Rispondo anche a te. Cmc è quella messa peggio. Astaldi ha avuto la sua dose di sfortuna ma aveva un piano che poteva funzionare se non si fossero abbattuti i cigni neri turchi. Anche Astaldi, in concordato attuale e a rischio amministrazione straordinaria o concordato liquidatorio in cessione dei beni, ha tecnicamente un problema di cassa e linee di credito, mica era insolvente!
condotte è finita in AS con un indice di autonomia finanziaria di 11.
Fate vobis (disclosure: posseggo un lotto comprato a 14)
Ok, visto che il cazzeggio di contorno non serve più a molto e vogliamo scendere in particolari, vediamo di puntualizzarli:
- Che Astaldi fosse e forse sia messa meglio non ci piove, dico solo che Astaldi ha avuto (come altre) un lento declino ormai biennale. Sottolineavo altresì come a differenza di CMC nessuno aveva preso posizioni forti e trancianti per assicurare la solidità patrimoniale ma soprattutto finanziari dell'azienda, laddove già nell'approvazione di bilancio venivano sanciti come già stanziate tutte le risorse finanziarie per ottemperare ai pagamenti fino a fine 2018 (esistono comunicati ufficiali in merito)
- Che il piano finanziario di CMC fosse più debole non sono d'accordo. Astaldi puntava anche a concessioni che possono essere asset sì ma anche dei boomergang quando cambiano governi o semplicemente l'indirizzo politico di un paese.
- L'indice di autonomia finanzia è un indicatore ma non spiega dinamiche aziendali più complesse, soprattutto per aziende simili con modelli di business differneti. Se la mediana del recovery europeo è intorno a 35% (è importante il rating di partenza del default e CMC attualmente è al livello più basso) la cosa più preoccupante è che se non ci sono stati peggioramenti (probabili) il total assets to equity attuale è intorno al 18x, mentre la parte di hard assets a bilancio è oltre al 12%. La percentuale dell'equity sul debito netto è altresì molto bassa perché intorno al 14%, poi devi considerare che le ristrutturazioni anche laddove siano pari passu tra banche e bond portano sempre svantaggi ai bond holder. Pertanto se contiamo gli asset tangibili 254M + 72M di investimenti in società non controllate più l'investito nel working capital 666M (1.7b asset correnti vs 1.04b passività correnti) e facciamo un haircut che normalmente si fa del 40% troviamo i soldi per pagare solo le banche.
Pertanto diventa una soluzione che va oltre la nostra previsione. Aumenti di capitale in mancanza di una profonda ristrutturazione non ci saranno, le banche altri soldi non te li danno se non alzi l'equity, così qualcuno deve intervenire…..Lo Stato? Sbocca i pagamenti così da fare il primo passo verso gli altri che nessuno vuole fare? E' forse l'unica soluzione, perché a quel punto potrebbe dare il via ad un ciclo virtuoso (si spera) di ricapitalizzazione e rafforzamento finanziario. In tutti gli altri casi il recovery value è al massimo 15 (se riescono ad abbassare al 30% il valore dell'haircut fisiologico di cui sopra).