CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

12/03/20 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
Pagina 45

Cmc: svelati i numeri per il concordato - Andrea Colombari.
Per l' approvazione, oltre 1.300 creditori chiamati al voto: si parla di oltre un miliardo di euro
Degli oltre 1.300 creditori, quelli privilegiati (in ballo ci sono 91 milioni di euro) verranno saldati entro un anno a partire dal via libera al concordato. Per tutti gli altri, i cosiddetti chirografari, sono state individuate 6 classi a seconda dell' attribuita priorità. E in questo caso, per la prima classe (più di 34 milioni di euro) il pagamento avverrà entro due anni dall' omologazione.
Mentre dalle classe 2 alla 5, la proposta prevede un «soddisfacimento partecipativo». Il che significa che l' azienda emetterà strumenti finanziari del valore nominale di un euro, fino all' 80% del capitale, a favore dei creditori con una obbligazione che, comunque vada, garantirà la restituzione di almeno il 10% del credito.
Ieri mattina in corte d' assise in quella che è stata la prima adunanza dei creditori, così in buona sostanza il professor Luca Mandrioli, uno dei tre commissari giudiziali, ha sintetizzato le proposte Cmc per il concordato. «Sarà preventivo in continuazione aziendale» ha precisato il commissario: ovvero non verranno ceduti beni. In conclusione secondo l' analisi dei tre commissari (anche Andrea Ferri e Antonio Gaiani), «non si ravvisano ostacoli a ritenere che i flussi di cassa stimati utilizzabili per i debiti, siano sufficienti per soddisfare i creditori» sempre che Cmc «prosegua nel trend di progressivo pagamento dei residui debiti scaduti». Il concordato appare insomma «la soluzione migliore» visto che «l' ipotesi liquidatoria o il fallimento, significherebbero l' interruzione di tante commesse» oltre a «difficoltà d' incasso sui claim«, quei crediti contestati da chi secondo Cmc dovrebbe invece pagarli. Il pm Lucrezia Ciriello, presente in udienza e interpellata dal giudice delegato Alessandro Farolfi in merito al piano concordatario, si è riservata il parere.
Tra i legali intervenuti, l' avvocato Tirapani per conto di Autorità Trasporti Singapore, ha chiesto l' ammissione al passivo di quasi 64 milioni di dollari. Per verificare questa e altre precisazioni di credito, l' avvocato Fabrizio Corsini per conto di Cmc ha chiesto un breve rinvio. L' udienza è stata aggiornata a fine marzo per proseguire con le operazioni di voto. Il giudice ha anticipato che finora ci sono stati 8 voti contro e 15 a favore: numeri ancora troppo bassi per potere esprimere valutazioni matematiche. E poi anche dopo l' ultima udienza, ci saranno altri 20 giorni per esprimere il proprio voto.
La proposta Cmc era stata depositata il 12 giugno del 2019.
Tutto ruota attorno alle sei classi di creditori chirografari. La prima - ha spiegato il commissario - comprende i creditori strategici, quelli cioè essenziali per il proseguimento dell' attività: per questo, i loro 34 milioni di euro verranno pagati entro due anni.
Figurano poi nella seconda classe i creditori effettivi di natura finanziaria, le banche, per un importo totale pari a 931 milioni.
Nella terza classe sono stati raggruppati sempre i creditori effettivi ma di natura non finanziaria.
Troviamo poi i creditori garantiti da Cmc tramite fidejussioni rilasciate a terzi per un importo totale di oltre 154 milioni di euro (per i quali dunque in via teorica l' azienda potrebbe essere chiamata a rispondere). La classe quinta, l' ultima che verrà soddisfatta tramite lo strumento partecipativo, vede ancora fidejussioni ma non solo. La sesta classe infine sono i creditori postergati, cioè quelli che possono essere soddisfatti solo dopo tutti gli altri. Gli strumenti finanziari che Cmc è disposta a mettere in campo, portano naturalmente a diritti amministrativi: ovvero la possibilità di designare fino ai 3 dodicesimi del consiglio di amministrazione e di nominare il presidente del collegio sindacale oltre a quella di potere intervenire nell' assemblea dei soci ma con peso massimo del voto al 30%. Dal punto di vista patrimoniale, i diritti sono legati alla partecipazione agli utili e al riparto finale per gli esercizi dal 2021 al 2030: tutto si estinguerà cioè al bilancio di fine dicembre 2030. Il soddisfacimento minimo garantito sarà del 10% legato a un' obbligazione. Per onorare il concordato, Cmc ha depositato un piano economico-finanziario dove prevede la prosecuzione delle commesse in corso e l' acquisizione di nuove. Nella pagine, è presente anche una analisi di una società di revisione su obbligazioni e scenari peggiorativi legati agli incassi dei claim quantificati in 188 milioni di euro ma che potrebbero ridursi per mancato introito.
 
12/03/20 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
Pagina 11

Cmc: sul concordato filtra ottimismo Ieri l' adunanza, ora parola alle banche
In Assise i creditori hanno ascoltato la relazione e votato sul piano Società asiatica chiede 63 milioni
RAVENNA Si è aperta ieri l' udienza per l' analisi del piano di concordato del colosso cooperativo e si è tenuta, come annunciato, nell'aula di Corte d' Assise. Una misura cautelativa quella dell' ospitare l' adunanza dei creditori nell'aula più grande del Tribunale di Ravenna visto che ufficialmente i convocati erano circa un centinaio, molti in predicato d' arrivare anche dall'estero. Ma la ressa, come ci si poteva attendere, non c' è stata.
Non tanto per i timori da Coronavirus, ma perché i soggetti che vantano crediti nei confronti del gruppo ravennate delle costruzioni hanno ora venti giorni per esprimersi. E a dover parlare ora sono principalmente gli istituti di credito.
La relazione in tribunale I primi a prendere la parola davanti al giudice Alessandro Farolfi ieri mattina, invece, sono stati i commissari straordinari di Cmc.
Due relazioni lunghe e corpose sul concordato preventivo proposto dal colosso cooperativo di via Trieste, impegnato ormai da un anno e quattro mesi nel tentativo di risollevar si da una pesante crisi aziendale, che l' aveva portato ad accumulare un debito di quasi 2 miliardi di euro. Ora la procedura concorsuale sta arrivando verso le sue fasi conclusive e ieri, nel primo giorno fissato per l' adunanza dei creditori, i soggetti coinvolti erano chiamati ad esprimere il proprio voto e le loro eventuali osservazioni sul piano.
Un nuovo debito da 63 milioni?
A palazzo di giustizia si sono come detto - presentati in pochi, appena sette creditori, perché la maggior parte voterà per corrispondenza. Tuttavia la mattinata è iniziata con un colpo di scena: nel corso dell' adunanza un avvocato si è alzato in piedi, facendo mettere a verbale la presenza di un presunto credito vantato dai suoi clienti e non considerato nel concordato. Si tratta della "Land Transport Authority of Singapore", committente di Cmc che ora chiede di essere ammesso al voto per un debito imponente di 63 milioni di dollari. I commissari ora saranno chiamati a valutare se le pretese della società asiatica abbiano o meno fondamento, anche perché da fonti autorevoli sembrerebbe che in realtà la LTA sia già entrata in possesso del denaro attraverso l' escussione delle fideiussioni.
I creditori presenti ieri - rappresentanti comunque di importi minoritari - hanno invece già fatto dichiarazione di voto, esprimendosi alcuni positiva mente e altri negativamente.
L' udienza è stata poi rinviata al 25 marzo per le conclusioni, data da cui scatteranno i venti giorni per l' espressione di voto dei creditori che ancora non avranno depositato la loro dichiarazione. Giova comunque ricordare che la scorsa settimana si sono riuniti gli obbligazionisti - che rappresentano oltre un terzo del debito totale in pancia alla cooperativa - da cui è uscito in primo voto favorevole al concordato.
Filtra ottimismo da Cmc Ora la parola passa quindi alle banche, ai fornitori e a tutti gli altri creditori. E se il parere dovesse essere favorevole per la maggioranza assoluta, l' omologa potrebbe arrivare già a giugno. Il pubblico ministero Lucrezia Ciriello, per il momento, non si è invece espressa, riservandosi per eventuali osservazioni al termine del procedimento. Ora però fra i soci di Cmc inizia a serpeggiare l' ottimismo, con la fiducia di aver presentato un piano credibile in grado di poter consentire all'impresa di ripartire. Il traguardo dell' omologa del concordato sembra ora possibile.
 
12/03/20 MF
Pagina 11
Cmc Ravenna, creditori al voto fino al 25 marzo - NICOLA CAROSIELLI
L' emergenza coronavirus non ferma l' adunanza dei creditori (convocata ieri) di Cmc Ravenna, la più grande cooperativa italiana del settore costruzioni ammessa alla procedura di concordato lo scorso giugno. Il tribunale di Ravenna tuttavia ha deciso di mantenere valida l' adunanza (da cui erano esclusi i bondholder) aprendo di fatto le votazioni ma dando tempo ai creditori fino al 25 marzo per far pervenire il proprio voto. Una mossa quasi inaspettata, questa del Tribunale, che la dice lunga su quanto sia rilevante per il territorio il futuro della Cmc e che al tempo stesso invia un segnale di fiducia verso il lavoro svolto dagli advisor Domenico Livio Trombone e Mediobanca e dai tre commissari Antonio Gaiani, Luca Mandrioli e Andrea Ferri. Entro il 25 marzo si saprà quindi se i creditori coinvolti daranno l' ok al piano di rilancio della società guidata dall' amministratore delegato Davide Mereghetti. L' esito non è scontato ma in ambienti finanziari alcuni attenti osservatori avrebbero già iniziato a notare una certa disponibilità di alcuni istituti di credito ad approvare il piano.
Il gruppo intanto ha già raccolto il benestare da parte degli obbligazionisti (in possesso dei due bond da 325 e 250 milioni) che venerdì 6 si sono riuniti in assemblea approvando la proposta di concordato. In quell'occasione, Mereghetti aveva sottolineato a MF-Milano Finanza la propria soddisfazione per l' esisto, soprattutto alla luce della «grande professionalità dimostrata dagli obbligazionisti che hanno analizzato con grande attenzione tutti i punti del piano, aprendo spesso un confronto sul piano tecnico». Non a caso si tratta di investitori istituzionali (con un' alta percentuale di stranieri). L' obiettivo è arrivare all' omologa nei primi di giugno ma, ha avvertito Mereghetti, questa «sarà solo il giro di boa perché servirà contemporaneamente rilanciare l' azienda e ritornare a vincere gare».
 
In un paio di articoli che ho letto si indicano proprio le aziende di costruzioni tra quelle che più avranno problemi per colpa del fottuto virus, principalmente a causa dei risicati margini e dei problemi sugli incassi che peggioreranno ulteriormente. Qui già si ripartirebbe con il culo a terra, figuriamoci se questi incapaci riusciranno mai a combinare qualcosa di buono, anche considerando che rimarranno gli stessi e avranno il controllo del CDA. A questo punto spero solo che il virus qualcosa di buono lo faccia.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto