certo che questa poveretta può aver anche esagerato...

Per me, la tendenza generale è la sottovalutazione. Certamente non si possono rinchiudere le persone solo sulla base di una querela, ma ci sono molte cose che non si fanno bene: l'ascolto della donna che querela come si svolge? Che domande le vengono rivolte? Come? In che modo? Com'è l'ambiente?

Si svolge così:

- panzone semisdraiato su poltroncina girevole, scocciato perchè l'aria condizionata non funziona e con gli occhi sul monitor del pc: ci racconti i fatti, ma sappia che se sporge querela, la controparte potrebbe muovere controquerela per diffamazione.

- vittima: Ok, lo so della contro querela, ma è da tempo che...

- panzone del tutto sdraiato su poltroncina girevole, sempre + scocciato perchè ha capito che la vittima vuole realmente denunciare, e lui ha caldo: mi racconti cosa accade, cosa fa la persona che le da fastidio, si renda conto che una contro querela è grave...

- vittima: la persona non mi da fastidio, la persona mi molesta e minaccia proprio, sia a parole che con atteggiamenti, a tutte le ore, succede spesso che...

- panzone che si alza per andare ad aprire la finestra, non vuol far vedere di essere scazzatissimo e l'atteggiamento è quello: va bene quello che mi dice, ma ci sono testimoni, qualcuno che può confermare la sua versione, altrimenti è pacifico che il denunciato replica con contro querela...

- vittima: ho capito della controquerela, ma io sono in pericolo, non ho testimoni diretti, quello è mica scemo, mi molesta e altro quando non lo vede e sente nessuno...

- panzone ormai delirante: quindi schcrivo questa denuncia ? Cosa metto, stia attenta alle parole che usa altrimenti...

Altrimenti sto cazzo.

E la vittima, in questo caso, muore.

Funziona così. Se non peggio. Non gliene importa niente alle forze dell'ordine, ogni denuncia è solo un impiccio.
 
ad ogni modo dalla lettura giornali si evince che tutte le procedure anti stalking erano state attivate e chi doveva controllare era stato designato e incaricato.

Il problema era che erano tutti in ferie:


Se la "bimba" avesse avuto il buon gusto di aspettare qualche giorno a farsi ammazzare non sarebbe successo niente
E si sa, in Itaglia, può crollare il mondo ma le ferie vengono prima.
 
Purtroppo lo so come funziona quasi sempre.

E sono convinta che servirebbe meno solitudine. Purtroppo capita che la vittima parli ma con reticenza, scegliendo qualcuno cui confidarsi.
L'atteggiamento di questo qualcuno incide parecchio.
Meno la si ascolta, meno empatia ci si mette, meno interesse, partecipazione e vicinanza si mostra e peggio è.
Serve un'energia fuori dal comune, una forza notevole e una sensibilità rara per sostenere davvero una persona che vive situazioni di quel tipo.

Per esperienza so che chi si salva, sopravvive se ha una rete attorno.
E, anche quando la situazione non è di rischio della vita, occorre comunque una forza inimmaginabile per riuscire ad uscirne "bene", soprattutto, ripeto, in presenza di figli minori.
 
Per me, la tendenza generale è la sottovalutazione. Certamente non si possono rinchiudere le persone solo sulla base di una querela, ma ci sono molte cose che non si fanno bene: l'ascolto della donna che querela come si svolge? Che domande le vengono rivolte? Come? In che modo? Com'è l'ambiente?
Qualcuno nelle caserme e nelle Procure conosce il S.A.R.A? Che suggerimenti si danno a chi chiede aiuto? Si valutano le reti che la donna ha attorno? Se è sola, isolata, se ha altre fragilità?
Lo stesso discorso si potrebbe replicare anche nella sanità, magari hai esperienze dirette. Quante persone si possono salvare semplicemente prescrivendo per tempo una risonanza magnetica? Ma i protocolli non sono fatti per prevenire. Si risparmia sulla pelle dei pazienti, perchè i sintomi sono blandi. Allora si aspetta e quando ormai è evidente che c'è qualcosa di grave si prescrivono gli esami più approfonditi. Ma servono solo a fare un percorso di cura invasivo quando va bene, o inutile quando va male.
 

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