La Corte dei conti a sezioni riunite, dopo aver esaminato nel dettaglio il Dpcm votato dal governo Meloni che stanzia fino a 2,5 miliardi da investire nella rete di Telecom Italia, per rilevare fino al 20% dell’infrastruttura primaria e secondaria al fianco del fondo americano Kkr, e dei cavi sottomarini di Sparkle, non da il suo avvallo all’operazione.