Le notizie contano poco quando c'è una volontà chiara di scendere, cosa che il mercato ha mostrato chiaramente, ora questa volontà bisogna vedere se è indotta dalla paura che vi possano essere situazioni peggiori oppure sono indotte dalla reale necessità di liquidare delle posizioni per difficoltà palesi su alcuni mercati.
Probabilmente il risultato è dato dalla somma delle due cose:
da una parte la paura è palese nei comportamenti dei titoli di stato dei vari paesi che con pressioni inflazionistiche evidenti viaggiano comunque su livelli molto bassi segno di una liquidità comunque presente sui mercati.
Probabilmente però questo comportamento è dettato dal fatto che gli operatori annusano il sangue di altri operatori, pensano che forzando al ribasso l'azionario e i mercati più investiti dalla crisi potrebbero portare altri operatori a svendere asset di urgenza per margin call e quindi aspettano.
Però un mercato con carenza di liquidità vedrebbe l'intero spettro degli asset finanziari scendere, in questo caso la forza di alcuni asset è il segnale che le manovre sono sole di diversificazione sul rischio e sui trend ma non una fine della liquidità in quanto tale.
Questi trend rialzisti sulle commodities e sulle valute ex dollaro hanno sempre più caratteristiche speculative e mostrano sempre più impellentemente le caratteristiche di top sebbene solo una seduta di reverse significativamente più grande delle sedute al rialzo potrà decretarne una inversione.