CERTIFICATE Bonus Cap su Mediobanca: rende l'11% e punta sulla solidità
Fusioni, aumenti di capitali, cessioni di Non performing loans (crediti deteriorati) per rendere ancora più solido il sistema bancario italiano. Di fronte all'incertezza del risultato di queste operazioni straordinarie, un vincitore certo c'è già: Mediobanca.
Il gruppo è leader in Italia nelle operazioni di corporate investment che nell'ultimo bilancio hanno generato il 44% del margine di interesse. Buone notizie arrivano anche per Compass la divisione retail e consumer banking con il rialzo dei tassi che permetterà margini migliori (la divisione genera il 34% del margine di interesse). Un'altra fetta importante del fatturato deriva dall'erogazione di mutui (15%) con una domanda in crescita del 12,7% nei primi 11 mesi dell'anno, +13,2% a novembre.
Un ottimo modo per puntare su Mediobanca mantenendo una protezione in caso di forte volatilità delle quotazioni di Borsa (le incertezze politiche rappresentano comunque un rischio) è tramite il certificate emesso da Banca Imi con sottostante l'azione di Piazzetta Cuccia. Si tratta di un Bonus Cap identificato con codice Isin
XS1518612293 (
I03139.MI).
Il certificate ha barriera solo a scadenza, offre un rendimento annualizzato dell' 11,3% in 11 mesi a condizione che alla data di determinazione, fissata per il 9 novembre 2017, l'azione Mediobanca chiuda sopra la barriera posta a 5,2575 euro (-28% rispetto all'attuale quotazione).
Il certificate oggi quota 1.025 euro e se alla data di valutazione non incapperà nella barriera verrà ritirato a 1.132 euro, con un guadagno del 10,4% in undici mesi, rendimento che annualizzato sale all'11,3%. La barriera è di tipo europeo, il che vuole dire che non importa se durante la vita del prodotto la quotazione di Borsa di Mediobanca dovesse scendere sotto la barriera: l'importante è che il titolo alla data di valutazione del 9 novembre 2017 sia sopra 5,2575 euro.
In caso di evento negativo, ovvero con l'azione Mediobanca sotto la barriera alla data di valutazione, il certificate verrebbe ritirato a un prezzo pari a 1.000 euro meno una percentuale pari alla distanza percentuale fra il valore di riferimento iniziale (7,01 euro) e il prezzo di chiusura del 9 novembre 2017. Per esempio, se il prezzo di Mediobanca dovesse trovarsi appena sotto la barriera, il certificate verrebbe ritirato a poco meno di 750 euro.
Crediamo che le chance che Mediobanca finisca tra 11 mesi sotto 5,2575 euro siano basse. Da inizio anno il titolo cede il 27,5%. Tra i 13 analisti censiti da Bloomberg prevale l'ottimismo: nove consigliano di acquistare il titolo e quattro di tenerlo in portafoglio , nessuno consiglia di venderlo. Il prezzo obiettivo medio è di 8,00 euro.
Sulle attuali stime del consenso il P/E atteso per quest'anno è fissato a 8,86 volte.
A rendere rosee le prospettive di Mediobanca è il lungo elenco di operazioni straordinarie fra banche italiane. Piazzetta Cuccia ha un'esperienza impressionante come consulente in questo tipo di operazioni, e ha un ruolo importante (e ben retribuito) in ognuna di esse.
Le maxi-operazioni che il sistema bancario italiano si attende sono diverse, alcune molto consistenti. Si parte con Unicredit alle prese con le cessioni da Bank Pekao e di Pioneer, che inoltre si appresta a lanciare un aumento di capitale che si dice sarà compreso fra 10 e 13 miliardi. Inoltre la grande banca milanese sta preparando la vendita di 20 miliardi di non performing loans.
Insieme ad Unicredit, l'altro forte aumento di capitale è quello di Monte dei Paschi del valore di circa 5 miliardi di euro. Mediobanca è leader del consorzio di garanzia.
Ad ampliare la lista delle operazioni societarie in arrivo, c'è la fusione tra Banca Popolare Milano e Banco Popolare.
E ancora l'acquisto da parte di Ubi delle tre good bank derivanti dal fallimento di Banca Pop.Etruria, CassaMarche e CariChieti.
Il risiko delle popolari coinvolgerà anche le due valtellinesi, Pop.Sondrio e Creval. Una serie davvero fitta di operazioni in cui Mediobanca giocherà un ruolo fondamentale di consulente.