"L'Iran e l'Asse della resistenza hanno fatto l'allunaggio in quello che mi piace chiamare il criptoverso già da parecchio tempo, perciò vantano un know-how significativo in materia di uso delle crypto, di
mascheramento nelle blockchain e di navigazione nel
web oscuro. L'Iran e l'Asse della resistenza hanno una loro criptovaluta preferita, Tron, che usano molto frequentemente per via del fatto che garantisce delle transazioni ultraveloci, uno pseudoanonimato maggiore rispetto alle altre crypto, bitcoin incluso, e una certa indipendenza dalle altre blockchain. L'Iran possiede anche molte mining farm clandestine, similmente alla Cina, perciò non è possibile sapere nel dettaglio quanto incassi – si può solo stimare."
Sembra che il mondo delle crypto attiri soprattutto una certa parte del mondo (non) occidentale...
Il mining delle criptovalute va moltissimo in Paesi che, come l'Iran, sono alla perenne ricerca di modi per
evadere i regimi sanzionatori che opprimono le loro economie. C'è chi poi, come la Cina, è stato scoperto ad aprire e ad operare mining farm clandestine, talvolta costruite sottoterra, in luoghi impensabili come la Libia. Nel caso cinese ritengo che gli investimenti in mining farm avvengano per estendere la sfera d'influenza nel criptoverso. Nel mondo non occidentale l'interesse per le criptovalute è forte anche nel contesto della
dedollarizzazione: i BRICS+ stanno puntando allo sviluppo di un sistema di pagamento digitale basato su blockchain, mentre Russia e Iran stanno sperimentando una stablecoin congiunta nella zona economica speciale di Astrakhan'.
Elham Makdoum, analista di crypto-intelligence, spiega a Il Giornale come ha fatto la Repubblica islamica a diventare una piccola-grande potenza delle criptovalute
www.ilgiornale.it
Sempre più schifato dalla crypto-fuffa!!