a mio avviso quelle a rischio sono quelle dove la corruzione, quindi, avvelena i rapporti tra persone, genera un pericoloso deficit di democrazia, elimina quella base di partenza comune e legale indispensabile per la creatività e lo sviluppo dell’economia. Devasta poi l’ambiente in cui viviamo, delegittima le istituzioni,è il segnale di degrado del tessuto morale della classe dirigente, segna l’affermazione di meccanismi di selezione che premiano corrotti e corruttori nelle carriere economiche, politiche, burocratiche ai danni dei meritevoli ed è il substrato che favorisce il dilagare di mafie ed ecomafia, attraverso fenomeni come i traffici di rifiuti e il ciclo illegale del cemento, che si alimentano quasi sempre anche grazie alla connivenza della cosiddetta “zona grigia”, fatta di colletti bianchi, tecnici compiacenti, politici corrotti. E diventa il meccanismo, la forza e l’intrinseca consistenza di ogni affare mafioso, dagli appalti al riciclaggio di denaro sporco. Arrivando ad essere ragione di violenze ed omicidi per chi non “sta alle regole”.