Certificati di investimento - Cap. 3 (4 lettori)

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It's time to play the game
L'indice PMI manifatturiero del Giappone, stilato congiuntamente da Jibun Bank e da Markit, è salito nel mese di agosto a 47,2 punti, meglio dei 45,2 punti precedenti di luglio. E' quanto emerge dalla lettura finale del dato, che è stato rivisto al rialzo rispetto ai 46,6 riportati nella lettura preliminare. L'indice conferma tuttavia la fase di contrazione dell'attività manifatturiera giapponese, in quanto inferiore alla soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra). Pesano gli effetti della pandemia COVID-19, come spiega Annabel Fiddes, Economics Associate Director presso IHS Markit, con le società nipponiche che continuano a tagliare le loro scorte e i dipendenti, in attesa di miglioramenti dal fronte della domanda.

L'indice PMI manifatturiero della Cina, stilato congiuntamente dalle società Caixin e Markit, è salito nel mese di agosto a 53,1 punti, meglio dei 52,5 attesi dal consensus e in accelerazione rispetto ai 52,8 di luglio. Il dato ha confermato il quarto mese consecutivo di espansione dell'attività manifatturiera cinese, in quanto superiore ai 50 punti, soglia di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra). L'indice è salito inoltre al massimo dal gennaio del 2011, dunque in più di nove anni. Tra le componenti, occhio ai nuovi ordinativi e alla produzione, che hanno riportato i rialzi più forti dall'inizio del 2011.
 

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It's time to play the game
Va in archivio per Piazza Affari e le principali Borse mondiali un mese di agosto positivo che ha nuovamente visto Wall Street fare la voce grossa e guidare la classifica dei rialzi. Se un mese fa si pensava fosse il momento per una pausa del rally dei tecnologici, con il Nasdaq che aveva mostrato qualche segnale di debolezza relativa, le ultime settimane le Bgi Tech hanno ritrovato la loro forza propulsiva e di spinta per tutta Wall Street, in particolare Apple volata sopra il muro dei due trilioni di capitalizzazione e Tesla che non sembra conoscere soste nel suo rally 2020.
Tutti e tre i principali indici USA sono sulla buona strada per un quinto mese consecutivo di guadagni: il Dow Jones ha registrato un rally del 31% dalla fine di marzo con miglior striscia di 5 mesi dal marzo 1986. L’S&P 500, nel frattempo, è salito del 36%, il filotto di 5 mesi più potente dal lontano ottobre 1938, mentre il Nasdaq è salito del 52%, senza rivali dal picco della bolla tecnologica nel marzo 2000.
Gli operatori rimangono concentrati sulle prospettive di un veloce rimbalzo economico e hanno trovato linfa anche nel rallentamento dei casi Covid e nella svolta della strategia Fed annunciata settimana scorsa da Jerome Powell.
Ad agosto il Dow Jones segna +7,76%, poco meglio del +7% dello S&P 500. Oltre +9% invece per il Nasdaq che anche questo mese strappa la palma di miglior indice.
In Europa la palma di miglior performer spetta al Dax con +5,57%, mentre il Ftse Mib con +3,34% fa leggermente peggio anche dell’Euro Stoxx 50 (+3,6%).
La debolezza relativa di Piazza Affari rispetto ai mercati più grandi persiste da inizio anno. L’indice Ftse Mib da inizio anno è in ribasso del 16% circa; Il DAX nel 2020 perde solo l’1,63%, l’S&P500 è in rialzo dell’8,58% e il Nasdaq è addirittura a +30,35%.
Pietro Di Lorenzo, analista e fondatore di SOS Trader, rimarca come graficamente i prezzi sono a contatto con la trendline rialzista scaturente dai minimi di Marzo che per diverse volte nelle ultime sedute si è opposto alla discesa dei prezzi. “La tenuta di questo livello consentirà il proseguo del faticoso recupero dai minimi di marzo”.
 

rmassimo

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Per Certificati&Derivati (se vi può servire).
Nella scheda del FREXA0021610 (Airbag su indici) nell'ultima riga della tabella date di rilevamento manca la solita indicazione "effetto airbag" con il conseguente calcolo.
 

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It's time to play the game
L'attività manifatturiera italiana è cresciuta per il secondo mese di fila ad agosto e al ritmo più rapido in oltre due anni.
L'indice Pmi per il settore, elaborato da Ihs Markit, è salito a 53,1 il mese scorso da 51,9 di luglio, portandosi ulteriormente sopra la soglia di 50 che separa crescita da contrazione e mettendo a segno la lettura migliore da giugno 2018.
La mediana delle attese Reuters convergeva su una lettura a 52,0.
In aprile l'indice è scivolato al minimo storico di 31,1 in seguito alla chiusura della maggior parte delle aziende italiane per via del 'lockdown'.
Il sottoindice per la produzione del comparto è salito a 56,2 in agosto rispetto al 54,7 di luglio, continuando a migliorare rispetto al minimo storico di 11,4 di aprile e registrando la lettura più solida da febbraio 2018.
 
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