richiedere la restituzione del capitale prestato con gli interessi dovuti.


Infatti prima della Legge sul Bail In, la normativa applicata era completamente diversa e molto ma molto meno rischiosa; in caso di difficoltà il prestito obligazionario subordinato non incassava i dividendi ma non partecipava al fallimento bancario che non era neppure previsto dalla legge bancaria italiana.

IL “PACCO” DI NATALE DI BANCA ETRURIA - NEL 2013 L’ISTITUTO AVVISÒ I RISPARMIATORI DEL RISCHIO DELLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE CON UN MESSAGGIO SUL SITO IL 23 DICEMBRE! VENIVANO CONCESSE 48 ORE PER FARE MARCIA INDIETRO: DUE GIORNI TRA IL 24 E IL 27 DICEMBRE

17 dic 12:23
etruria-renzi-746521.jpg

Il tutto, a quanto documentato da Etruria News, senza una campagna di sensibilizzazione capillare, porta a porta e investitore per investitore - Formalmente la banca ha suonato il campanello, ma certo basta un'occhiata al calendario per capire che la ciambella lanciata ai risparmiatori è destinata, nel frastuono delle feste, a non essere raccolta…
 

marofib

Forumer storico
......"Gatti quindi viene risentito a gennaio di quest’anno, e dà questa spiegazione: se non avessero nascosto il livello di deterioramento dei crediti, la richiesta di aumento del patrimonio sarebbe stata molto superiore ai 100 milioni di euro autorizzati da Palazzo Koch.!

che e' poi il problema di tutte le banche
l'hanno fatta fallire contabilizzandoli al 17%

il resto delle banche sono intorno al 35/40
che sia finita qui?
 

tontolina

Forumer storico
2 nuove foto.

28 minuti fa ·


"Sole 24 Ore" del 29 Ottobre e "Fatto Quotidiano" di oggi.
Art. 47 della Costituzione " La Repubblica incoraggia e tutela la tosatura dei risparmiatori in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio della sodomia creditizia. [...].
E' giusto così. Una favola al giorno, per addolcire il finale che è sempre lo stesso: anale.



 

tontolina

Forumer storico
DIMOSTRANO L'IPOCRISIA SULLA COMMISSIONE DA UN MILIARDO PER OTTENERE LE LICENZE NIGERIANE
LA CONSOB SAPEVA - PERCHÉ L'AUTHORITY CHE CONOSCEVA IL DISSESTO DI BANCA ETRURIA, LE PERMISE DI VENDERE I SUOI BOND-BIDONE AI CLIENTI? BANKITALIA LI AVEVA APPROVATI SOLO PER GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI, VISTO IL RISCHIO ALTISSIMO DI DIVENTARE CARTA STRACCIA

LA CONSOB SAPEVA - PERCHÉ L'AUTHORITY CHE CONOSCEVA IL DISSESTO DI BANCA ETRURIA, LE PERMISE DI VENDERE I SUOI BOND-BIDONE AI CLIENTI? BANKITALIA LI AVEVA APPROVATI SOLO PER GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI, VISTO IL RISCHIO ALTISSIMO DI DIVENTARE CARTA STRACCIA

Soprattutto, la Consob sapeva a chi Banca Etruria aveva intenzione di vendere i titoli, nell' ultima, disperata, manovra per mettere a posto i conti: ai clienti. Non agli altri istituti bancari, i fondi di investimento, le finanziarie, come la prudenza avrebbe suggerito. L'autorizzazione rilasciata in un lampo...

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Fabio Tonacci per ''la Repubblica''
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La Consob sapeva. L' Authority di vigilanza del mercato borsistico guidata da Giuseppe Vegas era a conoscenza della scarsa qualità del prodotto che Banca Etruria stava mettendo sul mercato, in quell' aprile 2013: 110 milioni di euro di obbligazioni subordinate con fattori di rischio elevatissimi.

Soprattutto, sapeva a chi la Popolare aveva intenzione di vendere i titoli, nell' ultima, disperata, manovra per mettere a posto i conti: ai clienti della stessa Banca Etruria. Non agli investitori cosiddetti "istituzionali", cioè gli altri istituti bancari, i fondi di investimento, le finanziarie, come la prudenza avrebbe suggerito. Banca Etruria chiedeva a Consob di poterli vendere ai normali cittadini, meglio se già clienti. E la Consob autorizzò.

I TITOLI TOSSICI
Al vaglio della procura di Arezzo, che ha appena aperto un indagine per truffa sull' intera filiera dell' emissione di obbligazioni subordinate, c' è un documento di interesse investigativo. Si tratta del prospetto di base che Banca Etruria depositò il 22 aprile 2013 presso la Consob, approvato in pieno dalla stessa authority appena quattro giorni prima, con nota n°13032868. È grazie a quel documento che direttori di filiali e funzionari del gruppo toscano cominciarono a proporre ai loro clienti i titoli ad alto rischio. Sono 138 pagine che hanno una storia.

La decisione di ricorrere in modo massiccio ai titoli ad alto rischio e rendimento (il 5-6 per cento per chi li acquistava) viene presa dal cda di Banca Etruria (presidente Giuseppe Fornasari, direttore generale Luca Bronchi) all' inizio del 2013. Negli stessi mesi nella sede della Popolare ci sono gli ispettori inviati da Banca d' Italia a scandagliare conti, bilanci, uffici del credito. L' Etruria, già allora, non naviga in buone acque.


Ha chiuso il 2012 con 260 milioni di euro di perdita [la cura Monti ha funzionato anche con lei] e sul tavolo del cda è da poco arrivata la prima lettera di "richiamo" del governatore Bankitalia Ignazio Visco. Il lavoro degli ispettori, poi, sta portando a galla la malagestione del management e la crisi cui sta andando incontro l' Etruria. Nonostante ciò, il collegio di Fornasari chiede di mettere sul mercato 110 milioni di subordinate. Banca d' Italia, il primo soggetto a vagliare la richiesta, approva.

Una fonte di Repubblica interna all' istituto e che ha potuto leggere il carteggio, racconta: «La Banca d' Italia approvò l' emissione, ma nella lettera scrisse che erano titoli adatti agli investitori istituzionali. Non so, però, se fosse una dicitura standard o un consiglio specifico per quel pacchetto di bond».


"VENDIAMOLI A TUTTI"
Nel prospetto firmato dall' allora direttore generale di allora Luca Bronchi (indagato per false fatture e di recente finito nella bufera per la sua buonuscita di circa un milione di euro, segnalata anche nelle ispezioni), si legge espressamente di fattori di rischio «connessi ai procedimenti giudiziari e alle risultanze dell' ispezione di Banca d' Italia». Scrivono: «A far data dal 4 dicembre 2012, l' Emittente è sottoposto ad accertamento ispettivo anche con riferimento alla valutazione della qualità del credito, ad esito della quale l' Emittente dovrà effettuare specifiche attività a ulteriore presidio della copertura del rischio di credito». Nonostante ciò, l' intenzione è di fare una vendita popolare.



L' AUTORIZZAZIONE-LAMPO
La Consob riceve il prospetto e lo autorizza in breve tempo. Sapeva l' Authority ciò che stava succedendo all' interno della banca che quelle obbligazioni stava emettendo? Tutte le evidenze lo lasciano supporre. La seconda lettera che Visco inviò agli amministratori di Banca Etruria, quella che è stata secretata e nella quale il governatore parla di "degrado irreversibile", fu spedita tre giorni dopo anche alla Consob.


A dimostrarlo è la consulenza tecnica chiesta dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi nel febbraio 2014 a Giuseppe Scattone, ex ispettore vigilante di Bankitalia. È un documento che si trova nel fascicolo di indagine sull' ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni, vicino alla fase del rinvio a giudizio.

Sostiene Scattone: «Alla fine dell' ispezione (iniziata nel 2012 e finita a settembre 2013, ndr) Banca d' Italia inviava a Banca Etruria una lettera, recante la data del 3 dicembre 2013, contenente un severo richiamo ai responsabili della gestione sulla difficile situazione aziendale venutasi a determinare a causa della insufficiente azione di risanamento da tempo sollecitata dalla Vigilanza.



Con altra lettera del 6 dicembre 2013 Banca d' Italia informava Consob delle iniziative assunte dalla Vigilanza dopo gli accertamenti ispettivi».
Uno scambio di informazioni tra Bankitalia e Consob che avveniva mentre le obbligazioni subordinate continuavano ad essere piazzate da Banca Etruria senza battere ciglio. Centinaia di famiglie investivano i risparmi in titoli che sarebbero diventati carta straccia. E la cui vendita nessuno riuscì a bloccare.



 

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