Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi


Gli incentivi statali all'economia (generale o di settore) hanno sempre la sola funzione di innesco dei consumi interni.
La vera ripresa deve sopravvenire dalla domanda spontanea (non più stimolata) e non soltanto interna.
Ora vi sono buone speranze che la forte ripresa economica (a 2 cifre) dei Paesi emergenti coinvolga positivamente le esportazioni USA agevolate da un $ ancora abbastanza debole.

Vedremo nei prossimi 6 mesi se l'economia USA ha preso abbastanza slancio per proseguire o meno il ciclo virtuoso.

Ultima ratio, rimane sempre la grande ricchezza in materie prime degli USA, che potrebbero divenire tra i primi fornitori per l'economia dei Paesi emergenti, compensando in parte la crisi economico-debitoria interna, in attesa che aumentino adeguatamente anche le esportazioni di prodotti semilavorati e lavorati verso Cina, India, Russia, Brasile ...
 
Ultima modifica:
Collasso nel 2014?

Per ravvivare la domenica piovosa...:D

La crisi del 2014 ipotizzata da Nicholas Boyle

Niente a che vedere con le leggende sul 2012, quella del 2014 potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere una catastrofe di tipo finanziario e sociale un po' più realistica delle teorie del complotto che si sentono ogni giorno.

Ad ipotizzare il collasso per il 2014 è stato il professor Nicholas Boyle, dell' Università di Cambridge, nel suo nuovo libro "2014 - Come sopravvivere alla prossima crisi globale".

Boyle non è il primo catastrofista improvvisato che si incontra per strada. Ampiamente conosciuto per le sue opere storiche e la sua biografia di Goethe, è Fellow of the British Academy da 10 anni, ed è ricnonsciuto a livello internazionale come una persona dotata di estremo spirito critico e capacità letterarie fuori dal comune.

Secondo Boyle, che ha effettuato ricerche che spaziano dalla politica all'economia, dalla filosofia alla teologia, il mondo si dirige verso una crisi globale senza precedenti, che avrà influenze estremamente più vaste dell'attuale crisi economica mondiale.

Dal punto di vista di Boyle, la crisi del 2007-2008 è stato un giochetto se paragonata a quella verso la quale i Paesi di tutto il mondo si stanno dirigendo: si tratterà di una rottura delle relazioni diplomatiche, economiche e culturali, nella quale gli Stati Uniti giocheranno un ruolo fondamentale. Ruolo che non è affatto detto possa essere positivo: gli USA potrebbero condannare l'umanità intera ad un secolo di miseria e violenza, come proiettarla in una nuova era di cooperazione mondiale.

Boyle spiega che l'alternativa più pacifica alla crisi imminente sarà quella di realizzare una comunità internazionale nella quale ogni singolo Paese possa pubblicamente accettare il fatto di essere per lo più impotente di fronte alle sfide sociali ed economiche del nuovo millennio. Occorrerà quindi costituire un nuovo sistema di governo mondiale.

"Siamo sempre più vicini al momento della decisione, quando i problemi più grossi che si sono fatti sentire negli ultimi anni non potranno più essere rimandati" dice Boyle. "Per il 2014, il nostro contributo al XXI° secolo sarà stabilito, nel bene o nel male".

Non si tratta tuttavia di ipotesi basate sul nulla: Boyle sostiene infatti che tutti i problemi fondamentali nel corso degli ultimi cinque secoli si sono presentati con più forza nelle seconde decadi di ogni secolo. Nel 1914 ad esempio, il risultato fu quello di una guerra catastrofica che portò a decadi di conflitti e tensioni. Al contrario, nel 1815 il Congresso di Vienna sancì l'inizio di quasi 100 anni di pace relativa.

Il problema principale è che la Cina, che si sta delineando nettamente come nuova superpotenza, costringerà gli Stati Uniti a dover trattare o ad assumere una politica estera più aggressiva. "Tutto, alla fine, potrà dipendere da come l'America potrà reagire al declino del suo potere economico, ed alla condivisione con altre superpotenze delle risorse mondiali e degli standard di vita".

Tutto questo potrebbe portare a realizzare che un modello di governo globale sia necessario per allineare la politica con l'economia mondiale. Nel suo libro, Boyle sostiene che i recenti collassi bancari siano frutto del fatto che non esistano forme di regolamentazione per controllare la finanza internazionale.

Per rafforzare le strutture internazionali esistenti, una delle misure richieste, secondo Boyle, è quella di tassare le banche per poter ottenere i fondi necessari a garantire stabilità finanziaria nella realizzazione dei Millennium Development Goals, come il cambiamento climatico o l'abbattimento della povertà e della fame nel mondo.
E' per questo che afferma che sia necessaria una Tobin Tax, una tassa proposta da James Tobin nel 1972 che prevede la tassazione di tutte le transazioni sui mercati valutari per poterli mantenere stabili e procurare entrate alla comunità internazionale.

Ma il governo globale sarà possibile solo nel caso di un radicale cambiamento nella gestione delle relazioni internazionali. Boyle descrive gli Stati sovrani come "un esperimento del XX° secolo fallito", ma avverte che rappresentano inoltre un'invenzione americana che gli gli Stati Uniti devono accettare come vecchia e non più adatta ai nuovi scopi dell'umanità.

Ad eccezione del XX° secolo, Boyle sostiene che il modello vincente di governo che ha consentito i progressi ai quali siamo giunti è quello dell' impero. Allo stesso modo, nel suo libro afferma che nel XXI° secolo c'è un network di organizzazioni globali, dalle multinazionali agli imperi di fatto come quello americano o cinese, che determinano molti aspetti della nostra vita.

"E' un segnale profondamente promettente il fatto che abbiano iniziato il XXI° secolo con molti organismi internazionali ed intergovernativi rispetto al XX° secolo". Quello che secondo lui la storia suggerirebbe è il bisogno di un sistema di "regolazione globale imperiale, se vogliamo che il nuovo secolo sia un periodo di pace relativa". E conclude: "La sola rotta pacifica concepibile è la continuazione della Pax Americana. Ma la comprensione dell'America nel mondo, e la comprensione che l'America ha di se stessa, dovranno cambiare per ottenere la pace".
 
Gli incentivi statali all'economia (generale o di settore) hanno sempre la sola funzione di innesco dei consumi interni.
La vera ripresa deve sopravvenire dalla domanda spontanea (non più stimolata) e non soltanto interna.
Ora vi sono buone speranze che la forte ripresa economica (a 2 cifre) dei Paesi emergenti coinvolga positivamente le esportazioni USA agevolate da un $ ancora abbastanza debole.

Vedremo nei prossimi 6 mesi se l'economia USA ha preso abbastanza slancio per proseguire o meno il ciclo virtuoso.

Ultima ratio, rimane sempre la grande ricchezza in materie prime degli USA, che potrebbero divenire tra i primi fornitori per l'economia dei Paesi emergenti, compensando in parte la crisi economico-debitoria interna, in attesa che aumentino adeguatamente anche le esportazioni di prodotti semilavorati e lavorati verso Cina, India, Russia, Brasile ...


un vero 'ottimista all'eccesso' :)

se sale del 10% chi conta 1 e cala dell'1% chi conta 10 non è che ci sia un aumento complessivo enorme :D:D

le due cifre le ha solo la Cina (con dati dubbi tipo +48% di export in contemporanea a -1,2% consumi statunitensi, se mi suggerisci secondo te dove azz esportano considerando che i consumi sono il 70% del pil statunitense.. :D), in piena bolla immobiliare e con stimoli di tutti i tipi, nel secondo trimestre prevedono -3% nel ritmo di crescita

'$ ancora abbastanza debole', 'USA proseguire o meno il ciclo virtuoso' ... secondo me vivi su un altro pianeta anche se sarai bravissimo a seguire l'onda in borsa :)
 
Al loro passo, saremo tutti morti da un pezzo quando avranno effettivamente rivalutato...

ma scusa, tu hai letto che i cinesi RIVALUTANO ???

lo dicono i commentatori

il surplus si é ridotto, la bolla immobiliare é certa, quella bancaria parrebbe

magari SVALUTANO

timeo cinesos.....:)
 
un vero 'ottimista all'eccesso' :)

se sale del 10% chi conta 1 e cala dell'1% chi conta 10 non è che ci sia un aumento complessivo enorme :D:D

le due cifre le ha solo la Cina (con dati dubbi tipo +48% di export in contemporanea a -1,2% consumi statunitensi, se mi suggerisci secondo te dove azz esportano considerando che i consumi sono il 70% del pil statunitense.. :D), in piena bolla immobiliare e con stimoli di tutti i tipi, nel secondo trimestre prevedono -3% nel ritmo di crescita

'$ ancora abbastanza debole', 'USA proseguire o meno il ciclo virtuoso' ... secondo me vivi su un altro pianeta anche se sarai bravissimo a seguire l'onda in borsa :)

Tu, che vivi sulla Terra, ti sarai accorto che i Paesi emergenti (cinesi, russi, indiani, ecc), cominciano, ad esempio, a pesare seriamente e in positivo sull'export USA (ed europeo) di automobili, ma non solo !? :cool:
Inoltre, mi vuoi dire come faranno 2 mld circa di cinesi e indiani + 400 milioni di russi, ecc a procurarsi elettrodomestici in quantità adeguata, se non facendo ricorso agli USA (e all'Europa) !? :up:
Ed abbiamo parlato soltanto di qualche decina di prodotti ad elevato contenuto tecnologico ... :)
 
Inoltre, mi vuoi dire come faranno 2 mld circa di cinesi e indiani + 400 milioni di russi, ecc a procurarsi elettrodomestici in quantità adeguata, se non facendo ricorso agli USA (e all'Europa) !? :up:
Veramente a me risulta che sugli elettrodomestici ci sia una concorrenza cosi' spietata che fa fatica persino la Mitsubishi (frigoriferi e ventilatori) in Thailandia , figuriamoci le imprese europee e americane
(giusto un esempio: quando sono arrivato in Thailandia nel 2004 , ho comprato una lavatrice per 5.000 baht , adesso un modello analogo ne costa 3.000 :eek: ).
Mi sa che tra un po' il settore degli elettromestici fara' la fine del tessile/calzaturiero: via dai paesi ricchi come Thailandia e Malaysia, si sposta tutto in Bangladesh, Laos , Cambogia e Vietnam.
 
Tu, che vivi sulla Terra, ti sarai accorto che i Paesi emergenti (cinesi, russi, indiani, ecc), cominciano, ad esempio, a pesare seriamente e in positivo sull'export USA (ed europeo) di automobili, ma non solo !? :cool:
Inoltre, mi vuoi dire come faranno 2 mld circa di cinesi e indiani + 400 milioni di russi, ecc a procurarsi elettrodomestici in quantità adeguata, se non facendo ricorso agli USA (e all'Europa) !? :up:
Ed abbiamo parlato soltanto di qualche decina di prodotti ad elevato contenuto tecnologico ... :)

Elevato contenuto tecnologico gli elettrodomestici?!

Le auto? hanno comprato la Volvo...Eppoi vuoi mettere a vendere un frigo da 500 euro ad uno che ne guadagna 150/ 200 al mese... senza contare che poi in realtà li fanno tutti li...
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto