Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che perde, ma non sa quello che trova

Io per eventi conviviali non sono portatissima
Anche dove sono adesso, li ho rifiutati tutti
Sono stanca e organizzano sempre tutto lontano da dove abito. E ho due figli che mi spiace trascurare.

:specchio:

Più che giustificata, se dev'essere una tortura già solo raggiungerli, oltre alla fatica per gli spostamenti giornalieri.

Sembra un'ottima occasione, rancura (si può dire anche in italiano?) l'ignoranta a che non cambi idea nel frattempo.
 
Più che giustificata, se dev'essere una tortura già solo raggiungerli, oltre alla fatica per gli spostamenti giornalieri.

Sembra un'ottima occasione, rancura (si può dire anche in italiano?) l'ignoranta a che non cambi idea nel frattempo.
Sì, ci siamo dette che ci sentiamo comunque durante l'estate
E lei, che conosce la manager responsabile dell'ufficio professioni sanitarie del mio ospedale, mi ha dato dei suggerimenti per "lavorarmela" affinché mi firmi il cambio al momento opportuno
 
fai
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?
fai il cambio.. la vicinanza a casa non è poco..
 
Se ci fate caso in 2 gruppi lontani ma che fanno lo stesso lavoro si sviluppano ruoli simili.

In ambedue i gruppi ci sara uno che fa la spia per il capo.

Un rompiscatole c'è sicuramente nei 2 gruppi.

Uno che lavora come un matto e tutti lo sfruttano.

Uno che non ha voglia di lavorare e si impegna per evitare tutti i lavori rognosi...quello c'è dappertutto.

Eccetera

si, però se trovi lo scassacazzi può diventare molto pesante, dipende sempre cosa metti sulla bilancia
 
Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine :wall:

Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.

Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere :depresso: .

Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.

Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera

C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...

Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.

Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...

Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.

Voi cosa ne pensate?

Preliminarmente: questo cambio compensativo è a termine, come lo scambio scolastico dove dopo x mesi ognuno torna a casa sua, o resta definitivo?

Nella seconda ipotesi, è comunque reversibile qualora un dipendente si trovi male con i famigerati colleghi?

Poi, al di là dell'opinione di questa tipa, devi carpire :d: in giro altre informazioni sulla realtà in cui ti andresti ad inserire, in modo da avere il massimo della conoscenza ai fini della valutazione da compiere. Sono d'accordo con te che l'ambiente di lavoro ha un buon peso sulla scelta
 
Non riesci a trovare un modo per vedere i nuovi colleghi?
Non so, andare in reparto con una scusa o trovarli a una cena. Potresti farti un'idea.
Io una settimana prima di cambiare sede di lavoro ho preso un giorno di ferie. E sono andato nella nuova sede a vedere 'che aria che tira'. Questi si sono trovati uno sconosciuto, anche perchè avendo io le chiavi di qualsiasi sede sono autorizzato a entrare quando mi pare. Mi sono presentato e sono stato li 2 / 3 ore e ho visto l'ambiente. Ho anche prenotato l'armadietto. Me ne hanno dato uno subito.
 
Io una settimana prima di cambiare sede di lavoro ho preso un giorno di ferie. E sono andato nella nuova sede a vedere 'che aria che tira'. Questi si sono trovati uno sconosciuto, anche perchè avendo io le chiavi di qualsiasi sede sono autorizzato a entrare quando mi pare. Mi sono presentato e sono stato li 2 / 3 ore e ho visto l'ambiente. Ho anche prenotato l'armadietto. Me ne hanno dato uno subito.

Sei andato in mimetica con l’arco?
 

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