Sul caro bollette Confcommercio ha elaborato nuove stime, ben più pesanti rispetto a quanto previsto nell’ultima edizione dell’Osservatorio Energia. Le previsioni dicono che tra le imprese del terziario, sono ben 120 mila, all’incirca, quelle a rischio chiusura da qui ai primi sei mesi del 2023, con relativi 370 mila posti di lavoro in bilico.
Tra i settori più esposti, il commercio al dettaglio (in particolare la media e grande distribuzione alimentare, che a luglio ha visto quintuplicare le bollette di luce e gas), la ristorazione e gli alberghi che hanno avuto aumenti tripli rispetto a luglio 2021, i trasporti che oltre al caro carburanti (+30-35% da inizio pandemia ad oggi) si trovano ora a dover fermare i mezzi a gas metano per i rincari della materia prima. A risentire pesantemente della situazione sono però anche i liberi professionisti, le agenzie di viaggio, le attività artistiche e sportive, i servizi di supporto alle imprese e il comparto dell’abbigliamento, nonostante una stagione di saldi marginalmente favorevole.
“Una delle poche certezze della Grande Distribuzione è che ci sono dei costi che non si possono tagliare più di tanto. L’energia è uno di questi – commenta su Linkedin Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, a proposito delle stime comunicate da Confcommercio -. Possiamo efficientare al massimo sull’illuminazione, ma non possiamo, per esempio, pensare di spegnere i frigoriferi e le celle che conservano i prodotti”. “Anche noi, come tutti gli italiani, abbiamo ricevuto delle bollette paurose in questi mesi estivi – continua -. Parliamo di migliaia di euro in più per punto vendita, una botta tremenda. Secondo Mediobanca, il profitto medio della GDO è dell’1% del fatturato, mentre ora l’incidenza del costo dell’energia sta salendo tra il 6% e l’8%. Il rischio è concretamente quello di rendere migliaia di aziende economicamente insostenibili”.
120 mila aziende del terziario e 370 mila posti di lavoro sono a rischio. “Se poi alle bollette uniamo gli aumenti dei costi della logistica e di determinati prodotti, è facile capire che la situazione è drammatica – sottolinea l’Ad dell’insegna numero no della Gdo italiana -. Noi come Conad stiamo favorendo azioni a tutela dei nostri soci, ma non può e non deve bastare. In questo periodo di campagna elettorale si sente tanto parlare delle ricette per l’energia, per il futuro, e questo è un bene. Anzi, alla buon’ora! Ma siccome le bollette di oggi non arriveranno tra 15 anni, se non si interviene adesso rischiamo il disastro. Qualsiasi sia il governo, si deve intervenire immediatamente e lasciando da parte meri calcoli elettorali”.
C'è proprio da essere ottimisti...