Val
Torniamo alla LIRA
Verità e giustizia: è sempre giovane il sole della resistenza
Tachipirina e vigile attesa:
per il Tar del Lazio, è stato folle impedire ai medici di curare i pazienti.
Due anni dopo, gli inservienti del grande potere oscuro insistono:
ai loro tirapiedi dei media fanno tuttora contare i contagi e possibilmente i ricoveri,
senza mai ricordare che i protocolli per le efficacissime cure domiciliari non sono ancora stati varati.
Se Conte poteva accampare qualche attenuante,
raccontando la storiella della catastrofe inaspettata
(e certo amplificata in ogni modo, anche dalla richiesta di evitare le autopsie),
per Draghi non esistono alibi possibili.
Alcuni legali, spiega Andrea Colombini, stanno predisponendo le denunce: concorso in strage colposa.
Questo è il punto davvero dirimente, oggi oscurato dalla barzelletta dei non-vaccini (che non immunizzano nessuno).
Non-vaccini che, per essere imposti, avevano bisogno esattamente di quello: di tanta inutile Tachipirina, di tanta pericolosa attesa.
Lo hanno fatto, lo hanno rifatto, e continuano tuttora a farlo.
Tanto, la colpa – per i telegiornali, per i ministri – è dei cosiddetti No-Vax, i renitenti al Super Green Pass.
A proposito:
secondo Confesercenti, nella sola Torino,
la demolizione controllata dell’ economia italiana (disposta dai signori che manovrano il governo Draghi)
costa qualcosa come un milione e mezzo di euro al giorno.
Ed il bello deve ancora arrivare, con l’ultima stretta in scadenza.
Quanti sono, i cittadini muniti di terza dose?
Non più del 35%, secondo lo stesso Colombini (una delle voci della resistenza civile).
Per Michele Giovagnoli, altro esponente dell’Italia libera, sono 6,7 milioni le persone finora sottrattesi all’inoculo.
Vanno sommate a chi ha subito la prima e la seconda dose, ma ora esitano di fronte alla terza:
ed infatti disertano bar e ristoranti (e domani, anche i negozi).
Non sono tutti cretini: le ascoltano, le parole pronunciate a Milano dal grande Luc Montagnier.
Giovagnoli, che predica incessantemente la nonviolenza,
paventa comunque il rischio di disordini entro febbraio.
Spiega:
la menzogna governativa è ormai talmente scoperta, e talmente persecutoria,
da non poter produrre altro che rabbia e disperazione.
Persino in un paese come il nostro, sempre riluttante di fronte alla possibilità di vere rivolte.
Ben diverso, dice Michele, il caso della Francia: la sua rivoluzione cambiò il mondo.
L’Italia sembra più immatura, più adolescente, anche se ha prodotto l’Impero Romano e quello vaticano,
il Rinascimento, il fascismo e tante altre cose.
Non è un caso – insiste Giovagnoli – che oggi il male infierisca sui due paesi europei
storicamente dotati di maggior potenziale creativo, proprio mentre la Gran Bretagna festeggia la ritrovata libertà
(zero restrizioni, nessuna emergenza sanitaria) e la stessa Spagna annunci di voler chiedere all’Ue di declassare il Covid,
nella variante Omicron, al rango di semplice influenza, senza più alcun bisogno di politiche speciali.
Da noi no, la musica è ben diversa:
in attesa che la verità finisca di emergere anche ufficialmente, magari per via giudiziaria,
questo potere colpevole e bugiardo (che la verità la conosce benissimo)
va avanti per la sua strada, verso il baratro, sapendo di fare il male deliberatamente.
Fino a quando?
Già a luglio, si sbilancia Giovagnoli, assisteremo alle prime, grandi sorprese.
In altre parole: la farsa ha ormai i mesi contati.
Certo, agli italiani tocca soffrire ancora.
Chi è riuscito a resistere al ricatto, oggi vede benissimo l’infinita debolezza (civile, politica) di chi invece all’estorsione ha ceduto:
vede cioè che il ricatto aveva l’effetto magico di oscurare le cure, la drammatica necessità delle terapie.
Cedere, in fondo, significava dire: vi diamo partita vinta, come se davvero foste detentori di una parte di verità.
Ma senza verità – ripeteva Giuletto Chiesa – non c’è alcuna possibilità di ottenere libertà e quindi giustizia.
Tachipirina e vigile attesa:
per il Tar del Lazio, è stato folle impedire ai medici di curare i pazienti.
Due anni dopo, gli inservienti del grande potere oscuro insistono:
ai loro tirapiedi dei media fanno tuttora contare i contagi e possibilmente i ricoveri,
senza mai ricordare che i protocolli per le efficacissime cure domiciliari non sono ancora stati varati.
Se Conte poteva accampare qualche attenuante,
raccontando la storiella della catastrofe inaspettata
(e certo amplificata in ogni modo, anche dalla richiesta di evitare le autopsie),
per Draghi non esistono alibi possibili.
Alcuni legali, spiega Andrea Colombini, stanno predisponendo le denunce: concorso in strage colposa.
Questo è il punto davvero dirimente, oggi oscurato dalla barzelletta dei non-vaccini (che non immunizzano nessuno).
Non-vaccini che, per essere imposti, avevano bisogno esattamente di quello: di tanta inutile Tachipirina, di tanta pericolosa attesa.
Lo hanno fatto, lo hanno rifatto, e continuano tuttora a farlo.
Tanto, la colpa – per i telegiornali, per i ministri – è dei cosiddetti No-Vax, i renitenti al Super Green Pass.
A proposito:
secondo Confesercenti, nella sola Torino,
la demolizione controllata dell’ economia italiana (disposta dai signori che manovrano il governo Draghi)
costa qualcosa come un milione e mezzo di euro al giorno.
Ed il bello deve ancora arrivare, con l’ultima stretta in scadenza.
Quanti sono, i cittadini muniti di terza dose?
Non più del 35%, secondo lo stesso Colombini (una delle voci della resistenza civile).
Per Michele Giovagnoli, altro esponente dell’Italia libera, sono 6,7 milioni le persone finora sottrattesi all’inoculo.
Vanno sommate a chi ha subito la prima e la seconda dose, ma ora esitano di fronte alla terza:
ed infatti disertano bar e ristoranti (e domani, anche i negozi).
Non sono tutti cretini: le ascoltano, le parole pronunciate a Milano dal grande Luc Montagnier.
Giovagnoli, che predica incessantemente la nonviolenza,
paventa comunque il rischio di disordini entro febbraio.
Spiega:
la menzogna governativa è ormai talmente scoperta, e talmente persecutoria,
da non poter produrre altro che rabbia e disperazione.
Persino in un paese come il nostro, sempre riluttante di fronte alla possibilità di vere rivolte.
Ben diverso, dice Michele, il caso della Francia: la sua rivoluzione cambiò il mondo.
L’Italia sembra più immatura, più adolescente, anche se ha prodotto l’Impero Romano e quello vaticano,
il Rinascimento, il fascismo e tante altre cose.
Non è un caso – insiste Giovagnoli – che oggi il male infierisca sui due paesi europei
storicamente dotati di maggior potenziale creativo, proprio mentre la Gran Bretagna festeggia la ritrovata libertà
(zero restrizioni, nessuna emergenza sanitaria) e la stessa Spagna annunci di voler chiedere all’Ue di declassare il Covid,
nella variante Omicron, al rango di semplice influenza, senza più alcun bisogno di politiche speciali.
Da noi no, la musica è ben diversa:
in attesa che la verità finisca di emergere anche ufficialmente, magari per via giudiziaria,
questo potere colpevole e bugiardo (che la verità la conosce benissimo)
va avanti per la sua strada, verso il baratro, sapendo di fare il male deliberatamente.
Fino a quando?
Già a luglio, si sbilancia Giovagnoli, assisteremo alle prime, grandi sorprese.
In altre parole: la farsa ha ormai i mesi contati.
Certo, agli italiani tocca soffrire ancora.
Chi è riuscito a resistere al ricatto, oggi vede benissimo l’infinita debolezza (civile, politica) di chi invece all’estorsione ha ceduto:
vede cioè che il ricatto aveva l’effetto magico di oscurare le cure, la drammatica necessità delle terapie.
Cedere, in fondo, significava dire: vi diamo partita vinta, come se davvero foste detentori di una parte di verità.
Ma senza verità – ripeteva Giuletto Chiesa – non c’è alcuna possibilità di ottenere libertà e quindi giustizia.
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