Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che perde, ma non sa quello che trova

Claire

ἰοίην
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
 
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
I colleghi cambiano prima o poi. Potresti ritrovarti in un ambiente, il tuo attuale, non più idilliaco ma con più dispendio economico. Poi la sua definizione di "covo di serpi" dipende forse e dico forse, da come si pone lei. Certo, bisogna avere sciarm e sessappil per creare sinergie empatiche e tu cellai. Io penserei più ai vantaggi che agli svantaggi.















PS. Quando arriverai non rompere subito con Dante sennò sei fritta.
 
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
Ti prego non badare alla questione colleghi, non puoi mai sapere...appunto magari è questa collega che non sapeva relazionarsi. Non affidarti a questo tipo di giudizio. Guarda invece i tuoi vantaggi personali.
 
I colleghi cambiano prima o poi. Potresti ritrovarti in un ambiente, il tuo attuale, non più idilliaco ma con più dispendio economico. Poi la sua definizione di "covo di serpi" dipende forse e dico forse, da come si pone lei. Certo, bisogna avere sciarm e sessappil per creare sinergie empatiche e tu cellai. Io penserei più ai vantaggi che agli svantaggi.















PS. Quando arriverai non rompere subito con Dante sennò sei fritta.
Si, sono considerazioni validissime
 
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
con le ossa che ti sei fatta sull'isola, non c'è covo di vipere che tenga :d:
 
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
Io ho fatto lo stesso lavoro prima in unabprovincia per 13 anni. Poi dal 2000 sono passato a fare lo stesso lavoro in un alta provincia.

Alla fine è lo stesso, cambia pochissimo. Nel mio caso a cambiare è stato il clima. Da lavorare all'esterno in montagna sono passato in pianura.

Per il resto cambia poco.
 

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