come chiudere la bocca ad una donna!

ConteRosso

mod sanguinario
dopo gli attacchi maschilisti e sessisti
a Giulia Innocenzi e Sara Tommasi (ceh poverina cosa farà di male ...)
ora è stata la volta della Presidente della Camera Boldrini
ma perché i maski italiani odiano tanto le donne??
 

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e allora? sono discussioni da bar

sai a quante cose malefiche penso ogni giorno!

diverso se dai un cazzotto in faccia ad una donna che rappresenta 9 milioni di italiani :-o
 
vedo che non hai capito cosa volevo dire
io stigmatizzo l'uso degli insulti rivolti a d una donna
ceh sia la Boldrini o la Santanchè non fa nessuna differenza
è il tappare la bocca in quanto donna dandole della "puttana"
che è grave
 
Così, Monica Lanfranco, in tema:


Perché si usano insulti sessuali contro le donne? La risposta più semplice è perché in questo modo si (ri) mettono al posto più basso della catena di potere: si riducono a oggetti di piacere della sessualità maschile, si ribadisce che, anche se la modernità talvolta si deve piegare ad annetterle in luoghi diversi dalla cucina e dalla camera da letto, sempre lì dovrebbero stare.

In un paese, l’Italia, dove fino al 1981 nel codice penale vigevano le attenuanti nei casi di ‘delitto d’onore’ risulta chiaro come ancora saldissima e radicata sia, nell’inconscio collettivo come in quello privato, la convinzione che le donne e il loro corpo siano un ingombro scomodo se varcano la soglia della casa.

Dire ad una donna che è una prostituta, che quel posto di lavoro, o quel seggio in Parlamento non è il frutto di studio e competenza, ma solo di abilità sessuale e seduttiva è dichiarare che nessun titolo universitario, nessun curriculum pur denso di attestati basteranno mai a darle valore: la donna siede sulla sua banca, del resto, è un luogo comune antico, anch’esso prodotto distillato da millenni di cultura patriarcale, senso comune sessista, misoginia.

Non c’è modo più efficace per annientare una donna che dare voce ad una fantasia sessuale che la vede protagonista (sempre più spesso questa fantasia si fa violenta in rete, come nell’inquietante caso dei commenti al video ‘comico’ sulla Presidente della Camera, ambientato in auto), e va detto chiaramente: rispondere per le rime in modo simmetrico, insulto per insulto e fantasia per fantasia non mette le cose a posto.

Certo, oggi una donna può, (non sempre, ma comunque più di ieri), ribattere con pari moneta, del resto siamo nell’era del turpiloquio eretto a linguaggio quasi primario della comunicazione politica, sociale e forse famigliare: ma siamo davvero convinte che dimostrare di essere capaci di insultare anche noi sia la strada per far smettere la violenza verbale, e soprattutto far cambiare cultura e cancellare pregiudizi?

Ci sono molte persone persuase che occuparsi dell’impatto delle parole nel quotidiano come nel politico sia questione risibile e puramente accademica, roba per chi ha tempo da perdere invece che occuparsi di cose importanti, quelle che contano davvero.

Queste persone, però, anche quando dicono di volersi impegnare per cambiare e lottare contro le ingiustizie, devono usare parole per spiegare, coinvolgere, difendere le ragioni del loro impegno. Ed anche ammettendo che la stanchezza, la fatica, la rabbia possano far saltare i nervi durante la lotta, come mai se l’avversaria è una donna ecco arrivare quasi sempre, la riduzione di questa a strumento sessuale?

Chi, per colpire la dignità e soprattutto la credibilità di una donna, la insulta sessualmente, chi insinua che per arrivare ad un obiettivo, (magari se giovane e bella), ella ha scambiato lavoro o potere con favori sessuali dice, in realtà, molto della propria sessualità, e della propria visione del piacere, del corpo, della sessualità, delle relazioni e quindi anche della società e della politica: quell’insulto, quella volontà di ridurre, è un racconto che svela l’incapacità di vivere la propria sessualità come gratuità, piacere e relazione, invece che come potere e strumento per ottenere qualcosa.

Le donne, (quasi tutte le donne) dice il sottotesto di ogni offesa sessista, riescono ad ottenere quello che vogliono perché gli uomini sono incapaci di resistere al richiamo (pare irresistibile e incontenibile) della sessualità. Ma davvero questo pensano di sé, del loro corpo e della sessualità, tutti gli uomini?

Alcune riflessioni interessanti su quanto avvenuto in Parlamento le ha fatte Massimo Lizzi sul suo blog, utili perché è urgente che anche voci maschili si mettano in gioco su questi temi.

Manifestazioni di sessismo in Parlamento non sono nuove in Italia: sin dagli anni ’80, e con buona pace di chi nega questa storia ingloriosa, si sono avvicendati episodi che hanno coinvolto parlamentari di ogni parte politica, perché nessuna ideologia, credo, appartenenza di movimento ne è mai, a prescindere, immune.

Ma la novità allarmante è che questo comportamento sia oggi adottato da chi dice di voler rovesciare la logica del potere ancora saldamente in sella, da chi rifiuta di appellarsi onorevole e rivendica la cittadinanza contro il privilegio, il collettivo contro il personalismo, la passione partecipata contro il compromesso al ribasso.

Colpisce che i trenta/quarantenni del movimento usino espressioni per umiliare le donne che sono patrimonio dei settantenni avversari. Gli avversari che giurano di aborrire, quelli più volte dati per morti anche se camminano, loro e le loro idee.

La domanda è: quanto del decrepito e malvagio repertorio dei padri e dei nonni intride ancora i loro immaginari, il loro vocabolario conscio e inconscio? Quanto è pericoloso il non soffermarsi a ragionare sulla ferita che produce l’insulto sessuale in un luogo simbolico come il Parlamento? Quanto si rischia, se non si ragiona sulle relazioni tra gli uomini e le donne nella politica, di rendere vano un progetto di cambiamento da più parti annunciato e auspicato?
 
E la mia amica Lola, blogger.

Ci riprovo: Insulti sessisti e auguri di stupro.


Insulti sessisti e auguri di stupro.

Chissà cosa gira nella testa di chi tra un "puttana" e un "pompinara" si mette ad augurare ad una donna di essere stuprata.


Gli insulti a Boldrini da parte di simpatici commentatori pentastellati sulla pagina facebook di Grillo non sono una novità, ma si aggiungono ad un elenco infinito di immondizia simile, con la quale quasi tutte noi abbiamo dovuto avere a che fare almeno una volta nella vita.

Ne sono sempre più convinta: se c'è una cosa davvero bipartisan in questo paese è il sessismo, che di solito si traduce nell'attaccare una donna con insulti a carattere sessuale o, se la "nemica" è davvero tanto brutta e cattiva, augurandole lo stupro.

Non riesco, con tutta la buona volontà, a capire cosa ci sia divertente nella violenza sessuale, quindi non accetto scuse di nessun tipo. Chi augura ad una donna, anche alla più stronza, di essere violentata non merita il mio rispetto né tantomeno il mio sforzo di comprensione.

Non mi interessa chi e perché abbia sentito l'impellente bisogno di scrivere: "io le spaccherei il culo" o "io la farei trombare da un rom" (dimostrando peraltro con poche parole tutto il razzismo più becero di questo paese).

Boldrini può piacere o meno, i suoi metodi possono piacere o meno, ma, a quanto pare, la sola risposta che qualcuno è capace di dare ad ogni sua azione è un insulto a sfondo sessuale o un'allusione ai suoi "meriti" e il tiro si alza sempre di più, fino allo schifo degli ultimi giorni.

Sono d'accordo con Monica Lanfranco quando su Il Fatto Quotidiano (giornale intriso di sessismo fino al midollo, nonostante il ghetto rosa di "donne di fatto", quindi vi giuro linkarlo mi pesa tantissimo) scrive:
"Perché si usano insulti sessuali contro le donne? La risposta più semplice è perché in questo modo si (ri) mettono al posto più basso della catena di potere: si riducono a oggetti di piacere della sessualità maschile, si ribadisce che, anche se la modernità talvolta si deve piegare ad annetterle in luoghi diversi dalla cucina e dalla camera da letto, sempre lì dovrebbero stare."
Ogni donna, che sia donna di potere, di cultura, di spettacolo, di sport, viene costantemente attaccata in questo modo, qualsiasi sia la sua "colpa", come se non ci fosse un altro modo.

Nuota male alle olimpiadi? Puttana!
Punisce Parlamentari "indisciplinati"? Puttana!
Scrive un articolo in cui attacca un partito politico? Puttana! (Emblematico il caso di Maria Novella Oppo.)

Con ogni probabilità tante e tanti di quelli che stanno leggendo le mie parole, almeno una volta hanno apostrofato una collega, una compagna di scuola, una "rivale", qualsiasi cosa significhi, in questo modo.
Io ci ho messo del tempo ad uscire da questa disgustosa forma mentis.

Non è stato affatto facile, piuttosto è stato-ed è!- difficile e faticoso, perché ho dovuto destrutturare una mentalità nella quale sono nata e cresciuta, della quale tutte e tutti noi ci siamo nutriti e ancora ci nutriamo, consapevolmente o meno.
A volte fatico ancora, ma non la smetto di andare avanti per spogliarmi completamente di questo schifo. Fortunatamente sono in ottima compagnia.

Il punto è che tutto questo non viene percepito come problematico dalla stragrande maggioranza della gente, uomini e (ed è questa la cosa più grave e triste) donne, di qualsiasi orientamento politico e di quasiasi classe sociale.
Il sessismo è oltre il genere, la classe, le idee politiche, il livello culturale.


Il tweet è stato in seguito cancellato da Messora, che ha detto
di avere "esagerato col bar sport".
Se poi provi a parlare fuori dalla cerchia ristretta di chi si pone i tuoi stessi interrogativi di violenza di genere, di linguaggio sessista; se osi dire che, forse, per insultare una donna si potrebbe andare oltre i classici troiaputtanapompinara, ti si risponde che sei fuori dal mondo, che "quella è sicuramente una puttana!", che questa obiezione fa "solo ridere e anche un po' pena" e via dicendo.

Una cosa, però, che non ho mai fatto, è ironizzare sulla violenza sessuale o augurarla a qualcuna, per quanto la possa detestare e disprezzare (sì, ci sono decine di donne che disprezzo, perché -e non lo ripeterò mai abbastanza- non è il genere che ci rende sorelle).
E questo non perché sono una bacchettona moralista che non sa stare al gioco, che non sa rispondere per le rime o chissà cos'altro (fidatevi: nel turpiloquio sono fortissima), ma perché penso che superare certi limiti ci porti deciamente troppo in basso e io tanto in basso non ci voglio stare.
 
Ve lo spiego io: ad una donna, ma anche ad un uomo, la bocca può essere chiusa con un bacio, se il soggetto è consenziente.

Easy as ABC.
 
Ve lo spiego io: ad una donna, ma anche ad un uomo, la bocca può essere chiusa con un bacio, se il soggetto è consenziente.

Easy as ABC.

oppure con una gomitata se l'uomo e' del PD e la donna non e' consenziente :D

quelli del PD sono come le suocere isteriche: hanno sempre ragione!

e' chiaro che per la Boldrini era urgente trovare argomentazioni per offuscare il vero gesto ignobile e la violenza fisica

poi ci sono i "pesci che abboccano" a queste distorsioni mediatiche

ma la Boldrini comunque sia e' fuori luogo deve dimettersi come la Kyenge ma si sa le hanno messi li per un motivo ;)
 
oppure con una gomitata se l'uomo e' del PD e la donna non e' consenziente :D

quelli del PD sono come le suocere isteriche: hanno sempre ragione!

e' chiaro che per la Boldrini era urgente trovare argomentazioni per offuscare il vero gesto ignobile e la violenza fisica

poi ci sono i "pesci che abboccano" a queste distorsioni mediatiche

ma la Boldrini comunque sia e' fuori luogo deve dimettersi come la Kyenge ma si sa le hanno messi li per un motivo ;)

Quale che siano i meriti e demeriti di una persona, chiamarla TROIA, PUTTANA, minacciare spranghe in culo e violenze di gruppo in un campo rom (dando così per scontato, con il più becero razzismo di tutti i tempi che i rom siano tutti stupratori), augurarle uno stupro (e anzi poi dirle che non "corre rischi" come se fosse una cosa bella) è tanto in basso, ma tanto in basso che non ci sono parole per descriverlo.
 
Quale che siano i meriti e demeriti di una persona, chiamarla TROIA, PUTTANA, minacciare spranghe in culo e violenze di gruppo in un campo rom (dando così per scontato, con il più becero razzismo di tutti i tempi che i rom siano tutti stupratori), augurarle uno stupro (e anzi poi dirle che non "corre rischi" come se fosse una cosa bella) è tanto in basso, ma tanto in basso che non ci sono parole per descriverlo.

si ok ma sono commenti che si leggono da quando si e' insediata ;)

spetta un attimo ... momento di indignazione trattengo il respiro ... ops finito, pensa Silvio quanti insulti riceve da anni, tu dici e' un maschio
ok allora pensa alla Santanche', Tommasi, etc..


secondo te perche' ha tirato fuori il coniglio dal cappello proprio ora

dai su non e' difficile :D
 

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