Oggi pomeriggio mi sono incontrata con una collega che lavora a Brescia per parlare della possibilità di mettere in atto il cd "cambio compensativo".
In pratica, io dovrei chiedere al mio datore di lavoro di prendere lei al mio posto e lei farebbe lo stesso col suo.
È una cosa che si può fare quando si tratta di professioni in cui rileva più la qualifica, quindi non si fa con i medici ma con il personale infermieristico sì, anche se, secondo me, anche in questo caso il "fattore umano ed esperienziale" dovrebbe avere valore, ma abbiamo ampiamente sperimentato che noialtri siamo pedine
Ordunque, a fare questo cambio entrambe avremmo vantaggi indiscutibili, soprattutto io.
Passerei ad una realtà enorme e all'avanguardia, risparmierei 300 euro circa di benzina al mese, avrei circa 150 euro in più in busta paga e potrei usare la bici, facendo anche movimento e non spendendo un solo centesimo di parcheggio, risparmierei anche tempo.
Solo che questa collega mi ha descritto il suo reparto come un covo di vipere
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Ammesso e non concesso che mi accordino il cambio e che io finisca nel reparto della collega, io non voglio vivere in un brutto clima lavorativo.
Nel mio reparto mi trovo umanamente benissimo con tutti i colleghi e non ci sono vipere né bullismo. La caposala è una persona splendida e regna davvero una bella atmosfera
C'è da dire che la collega mi è sembrata rozza e ignorante perciò non so se fidarmi del suo giudizio...
Ho qualche mese per pensarci, visto che lei mi ha chiesto di rinviare la domanda di cambio alla fine delle ferie estive e io sono d'accordo.
Ma mi chiedo se sul piatto della bilancia siano più pesanti il benessere psicologico dato da un ottimo ambiente, o i vantaggi economici...
Boh, devo pensarci su e maturare convinzione.
Sarei tendente a continuare sulla strada del cambio ma non con la fermezza che pensavo avrei avuto.
Voi cosa ne pensate?