Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (1 Viewer)

mostromarino

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non sono d'accordo ... la disoccupazione dipende dalla sovrapproduzione sistemica, non esiste crescita perenne della domanda
vedo che Giannino ha seguaci, oggi ha trovato contraddittorio nel suo post :) ... i chicago-boys non mi pare abbiano risolto i problemi del mondo :)

la disoccupazione c`era anche nell`era pre-industriale

quando la domanda potenzialmente c`era
il testatico,per chiamare cosi`i contributi sociali,di quel cinico di gau,sono una forma di solidarietà sociale che rappresentato una grande conquista
credo che la grande depressione lo abbia insegnato
e quella con la sovraproduzione sistemica CREDO avesse poco a che fare

concordo comunque che adesso siamo a quel punto
ma una marcia indietro brusca è solo improponibile
avremmo una generazione di quarantenni disoccupati e ce la tireremmo dietro per qualche decina di anni

l
 

stockuccio

Guest
....
concordo comunque che adesso siamo a quel punto
ma una marcia indietro brusca è solo improponibile
avremmo una generazione di quarantenni disoccupati e ce la tireremmo dietro per qualche decina di anni

l

la marcia indietro è in corso ed inevitabile, gli ammortizzatori che almeno noi abbiamo rimandano in qualche modo ma non risolvono ... i disordini sociali ci saranno ... non sono molto ottimista eh ?
 

mostromarino

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la marcia indietro è in corso ed inevitabile, gli ammortizzatori che almeno noi abbiamo rimandano in qualche modo ma non risolvono ... i disordini sociali ci saranno ... non sono molto ottimista eh ?

qualche sprazzo di apertura
magari incentiverebbe partecipazioni di altri
mi pare che a parte qualcosa che posto io
qui sia il de profundis
 

stockuccio

Guest
io aspetto ottimisti motivati ... spero di trovarne
de profundis per un sistema schifoso nel quale per uno troppo ricco ce ne sono tantissimi troppo poveri ... a me una maggior giustizia sociale non dispiacerebbe

Oliver Stone con 'a sud del confine', Michael Moore con 'Capitalism: a love story' ... segnali della fine di un'epoca

qualche segnale http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2009/09/05/AMrZSttC-tremonti_concorrenza_facciano.shtml

BOSSI: LE POSTE FACCIANO CONCORRENZA ALLE BANCHE
«Il governo ha dato i soldi alle banche che dovevano aiutare le imprese, ma le banche preferiscono tenersi i soldi per i tempi migliori quando potevano prestarli, guadagnandoci un sacco». A dichiararlo, durante un comizio a Chiavari in Liguria, il leader della Lega Nord, Umberto Bossi. «Serve una banca - ha proseguito il ministro per le Riforme e il federalismo - che possa mettersi in concorrenza con le banche attuali e, a dir la verità, questa banca ci sarebbe: sono le Poste che sono presenti in tutti i paesi e in tutti i paesini e, a quel punto, se le banche non si muovessero, avrebbero perso tutti i loro clienti».
 

mostromarino

Guest
io aspetto ottimisti motivati ... spero di trovarne
de profundis per un sistema schifoso nel quale per uno troppo ricco ce ne sono tantissimi troppo poveri ... a me una maggior giustizia sociale non dispiacerebbe

Oliver Stone con 'a sud del confine', Michael Moore con 'Capitalism: a love story' ... segnali della fine di un'epoca

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ma non è indispensabile essere OTTIMISTI,ma cercare di trovare anche varchi e possibiltà di venirne fuori
e leggere anche qualche dato con apertura e non solo distruttivamente

la parte finanziaria è rabberciata e comunque sotto controllo
adesso si tratta di vedere quella economico-industriale

ma si,sfondi una porta aperta..sulla necessità di una nuova etica
ma come arrivarci?
in pratica,senza allarmismi e isterie ?
 

stockuccio

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...
la parte finanziaria è rabberciata e comunque sotto controllo
adesso si tratta di vedere quella economico-industriale

ma si,sfondi una porta aperta..sulla necessità di una nuova etica
ma come arrivarci?
in pratica,senza allarmismi e isterie ?

sei più ottimista di me ... secondo me la parte finanziaria come la chiami è peggio oggi di un anno fa, come la parte economico-finanziaria del resto
la trasformazioni dovrebbero cominciare da se stessi
 

stockuccio

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mostromarino

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Bruxelles -


L’economia globale "probabilmente è uscita dalla fase di caduta libera vista fra fine 2009 e inizio 2010", ma "dobbiamo comunque restare prudenti" e non si esclude che la strada da percorrere sia "accidentata". Al termine degli incontri fra i banchieri centrali del G-10 alla Banca dei regolamenti internazionali, il numero uno della Bce, Jean-Claude Trichet, in qualità di presidente del Global Economy Meeting, ha fatto sapere che "il peggio della crisi è passato" ma è necessario muoversi ancora con cautela.

E dall’agenzia di rating Moody's arrivano stime più serene per il Belpaese che vede il pilsotto del 4,4% nel 2009 e una leggera ripresa per il prossimo anno


Indicatori economici positivi "Molti indicatori economici stanno andando meglio di quanto si pensasse" e "tante stime sono state riviste verso l’alto".

Secondo Trichet, i mercati finanziari globali mostrano "elementi che sono più positivi di prima" ma "non siamo ancora ad un livello di funzionamento che possa considerarsi normale".

"Sappiamo già che un certo numero di proiezioni sono state leggermente riviste al rialzo, confermando che abbiamo probabilmente superato, in ampi settori dell’economia, il periodo di caduta libera che ha marcato l’ultimo trimestre del 2008 e il primo di quest’anno", ha detto Trichet al termine della riunione. "Dobbiamo restare prudenti e non è escluso che abbiamo di fronte a noi un percorso accidentato", ha aggiunto il presidente del G10 e della Bce.

Proprio per questo, la Bce avverte che le autorità finanziarie mondiali devono "prestare grande attenzione alle lezioni delle crisi finanziarie precedenti", e "non sarebbero perdonate in caso di nuove crisi" come quella appena attraversata.


Moody's rialza le stime Moody’s stima per l’Italia una contrazione del Pil 2009 del 4,4%, mentre per il 2010 le previsioni sono di una crescita dello 0,1%.

Nel Credit Opinion diffuso dall’agenzia di rating si legge che nel Dpef, presentato dal governo alle parti social il 14 luglio, le stime sono di una contrazione del Pil del 5,2% nel 2009 e di una crescita dello 0,5% nel 2010. Il rapporto deficit/pil, secondo Moody’s, sarà invece pari nel 2009 a -4,5% e nel 2010 a -4,8% (-5,3% e -5% per il governo), mentre quello debito/pil è atteso al 113% nel 2009 e al 116,1% nel 2010 (115,4% e 118,2% per il governo).


http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=380605
 

mostromarino

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Roma - Arrivano i primi segnali di ripresa. A luglio, segnala Confcommercio, i consumi hanno registrato due incrementi: su base tendenziale, e cioè rispetto a luglio 2008, l’aumento è dello 0,5% mentre su base congiunturale, e cioè rispetto a giugno scorso, è dello 0,2%. Secondo il presidente Carlo Sangalli, infatti, "la fase più acuta è stata superata, anche se parlare di una ripresa robusta è prematuro".
Un risultato importante Per Confcommercio si tratta di "un risultato importante che, associato ad altre informazioni, sembra confermare il superamento della fase più negativa del ciclo e l’inizio di una debole ripresa. Certo, l’esiguità degli impulsi registrati e il permanere di elementi congiunturali contraddittori non permettono ancora di parlare di una ripresa robusta". Segnali di miglioramento continuano a provenire anche dalle indagini relative al clima di fiducia delle famiglie che mostra, nel mese di agosto, un’ulteriore crescita, riportandosi sui livelli di inizio 2007. Va segnalato che a questo dato si è associato, sempre ad agosto, un contenuto miglioramento del clima di fiducia anche sul versante delle imprese manifatturiere e dei servizi, mentre per il commercio si è riscontrato un arretramento.
Crescono bene e servizi Il miglioramento mostrato a luglio rispetto all’analogo mese del 2008, "riflette una crescita della domanda sia per i beni che per i servizi". Questa evoluzione, spiega Confcommercio, è stata determinata in misura quasi esclusiva dalla dinamiche registrate dai consumi relativi ai beni e servizi per la mobilità e le comunicazioni. Il dato insomma riflette una crescita della domanda sia per i beni che per i servizi. La domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato, dopo un lungo periodo di progressive riduzioni, una moderata tendenza alla crescita (+0,4%) determinata da andamenti positivi della componente relativa ai giochi pubblici, ai servizi ricreativi e all’acquisto di cd e di supporti per la registrazione di suoni e immagini.
Giù ristorazione e alloggi Male invece la domanda per i servizi di ristorazione e alloggio che mostra, anche nell’ultimo mese, una diminuzione in termini tendenziali (-0,9%). La dinamica della domanda relativa ai beni e servizi per la mobilità ha confermato la tendenza al miglioramento, conseguenza del permanere di un andamento favorevole della domanda di autovetture da parte di persone fisiche e di un attenuarsi delle dinamiche negative per gli altri segmenti che compongono l’aggregato. Passando agli altri comparti, gli acquisti di articoli d’abbigliamento e calzature evidenziano una flessione (-2,6%), segnalando come i saldi estivi non siano riusciti a rivitalizzare un segmento ormai da tempo in difficoltà. Per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per luglio 2009 segnala una contrazione del 3,1% dei volumi acquistati. Questa evidenza è uno degli elementi che obbligano alla massima cautela nell’interpretazione dei dati, certamente positivi, del bimestre giugno-luglio 2009.
Il dato congiunturale Analizzando il dato congiunturale, e cioè rispetto a giugno, emerge che il miglioramento ha interessato in misura più significativa i servizi (+0,6% rispetto a giugno) rispetto ai beni. Anche il mese di giugno, nel complesso, ha mostrato una variazione congiunturale positiva (+0,6%). Dall’analisi per macrocategorie di spesa emerge un andamento negativo per il solo segmento relativo alla domanda per beni e servizi per la mobilità (-2,4%), conseguenza di un ridimensionamento congiunturale per tutti i prodotti che compongono l’aggregato.

Sangalli: "Crisi superata" La crisi è stata "profonda" e "si è fatta sentire, soprattutto nel commercio, mettendo in sofferenza tante piccole e medie imprese ma oggi possiamo dire con ragionevole fiducia che la fase più acuta è stata superata, anche se parlare di una ripresa robusta è prematuro". Secondo Sangalli, "due mesi consecutivi con il segno più cosa che non si verificava da un anno e mezzo, insieme a un clima di fiducia delle famiglie che è tornato ai livelli del 2007 sono segnali modesti ma che non vanno sottovalutati". "Se è vero allora che siamo all’inizio della ripartenza è il momento di sostenere questi segnali attraverso un uso mirato e selettivo della leva fiscale e soprattutto facilitando l’accesso al credito da parte delle imprese. Questo - conclude Sangalli - anche per contrastare l’eventuale spirale tra riduzione dei consumi e aumento della disoccupazione



http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=380594&START=1&2col=
 

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