Certificati di investimento - Capitolo 8

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A me è sembrato importante che si sia rivolto al Popolo Iraniano che non dimentichiamoci è da troppi anni oppresso da questi invasati. Questa volta Bibi mi è piaciuto.
Dopo la rivoluzione del1979 Khomeini proclamava i tre obiettivi principali della teocrazia iraniana: distruggere Israele, prendere possesso dei luoghi sacri in mano ai Sunniti o agli ebrei e diffondere l’Islam in tutto il mondo. Una prospettiva di rinascita che ha galvanizzato per anni migliaia di fanatici nel Medio Oriente e anche in Europa. Sono bastati pochi colpi ben assestati da parte dell’esercito di Israele per dimostrare la fragilità di questa illusione. Dopo aver messo fuorigioco Hamas, in pochi giorni Israele ha disarticolato il più importante braccio armato dell’Iran, Hezbollah, e messo sull’avviso gli Houthi. Ora, di fronte allo strapotere militare di un paese con meno di 10 milioni di abitanti, l’Iran è pure caduto nella sua trappola e con i missili lanciati ieri sera darà a Gerusalemme la scusa per impartirgli una dura lezione.
MF-Diritto&Rovescio
 
Intanto notizia di oggi
Dati taroccati o inspiegabili contraddizioni?
guarda, lo dissi 10 mesi fa......il governo Meloni da gennaio 24, ha stretto la morsa sugli italiani residenti all'estero che non erano iscritti all'aire, cioe' che abitavano all'estero ma erano segnati residenti in Italia, risultando disoccupati in Italia, obbligandoli a cancellarsi dalle liste anagrafiche italiane e iscrivendoli nelle liste AIRE, in questa maniera risultano meno disoccupati sul territorio italiano, ma senza creare occupazione.
 
Ultima modifica:
Stellantis: crolla produzione 2024 in Italia, -31,7% in nove mesi (Fim-Cisl)

Testo:
MILANO (MF-NW)--La produzione di Stellantis in Italia crolla: nei primi nove mesi del 2024 negli stabilimenti italiani il gruppo guidato da Carlos Tavares ha prodotto 387.600 veicoli, il -31,7% rispetto ai 567.525 dello stesso periodo del 2023. Il dato emerge dal consueto report elaborato da Fim-Cisl e presentato a Roma dal segretario generale Ferdinando Uliano. Le sole auto calano del 40,7% a 237.700 unit�, mentre i veicoli commerciali fanno segnare un -10,2% a quota 149.900. Gi� nel primo semestre dell'anno la produzione italiana di Stellantis, con 303.510 veicoli realizzati, era scesa del 25,2% rispetto ai 405.870 dei primi sei mesi del 2023.

Proiettando il dato sui prossimi tre mesi, secondo la Fim-Cisl, a fine anno si arriver� a meno di 500 mila veicoli prodotti da Stellantis in Italia, con meno di 300 mila auto realizzate. Lo scorso anno erano stati 751 mila i veicoli prodotti. "Uno scenario mai visto prima, da profondo rosso", il primo commento di Uliano.

Per la prima volta, e non era mai accaduto, tutti gli impianti italiani dell'ex Fiat sono in flessione, anche Pomigliano D'Arco (-5,5%) e Atessa (-10,2%) che fino al primo semestre erano in positivo. Per lanciare l'allarme sulla crisi del settore "abbiamo proclamato lo sciopero di 8 ore il 18 ottobre, ma bisogna dare una svegliata al governo italiano e anche a livello europeo, con un'iniziativa importante e forte per il rilancio di un settore strategico", ha detto Uliano presentando il report.
 
Stellantis posted a 20% fall in sales at its U.S. unit for the third quarter, driven by a broad-based decline across most brands as the car maker faces an increasingly tough market.
The company sold 305,294 units in the quarter, down from 380,563 in the year-prior period. The fall was driven by sales declines across almost all of the company's brands.
Jeep and Ram, the company's two biggest brands, experienced sales declines of 6% and 19%, respectively. Sales were also down at its Chrysler, Dodge and Alfa Romeo brands, which saw declines of 47%, 43% and 29%, respectively.
The company added that its total market share increased to 8% in September from 7.2% in July, while inventory fell by 11.6%.
 
vorrei procedere alla spstituzone di questo certificato XS2742931103 ormai non piu appettibile ma ha mantenuto il prezzo accettebile, chi sa indicarmi un alternativa ? ho individuato questo ... voi che proponete?
 
L'agenzia di rating Moody's potrebbe prendere in considerazione la possibilità di alzare il rating junior di UniCredit a un livello superiore al rating sovrano dell'Italia in caso di acquisizione di Commerzbank, in base a una serie di fattori tra cui la capacità di contenere i rischi operativi e di esecuzione.
In caso di accordo, una maggiore presenza in Germania con rating 'AAA', canali di funding più diversificati e una minore esposizione diretta al debito italiano "allenterebbero i legami intrinseci e la correlazione" tra i rating di UniCredit e dell'Italia.

La debolezza del merito di credito italiano rappresenta da sempre una sfida per i piani di espansione internazionale delle banche del Paese.
 
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