Come noto la distribuzione statistica delle finanze italiane è rappresentata da una piramide in cui c'è una ampia base comprendente gli effettivi bisognosi rimpolpati da una folta schiera di finti poveri, in realtà evasori fiscali pluriennali.
Questo quadro è FALSO. Molti politici (soprattutto comunisti) usano modelli che erano validi 50 anni fa.
Io conosco tante, ma tante persone che fanno statisticamente parte di quella ampia base 'di bisognosi' che per la sinistra coincide con chi dichiara IRPEF sotto i 10-15000 euro annui. Ma molte di queste non hanno reddito da dichiarare (o al massimo pochi spiccioli di un affitto di un bene ereditato) perchè VIVONO DI RENDITE FINANZIARIE, che sono gestite in regime amministrato dalla banca e quindi non necessitano di alcuna dichiarazione extra. Molti di questi sono persone semplice dell'ex classe media, figli di genitori impiegati statali che hanno avuto in dono qualcosina (tipo il tfr dei genitori ora pensionati) e si sono industriati a 'lavorare' nel settore "investimenti" (qualche btp, qualche certificato tranquillo, qualche conto deposito, niente di esotico).
Questi non sono assolutamente ricconi, ma neppure professionisti della finanza, non sono evasori fiscali, ma non sono neppure "bisognosi", pur facendo parte della famosa fetta bassa della distribuzione piramidale dei redditi.
E il tutto dimostra che tale piramide non ha molto senso oggi e la realtà è molto più complessa di quanto si creda. Togliere a questi aumentando la tassazione sulle rendite finanziarie vuole dire togliere a chi ha creato un 'lavoro' da tale attività e non ha altro e aumentare la categoria dei 'bisognosi' senza neppure rendersene conto...
Il lavoro di oggi non è più quello della fabbrica di 50 anni fa che forse ancora sognano i sindacalisti.