(Reuters) - Stabile intorno a 3,25% il tratto brevissimo della curva sul mercato interbancario, mentre i tassi impliciti iniziano a incorporare la possibilità - al momento ancora inferiore al 50% - di un'ulteriore stretta monetaria Bce anche in settembre.
** In un'intervista all'emittente pubblica spagnola Tve, Christine Lagarde sottolinea che per Francoforte le prossime mosse di politica monetaria saranno particolarmente delicate ma ribadisce che la priorità dell'istituto centrale resta il contrasto all'inflazione.
** Per la presidente, quindi, per la zona euro restano quindi necessari tassi di riferimento "sostenibilmente elevati".
** Se per la Bce l'obiettivo di medio termine di un costo della vita a 2% resta lontano, secondo gli addetti ai lavori il clima di fondo 'rialzista' è enfatizzato anche e soprattutto da quella che sembra profilarsi come una svolta da parte di Federal Reserve, che sino a poco tempo fa sembrava pronta a una pausa nel ciclo restrittivo.
** All'origine della probabile svolta Fed, a propria volta, gli incoraggianti dati macro dagli Usa e la prospettiva di un'intesa politica - a brevissimo - che sciolga l'impasse sul tetto del debito pubblico.
** A giudicare dai contratti derivati, il cui movimento è anch'esso influenzato da quello della curva Usa, il percorso di rialzo dei tassi europei potrebbe quindi proseguire al ritmo di un quarto di punto nei consigli di giugno e luglio, con la possibilità - oggi circa 40% - di un'estensione fino a settembre.
** Una stretta ma significativa minoranza del mercato - attualmente intorno al 10% - proietta il riferimento sui depositi Bce a 4% rispetto all'odierno 3,25%.
** Lagarde parla della necessità di gesti "coraggiosi" per contrastare un'inflazione che nel mese di aprile viaggiava al ritmo tendenziale di 7% da 6,9% di marzo.
** Commentando proprio la seconda lettura Eurostat diffusa l'altroieri, una nota dell'ufficio studi UniCredit a cura di Marco Valli si sofferma intanto sull'importante segnale arrivato dalla voce alimentari.
** "Nella zona euro i prezzi degli alimentari hanno toccato un picco e la dinamica che si prospetta è discendente. [...] La voce alimenti confezionati, dicono i dati definitivi Eurostat, ha mostrato in aprile il primo rallentamento da quasi due anni, portandosi al tasso annuo di 17,1% da 18,8% di marzo" rileva Valli, responsabile per la ricerca globale.
** Ammonta a oltre a 4.100 miliardi di euro la liquidità in eccesso a disposizione delle banche della zona euro, secondo i calcoli della stessa Bce.