Coppie omosessuali

La pubblicità asiatica che hai postato, bellissima, non intente affatto rinforzare, come dici tu, il concetto di famiglia "naturale", ma solo dire che l'amore è insostituibile.
Peraltro mostra un padre che ha persin paura a prendere in braccio la figlioletta:wall: (imbranato, in tutti quei mesi non l'aveva mai presa tra le braccia:eek:) e quindi dimostra che ANCHE un uomo può far smettere di piangere una piccina.:-o

cogli solo quello che ti va bene a te
ne postero' altri di video che sensibilizzano al valore della famiglia (ovviamente made in asia, in europa siete troppo impegnati alla distruzione)

comunque sia gli omosessuali non hanno limite alla indecenza non solo nei loro gaypride ma anche nella mercificazione dei bambini!!

state creando una societa' spaccata in tutto: cultura, religione, famiglia, etnia, stato, identita' nazionale

hai presente quando il minestrone e' venuto fuori uno schifo? ecco questa e' la vostra societa', ma ne pagherete le conseguenze
 
mi auguro con tutto il cuore che certi messaggi di odio, intolleranza e aggressivitá siano solo delle banali provocazioni e niente di più (anche in questo caso sarebbero gravi, ma va beh...).
 
mi auguro con tutto il cuore che certi messaggi di odio, intolleranza e aggressivitá siano solo delle banali provocazioni e niente di più (anche in questo caso sarebbero gravi, ma va beh...).



l'intolleranza e' prima di quelli che si fanno scudo dell'ipocrisia per fare QUELLO CHE VOGLIONO!

le parole pesano ma rimangono parole, i fatti e quello che succede in occidente quelli si che sono "aggressioni" e intolleranza e non solo semplici provocazioni

gli omosessuali fanno parte delle categorie protette dalle lobby Usa e non per nulla e i risultati sono evidenti e agghiaccianti
 
Risoluzione Onu pro famiglia. L’Italia si è opposta «per unità col resto d’Europa»

un documento che caldeggia la promozione della famiglia. Un testo molto prudente, quasi ovattato che ribadisce e si premura di specificare che si tratta di principi già affermati, «che la famiglia è l’unità naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato». Un testo al quale nessuno avrebbe potuto dire di no.

Onu pro famiglia. Perché l'Italia si è opposta? | Tempi.it

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Sgarbi: i gay hanno fatto dimettere Ratzinger

Sgarbi: i gay hanno fatto dimettere Ratzinger - YouTube

“Benedetto XVI è un uomo come mio padre, che ha 93 anni. E so che temi come la pedofilia e l’omosessualità per uomini come loro richiedevano pudore e vergogna. Non è che si è voluto nascondere, la soluzione era non esibire per pudore. Ratzinger, un uomo come mio padre è stato chiamato a testimoniare di una cosa che non voleva nemmeno sentire perchè la sua visione del mondo era quella di cercare di curare il male senza mostrare. Errore rispetto ai nostri tempi in cui se uno non è gay non è nessuno. Dispiace per quelli che non lo sono, ma è un dato inquietante”.

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Secondo un recente studio – che è anche il più grande mai realizzato al mondo sull’argomento – i figli e le figlie di genitori dello stesso sesso hanno un maggior stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei. Lo studio è stato condotto a partire dal 2012 da un gruppo di ricercatori dell’università di Melbourne, in Australia, su 315 genitori (80 per cento donne, 18 per cento uomini e 2 per cento di altro genere) e su 500 bambini tra zero e diciassette anni, con l’obiettivo di misurare il loro stato di salute, ossia il loro benessere fisico, mentale e sociale. Lo studio si basa sulla definizione di “salute” data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, intesa non semplicemente come “assenza di malattia o infermità”.
Va detto subito che studio si basa sui risultati delle relazioni fornite volontariamente da alcuni genitori. L’indagine, inoltre, si è focalizzata sulle coppie dello stesso sesso inserite in un preciso contesto sociale, culturale ed economico: quello dell’Australia. La stessa indagine potrebbe avere risultati diversi in altri paesi, dove intervengono diversi fattori culturali. Lo studio, infine, non mette direttamente a confronto genitori dello stesso sesso con genitori eterosessuali, ma con i dati della popolazione australiana in generale.
Gli indicatori utilizzati per i questionari avevano a che fare con autostima, emotività, tempo trascorso con i genitori, stato di salute e coesione familiare. In particolare i risultati mostrano che i bambini cresciuti in una same-sex family ottengono i punteggi più alti (del 6 per cento superiori a quelli della popolazione in generale) per quanto riguarda la salute e la coesione familiare. Questo avviene soprattutto perché i genitori dello stesso sesso sfuggono ai cosiddetti ruoli di genere, per cui tradizionalmente la donna resta a casa a prendersi cura dei bambini e il padre esce dalla casa per lavorare e mantenere la famiglia. In una coppia dello stesso sesso c’è più libertà rispetto gli stereotipi di genere e i ruoli si adattano maggiormente ai desideri e alla propensione dei singoli, maschi o femmine che siano. «Questo porta alla creazione di un nucleo familiare più armonioso, che alimenta di conseguenza una migliore salute e un miglior benessere», ha spiegato Simon Crouch, responsabile del progetto.
Lo studio ha poi analizzato la “salute” di questi bambini in relazione alle discriminazioni a cui sono sottoposti durante lo sviluppo, che vanno dai commenti alle prese in giro, dal bullismo all’omofobia fino al rifiuto. Più è forte la stigmatizzazione (che riguarda due bambini su tre) più questa influisce negativamente su quei dati di salute e benessere; ma comunque non influisce abbastanza da modificare il risultato finale sul confronto con la popolazione in generale. Secondo il report pubblicato durante lo studio, a causa della situazione in cui si trovano, questi bambini hanno un maggior desiderio di comunicare e affrontare con i loro genitori quello che subiscono. E il modo in cui le discriminazioni vengono affrontate in famiglia ha su di loro effetti positivi: favorisce la loro apertura mentale, rafforza il loro carattere e anche il loro legame con i genitori.
 
Secondo un recente studio – che è anche il più grande mai realizzato al mondo sull’argomento – i figli e le figlie di genitori dello stesso sesso hanno un maggior stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei. Lo studio è stato condotto a partire dal 2012 da un gruppo di ricercatori dell’università di Melbourne, in Australia, su 315 genitori (80 per cento donne, 18 per cento uomini e 2 per cento di altro genere) e su 500 bambini tra zero e diciassette anni, con l’obiettivo di misurare il loro stato di salute, ossia il loro benessere fisico, mentale e sociale. Lo studio si basa sulla definizione di “salute” data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, intesa non semplicemente come “assenza di malattia o infermità”.
Va detto subito che studio si basa sui risultati delle relazioni fornite volontariamente da alcuni genitori. L’indagine, inoltre, si è focalizzata sulle coppie dello stesso sesso inserite in un preciso contesto sociale, culturale ed economico: quello dell’Australia. La stessa indagine potrebbe avere risultati diversi in altri paesi, dove intervengono diversi fattori culturali. Lo studio, infine, non mette direttamente a confronto genitori dello stesso sesso con genitori eterosessuali, ma con i dati della popolazione australiana in generale.
Gli indicatori utilizzati per i questionari avevano a che fare con autostima, emotività, tempo trascorso con i genitori, stato di salute e coesione familiare. In particolare i risultati mostrano che i bambini cresciuti in una same-sex family ottengono i punteggi più alti (del 6 per cento superiori a quelli della popolazione in generale) per quanto riguarda la salute e la coesione familiare. Questo avviene soprattutto perché i genitori dello stesso sesso sfuggono ai cosiddetti ruoli di genere, per cui tradizionalmente la donna resta a casa a prendersi cura dei bambini e il padre esce dalla casa per lavorare e mantenere la famiglia. In una coppia dello stesso sesso c’è più libertà rispetto gli stereotipi di genere e i ruoli si adattano maggiormente ai desideri e alla propensione dei singoli, maschi o femmine che siano. «Questo porta alla creazione di un nucleo familiare più armonioso, che alimenta di conseguenza una migliore salute e un miglior benessere», ha spiegato Simon Crouch, responsabile del progetto.
Lo studio ha poi analizzato la “salute” di questi bambini in relazione alle discriminazioni a cui sono sottoposti durante lo sviluppo, che vanno dai commenti alle prese in giro, dal bullismo all’omofobia fino al rifiuto. Più è forte la stigmatizzazione (che riguarda due bambini su tre) più questa influisce negativamente su quei dati di salute e benessere; ma comunque non influisce abbastanza da modificare il risultato finale sul confronto con la popolazione in generale. Secondo il report pubblicato durante lo studio, a causa della situazione in cui si trovano, questi bambini hanno un maggior desiderio di comunicare e affrontare con i loro genitori quello che subiscono. E il modo in cui le discriminazioni vengono affrontate in famiglia ha su di loro effetti positivi: favorisce la loro apertura mentale, rafforza il loro carattere e anche il loro legame con i genitori.

sullo stesso primo link fonte "(LGB) le persone lesbiche, gay e bisessuali possono essere a maggior rischio di disturbi mentali rispetto alle persone eterosessuali."

BMC Psychiatry | Full text | A systematic review of mental disorder, suicide, and deliberate self harm in lesbian, gay and bisexual people

adesso spiegami come una persona con problemi mentali puo' crescere "meglio" un bambino?

Vox e' un sito di propaganda lgbt nulla di scientifico
"A surprising number of Americans want homosexuality to be illegal"

A surprising number of Americans want homosexuality to be illegal - Vox

si ci crede anche Dumbo :clap: vedere la foto allegata


lo studio fatto su 315 gay e 500 bambini ? immagino che non tutti i gay hanno piu' di 2 bambini quindi almeno 100 erano coppie etero? boh!


allora perche' non e' attendibile per voi lo studio di Mark Regnerus su un campione di 3000 adulti?

secondo il quale il 23% di chi è cresciuto con una madre lesbica ha dichiarato di essere stato palpeggiato, contro il 2% degli altri giovani. Inoltre, il 31% di quelli cresciuti con una madre lesbica e il 25% di quelli cresciuti con un padre gay sono stati abusati sessualmente e costretti al sesso forzato, contro l’8% di quelli cresciuti da genitori biologici. Hanno più probabilità (40% contro 13%) di essere infedeli al partner, un maggior uso di marijuana, di uso del tabacco, di ore davanti alla televisione, maggior numero di arresti, maggior numero di relazioni e partner sessuali. Infine, il 25% di coloro che sono cresciuti con genitori gay ha contratto malattie sessualmente trasmissibili contro l’8%. E solo il 61% di quelli con madre lesbica e il 71% di quelli con padre gay si definisce eterosessuale, contro il 90 per cento di chi è cresciuto con genitori eterosessuali.
 

Allegati

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un recente studio condotto presso la prestigiosa Università di Harvard: è stato effettuato su un campione di 2000 uomini, metà dichiarati etero e metà dichiarati gay. In entrambi i casi gli uomini sono stati sottoposti ad alcuni test sul quoziente intellettivo, ed è emerso che un cervello gay vibra a delle frequenze più alte rispetto ad un cervello etero. Gli scienziati hanno spiegato questo fenomeno così: “Il cervello di un uomo omosessuale elabora i dati secondo il punto di vista femminile e maschile, mentre l’uomo etero solamente dal punto di vista maschile. Grazie all’incontro di entrambi i punti di vista, una persona omosessuale riesce ad elaborare concetti da prospettive diverse e quindi sicuramente più razionali e meno istintivi. Questo comportamento rivela che nella risoluzione di un problema, un omosessuale reagisce meglio e più velocemente di un uomo etero“.
I dati sono stati analizzati dopo aver ripetuto i test 3 volte sul campione sopra citato in un lasso di tempo di 3 settimane – uno a settimana. Il professore Daicmar Hestood, colui che diretto l’operazione di ricerca, non sembrava poi così sorpreso ma bensì attendeva già un responso di questo tipo, dichiarando: “Gli uomini gay producono in quantità maggiori la proteina NR2B, e come spiega Joe Tsien, un mio collega presso l’Università di Princeton, essa rappresenta la chiave dell’intelligenza.”
Si tratta quindi di una notizia eclatante poiché probabilmente adesso si guarderà al diverso con un punto di vista differente. Sarebbe dunque la loro produzione di proteina NR2B oltre che il connubio dei punti di vista, maschile e femminile, a donare agli uomini omosessuali un’intelligenza superiore.
 

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