Milanese
Nuovo forumer
Ringrazio per la precisazione. Il problema è che nessun criterio è equo. Ma noi dobbiamo porci il problema di cosa è più utile a far crescere il fronte delle adesioni.Per carità, ma pare già abbastanza difficile portare avanti un'iniziativa con i soli risparmiatori -che pure condividono l'aver subito un problema e l'avere una finalità, figuriamoci con sostenitori esterni, motivazioni e pretese dei quali potrebbero essere le più disparate e non concidenti.
Cmq l'art. 3 dice che:
[FONT=Arial, sans-serif]1.[FONT=Arial, sans-serif]Possono diventare membri del Comitato tutte le persone fisiche o altri enti che:[/FONT][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif]a) siano stati possessori di emissioni obbligazionarie della Repubblica Ellenica al momento dell’applicazione delle CAC da parte della stessa;[/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif]b) ove non siano stato possessori condividano comunque gli scopi del Comitato ed intendano impegnarsi per la loro realizzazione, accettando e rispettando il presente Statuto.[/FONT]
Sul discorso di eventuali costi, personalmente credo sia più equo un criterio proporzionale. La tabella della distribuzione per fascaia di nominale (Comitato Risparmiatori Titoli di Stato Grecia: Risultati aggiornati sulla comunicazione di possesso di titoli di stato greci) spiega chiaramente il perché, investitori con 5k avrebbero lo stesso peso di investitori con 50k o 500k. Ripeto, personalmente non mi sembra equo, potendo essere di diverso ordine di grandezza i valori da recuperare in gioco.
1 ) Chi dice che chi dichiara 5 mila euro di perdita non sia invece esposto per 500 mila da reclamare in un secondo tempo, se farà comodo? Mi pare che il metodo per teste sia più trasparente.
2 ) Chi si trova esposto per 200 mila può avere un capitale complessivo (tra azioni, conti correnti ecc.) di altri 100 mila euro, come di altri 2 milioni di euro. Capisco che la cosa vi puzzi di socialismo. Ma è inevitabile che il primo, al solo pensiero di veder volatilizzare con una causa quel poco che gli rimane, ci penserà due volte prima di aderire, mentre il secondo, in proporzione, avrà più facilità ad aderire, perché comunque rischierà di meno. I due sistemi (quello da voi proposto, e quello per teste, che invece propongo io) sono entrambi a loro modo logici e ingiusti. Si tratta di vedere se vogliamo favorire una partecipazione più ampia, oppure viceversa restringere la partecipazione (sia pure involontariamente) ai creditori più agiati, cosa che non sarebbe nell'interesse di nessuno di noi.
Detto questo ribadisco la mia solidarietà a quanti si stanno dando da fare, e resto della convinzione che, al di là del fare la causa, o meno, abbiamo comunque bisogno di un legale.
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