Buffoni

Stato
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....ah i lingotti d'oro, d'argento , di platino ......di solito si tengono in una cassaforte.....e non in quella dell'ufficio .....ahahahahahahahahah
 
Morale......?

Alcuni politici italiani rubano? Si sono approfittati distraendo i soldi dei finanziamento ai partiti?.....stanno tagliando le pensioni basse, senza toccare le loro di migliaia di euro?.....allora, x quanto sopra, da oggi.....quando li incontrate x strada, al ristorante ecc.....Insultateli.:D:D;)
 
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PD PDL alleanza prima del voto, "premio in seggi" e la PAURA degli apprendisti stregoni del WEB

Bersani: contrastare antipolitica o spazza via tutti - Politica - ANSA.it

questi si sono fumati il cervello

sbaglio o era Mussolini quello del premio dei seggi?
si ritorna alla legge Acerbo?

Il sistema delineato dal ddl Acerbo andava a modificare il sistema proporzionale in vigore da 4 anni, integrandolo con un premio di maggioranza, che sarebbe scattato in favore del partito più votato che avesse anche superato il quorum del 25%, aggiudicandosi in tal modo i 2/3 dei seggi.

fu voluta da Benito Mussolini allo scopo di assicurare al Partito Nazionale Fascista una solida maggioranza parlamentare.
 
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In Italia distraggono le masse per celare la modifica dell’art.81 della costituzione


By Edoardo Capuano - Posted on 14 aprile 2012



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Fra qualche giorno in Senato dovrà essere votata la modifica dell’art. 81 Cost. che introdurrà il cosiddetto pareggio di bilancio, e cioè l’obbligo per lo Stato di pareggiare costi e ricavi.
Una norma importante, ma che nasconde un terribile effetto: la consegna definitiva del nostro paese nelle mani delle oligarchie bancarie e finanziarie, perché con il pareggio di bilancio lo Stato non sarà più in grado di controllare e indirizzare l’economia nazionale attraverso le politiche anticicliche
1. La conseguenza è evidente: la nostra politica economica sarà gestita dal cosiddetto Fondo Internazionale Salvastati, dalla BCE e dalle oligarchie dei poteri finanziari mondiali che controllano i flussi di credito agli Stati tramite l’acquisto di titoli del debito pubblico (debito sovrano).







Ma andiamo indietro e torniamo al Governo Berlusconi.

All’epoca c’erano parecchie resistenze per l’approvazione della norma che l’UE ci chiedeva proprio in ragione della crisi finanziaria. Già da questo dato è possibile una prima lettura del mostruoso provvedimento che sta per essere approvato. Berlusconi e il suo governo tentennavano, ma i poteri finanziari non intendevano aspettare.

Ecco dunque la mossa regina: esautorare Berlusconi e sostituirlo con Monti, il quale il 2 marzo 2012 firma con gli altri paesi europei il cosiddetto Fiscal Compact, un trattato UE attraverso il quale si impongono regole più rigide nel rapporto tra deficit e PIL. In altre parole, il deficit non dovrà superare in alcun modo il 3% del PIL.
Ma il Fiscal Compact comporterà anche un impegno per gli Stati membri ad abbattere l’attuale debito pubblico per ridurlo fino a raggiungere il 3% del PIL. E siccome lo Stato italiano ha un deficit stratosferico, questo impegno comporterà per il nostro paese manovre pesantissime per i prossimi anni e una previsione di crescita che è pari a zero, poiché lo Stato a questo punto non avrà più sovranità di politica economica, non potendo sforare i limiti imposti dal Fiscal Compact, pena l’applicazione di forti sanzioni.
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Le opinioni degli economisti e degli osservatori politici sul punto peraltro si sprecano, e c’è chi ritiene che il Fiscal Compact determina la nostra fine come nazione e come Stato sovrano. Il che pare essere vero al di là dell’evidente pregio di una politica che tenga sotto controllo gli eccessi della spesa pubblica.



Del resto, è sufficiente vedere come è stata gestita la questione.

In sordina.
La Camera ha già approvato la modifica dell’art. 81 Cost. con una maggioranza bulgara che scongiura già in prima battuta il referendum costituzionale. Se la norma verrà approvata nella stessa maggioranza al Senato, i cittadini non verranno consultati in merito alla consegna della sovranità politico-economica a soggetti estranei ai meccanismi democratici. In altre parole, i cittadini si ritroveranno a essere governati dalle oligarchie finanziarie e i nostri politici saranno il paravento democratico attraverso il quale queste oligarchie decideranno i nostri destini.
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Nessun organo di informazione ne ha parlato. Mentre tutti si spendono nel parlare di Renzo Bossi e dello scandalo leghista, che guarda caso capita proprio a fagiolo in un contesto politico dove si sta per approvare una modifica costituzionale più che importante e che ridisegnerà gli assetti e i rapporti all’interno dell’Unione Europea a favore netto di banche e finanza e del potere politico della Germania. Non a caso, sia Gran Bretagna, sia Repubblica Ceca non hanno aderito al trattato, mentre il nostro paese, prostituto dell’UE, è il primo che si è calato le braghe e ha accettato questi vincoli di bilancio suicidi che non permetteranno politiche di finanza congiunturale.
Del resto potevamo farci ben poco con la classe politica mediocre che ci ritroviamo. Siamo stati avvisati con un metodo finanziario-mafioso. Proprio ieri, alla riapertura dei mercati finanziari, lo spread (il rapporto tra BTP e Bund tedeschi) è risalito a quota 400 e la borsa di Milano ha perso 5 punti percentuali. Un vero crollo in vista della votazione della modifica costituzionale. Come a dire: votate a maggioranza dei 2/3 e approvate il Fiscal Compact, o questo è quello che vi aspetta, puttane italiane… Il default.
1. Durante le fasi recessive, le politiche anticicliche permettono maggiori investimenti pubblici per permettere una ripresa della economia. ?
Fonti originali: Il Sole 24ore, Informarexresistere, Express-News, Agenparl, P.U. / Fonte: rischiocalcolato.it
 
Senza parole:eek:quindi i sacrifici chiesti agli italiani, comprese le pensioni, servono a sovvenzionare il fondo salva stati...gestito da soggetti intergovernativi?:lol::eek::eek:.....sono peggio dei vampiri.:(
il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 farà impennare il carico fiscale sui contribuenti onesti sino ad una ipotesi massima del 54,5%.


Pressione fiscale: l'Italia conquista il record mondiale con il 54,5% che in realtà supera il 75%


By Edoardo Capuano - Posted on 02 aprile 2012

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"Se nel 2012 la pressione fiscale ufficiale è prevista al 45%, quella reale, sempre che sia confermato l’ulteriore aumento dell’Iva previsto per il prossimo autunno, dovrebbe toccare il 54,5%. Un record che, purtroppo, non ha eguali al mondo": la CGIA di Mestre è giunta a questa conclusione tenendo conto dell'ulteriore aumento dell'Iva che pare nei programmi di governo.
Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, sul carico fiscale record che peserà quest’anno sui contribuenti italiani, il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha voluto puntualizzare che, come riportato più sopra, una cosa è la pressione fiscale ufficiale e un’altra cosa è quella "reale".
La CGIA di Mestre, che da anni fa un monitoraggio molto puntuale sull’andamento della pressione fiscale "reale", è giunta a questo risultato ricordando che il nostro Pil nazionale, include anche la cifra imputabile all’economia sommersa prodotta dalle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, non pagano né tasse né contributi. Secondo l’Istat, l’economia in nero si aggirerebbe tra i 255 e i 275 mld di € l’anno. Ricordando che la pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive ed il Pil prodotto in un anno, nel 2012 la pressione fiscale ufficiale dovrebbe attestarsi sul 45%.
Tuttavia, se si "storna" dalla ricchezza prodotta la quota addebitabile al sommerso economico che non produce nessun gettito per l’Erario, il Pil diminuisce (quindi si "contrae" il denominatore) e, pertanto, aumenta il risultato che emerge dal rapporto", si legge nel comunicato.


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=CXXPQZg4MIo&feature=player_embedded]Cgia Mestre- Incontro sulla Manovra Monti- Relatore prof.Viotto - YouTube[/ame]

Di conseguenza la pressione fiscale "reale" che grava su coloro che pagano correttamente le tasse è molto superiore a quella ufficiale che viene calcolata dall’Istat che, è bene sottolinearlo, rispetta fedelmente le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.
Ebbene, se nel 2011 la pressione fiscale "reale" che pesa sui contribuenti italiani ha sfiorato una ipotesi massima del 52%, con gli effetti delle manovre estive di Berlusconi e gli interventi del Governo Monti, il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 farà impennare il carico fiscale sui contribuenti onesti sino ad una ipotesi massima del 54,5%.
Articolo correlato:
 
Lo sanno che deprederanno i risparmi degli Italiani
By Edoardo Capuano - Posted on 02 aprile 2012



In questi giorni si completa la manovra fiscale di Bin Loden Monti con l’applicazione delle sue addizionali irpef locali.
Sempre più spesso si leggono statistiche e previsioni sull’impatto nei nostri stipendi e non sempre tali dati corrispondono alla realtà, sia perché sono “medie”, sia perché indicano l’importo complessivo, così che in molti casi, trovandosi una trattenuta di gran lunga inferiore a quella pubblicata sui giornali, il cittadino vessato sospira e, quasi, è riconoscente, in piena “sindrome di Stoccolma”, verso il suo aguzzino e gabelliere.
Ricordo, quindi, che le addizionali Irpef vanno moltiplicate per 12 quelle regionali

e quelle comunali dell’anno precedente e per nove quelle comunali dell’anno in corso, solo così avremo la reale entità del prelievo forzoso che Bin Loden Monti e i suoi soci ci hanno imposto.


Ma non finisce qui.
A giugno subiremo la rapina più consistente sotto forma della nuova ici, denominata Imu.




La costituzione del 1948, tra i suoi articoli, ha anche il 47 dove si legge, al secondo comma, che “favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”.
Bin Loden Monti, nel perfetto stile da prima repubblica, pur di continuare ad alimentare una spesa pubblica mostruosa che evidentemente non ha intenzione di ridurre,

favorisce la proprietà della casa gravandola di una tassa odiosa e totalmente priva di ogni sottostante trattandosi di pura e semplice patrimoniale.


Non contento, come un satrapo orientale, intende modificare la base di calcolo passando dai vani ai metri quadri, per arrivare ad una base imponibile pari al valore di mercato.
Come se, ogni anno, i proprietari di case dovessero nuovamente ricomprarla.
Appare evidente che se, “per caso” (…) , Bin Loden Monti e i suoi soci si “dimenticassero” (…) di modificare aliquote e cancellare le maggiorazioni (il “per cinque per cento” frutto del governo Prodi nel 1996 e il “per centosessanta per cento” frutto integrale dell’attuale governo) il salasso sarebbe tale da compromettere la proprietà stessa dell’immobile, in palese violazione della tanto citata (a sproposito, mai quando contiene previsioni condivisibili) costituzione nata dalla resistenza antifascista
 
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