Bankitalia "Noi nulla da temere!!

Truffa di Stato, ma nessuno si dimette. Le altre banche che sono a rischio

14 dicembre 2015, di Laura Naka Antonelli
ROMA (WSI) – “Rivogliamo tutti i soldi che ci avete rubato”: è quanto scritto su un cartello sventolato da una donna, risparmiatrice vittima del decreto salva banche. Dove il TUTTI viene ben sottolineato. E ancora: “I responsabili devono pagare”.
L’ennesima protesta contro il governo indetta dai risparmatori truffati di Banca Marche, Carichieti, Carife, Banca Etruria, si tiene a Firenze, a 500 metri dalla stazione Leopolda, nelle stesse ore in cui il premier Matteo Renzi, trionfante, elenca i risultati raggiunti dal suo governo, continuando a difendere gli aiuti che saranno – così pare- erogati a favore di chi ha perso i risparmi di una vita. Ma si tiene anche a Roma, nel corso di un incontro organizzato da Federconsumatori.
Ma dire erogati ‘a favore’ è un insulto per chi ha puntato sulle obbligazioni subordinate delle banche salvate, sperando di assicurarsi una pensione dignitosa, ed è finito da un giorno all’altro sul lastrico. Anche perchè comunque si potrà sperare al massimo in un rimborzo parziale, o meglio ‘ristoro’, a dirla con le parole di Renzi.
A manifestare, a Firenze, i risparmiatori dell’Empolese, della frazione di Vitolini e di paesotti della zona. La tragedia ha colpito infatti in tutti e quattro i casi soprattutto gli abitanti dei piccoli centri, dove di banca ce n’era e ce n’é tuttora solo una. L’anziano che viveva nella frazione di Vitolini, d’altronde, non è che avesse alla fine molte opzioni, visto che nell’area dove abitava c’era solo Banca Etruria.
“Lo Stato mi ha rubato 30.000 euro”, recita un altro cartello.
I manifestanti cercano di parlare con Renzi. Alla fine, una delegazione del gruppo “Vittime del Salva-Banche” riesce a parlare con Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia. Intervistata dopo l’incontro la portavoce afferma che la creazione di un fondo di 100 milioni annunciata dall’esecutivo non è abbastanza e che l’incontro “non può essere definito del tutto positivo, perché questo fondo di 100 milioni non può soddisfare le esigenze di tutti i risparmiatori implicati nella vicenda“.
Tra i presenti Maria Grazia, insegnante in pensione di Empoli, che ha perso i risparmi in Banca Etruria per un valore di 70.000 euro:
“E pensare che ho votato Renzi alle primarie, mi pareva una faccia pulita. Ho sempre creduto nei giovani, mi ero innamorata di lui. Ho fatto un tifo da stadio quando è diventato premier. (…)”Ora gli direi: hai fallito, ci hai deluso. Difendici“.
A Roma, sono soprattutto pensionati quelli che si sono radunati al Centro Frentani, convocati da Federconsumatori, per cercare di trovare il modo per riavere i propri soldi.
“Guardate in faccia le 130mila vittime del Salva-banche, nessuno può poi più avere il coraggio di dire che sono speculatori, sono tua madre, tua padre, tuo zio, tuo nonno. Siamo stati truffati”.
Il punto da chiarire è infatti soprattutto questo: di norma chi sottoscrive obbligazioni subordinate è un investitore con una elevata propensione al rischio, che punta su un bond che, proprio per rischioso, assicura alti rendimenti.
Ma qui siamo alle regole inventate di sana pianta, che stravolgono i dettami della finanza.
Direttori e impiegati ti rassicuravano, non c’è nessun rischio, al massimo mantieni il tuo capitale iniziale, sono sicuri come i Btp, noi avevamo un rapporto di fiducia con loro, ci siamo fidati”.
E la prova viene da Marcello Benedetti, ex dipendente della Banca Etruria di Civitavecchia, quella dove, secondo il pensionatio suicida Luigino D’Angela, i suoi soldi erano al sicuro, pronti a fargli vivere con dignità e serenità gli ultimi anni della sua vita.
Io Luigino me lo sento sulla coscienza perché mi sono comportato da impiegato di banca e se fossi stato una persona che rispettava le regole non gli avrei fatto fare quel tipo di investimento”.
In un’intervista ammette:
“Sapevo fare bene il mio lavoro. E quando mi resi conto che l’emissione delle obbligazioni subordinate era troppo frequente da parte della banca Etruria capii che era possibile un imminente fallimento. Mi venne in mente dunque di mettere al riparo alcuni clienti, tra cui appunto Luigino. Per cercare di far avere loro la liquidazione sia delle subordinate che delle ordinarie, proposi di fare una gestione di fondo. Ricordo che dissi a Luigino: “Non succederà mai niente alla banca, ma se dovesse in questo modo salvi i tuoi risparmi”. Ma lui non volle farlo: il suo problema era che voleva un rendimento semestrale cosa che la gestione del fondo non gli garantiva. Accettarono solo una quarantina di clienti, svuotai il comparto delle obbligazioni. Gli altri sono andati a finire come lui: hanno perso tutto“.
E mentre l’arena politica si infiamma, con l’ex premier Silvio Berlusconi che evoca lo spettro Lehman Brothers, avvertendo: ‘Pericolo di un crollo di fiducia con conseguenze imprevedibili’, Padoan rinnova la sua fiducia nei confronti dei vertici di Bankitalia e Consob:
“La fiducia nei confronti dei vertici di Banca d’Italia e Consob è assolutamente confermata”.
E come un automa il ministro aggiunge:
“Le nostre banche sono solide: sono la spina dorsale dell’economia, a maggior ragione dopo l’intervento del governo”.
Nagli studi di Rai 3 si compie un’altra farsa. Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia, intervistato da Lucia Annunziata in Mezz’ora, difende a spada tratta la credibilità della banca. Bankitalia, assicura, è pronta”a chiarire quello che sia necessario in tutte le sedi necessarie, a cominciare dal Parlamento” . E ancora: “Lei si può immaginare quanto siamo angosciati per questa vicenda”.
E la frase:
“Noi da relativamente poco tempo, da 3 o 4 anni abbiamo cominciato a investire nella tutela del cliente delle banche, è una funzione che la legge ci assegna da un po’ di anni, l’abbiamo svolta inizialmente forse con timidezza“.
Insieme all’impegno che dà un senso di grottesco al tutto.
“È necessario vietare la vendita di prodotti come le obbligazioni subordinate allo sportello” .
Non si vogliono accontentare del “contentino” arrivato dal governo, che ha pensato a un fondo di solidarietà con dotazione finanziaria massima di 100 milioni a carico del Fondo interbancario di tutela dei depositi.


Nell’emendamento alla Legge di Stabilità, con cui si istituisce il fondo di solidarietà, si legge che

il risarcimento dei risparmiatori che hanno perso tutto con il decreto salva banche,
in caso di procedura arbitrrale, sarà subordinato “all’accertamento della responsabilità per violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento relativi alla sottoscrizione o al collocamento degli strumenti finanziari subordinati”.



La proposta di modifica sottolinea cheresta salvo il diritto al risarcimento del danno. Il fondo è surrogato nel diritto dell’investitore al risarcimento del danno, nei limiti dell’ammontare della prestazione corrisposta”. Le modalità di accesso alle prestazioni del fondo, i criteri di quantificazione e le prestazioni e le procedure eventualmente arbitrali da esperire saranno definite con decreto interministeriale.


Ma quanti altri casi simili a quelli delle quattro banche salvate esistono in Italia?

Secondo l’Ansa , “sulla base dei dati aggiornati a inizio dicembre dalla Banca d’Italia, risultano sotto procedure di amministrazione straordinaria nove banche di piccole dimensioni. Si tratta dell’Istituto per
il Credito Sportivo (Rm),

la Bcc Irpina (Av),
la Cassa di Risparmio di Loreto (An),
la Banca Padovana di Credito Cooperativo (Pd),
la Cassa Rurale di Folgaria (Tn),

la Banca Popolare delle Province Calabre (Cz),
La Banca di Cascina Credito Cooperativo (Pi),

la Bcc Banca Brutia (Cs) e

la Bcc di Terra D’Otranto (Le).


In particolare, ricorda l’istituto centrale di Via Nazionale, nel 2014 sono state avviate procedure di amministrazione nei confronti di 12 banche mentre per altre 2 banche di credito cooperativo è stata avviata la procedura di liquidazione”.


Ancora:
“In circolazione c’e’ una massa di oltre 60 miliardi di obbligazioni subordinate emesse dalla banche italiane, più o meno redditizie, nelle mani di piccoli e piccolissimi risparmiatori o di grandi investitori, scambiabili o meno sul mercato. In un’elenco stilato dagli analisti indipendenti di Consultique, fra le circa 370 emissioni la parte del leone per decine di miliardi la fanno i big (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca ecc. con rischio basso o quasi nullo) ma figurano anche, per importi anche non disprezzabili, titoli di banche medie o piccole e Bcc. Scorrendo i titoli si nota come la gran parte delle obbligazioni subordinate, oltre due terzi, sia sprovvista di rating. Di quelle con rating circa una cinquantina non arriva a un giudizio di ‘investment grade’.

Altro elemento da considerare è che oltre un terzo delle emissioni è potenzialmente illiquido e quindi non vendibile sui mercati quando la situazione inizia a farsi difficile seppure alle volte questo comporti una perdita del valore evitando comunque l’azzeramento totale in caso di perdita.


041b4c32929fc7c6cdc9e335e08db0bb.jpg


 
Nuove banche 'salvate' al riparo da azionisti e obbligazionisti

I nuovi manager specificano che non possono intraprendere azioni di responsabilità verso la vecchia dirigenza, opzione aperta per i commissari nell'ambito della liquidazione dei vecchi istituti. "Al lavoro per famiglie e territori"

24 dicembre 2015

MILANO - Le Nuove banche (Etruria, Carife, Marche e CariChieti) nate a seguito del decreto del governo del 22 novembre scorso sono al riparo dalle rivendicazioni di azionisti e obbligazionisti subordinati delle vecchie istituzioni, ora poste in liquidazione coatta amministrativa dal Tesoro su indicazione di Bankitalia. Lo precisano le quattro banche risanate e sgravate dei crediti in sofferenza, in una nota che aggiunge altresì come il nuovo management (con Roberto Nicastro presidente unico dei quattro istituti) non possa dar corso ad azioni di responsabilità verso la vecchia dirigenza, sulla quale stanno cercando di far luce anche alcune indagini giudiziarie. Eventuali azioni di responsabilità, infatti, sono in capo ai commissari che hanno avviato la procedura di liquidazione, si chiarisce oggi precisando quel che fino a pochi giorni fa era ancora vago (non a caso, l'ad di Banca Etruria aveva detto di voler andare fino in fondo, anche con simili azioni).

Nella nota odierna si spiega poi che i consigli di amministrazione delle quattro banche si sono messi al lavoro e "concentrati sulle delibere interne necessarie ad accelerare la piena operatività delle 'Good Bank'" ponendo "massima attenzione sulle famiglie e sulle piccole imprese, promuovendo l'azione sui territori di tradizionale insediamento e facendo piena leva sull'eccellente solidità patrimoniale (oltre 1,800 miliardi di euro) di cui le nuove banche dispongono". Un chiaro messaggio per cercare di tamponare la minaccia di ritiro di c/c e investimenti da parte dei clienti scottati dall'azzeramento dei loro risparmi, che si sono riuniti nel gruppo delle Vittime del salva banche e chiedono un pieno ristoro del loro investimento, giudicando del tutto inadeguata la soluzione del governo di avviare arbitrati individuali e risarcire con un Fondo da massimi 100 milioni di euro.

I cda hanno inoltre accolto "con soddisfazione" i recentissimi rinnovi delle tesorerie del Comune di Pesaro e del Comune e della Provincia di Ferrara. In linea con lo status di nuove banche, spiega la nota, "si è poi avviato totale supporto e collaborazione: al Fondo per i risparmiatori in via di istituzione; alle Autorità inquirenti e di vigilanza per le indagini e approfondimenti relativi all'operato delle vecchie banche, nonchè ai commissari speciali delle vecchie banche per le azioni di responsabilità a essi spettanti". I consigli di amministrazione hanno, infine, voluto esprimere "profonda riconoscenza ai 6.000 dipendenti delle nuove banche per l'energia e la passione profusi verso l'azienda e verso la clientela in questa impegnativa fase di avvio".
--------

insomma Bankitalia che dice di essere onesta, ha messo i risparmitori nell'impossibilità di riottenere i denari

non solo non ha viglilato sull'applicazione della MIFID bellemente raggirata, ma ora i pensionati sono cornuti e mazziati

brava brava... è un'associazione per delinquere..

Poi a sentire Berni, bankitalia poteva pure consentire il risanamento di Banca Marche con un ADC .... A CHI LA VUOLE REGALARE ORA? è già pronto l'Acquirente? http://www.investireoggi.it/forum/1044790669-post71.html
 
Poi a sentire Berni, bankitalia poteva pure consentire il risanamento di Banca Marche con un ADC .... A CHI LA VUOLE REGALARE ORA? è già pronto l'Acquirente? http://www.investireoggi.it/forum/1044790669-post71.html
ho trovato la risposta ... o almeno un'ipotesi

La questione degli aiuti di Stato alle banche che secondo lo story telling (cioè le stronzate) del Governo e (ahimè) di Banca d’Italia sarebbe stato impedito esplicitamente dall’Europa, cito:
(Capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, in un’audizione alla Camera lo scorso 9 dicembre):
L’intervento del Fondo, insieme alle risorse di altre banche avrebbe consentito di porre i presupposti per il superamento delle crisi senza alcun sacrificio per i creditori delle quattro banche, ma ciò non è stato possibile per la preclusione manifestata da uffici della Commissione Europea, da noi non condivisa“.
ha diversi meriti.
Il primo merito: avere fatto incazzare sul serio gli organismi europei competenti i quali hanno fatto LORO dare alle stampe all’agenzia Ruters, la lettera con cui è stato risposto all’Italia in merito all’ipotesi di ricapitalizzazione delle 4 banche fallite (e piddine) del centro Italia. e così abbiamo scoperto che:
Non è vero che gli organismi europei di controllo avevavno bollato come aiuto di Stato l’eventuale intervento del fondo di garanzia bancario sul capitale delle 4 banchete fallite del centro Italia. E’ vero invece che c’è stato un esplicito invito all’Italia di discutere i termini della ricapitalizzazione per trovare una soluzione giuridica che evitasse la fattispecie dell’aiuto di stato.
L’Italia non ha mai risposto all’invito, e dunque la domanda vera da farci è Perchè? Perchè l’Italia non ha cercato un accordo per ricapitalizzare le 4 banche piddine del centro Italia senza infrangere le norme europee?
A questa domanda vi do la mia risposta (poi siete liberi di non crederci): perchè in nessun modo gli organismi di vigilanza europei avrebbero permesso alle 4 banche fallite di sopravvivere e trasformarsi in Nuove Banche del territorio.
Ed è questo il punto.
Lo scopo principale del Governo NON è stato preservare il risparmio dei cittadini, lo scopo principale del Governo a trazione PD è stato quello di mantenere il controllo sulle nuove entità nate dal fallimento della 4 banche “salvate”.
In Portogallo Banif ha ottenuto aiuti di Stato, ma Banif è scomparsa, è stata assorbita dal Banco di Santander.
La differenza è sostanziale, ora è il management del Banco di Santander a decidere a chi sulla base di quali criteri concedere il credito (o smettere di concederlo) alle aziende che furono affidate da Banif.
Cominciate a capire?
Dovete chiedervi chi sono i clienti affidati (cioè+che hanno dei fidi e mutui) dalle 4 banchette fallite e piddine, e dovete chiedervi chi deciderà di questi fidi, cioè se continuare a concederli adesso. Lo deciderà il management delle NUOVE banchette Piddine del centro Italia e NON una banca nazionale fuori dal controllo politico (o a minor controllo politico)
Ora capite meglio?
Vi ricapitolo allora: Le regole europee vietano gli aiuti di Stato a meno che le banche “salvate” non scompaiano come entità e vengano assorbite da altre banche esistenti. Questo principio vuole appunto evitare che dalle ceneri di una banca fallita rinasca e stia sul mercato una nuova banca che abbia lo stesso “vero scopo” usando soldi pubblici.
Questa Europa è proprio una stronza vero?
Pensate vorrebbe persino che la politica non bruci i vostri soldi regalandoli ai propri amici.

Che Bastardi.

Il secondo merito: adesso cari Italiani siete allo specchio, e oooops dovete decidere cosa fare da grandi.
Volete che lo Stato nazionalizzi le banche, posto che è stato lo Stato attraverso il controllo politico delle 4 banche fallite a roivinare la vita degli azionisti e degli obbligazionisti incauti delle suddette. Vogliamo paralre di chi comandava e comanda ancora veramente nella ormai mitica Monte dei Paschi.
Volete sul serio credere che quanto è accaduto ai risparmiatori (obbligazionisti e azionisti) delle 4 banchette piddine sia un “gombloddo” Europeo e non la conseguenza di un sistema regolatorio e di controllo mafioso e connivente (100% made in italy) e che la politica (PD) non ne porti la responasabilità principale.
Pensate che l’Europa usi due pesi e due misure (sul Portogallo qui, sulla Germania qui) e che siccome è “cattiva” abbia impedito l’aiuto di Stato? E a proposito, “aiuto di stato” significa vostri soldi per salvare il culo ad altri.
Volete sul Serio Diventare Italiani Adulti? - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
 
c'è poi da sottolineare che
Banca d'Italia avrebbe dovuto informare in modo
trasparente e
COMPRENSIBILE A TUTTI
in modo SEMPLICE
che le banche erano sull'orlo del fallimento e, dato che le regole erano cambiate dopo la sottoscrizione delle obligazioni, risparmiatori potevano entro un lasso di tempo accettabile [e non di solo 2 giorni che un pensionato proprio nun c'arriva], richiedere la restituzione del capitale prestato con gli interessi dovuti.


Infatti prima della Legge sul Bail In, la normativa applicata era completamente diversa e molto ma molto meno rischiosa; in caso di difficoltà il prestito obligazionario subordinato non incassava i dividendi ma non partecipava al fallimento bancario che non era neppure previsto dalla legge bancaria italiana.

Bail In: nessun conto corrente è al sicuro! Come mettersi in salvo - Claudio Borghi

https://www.youtube.com/watch?v=ov7q0IwjDtU
 
Nella valutazione della performance delle banche abbiamo finalmente imparato che l’anello debole è rappresentato dal portafoglio dei crediti alla clientela e in particolare ai crediti concessi a piccole e grandi imprese.
Tutti si stanno ora concentrando sulle sofferenze bancarie, sia perché sono cresciute sino a 200 miliardi lordi, quindi un cumulo davvero difficile da smaltire (senza troppi aiuti e bad bank) sia perché nel caso delle 4 banche uccise e resuscitate la valutazione delle sofferenze cedute al 17% al veicolo che le ha acquistate tutte insieme crea un pericoloso precedente per le altre banche nel definire un prezzo di mercato.

Eppure per capire la reale salute delle nostre banche non occorre guardare solo alle sofferenze, che sono state identificate e opportunamente ricoperte in vari passaggi di riserve (rettifiche), ma con maggiore interesse al comportamento degli incagli (oggi rinominati inadempienze probabili). L’incaglio dovrebbe essere uno stato di passaggio: una volta identificato il rischio di parziale mancato rimborso il paziente o viene curato o se incurabile viene trasferito da appestato al lazzaretto delle sofferenze.
Difficilmente dovrebbe permanere nello stato di incaglio più a lungo di un anno.
Ora vediamo quel’è l’effettivo comportamento sui bilanci delle banche italiane fino alla fine del 2014 con questa infografica:
incagli2-610x422.png

“in valore assoluto gli incagli registrati da Banca d’Italia sono passati da fine 2008 a fine 2014 da 33 a 113 miliardi di euro. Una crescita registrata nonostante la categoria ‘incagli’ abbia costantemente e fisiologicamente spurgato posizioni verso la categoria peggiore delle sofferenze (salita da 42 a 183 mld e ora 200 nel 2015).Come cerca di spiegare il disegno delle bottiglie, il vaso degli incagli ogni anno si rifornisce di nuovi arrivi pari -in base ai risultati delle principali banche nel 2014- al 60-70% del loro valore iniziale. In alcuni casi molto di più come mostra il grafico successivo.

Non casualmente 3 tra le banche con maggiori difficoltà (MPS, Popolare Vicenza e Veneto Banca) hanno avuto tassi di ingresso a nuovi incagli superiori o vicini al 100%, mentre la media delle 12 principali banche si attesta al 70%.

Mentre entrano nuovi incagli
una percentuale dei vecchi incagli mediamente pari al 33%passa a sofferenza nel corso del 2014
e il 17% rientra in classificazione in bonis oppure viene incassata.

Ecco che il quadro si compone meglio:
sulla base dell’andamento 2014 circa 1/3 degli incagli si trasforma in sofferenze, più o meno a seconda della volontà di attribuire agli incagli un destino più realistico (grafico in basso).

I conti del 2015 per le singole banche si faranno tra pochi mesi, per ora si comincia a notare una stabilizzazione degli incagli totali a livello 110 miliardi, ma è solo il saldo di voci in entrata e voci in uscita. Se 1/3 degli incagli è destinato a finire tra le sofferenze e se altri nuovi incagli sono in arrivo si può immaginare che tra il 2015 e il 2016 altri 60-70 miliardi potrebbero confluire tra le sofferenze seppure a un tasso decrescente come previsto dai centri studi. L’effetto peggiore del passaggio da incaglio a sofferenza è un maggiore accantonamento dovuto per regole di vigilanza pari a circa il 40% (65% per le sofferenze, 20% per gli incagli) quindi un aggravio sui conti delle banche di circa altri 25 miliardi di nuove rettifiche.
Identico ragionamento vale per le 4 nuove banche che devono essere vendute in asta nei prossimi mesi: ci dicono che sono state ripulite dalle sofferenze passate alla bad bank, ma quanti incagli contengono i portafogli crediti? E quanti incagli diventeranno nuove sofferenze fuori dalla bad bank? Domanda senza risposta (i dati non sono pubblici) e rilevante per chi vorrà fare offerte di acquisto che il presidente Nicastro dovrà vagliare.
I dati di incagli e sofferenze sono sempre più difficili da analizzare e più aumenta l’attività di cessione di portafogli di crediti deteriorati meno trasparenza sui conti ci sarà.
Anche nel caso dell’ultima cessione di un portafoglio NPL da parte di MPS nessun valore di prezzo è stato citato. Si dice solo nel comunicato stampa ufficiale “L’impatto della vendita sul conto economico e sui ratios patrimoniali di BMPS non è significativo.”. Se davvero non fosse significativo perché non dichiararlo con cifre precise?”

 

Users who are viewing this thread

Back
Alto