(Reuters) - La Federal Reserve manterrà i tassi invariati quest'anno nonostante sia attesa una recessione.
E' quanto sostengono gli economisti interpellati in un sondaggio Reuters aggiungendo che il rischio di un default statunitense legato al nodo del tetto del debito è più elevato rispetto alle 'impasse' precedenti.
Questi timori, uniti al fallimento di alcune banche regionali, hanno spinto gli investitori a prezzare tagli dei tassi per almeno 50 punti base entro la fine del 2023, un'ipotesi che si è rafforzata dopo che i banchieri centrali hanno lasciato intravedere una pausa nella stretta monetaria al meeting di inizio mese.
Ma i banchieri centrali hanno anche ribadito che il costo del denaro deve restare su livelli elevati o addirittura più alti, non più bassi, sebbene 34 dei 46 economisti che hanno risposto a una domanda aggiuntiva prevedano una recessione nel corso dell'anno.
Il sondaggio è stato condotto tra l'11 e il 16 maggio.
Oltre il 60%, pari a 75 dei 116 economisti interpellati, ha previsto che il Fomc, che a inizio maggio ha varato un aumento dei tassi di 25 punti portandoli a 5%-5,25%, li lasci su quel livello alla fine dell'anno.