Corriere Romagna 21/11/18
I tormenti della Cmc, ordini per 4 miliardi di euro ma ha problemi di liquidità
di ANDREA TARRONI
È difficile concepire che una società profondamente innervata nel territorio e dal respiro internazionale, con un portafoglio ordini ai massimi storici e superiore ai 4 miliardi di euro possa, un giorno, doversi presentare di fronte ai propri dipendenti e chiedere quindici giorni di respiro, posticipando a fine mese il pagamento degli stipendi. Quel giorno è giunto per Cmc giovedì scorso. Ed ora la Cooperativa Muratori e Cementisti sa che non dovrà solo far fronte, entro fine mese, al pagamento dei salari dei circa 7mila dipendenti. La scadenza importante che il colosso delle costruzioni dovrà rispettare è infatti quella del 15 dicembre, termine ultimo previsto dal prospetto entro il quale riconoscere la cedola sui bond che l'azienda non ha pagato nel termine r e go l a r e, quello del 15 novembre scorso. L'azienda cooperativa avrebbe infatti dovuto riconoscere ai sottoscrittori del titolo obbligazionario da 325 milioni di euro il rimborso del bond. Gli investitori, nella gran parte istituzionali , attendono un ammontare complessivo di circa 10 milioni.
Il momento in cui risulterà più chiaro il percorso che l' azienda nata a Ravenna nel 1901 dovrà intraprendere sarà proprio la fine del mese. Sarà in quella fase che Cmc tornerà di fronte ai propri dipendenti, più di quattrocento solo a Ravenna, riuniti anche la scorsa settimana in assemblea. Secondo i piani, dovrà annunciare loro il pagamento per quella giornata dei salari e spiegare quali siano le risultanze del complesso piano che il "pool" di consulenti della coop ha elaborato per superare la crisi di liquidità. Come è noto, infatti, l' esposizione finanziaria del gruppo ravennate ammonta a 108 milioni in totale ed è originata principalmente dal mancato pagamento di un impianto idraulico in Kenya (70 milioni di euro) e da una commessa rimasta insoluta in Nepal, sempre per opere idriche, che fa mancare in cassa altri dieci milioni di euro. Questo oltre al buco nei confronti di Anas, che però avrebbe già saldato i cosiddetti Sal (stati di avanzamento lavori) pendenti riguardanti la Agrigento -Caltanissetta. Secondo il Sole24ore, infatti, i 50 milioni che Cmc ha già incassato dalla società statale sarebbero stati destinati a rimborsare le banche e a pagare i fornitori. Il fulcro del lavoro di questi giorni coordinato dall'advisor finanziario Mediobanca e dai consulenti Domenico Trombone per la parte finanziaria ed Andrea Zoppini e Fabrizio Corsini per il quadro legale - sarà imperniato su quali leve muovere per fare fronte anche alla situazione relativa ai bond. Un momento seguito da vicino anche da Legacoop, che ha assicurato il suo supporto nel tentativo di superare questa fase di sofferenza finanziaria.