brexit è stato uno degli errori più clamorosi della storia britannica. Prima o poi torneranno sui propri passi.
Sul resto non sono d'accordo. Il Labour è cambiato tantissimo da Tony Blair (infatti lo hanno ribattezzato il new labour). Non ha NULLA di comunista, è un partito aperto al cambiamento e ai diritti civili, ma con posizioni molto moderate. Un po' come Renzi.
E si riconferma la giusta alternanza che ci deve essere fra laburisti e conservatori.
Non cambierà molto nella vita quotidiana (agiata) nel Regno Unito.
Se permetti non si tratta di semplice "alternanza" laburisti / conservatori, ma, come ho scritto, questo è il record negativo da quando esiste il partito conservatore.
Sui labour sinistroidi o centristi non me ne intendo, però una cosa è stata dimostrata: tanti inglesi hanno creduto alle promesse populiste e sovraniste della brexit e adesso si vedono i risultati (i loro problemi economici e sociali sono sotto gli occhi di tutti). Troppo facile dare sempre la colpa agli altri (la UE) quando le cose non vanno bene.
Poi sul fatto che non cambierà molto non credo. Se non allentano in fretta le restrizioni sulla circolazione delle persone, andranno sempre peggio. Altro che vita quotidiana agiata!
Le promesse erano: via i contributi europei, più soldi, meno tasse e migranti. Fuori dal mercato unico più ricco del mondo, ecco come è andata e perché il 55% oggi boccia la scelta. L'inchiesta di Domenico Affinito e Milena Gabanelli sul Corriere della Sera.
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