Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

si aggiunge il Brasile http://finance.yahoo.com/news/Brazil-joins-Russia-China-in-apf-15492963.html?.v=5

certo che la Lettonia è un problema gigantesco, assolutamente di proporzioni bibliche paragonato alla California http://www.calculatedriskblog.com/2009/06/california-state-controller-out-of-cash.html :rolleyes: ... pensare ... potrebbe addirittura inficiare il pil della svezia dal 2 al 6% spalmato su diversi anni http://www.rgemonitor.com/economonitor-monitor/256636/latvia_will_it_start_a_dangerous_domino_effect


dal Brasile non mi aspettavo una mossa del genere...davvero molto strano se magari qualcuno posta qualche info in più ne sono grato:rolleyes:
 
non mi pare sorprendente il Brasile dato che ha anche avviato la dedollarizzazione negli scambi con l'Argentina ..


storie di vita vissuta ...

WASHINGTON (USA) - Indebitati e disperati, sempre più americani incendiano le loro automobili comprate a rate, o le buttano in mare, o le seppelliscono nel deserto, e ne denunciano il furto per riscuotere i soldi dell’assicurazione. Lo rivela la «Coalizione contro le frodi assicurative», affermando che dall’inizio dell’anno si sono verificati migliaia di questi casi. La crisi, dichiara la Coalizione, rende impossibile a molti automobilisti, soprattutto se disoccupati, mantenere la vetture, in particolare quelle che divorano benzina come i Suv
Li hanno preceduti i proprietari di barche, mezzi molto più costosi delle auto, una passione nazionale. Lo riferì mesi fa il New York times precisando che la navigazione nei fiumi nei laghi e lungo le coste oceaniche minacciava di diventare pericolosa a causa dei relitti di motoscafi, yacht ecc... mandati a picco dai padroni. Scrisse il giornale che i controlli della Guardia costiera erano inadeguati e che le polizie locali venivano oberate di lavoro. Una situazione che ha contribuito al varo, proprio ieri, alla Camera a Washington di una legge equivalente a quella sulla rottamazione in Italia. In base a essa, chi cambierà un «gas guzzler» cioè un’auto divora benzina, quali i Suv, per una nuova a basso consumo riceverà fino 4.500 dollari dallo stato. Brian Moody, un analista di Detroit, l'ha elogiata: «Spero che i truffatori si servano della nuova legge anziché simulare un furto, eviterà loro il carcere».


e poi Roubini ....

"Roubini: 9 Reasons Why the Recover Will be a Bust

Published: June 10th, 2009

First, employment is still falling sharply in the US and other economies. Indeed, in advanced economies, the unemployment rate will be above 10% by 2010. This will be bad news for consumption and the size of bank losses.

Second, this is a crisis of solvency, not just liquidity, but true deleveraging has not really started, because private losses and debts of households, financial institutions, and even corporations are not being reduced, but rather socialized and put on government balance sheets. Lack of deleveraging will limit the ability of banks to lend, households to spend, and firms to invest.

Third, in countries running current-account deficits, consumers need to cut spending and save much more for many years. Shopped out, savings-less, and debt-burdened consumers have been hit by a wealth shock (falling home prices and stock markets), rising debt-service ratios, and falling incomes and employment.

Fourth, the financial system – despite the policy backstop – is severely damaged. Most of the shadow banking system has disappeared, and traditional commercial banks are saddled with trillions of dollars in expected losses on loans and securities while still being seriously undercapitalized. So the credit crunch will not ease quickly.

Fifth, weak profitability, owing to high debts and default risk, low economic – and thus revenue – growth, and persistent deflationary pressure on companies’ margins, will continue to constrain firms’ willingness to produce, hire workers, and invest.

Sixth, rising government debt ratios will eventually lead to increases in real interest rates that may crowd out private spending and even lead to sovereign refinancing risk.

Seventh, monetization of fiscal deficits is not inflationary in the short run, whereas slack product and labor markets imply massive deflationary forces. But if central banks don’t find a clear exit strategy from policies that double or triple the monetary base, eventually either goods-price inflation or another dangerous asset and credit bubble (or both) will ensue. Some recent rises in the prices of equities, commodities, and other risky assets is clearly liquidity-driven.

Eighth, some emerging-market economies with weaker economic fundamentals may not be able to avoid a severe financial crisis, despite massive IMF support.

Finally, the reduction of global imbalances implies that the current-account deficits of profligate economies (the US and other Anglo-Saxon countries) will narrow the current-account surpluses of over-saving countries (China and other emerging markets, Germany, and Japan). But if domestic demand does not grow fast enough in surplus countries, the resulting lack of global demand relative to supply – or, equivalently, the excess of global savings relative to investment spending – will lead to a weaker recovery in global growth, with most economies growing far more slowly than their potential.

So, green shoots of stabilization may be replaced by yellow weeds of stagnation if several medium-term factors constrain the global economy’s ability to return to sustained growth. Unless these structural weaknesses are resolved, the global economy may grow in 2010-2011, but at an anemic rate. "
 
WASHINGTON (USA) - Indebitati e disperati, sempre più americani incendiano le loro automobili comprate a rate, o le buttano in mare, o le seppelliscono nel deserto, e ne denunciano il furto per riscuotere i soldi dell’assicurazione. Lo rivela la «Coalizione contro le frodi assicurative», affermando che dall’inizio dell’anno si sono verificati migliaia di questi casi. La crisi, dichiara la Coalizione, rende impossibile a molti automobilisti, soprattutto se disoccupati, mantenere la vetture, in particolare quelle che divorano benzina come i Suv
Li hanno preceduti i proprietari di barche, mezzi molto più costosi delle auto, una passione nazionale. Lo riferì mesi fa il New York times precisando che la navigazione nei fiumi nei laghi e lungo le coste oceaniche minacciava di diventare pericolosa a causa dei relitti di motoscafi, yacht ecc... mandati a picco dai padroni. Scrisse il giornale che i controlli della Guardia costiera erano inadeguati e che le polizie locali venivano oberate di lavoro. Una situazione che ha contribuito al varo, proprio ieri, alla Camera a Washington di una legge equivalente a quella sulla rottamazione in Italia. In base a essa, chi cambierà un «gas guzzler» cioè un’auto divora benzina, quali i Suv, per una nuova a basso consumo riceverà fino 4.500 dollari dallo stato. Brian Moody, un analista di Detroit, l'ha elogiata: «Spero che i truffatori si servano della nuova legge anziché simulare un furto, eviterà loro il carcere».
avresti cortesemente un link di questa notizia?grazie
 
LA MINACCIA INFLAZIONE? UNA PURA INVENZIONE
di WSI
Dimenticatevi la parola inflazione. I timori sono completamente sproporzionati secondo gli analisti. Ci vorranno anni prima che torni a rappresentare una minaccia per l'economia. Molto piu' probabile che si verifichi invece una deflazione.

Inflazione? Dimenticatevi questa parola. Con i segnali di recessione che sono ormai alle spalle e i prestiti concessi al governo che sembrano non avere piu' fine, i falchi dell'inflazione hanno iniziato a circolare sui cieli dei mercati.

Ma alla fine resteranno solo a guardare, stando al parere degli analisti piu' scettici riguardo alle ipotesi che dipingono uno scenario dominato dall'inflazione.

"Penso che le paure legate all'inflazione siano completamente sproporzionate", sostiene l'economista David Jones di DMJ Advisors. "L'inflazione restera' su livelli piu' bassi delle attese ancora per un po' di tempo", dice Ram Bhagavatula, managing director del fondo hedge Combinatorics Capital, secondo quanto riportato da sito della Cnbc.

A differenza dei precedenti periodi di ripresa economica, in questo caso l'inflazione difficilmente fara' sentire i suoi aguzzi. Passeranno degli anni prima che torni a rappresentare una minaccia legittima per l'economia.

Perche'? Ecco la risposta degli economisti. "Penso che la debolezza della domanda sia il fattore principale nell'equazione", dice Chris Rupkey, economista della Banca di Tokyo-Mitsubishi.

Ma Rupkey non e' il solo a pensarla in questo modo. "La domanda restera' debole perche' i consumatori preferiscono risparmiare anzi che lasciarsi andare a spese folli. E' la prima volta in 25 anni che succede", osserva Gary Schilling, che gestisce la sua propria societa' di consulenza.

Da mesi le spese al consumo, segnalano sempre gli economisti, sono in calo nonostante il reddito a loro disposizione stia iniziando ad aumentare, in parte grazie al piano di tagli fiscali varato dall'amministrazione Obama.

"E' stupido preoccuparsi dell'inflazione quando siamo ancora alle prese con questioni critiche, la piu' grave delle quali riguarda la perdita di benessere delle famiglie", aggiunge Bhagavatula.

Anche i dati demografici giocheranno un ruolo importante, perche', sottolinea Maria Fiorini Ramirez della societa' di consulenza MFR, la generazione del Baby Boom sta iniziando a invecchiare. "Di solito quando le persone vanno in pensione tendono a spendere meno".

Ma non e' il solo fattore che continuera' a compromettere le spese al consumo. Per la prima volta da decenni, infatti, alcune aziende hanno iniziato a tagliare gli stipendi.

"Gli stipendi rappresentano il 70% dei costi di produzione", afferma Jones, sottolineando che questo limitera', se non ostacolera' completamente, un incremento dei prezzi a livello di produttori, anche se le societa' sono spesso tentate dal non curarsi del rincaro delle materie prime.

Schilling ha inoltre segnalato un eccesso di scorte. Questo perche' "i produttori si sono trovati impreparati" quando nell'autunno dello scorso anno l'economia ha iniziato la sua caduta libera dopo il collasso di Lehman Brothers.

Fatte tutte queste considerazioni, Schilling e' tra quegli economisti che ritengono "molto piu' probabile" che si verifichi una deflazione piuttosto che un'inflazione.
index.asp
 
Sì, da schiantarsi dal ridere... :lol: :lol:

sono soddisfazioni, anche vedere come si sparge la voce... :D - siamo alla logica dei bookmakers...

The WSJ’s 1180-word story on “a canny trade by a small brokerage firm in two markets at the heart of the financial crisis” is not easy to follow, but it’s really kinda fabulous.
Basically, a tiny Texas shop called Amherst sold a huge amount of credit protection, at extremely high prices, on a small and obscure bond backed by Californian subprime mortgages. Although the original issue was $335 million, by the time Amherst sold the protection, the amount outstanding was just $29 million: less than 10% of the original amount, and small enough that Amherst could purchase the remaining loans and pay the bonds off in full.
That wouldn’t normally make sense: the value of the loans was a fraction of the cost of paying off the bonds. But by paying the bonds off in full, Amherst got to keep all the insurance premiums it had been paid by JP Morgan and others, all of whom were speculating on an imminent default. Clever!
JP Morgan and other banks on the losing side of the trade are now whining to Sifma and the American Securitization Forum that it’s not fair they lost money on their speculation that the mortgage bonds would default. Doesn’t your heart just bleed. Well done Amherst: you outwitted the big boys. Good for you.

http://seekingalpha.com/article/142858-amherst-s-cds-coup
 
sono soddisfazioni, anche vedere come si sparge la voce... :D - siamo alla logica dei bookmakers...

The WSJ’s 1180-word story on “a canny trade by a small brokerage firm in two markets at the heart of the financial crisis” is not easy to follow, but it’s really kinda fabulous.
Basically, a tiny Texas shop called Amherst sold a huge amount of credit protection, at extremely high prices, on a small and obscure bond backed by Californian subprime mortgages. Although the original issue was $335 million, by the time Amherst sold the protection, the amount outstanding was just $29 million: less than 10% of the original amount, and small enough that Amherst could purchase the remaining loans and pay the bonds off in full.
That wouldn’t normally make sense: the value of the loans was a fraction of the cost of paying off the bonds. But by paying the bonds off in full, Amherst got to keep all the insurance premiums it had been paid by JP Morgan and others, all of whom were speculating on an imminent default. Clever!
JP Morgan and other banks on the losing side of the trade are now whining to Sifma and the American Securitization Forum that it’s not fair they lost money on their speculation that the mortgage bonds would default. Doesn’t your heart just bleed. Well done Amherst: you outwitted the big boys. Good for you.

http://seekingalpha.com/article/142858-amherst-s-cds-coup

Yeah, big and thick ... :lol:
 

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