C'è mercurio nei vaccini? Ne parla Stefano Montanari

intanto si deve puntualizzare che la correlazione tra Autismo e vaccini è stata comprovata soprattutto in USA da medici onesti e divulgata da Kennedy

poi leggonell'articolo da te postato
prof. Amadori -. Lo diceva già Ippocrate: da ogni farmaco c’è allo stesso tempo al rimedio e al veleno. Ora c’è questa grande attenzione nei confronti dei vaccini che possono dare effetti collaterali e in un numero incredibilmente "piccolo" di casi li danno. I rischi più comuni a cui un bambino su 100mila va in contro è il rischio che ci siano effetti collaterali sul sistema nervoso. Ma tutti i farmaci e tutti gli atti medici hanno effetti collaterali, sarebbe antiscientifico non ammetterlo”.

sarà pure piccolo
ma se succede a tuo figlio, è un disastro con un sistema sanitario che ti abbandona!

quest'inverno appena hanno cominciato a vaccinare contro l'influenza... ci sono state subito 3 morti... eggià un "piccolo" effetto collaterale
 
Di Luisa Perego
13 Maggio 2015

Il virus del morbillo indebolisce il sistema immunitario di chi ne è stato colpito con strascichi che possono durare fino ai tre anni. Anche per questo la vaccinazione è importante: non solo protegge dal virus, ma anche da altre future infezioni che potrebbero sfruttare l'indebolimento del sistema immunitario.

Spesso considerato come una delle tante malattie esantematiche dell'infanzia, è ritornato ultimamente sotto ai riflettori a causa della polemica sul calo di vaccinazioni e sull'aumento nel mondo dei casi di morbillo.

In base a uno studio pubblicato sulla rivista Science di maggio, il virus del morbillo debiliterebbe il sistema immunitario del bambino che ha colpito per un periodo di tempo di circa due o tre anni dopo la fine della malattia, lasciando il corpo vulnerabile a diverse infezioni.

Erano già state realizzate in passato diverse ricerche in paesi emergenti sul morbillo. Ed era già emerso un legame tra vaccinazione per il morbillo e una diminuzione della mortalità infantile per tutte le malattie infettive per circa cinque anni.

Michael Mina e i ricercatori della Emory University di Atlanta hanno analizzato i dati sulla mortalità infantile in Inghilterra, Galles Danimarca e Stati Uniti prima e dopo l'introduzione della vaccinazione di massa contro il morbillo. L'analisi ha evidenziato una stretta correlazione tra l'incidenza di morbillo e morti causate da altre malattie nei due-tre anni successivi all'infezione. Questa "amnesia immunitaria" durerebbe circa 27 mesi.

Il virus del morbillo attacca i linfociti T - le cellule che costruiscono la "memoria immunitaria" contro altre malattie - creando uno stato di amnesia nel sistema immunitario. Dopo circa un mese, i linfociti T ritornano, ma al posto di proteggere contro malattie e infezioni già incontrati in passato, hanno effetto e fanno schermo solo contro il morbillo. Proprio come se la memoria immunitaria del paziente fosse stata cancellata.


I benefici del vaccino per il morbillo vanno oltre il morbillo stesso

A questo punto entra in gioco la vaccinazione contro il morbillo. Le vaccinazioni hanno un ruolo primario nella riduzione della mortalità infantile dovuta ad altre malattie infettive. Questo perché, non ammalandosi di morbillo, si mantiene intatta la memoria del sistema immunitario, fornendo una maggiore protezione al corpo del piccolo.

"Eravamo già a conoscenza del fatto che il morbillo attaccasse la memoria del sistema immunitario. E che in seguito si è immunodepressi per un periodo di tempo. Ma questo studio dimostra che l'azzeramento del sistema immunitario dura molto più tempo di quanto immaginassimo" dichiara C. Jessica Metcalf, co-autore e assistente professore di affari pubblici e biologia evolutiva all'Università di Princeton. "In altre parole, se ti ammali di morbillo, per tre anni, potresti morire per qualcosa per il quale non saresti mai morto se non ti fossi ammalato di morbillo".

"La nostra scoperta dimostra che i vaccini per il morbillo hanno dei benefici che si estendono oltre la protezione del morbillo stesso" continua Michael Mina, della Emory Università di Atalanta.

Fonte: Science e Princeton.edu

Il morbillo indebolisce il sistema immunitario per tre anni


Dopo il morbillo vulnerabili per tre anni
 
L’AUTISMO: COSA E’, COSA LO PROVOCA, E PERCHE’ I VACCINI NON C’ENTRANO NIENTE

Non si è mai parlato tanto di autismo in Italia da quando è esploso il dibattito sui vaccini. Non ci fa certo piacere essere diventati i presunti esiti di una bieca sperimentazione/speculazione alimentata dalle mutinazionali del farmaco, nella banalizzazione superficiale delle chiacchiere da social. Sono in molti quelli che ci chiamano chiedendo che ne pensiamo riguardo al rapporto tra vaccini e autismo. Non troviamo maniera migliore per rispondere a tutti che proporre questo “pro memoria” ragionato e aggiornato. Lo ha scritto il nostro amico Luigi Mazzone e riteniamo sia la sintesi più efficace per un punto sullo stato attuale delle conoscenze per quanti hanno come punto di riferimento l’evidenza scientifica. Per chi preferisce la così detta “scienza alternativa” o “medicina buona” 0 “ricerca indipendente” c’è sempre Mamma Ebe che produce unguenti miracolosi e molti suoi noti emuli, anche con titolarità d’indossare il camice bianco.
L’autismo è tecnicamente un disturbo del neuro sviluppo che compromette le aree sociali e della comunicazione provocando una ristrettezza d’interessi con comportamenti rituali e movimenti stereotipati. Il sospetto che un bambino possa essere affetto da un disturbo autistico può avvenire già entro i primi 22-24 mesi di vita, tuttavia per un buon clinico è possibile porre sospetto diagnostico già intorno ai 18-20 mesi di vita. Sicuramente il ritardo nello sviluppo del linguaggio associato a qualche comportamento troppo routinario che porta il bambino a passare in solitudine la maggior parte del tempo è uno dei primi campanelli di allarme.
Senza addentrarsi in concetti troppo specialistici è giusto sottolineare come, negli ultimi anni, alcune terminologie che si riferiscono all’ampio mondo dell’autismo siano cambiate. Infatti, scrivere semplicemente di autismo non è molto corretto, sarebbe meglio riferirsi a uno spettro autistico. La differenza rispetto al passato è considerare l’autismo con un approccio di tipo dimensionale partendo dal presupposto che esiste un importante diversità tra persone autistiche e il termine di “spettro” serve ad indicare la variabilità di comportamenti osservati all’interno del disturbo.
Una prima variabile che caratterizza la tipologia dell’autismo e le prospettive future della persona affetta è sicuramente il livello cognitivo. I livelli della qualità di vita, delle aspettative, dei progetti che si possono fare su un persona autistica cambiano drasticamente se stiamo parlando di un autismo con un deficit intellettivo associato, in questo caso parliamo di autismo a basso funzionamento, o se stiamo descrivendo una persona con un funzionamento autistico e un livello di intelligenza perfettamente nella norma.
Una domanda frequente, spesso non espressa dai genitori, riguarda la causa della patologia del loro figlio. E’ inutile perdersi in mille discorsi che hanno tutti lo stesso epilogo e affermare da subito che, ad oggi, la causa dell’autismo non è conosciuta. Dal mio punto di vista forse sarebbe meglio parlare al plurale, di cause, visto la notevole differenza di alcune forme di autismo.
Faccio onestamente fatica a pensare che la causa di un autismo a basso funzionamento senza un linguaggio adeguato abbia la stessa origine di quella di una forma di autismo con alto funzionamento cognitivo in cui esiste un linguaggio forbito e ricercato e in cui alcune aree intellettive sono particolarmente sviluppate e addirittura sopra la media della popolazione. Probabilmente con il tempo arriveremo a considerare le due condizioni distinte chiamandole in modo diverso.

Al momento vi sono molte ipotesi che numerosi gruppi di ricerca al mondo stanno cercando di analizzare. In passato e comunque ancor oggi, l’ipotesi GENETICA dell’autismo è una delle più accreditate anche se obiettivamente numerosi studi hanno fallito nel trovare una strada univoca per spiegare, almeno in parte, il funzionamento autistico. Ovviamente il cervello è stato analizzato in molti modi. Gli strumenti maggiormente impiegati sono stati quelli che prevedono l’utilizzo di metodiche strumentali come la risonanza magnetica. In tal senso c’è sempre più convinzione nel considerare l’autismo un disturbo che risiede non tanto in una singola area cerebrale ma piuttosto nelle difficoltà di connessione tra diverse aree del cervello.

Ipotesi ORMONALI sono state anche oggetto di riflessione. Alcuni autori sostengono che l’autismo sia un’estremizzazione del cervello maschile tipicamente meno empatico e più logico di quello del genere femminile e questo sarebbe spiegato da alti livelli di testosterone, appunto l’ormone maschile per eccellenza, già in epoca fetale. Questo dato spiegherebbe anche la maggiore prevalenza del sesso maschile affetto percentualmente di più rispetto alle persone di sesso femminile. Un ruolo importante negli ultimi anni è stato dato a FATTORI AMBIENTALI che in soggetti predisposti possono slatentizzare il disturbo.
E’ inevitabile a questo punto fare un passaggio sui vaccini e sul recente decreto del Ministero della Salute che propone 12 vaccini obbligatori per l’accesso a scuola (anche se sembra che da 12 siano diventati 10 in quanto l’Istituto Superiore di Sanità ha espresso parere sostanzialmente favorevole all’emendamento discusso in commissione Sanità al Senato che riduce i vaccini richiesti).

Da medico ricercatore non posso non affermare che le evidenze scientifiche SCAGIONANO TOTALMENTE i vaccini dal legame con l’autismo. Sono decine le pubblicazioni autorevoli in materia di gruppi indipendenti e molto prestigiosi.
...
Per quanto possiamo parlare di scienza (ed ovviamente sono convinto dei dati oggettivi scientifici che non portano al legame tra i vaccini e l’autismo) ritengo che tale psicosi collettiva da social network forse andrebbe comunque tenuta in considerazione in quanto anche quella pesa sul carico emotivo e psicologico di molte famiglie già convinte di tale legame.
...
Il mio personale pensiero è iniziare a far capire alle famiglie che la lotta alle cause dell’autismo non passa attraverso una battaglia senza confini nei confronti dei vaccini, che invece tanto hanno fatto in termini di prevenzione per molte malattie, ma attraverso la focalizzazione di ricerche sui nuovi inquinanti ambientali emersi negli ultimi anni che dovrebbero essere approfonditamente studiati e che attualmente sono coperti proprio dal clamore dei vaccini (iper-studiati invece).
In tal senso c’è un interessante articolo di meta-analisi (Environmental Risk Factors for Autism: An Evidence-Based Review of Systematic Reviews and Meta-Analyses di A. Modabbernia su Molecular Autism del Marzo 2017) che potrebbe aiutare a capire quali altri inquinanti possano giocare un ruolo sull’etiopatogenesi dell’autismo.
Infine invito i genitori a diffidare di chiunque, medico od altra figura sanitaria, che in modo autoreferenziale si pone come il conoscitore della verità assoluta, nascosta da chissà quale potere occulto che vuole la malattia dei propri figli.

Luigi Mazzone

’Luigi Mazzone, medico e scienziato, neuropsichiatra infantile ricercatore universitario a Roma Tor Vergata. Il Dr. Mazzone studia da molti anni l’autismo, malattia di cui e’ considerato uno dei maggiori esperti in Italia.



L’AUTISMO: COSA E’, COSA LO PROVOCA, E PERCHE’ I VACCINI NON C’ENTRANO NIENTE. – Per Noi Autistici


Corte di cassazione: non esiste una correlazione tra vaccini e autismo
 
8ila bambini autistici in Italia

video di La Verità ci Rende Liberi.
Ieri alle 12:56 ·


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La Verità ci Rende Liberi
22 luglio 2017 ·
VACCINI POLIVALENTI E AUTISMO - Il video che non vedrai mai in TV
 
Vaccini, madre pro-vax pubblica foto della reazione avversa del figlio
08/02/2018



Questa testimonianza assume ancora più valore perché viene da una madre a favore dei vaccini. Dato che televisione e giornali non parlano mai delle possibili reazioni avverse, è giusto che a farlo siano i genitori attraverso internet. Mentre leggete l’esperienza di questa mamma, pensate che c’è a chi, purtroppo, è andata peggio. Da notare anche l’atteggiamento del medico che cerca di convincere la madre a fare due vaccinazioni contemporaneamente.

Riportiamo il suo post pubblico, con relativa foto, condiviso su Facebook, che ha già ottenuto migliaia di condivisioni.

Vaccini, ennesima testimonianza di un genitore
Pur essendo a favore dei vaccini, devo dire che all’ultimo richiamo di uno dei miei figli, il medico presente ha voluto pressare, raccontando una marea di fandonie, per far fare due vaccinazioni polivalenti in una volta sola. Se non fossi stata irremovibile sul fatto che volevo prenotare la seconda a debita distanza, mio figlio probabilmente a quest’ora avrebbe subito dei danni importanti.


Infatti con una sola ha avuto una reazione avversa violenta… Dopo poche ore ha iniziato con prurito nella zona di inoculazione, seguito da malessere generale e inappetenza. Passata la notte il giorno dopo lo porto comunque a scuola perché le condizioni generali sembravano buone… dopo poco però sono stata richiamata perché mio figlio aveva vomitato era pallido con cefalea e aveva malissimo al braccio che nel frattempo si era gonfiato ed era dolente… ho dovuto fare anche la segnalazione di reazione avversa all’AIFA.

Questi sintomi sono durati parecchi giorni. Ecco… Se avessi ceduto alla tentata coercizione fatta con insistenza da quel medico (su signora mica ci vuole far lavorare di più, non succede assolutamente niente se le fa tutte e due assieme… In Inghilterra.)… e qui mi fermo perché ad un certo punto ho pensato che non fosse nemmeno laureato, cosa avrebbe potuto succedere a mio figlio???

Vaccini, madre pro-vax pubblica foto della reazione avversa del figlio - IxR
 
Se questo è quello che accade in una persona adulta in un militare immaginate in un bambino con un sistema immunitario immaturo il danno che possono fare tutti questi vaccini ai militari addirittura la commissione disciplinare medica non far somministrare più di 5 vaccini monovalenti in modo singolo a distanza l'uno dall'altro e malgrado ciò i danni a livello oncologico sono elevatissimi immaginate un pochettino un bambino con un sistema immunitario A cosa va incontro con i 1...

Altro...

Corvelva - Relazione finale Commissione Parlamentare d’Inchiesta SIGNUM
Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni è presente dal 1993 al fianco dei genitori per la libertà di scelta in tema vaccinale
CORVELVA.IT
 
“Ho lasciato il lavoro perché pretendevano troppo sui vaccini”. La storia di un farmacista e della moglie, assistente medico
I refuse to vaccinate anyone

Testimonianza di un farmacista americano:

Ho dovuto lasciare il lavoro di farmacista presso una farmacia di vendita al dettaglio perché la ditta pretendeva che raggiungessi certi obiettivi di vendita di vaccini.

Mi dicevano: “Devi obbligare i dipendenti della tua squadra produrre risultati (nella vendita di vaccini)”.

E io ho risposto: “Io queste cose non le faccio”.

E non ero la sola persona della ditta a disagio con questa politica.

You have to force them to produce results and I said: “am not the person for that.”

Non ero la sola persona che si opponeva a darli.


Testimonianza della moglie:

In qualità di medical assistant somministravo i vaccini ai bambini. Credevo a quello che mi avevano detto, ma in fondo al cuore sentivo che qualcosa non era corretto. Ho fatto le iniezioni a questo bambino di 4 mesi. E poi, una settimana dopo, ho letto la sua cartella clinica: “Deceased. Cause of death: SIDS”. (deceduto. Causa della morte: SIDS)

Il cuore mi batteva forte. Sono corsa dal medico e gli ho detto: “Per favore mi dica che non è qualcosa che gli ho dato io – o che ho sbagliato a fare”.

E lui: “Oh, no. No. Non ha niente a che fare. Causa della morte ignota.”

Ho cercato di dimenticare, non volevo essere stata io la causa della morte.

Ho lasciato il lavoro e abbiamo avuto i nostri bambini.

Abbiamo vaccinato i primi due bimbi. La seconda ha pianto e ha avuto coliche per 12 mesi.

Al terzo figlio, quando ha subito le iniezioni del quarto mese, ha avuto un attacco epilettico. Era lo stesso periodo del bambino di 4 mesi morto di SIDS dopo i vaccini [che gli avevo somministrato, ndr].

Questo mi ha aperto gli occhi e sono andata a cercare, e la quarta figlia non è stata vaccinata. Ha ricevuto l’iniezione di vitamina K, e sono pentita, perché dopo ha avuto l’ittero per 4 mesi

Se potessimo tornare indietro non le farei fare la vitamina K.

Mi sono trattenuta dall’andare a fare ricerche sugli effetti del polisorbato 80 e delle altre cose.

Il marito farmacista:

Ringraziamo Dio che ci ha aperto gli occhi quando il terzo figlio ha avuto le convulsioni. Perché altri bambini hanno avuto danni molto peggiori e permanenti. E ringraziamo Dio che i nostri bambini stanno bene.

Quello che ha suggellato la storia (sealed the deal) è che quando siamo tornati dall’assistente sanitaria del pediatra, abbiamo visto l’assoluta negazione. Assolutamente no. Potrebbe essere un tumore, dobbiamo programmare una RM. [capito l’antifona? Il danno crea la richiesta di ulteriori prestazioni mediche specialistiche: è un mercato che si autoalimenta e produce costi e guadagni – il mondo della salute, la più grande industria della nazione, il mondo moderno americano, ndt].

La mamma: ho stampato il bugiardino e cerchiato il rischio collaterale di convulsioni sul TTab (vaccino antipolio e rotavirus).

Le abbiamo detto: “È scritto nel bugiardino”.

E lei ha detto: “No, non vediamo mai casi di convulsioni”.

Il padre: per me è stato come prendermi un colpo in faccia. Questo era parte della mia professione medica, sinceramente provavo vergogna, perché vogliamo pensare che le persone che “curano “ gli altri nel campo medico: molti di loro giurano di non nuocere, e l’area dei vaccini è un’area dove il giuramento non viene applicato, perché ci sono alcuni benefici, ma ci sono molti casi di conseguenze gravi e permanenti, e non è possibile definire una volta per tutte una questione come questa. Gli USA possono essere meglio di così.
 

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