Certificati di investimento - Cap. 3

Stato
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Per il prossimo futuro siamo comunque in area 20$...molto, molto basso, ma più aderente alle “realtà” costruita.
Diciamo che, nonostante ci sia la volontà di mischiare per bene il mazzo, molto nel periodo è per me teatro (dell’orrido, considerando la pesca a strascico sugli investimenti).

Io credo che questa dovrebbe essere l'occasione per depurare i mercati da tutte le "porcherie" che li infestano...
 
https://www.ilsole24ore.com/art/borse-europee-oggi-chiusura-borse-asiatiche-ADVCGLL
il Wti sotto quota zero dollari al barile, evento mai registrato nelle serie mensili compilate dal 1946, in base ai dati della Federal Reserve di St Louis. Il contratto maggio ha chiuso in calo del 305% a -37,6 dollari.
Il sole già un mese fa aveva avanzato l'ipotesi del prezzo negativo
https://www.ilsole24ore.com/art/petrolio-prezzi-sotto-zero-ecco-perche-e-possibile-ADMWvQE

Ora però, dopo i tassi sotto zero , il petrolio sotto zero, cosa dobbiamo aspettarci?
E pensare che negli anni 70 del secolo scorso ci fu un dibattito esasperato sul nucleare, con i sostenitori di quest'ultimo che profetizzavano prezzi stratosferici ed esaurimento dell'oil entro il primo decennio di questo secolo. Allora tanti governanti italiani dicevano che l'unico problema per l'Italia era la "bolletta petrolifera" . Ora sembrerebbe non esserci più ma è l'Italia ad essere "in bolletta".
Difficile davvero fare previsioni.
 
NL0013680879

Qualcun'altro ha in ptf il certificato in oggetto?

Banca Sella oggi ha accreditato la cedola mensile poi l'ha stornata.
Sono andato a vedere i valori al 9/4 giorno di rilevazione e mi sembrava tutto ok....
 
Petrolio
Trump: altri 75mln i barili in riserve strategiche USA
Trump: potrei fermare il petrolio saudita in arrivo negli USA
(Bloomberg)
 
vediamo domani come reagiscono i titoli italiani petroliferi

Secondo Citigroup, il rischio che anche il petrolio europeo si avviti all’ingiù è molto alto, soprattutto se la ripartenza delle attività in Europa sarà lenta. Il crollo del prezzo dovrebbe portare in teoria dei benefici ai paesi consumatori, ma nella pratica, scrive stanotte in un report il capo economista di ING per l’area Asia Pacifico, avviene che le ricadute negative sulle economie esportatrici di greggio sono talmente pesanti, da provocare brutti contraccolpi a tutto il pianeta.
Il crollo delle quotazioni mette in crisi molti soggetti, primi tra tutti, i grandi fondi sovrani dei paesi produttori, detentori di importanti partecipazioni in centinaia di società quotate: in caso di rapido deterioramento delle condizioni di mercato, i gestori devono affrettarsi a vendere, in modo da rispettare gli equilibri dei colossali portafogli detenuti.
Gli effetti si sono cominciati a vedere ieri a Wall Street, con il -2,4% del Dow Jones ed il -1,7% dell’S&P500. Nel corso della notte il trend non è cambiato, stamattina l’indice Dow Jones Asia perde il 2,4%, il Nikkei di Tokyo il 2%, l’Hang Seng di Hong Kong il 2,4%, lo Shanghai Composite l’1,3%.


Giornatina coi fiocchi in arrivo...
 
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