Titoli di Stato area Euro Comitato Risparmiatori Grecia - Uniamoci

Beh, se si parla in dettaglio della ripartizione delle spese, e si trova che per teste è iniqua (e rischia di far scappare i più piccoli) e per capitale può risultare antidemocratica, basta correggere la scelta per capitale creando degli scaglioni e diminuendo progressivamente la percentuale d'impegno al crescere degli scaglioni.
Esempio schematicissimo: con 10k impegni l'1% (di che cosa? del capitale GGB rapportato alle spese globali***) dopo i 100k passi ad un'aliquota dello 0,75, dopo i 250 k 0,6 ecc. (E' solo un esempio, non una proposta)

***spiego meglio con altro esempio: spesa totale 200k, capitale totale 20.000k (20 milioni): di cui 10 quote da 1 milione e 100 da 100k. Le quote dei "centisti" si contano 1%, le quote dei milinisti 0,6, il totale dà 16 invece di 20 e dunque le quote vanno aumentate di 20\16 raggiungendo così la somma di 200k. Poi, ognuno pesa per la sua nuova quota.
Chiedo scusa. Io non pretendo assolutamente di avere ragione a tutti i costi. Se la causa costa 50 mila euro, e siamo in 500 possiamo tirar fuori 100 euro a testa. Chi mai dovrebbe scappare? Se invece dobbiamo pagare in proporzione a quanto reclamiamo, anche se ciò risponde a una logica inoppugnabile (formalmente), in sostanza implica che chi ha perduto di più paga di più. Sarebbe una cosa giusta questa? Il criterio sarebbe indiscutibile se applicato a una tassazione sui redditi (chi più ha più paga), ma trovo disumano trsformarlo in una tassazione sulle perdite. Insomma è un criterio di tipo fiscale, mentre io propongo un criterio di tipo solidaristico. Ma mi rendo conto che non fa parte della cultura italiana.
 
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Chiedo scusa. Io non pretendo assolutamente di avere ragione a tutti i costi. Se la causa costa 50 mila euro, e siamo in 500 possiamo tirar fuori 100 euro a testa. Chi mai dovrebbe scappare? Se invece dobbiamo pagare in proporzione a quanto reclamiamo, anche se ciò risponde a una logica inoppugnabile (formalmente), in sostanza implica che chi ha perduto di più paga di più. Sarebbe una cosa giusta questa? Il criterio sarebbe indiscutibile se applicato a una tassazione sui redditi (chi più ha più paga), ma trovo disumano trsformarlo in una tassazione sulle perdite. Insomma è un criterio di tipo fiscale, mentre io propongo un criterio di tipo solidaristico. Ma mi rendo conto che non fa parte della cultura italiana.
E... ti sembra giusto che il signor x che deve recuperare 200K paghi la stessa quota del signor y che deve recuperare 10K ??? Se è cosi allora in caso di vincita l'intero capitale recuperato deve essere suddiviso in 500 in parti uguali. Tu dici, in sostanza implica che chi ha perduto di piu' paga di piu'... e certo credo che sia logico anche perchè deve recuperare di piu'...
 
E... ti sembra giusto che il signor x che deve recuperare 200K paghi la stessa quota del signor y che deve recuperare 10K ??? Se è cosi allora in caso di vincita l'intero capitale recuperato deve essere suddiviso in 500 in parti uguali. Tu dici, in sostanza implica che chi ha perduto di piu' paga di piu'... e certo credo che sia logico anche perchè deve recuperare di piu'...

:up::up::up:.
Condivido con te Brisico anche secondo me il concetto di quota deve essere in percentuale ed il recupero sarà una percentuale uguale per tutti indifferentemente dalla somma da recuperare.
Io compro a 20 1k e tu 100k quando vendiamo a 21 io ho il 5% su 1k e tu il 5% su 100k, per chi lo desiderasse sono disponibile ad essere solidale anche in questo caso.
 
E... ti sembra giusto che il signor x che deve recuperare 200K paghi la stessa quota del signor y che deve recuperare 10K ??? Se è cosi allora in caso di vincita l'intero capitale recuperato deve essere suddiviso in 500 in parti uguali. Tu dici, in sostanza implica che chi ha perduto di piu' paga di piu'... e certo credo che sia logico anche perchè deve recuperare di piu'...
Ho detto e ripeto che il metodo per teste non è né più giusto né più sbagliato dell'altro, semplicemente avrà come conseguenza che la causa vedrà un numero minore di partecipanti. E' questo che si vuole ottenere? Non è infatti giusto che chi ha perso di più debba pagare di più (a meno che si paghi solo in caso di vittoria).
Se c'è la volontà si può benissimo dividere la spesa per teste, e poi, in caso di vittoria (parola sul cui significato si aprirebbe un'altra discussione) restituire a ciascuno il dovuto (o quanto si riesce a recuperare proporzionalmente alla perdita).
Non trovo che sia complicato. E' semplicemente un sistema differente, non vedo l'ingiustizia. Questa semmai sarebbe nel penalizzare con spese maggiori chi ha già perso di più.
Le ingiustizie potrebbero essere casomai altre: il fatto che una persona dichiari 5 invece di 100 o 200 per pagare di meno; il fatto che una persona ha perso 100 su un capitale complessivo di 200 (mentre un altro ha perso 100 su un capitale complessivo di 10 mila); il fatto magari che una persona sia precaria e non abbia uno stipendio, e quell'altro magari ne pigli due. Come si fa a far finta di non vedere che tutti questi elementi sono determinanti quando si decide di aderire a una causa di queste proporzioni? Davvero qualcuno crede che, poniamo, un lavoratore precario, che ha già perso metà del proprio capitale, sia disposto a rischiare di mangiarsi fuori l'altra metà? quando sicuramente ci sono persone che hanno perso altrettanto, ma hanno una riserva economica molto maggiore? e magari uno stipendio sicuro?
Pagando per testa si cercherebbe di abbattere (o far pesare il meno possibile) le differenze tra noi, che potrebbero scoraggiare una parte di noi, i quali sarebbero terrorizzati al pensiero di mangiarsi fuori quel poco che gli rimane. Sarebbe interesse di tutti. Ma, al contrario di ciò che ho visto fare spesso nella vita, non pretendo certo di imporre il mio punto di vista.
 
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Ho detto e ripeto che il metodo per teste non è né più giusto né più sbagliato dell'altro, semplicemente avrà come conseguenza che la causa vedrà un numero minore di partecipanti. E' questo che si vuole ottenere? Non è infatti giusto che chi ha perso di più debba pagare di più (a meno che si paghi solo in caso di vittoria).
Se c'è la volontà si può benissimo dividere la spesa per teste, e poi, in caso di vittoria (parola sul cui significato si aprirebbe un'altra discussione) restituire a ciascuno il dovuto (o quanto si riesce a recuperare proporzionalmente alla perdita).
Non trovo che sia complicato. E' semplicemente un sistema differente, non vedo l'ingiustizia. Questa semmai sarebbe nel penalizzare con spese maggiori chi ha già perso di più.
Le ingiustizie potrebbero essere casomai altre: il fatto che una persona dichiari 5 invece di 100 o 200 per pagare di meno; il fatto che una persona ha perso 100 su un capitale complessivo di 200 (mentre un altro ha perso 100 su un capitale complessivo di 10 mila); il fatto magari che una persona sia precaria e non abbia uno stipendio, e quell'altro magari ne pigli due. Come si fa a far finta di non vedere che tutti questi elementi sono determinanti quando si decide di aderire a una causa di queste proporzioni? Davvero qualcuno crede che, poniamo, un lavoratore precario, che ha già perso metà del proprio capitale, sia disposto a rischiare di mangiarsi fuori l'altra metà? quando sicuramente ci sono persone che hanno perso altrettanto, ma hanno una riserva economica molto maggiore? e magari uno stipendio sicuro?
Pagando per testa si cercherebbe di abbattere (o far pesare il meno possibile) le differenze tra noi, che potrebbero scoraggiare una parte di noi, i quali sarebbero terrorizzati al pensiero di mangiarsi fuori quel poco che gli rimane. Sarebbe interesse di tutti. Ma, al contrario di ciò che ho visto fare spesso nella vita, non pretendo certo di imporre il mio punto di vista.

Qui non si tratta di ingiustizia o di torti/ragioni.
Solitamente uno studio legale chiede un costo fisso per iniziare la pratica più una percentuale sul recuperato.

Supponendo di non andare presso l'avvocato del "pianerottolo" (dove si buttano via i soldi) ma in uno studio che lavori a livello "internazionale" (suppongo che la causa sia di questo tipo) i costi saranno molto elevati.
E non parlo di 100 euro a cranio ... ;).
 
Qui non si tratta di ingiustizia o di torti/ragioni.
Solitamente uno studio legale chiede un costo fisso per iniziare la pratica più una percentuale sul recuperato.

Supponendo di non andare presso l'avvocato del "pianerottolo" (dove si buttano via i soldi) ma in uno studio che lavori a livello "internazionale" (suppongo che la causa sia di questo tipo) i costi saranno molto elevati.
E non parlo di 100 euro a cranio ... ;).
Ecco perchè è importante che si quantifichi a grandi linee il costo in modo che ognuno fa i suoi calcoli...
 
Se come probabile si paga a spese vive + quota lite mi sembra molto più equo e soprattutto intelligente pagare una quota iniziale uguale per tutti indipendentemente dal nominale per due semplici motivi:

1. Efficienza dell'azione, quote uguali minimizzano la soglia di spesa iniziale massimizzando i partecipanti (Milanese ha perfettamente ragione).

2. Equità, l'esito della causa è totalmente incerto, quindi se si perde, chi ha di più perde di più, se si vince, chi ha di più paga di più.
 

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