Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

LA MINACCIA INFLAZIONE? UNA PURA INVENZIONE
di WSI
Dimenticatevi la parola inflazione. I timori sono completamente sproporzionati secondo gli analisti. Ci vorranno anni prima che torni a rappresentare una minaccia per l'economia. Molto piu' probabile che si verifichi invece una deflazione.

Inflazione? Dimenticatevi questa parola. Con i segnali di recessione che sono ormai alle spalle e i prestiti concessi al governo che sembrano non avere piu' fine, i falchi dell'inflazione hanno iniziato a circolare sui cieli dei mercati.

Ma alla fine resteranno solo a guardare, stando al parere degli analisti piu' scettici riguardo alle ipotesi che dipingono uno scenario dominato dall'inflazione.

"Penso che le paure legate all'inflazione siano completamente sproporzionate", sostiene l'economista David Jones di DMJ Advisors. "L'inflazione restera' su livelli piu' bassi delle attese ancora per un po' di tempo", dice Ram Bhagavatula, managing director del fondo hedge Combinatorics Capital, secondo quanto riportato da sito della Cnbc.

A differenza dei precedenti periodi di ripresa economica, in questo caso l'inflazione difficilmente fara' sentire i suoi aguzzi. Passeranno degli anni prima che torni a rappresentare una minaccia legittima per l'economia.

Perche'? Ecco la risposta degli economisti. "Penso che la debolezza della domanda sia il fattore principale nell'equazione", dice Chris Rupkey, economista della Banca di Tokyo-Mitsubishi.

Ma Rupkey non e' il solo a pensarla in questo modo. "La domanda restera' debole perche' i consumatori preferiscono risparmiare anzi che lasciarsi andare a spese folli. E' la prima volta in 25 anni che succede", osserva Gary Schilling, che gestisce la sua propria societa' di consulenza.

Da mesi le spese al consumo, segnalano sempre gli economisti, sono in calo nonostante il reddito a loro disposizione stia iniziando ad aumentare, in parte grazie al piano di tagli fiscali varato dall'amministrazione Obama.

"E' stupido preoccuparsi dell'inflazione quando siamo ancora alle prese con questioni critiche, la piu' grave delle quali riguarda la perdita di benessere delle famiglie", aggiunge Bhagavatula.

Anche i dati demografici giocheranno un ruolo importante, perche', sottolinea Maria Fiorini Ramirez della societa' di consulenza MFR, la generazione del Baby Boom sta iniziando a invecchiare. "Di solito quando le persone vanno in pensione tendono a spendere meno".

Ma non e' il solo fattore che continuera' a compromettere le spese al consumo. Per la prima volta da decenni, infatti, alcune aziende hanno iniziato a tagliare gli stipendi.

"Gli stipendi rappresentano il 70% dei costi di produzione", afferma Jones, sottolineando che questo limitera', se non ostacolera' completamente, un incremento dei prezzi a livello di produttori, anche se le societa' sono spesso tentate dal non curarsi del rincaro delle materie prime.

Schilling ha inoltre segnalato un eccesso di scorte. Questo perche' "i produttori si sono trovati impreparati" quando nell'autunno dello scorso anno l'economia ha iniziato la sua caduta libera dopo il collasso di Lehman Brothers.

Fatte tutte queste considerazioni, Schilling e' tra quegli economisti che ritengono "molto piu' probabile" che si verifichi una deflazione piuttosto che un'inflazione.
index.asp
mi meraviglio di te methos, tu ci credi?
 
vedere certa gente piagnucolare ... 'a fool and his money are soon parted' ... una volta si diceva la Borsa servisse SOLO a questo ... Einhorn e questi qui sono eroi
scusa Dachi ma visto che anch'io sono tra i credenti, potresti spiegarmi i tuoi motivi contrari ?
 
le mie non sono delle tesi, io stesso sono molto dubbioso, alcuni mesi fa, spaventato dagli eventi ho spostato il 70x100 del capitale in infl linked statali; francia italia, germania. Avevo paura che tutta la crisi potessa riversarsi nel sistema monetario.
Negli ultimi giorni sto spostando il restante 30 in titoli lunghi cambiando direzione anche se per ora in modo non troppo deciso.
Quello che ho scritto, lo ho fatto perche ' sapevo che anche methos temeva l' inflazione, e mi meravigliava che anche lui prendesse un altra direzione.
Comunque penso come tutti voi di non sapere quale sara' la direzione giusta. Non sono quindi in grado di spiegarti nessuna cosa a riguardo.
Cerco di barcamenarmi e continuo a sostenere il mio investimento in inf link perche' mi danno certezze e rischi piu' bassi di altri strumenti,
investire nel btp 2037 potrebbe rivelarsi un eccellente investimento, ma non mi sento di trascurare il rischio di una alta inflazione. Quindi cerco di tenermi a galla aggrappandomi agli indicizzati. Calcola che sto' cercando di gestire al meglio un grosso importo quindi cerco di fare ogni mossa nel modo piu' prudente e scrupoloso possibile.
 
mi meraviglio di te methos, tu ci credi?

Ciao carissimo, è dal 15 settembre 09 che io non credo più a niente. Ho voluto solo postare una voce contrarian visto che dappertutto si legge di una inflazione prossima a venire.
Per il resto non credo che questa crisi possa finire così presto con una ripresa nel prossimo biennio. Se ci sarà sarà molto esile e dopata così come questo portentoso rimbalzo degli indici da marzo.
Ho una parte del mio capitale incagliata in bond hy di cui aspetto di capirne il destino (default, taglio nominale, ripresa miracolosa...), una parte su bond di durata media e il resto liquidità (bond in scandenza non più rinnovati, cedole non più reinvestite) e in parte su che banca vincolati a un anno. In proporzioni diciamo 1/3 per parte.
Sto cercando di cogliere segnali significativi per capire in quale direzione andare (se su cct, btpi-oati e simili oppure su btp, titoli di stato vari di media durata) e nel frattempo prego che parte dei miei bond hy non defaulti...
 
quindi se ho capito, non ti senti di escludere la variabile inflazione!

Assolutamente no. Sto cercando di capire l'andamento del petrolio e altri indicatori per avere qualche segnale.
Mi rendo conto però che la situazione storica è forse unica e quindi si brancola molto nel buio. Lo scenario che alla fine mi sembra più probabile potrebbe essere però la stagflazione con materie prime in rialzo ed economia dei consumi stagnante.

Ma anche qui sulla stagflazione siamo davanti a una strada sconosciuta.
 

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