NoWay
It's time to play the game
Anche Fugnoli sembra aver cambiato idea...
MARKET TALK: per Fugnoli e' mercato da 'hold' (sentiment)
MILANO (MF-DJ)-- Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, dopo la forte correzione sull'azionario "questo" sembra "piu' un mercato da hold che da buy", per tre ragioni. In primo luogo, "i policy maker non vedono male un 2016 di moderato ritracciamento" e quello che non vogliono e' che il ritracciamento sia tale da creare effetti negativi sull'economia. E' per questo che, nel momento in cui i mercati hanno iniziato a esagerare con il pessimismo, abbiamo visto un addolcimento delle posizioni della Fed e una linea piu' aggressivamente espansiva in Europa, Cina e Giappone. E tuttavia, mentre negli anni scorsi bastava una settimana di ribassi per sentire le prime rassicurazioni, questa volta e' occorso un mese". Seconda ragione: "le politiche monetarie cominciano a sembrare meno efficaci" e "i tassi possono scendere, ma servono a poco se a nessuno viene voglia di prendere a prestito denaro e se tutti cercano invece di ripagare i debiti perche' sono ancora terrorizzati dal 2008. Aggiungiamo che alle banche si chiede di prestare di piu' (con la pressione dei tassi negativi) ma anche di meno (con la pressione per ratio patrimoniali sempre più' elevati). A questo punto, in un mondo normale, dovrebbero subentrare le politiche fiscali. I Governi sono pero' paralizzati, si concedono solo piccoli sforamenti nella spesa ma non si sentono motivati a fare di piu', almeno per il momento". Terzo motivo: "se i mercati dovessero mai regalarsi un recupero, riavvicinandosi ad esempio ai livelli di fine 2015, la Fed ritornerebbe a parlare di rialzo dei tassi e le scorribande verso il basso riprenderebbero. Solo in presenza di un'economia forte potremmo vedere contemporaneamente Borse alte e Fed che stringe. Sperare e' sempre lecito. Ma al momento si vede un'economia globale che va discretamente, ma non cosi' bene".
MARKET TALK: per Fugnoli e' mercato da 'hold' (sentiment)
MILANO (MF-DJ)-- Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, dopo la forte correzione sull'azionario "questo" sembra "piu' un mercato da hold che da buy", per tre ragioni. In primo luogo, "i policy maker non vedono male un 2016 di moderato ritracciamento" e quello che non vogliono e' che il ritracciamento sia tale da creare effetti negativi sull'economia. E' per questo che, nel momento in cui i mercati hanno iniziato a esagerare con il pessimismo, abbiamo visto un addolcimento delle posizioni della Fed e una linea piu' aggressivamente espansiva in Europa, Cina e Giappone. E tuttavia, mentre negli anni scorsi bastava una settimana di ribassi per sentire le prime rassicurazioni, questa volta e' occorso un mese". Seconda ragione: "le politiche monetarie cominciano a sembrare meno efficaci" e "i tassi possono scendere, ma servono a poco se a nessuno viene voglia di prendere a prestito denaro e se tutti cercano invece di ripagare i debiti perche' sono ancora terrorizzati dal 2008. Aggiungiamo che alle banche si chiede di prestare di piu' (con la pressione dei tassi negativi) ma anche di meno (con la pressione per ratio patrimoniali sempre più' elevati). A questo punto, in un mondo normale, dovrebbero subentrare le politiche fiscali. I Governi sono pero' paralizzati, si concedono solo piccoli sforamenti nella spesa ma non si sentono motivati a fare di piu', almeno per il momento". Terzo motivo: "se i mercati dovessero mai regalarsi un recupero, riavvicinandosi ad esempio ai livelli di fine 2015, la Fed ritornerebbe a parlare di rialzo dei tassi e le scorribande verso il basso riprenderebbero. Solo in presenza di un'economia forte potremmo vedere contemporaneamente Borse alte e Fed che stringe. Sperare e' sempre lecito. Ma al momento si vede un'economia globale che va discretamente, ma non cosi' bene".