Certificati di investimento - Cap. 5

Stato
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Guarda che i tuoi principi irrinunciabile, magari sono rinunciabili per tanta gente che per pagare le bollette raddoppiate deve rinunciare a qualcosa. Mi sembri un po' esagerato ed estremista nelle tue affermazioni. La rivoluzione francese è iniziata a causa della fame del popolo. E quella americana per la tassa sul tè imposta dall'Inghilterra. Se magari ti trovi con 1500 euro al mese e una famiglia da mantenere, il concetto di irrinunciabile diventa più elastico. Magari i grandi principi di libertà politica passano in secondo piano rispetto alle bollette e il pieno della macchina che usi per andare al lavoro. Se sei convinto che le sanzioni non abbiano influito pesantemente sui cali di borsa, incertezza, aumenti del gas e petrolio..... Ti invidio per le tue certezze. Senza voler offendere nessuno
No figurati, sono solo idee, nessuna certezza. Certo i prezzi e l’inflazione insieme al prezzo del gas mi sembra che era schizzato per bene ben prima della guerra, ricordo gli scioperi dei camionisti, o le super bollette di dicembre. In quel caso non c’era da preoccuparsi per chi guadagnava 1500 euro? No in quel caso da noi la borsa saliva.
Poi sicuramente per me il principio del non consentire che il prepotente e più grande possa prevaricare il più debole e piccolo, è sacrosanto e irrinunciabile. Non pretendo che sia di tutti ma spero che sia condiviso il piu possibile.
Il problema è sempre immaginare se qualcuno usasse violenza immotivata contro la tua famiglia e la tua casa e tu indifeso non spereresti che qualcuno a te vicino ti aiutasse invece di girarsi dall’altro lato sperando solo che la sua casa non perda di valore. Alle volte, anzi quasi sempre, aiutare comporta importanti sacrifici e rinunce.
Comunque stai tranquillo che le borse come sempre prima o poi si riprenderanno, le vite umane uccise da un dittatore no.
Poi se vuoi sapere se sono preoccupato, si sono preoccupato del mio portafoglio, del fatto che molti avranno maggiori problemi economici, ma non ditemi che ora non si condividono le sacrosante sanzioni perchè i dipendenti non riusciranno a fare la spesa, io credo che qui si abbiano altre preoccupazioni se non siamo ipocriti.
Lo ripeto, sono orgoglioso di come Inghilterra, America, Europa, Giappone, Australia, ecc senza esitazione hanno agito contro chi ha attentantato ai nostri principi di vita civile.
 
Oppure si prendono 2 settimane per studiare dove possono fare più male senza soffrire troppo... :confused:
Insomma, gli hanno tolto l'accesso alle proprie riserve estere, gli hanno messo sanzioni su tutti i beni e pensavate che non si vendicassero bloccando il proprio import e negando (probabilmente) le proprie materie prime?

E' ovvio che c'è una frattura con l'occidente e questa frattura non si sanerà presto. Per cui ci saranno sanzioni e controsanzioni a ripetizione.
Meglio che ciascuno faccia conto che l'altro non ci sia proprio, almeno dal punto di vista commerciale.
 
FITCH DOWNGRADES RUSSIA TO 'C'
FITCH SAYS 'C' RATING REFLECTS FITCH'S VIEW THAT A SOVEREIGN DEFAULT IS IMMINENT


Russia has suspended the sale of foreign currencies until September 9, the central bank said Wednesday. Between March 9 and September 9 "the banks will not be able to sell foreign currencies to citizens." (AFP)
 
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Nonostante la crisi ucraina Unicredit rassicura gli azionisti, confermando il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi e il riacquisto di azioni fino a 2,58 miliardi. La banca guidata da Andrea Orcel ha scelto di rivolgersi al mercato al termine di una giornata di recupero sul fronte borsistico (il titolo ha segnato un +6,12% a 9,02 euro), ma ancora profondamente incerta sul piano geopolitico. Unicredit Bank Russia, spiega una nota, ha una posizione creditoria autofinanziata di 7,8 miliardi a fine 2021, RWA di 9,4 miliardi e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro. «Al netto delle coperture sui cambi», spiega l’istituto, la nostra esposizione diretta a UniCredit Bank Russia si riduce a circa 1,9 miliardi.
Più nel dettaglio l'esposizione cross border nei confronti di clientela russa è attualmente pari a circa 4,5 miliardi, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro da parte di export agencies pubbliche non russe, e rappresenta circa 3 miliardi di euro di RWA. L'esposizione, spiega Unicredit, è quasi interamente verso le principali multinazionali russe, per lo più in valute euro e dollaro, con contratti regolati da leggi internazionali e soggetti a tribunali internazionali. Le controparti impattate dalle sanzioni rappresentano meno del 5% della espozione cross border complessiva. Le principali esposizioni del portafoglio si riferiscono ai seguenti settori: circa il 30% verso il petrolio e il gas, circa il 20% ciascuno verso i trasporti e i macchinari & metalli, circa il 10% verso i prodotti chimici, circa l'8% verso le istituzioni finanziarie e la parte residua verso un mix di altri settori. «Abbiamo un'esposizione mark-to-market in derivati verso le banche russe di circa 300 milioni di euro, al netto del collaterale. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del rublo si approssimi allo zero è di circa 1 miliardo di euro», puntualizza la nota.
«Nello scenario estremo, in cui la totalità della nostra massima esposizione non possa essere recuperata e venga azzerata, l'impatto sul Cet1 ratio di Unicredit a fine 2021 sarebbe di circa 200 punti base. In virtù di questo», prosegue la nota, «confermiamo il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi, mantenendo un Cet1 ratio superiore al 13% anche nello scenario peggiore. Inoltre, confermiamo la nostra intenzione di eseguire il riacquisto di azioni fino all'importo di 2,58 miliardi», prosegue la nota che conclude così: «Continuiamo a gestire dinamicamente la nostra esposizione al rischio, valutando costantemente il potenziale impatto del conflitto sul Pil globale e sulle politiche pubbliche». MF
 
Breve storia triste :rottentomato:

BIDEN NEEDS TO RE-ESTABLISH RELATIONSHIP WITH SAUDI

SAUDI, EMIRATI LEADERS DECLINED CALLS WITH BIDEN

SAUDI, EMIRATI LEADERS DECLINE CALLS WITH BIDEN HAVE SIGNALED THEY WON’T HELP EASE SURGING OIL PRICES UNLESS WASHINGTON SUPPORTS THEM IN YEMEN - WSJ
 
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Insomma, gli hanno tolto l'accesso alle proprie riserve estere, gli hanno messo sanzioni su tutti i beni e pensavate che non si vendicassero bloccando il proprio import e negando (probabilmente) le proprie materie prime?

E' ovvio che c'è una frattura con l'occidente e questa frattura non si sanerà presto. Per cui ci saranno sanzioni e controsanzioni a ripetizione.
Meglio che ciascuno faccia conto che l'altro non ci sia proprio, almeno dal punto di vista commerciale.

Sì, si poteva dare per certa una reazione russa e, a maggior ragione, servivano piani di protezione dell'economia che non hanno predisposto, non predispongono e chissà se predisporranno...
 
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