Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

ma scusa, tu hai letto che i cinesi RIVALUTANO ???

lo dicono i commentatori

il surplus si é ridotto, la bolla immobiliare é certa, quella bancaria parrebbe

magari SVALUTANO

timeo cinesos.....:)

Risentita il giorno dopo, pare proprio che abbiano solo detto che gradualmente, in più soluzioni, e senza che si sappia in che misura o con che passo, rivaluteranno... ma non per ora...

Su quanto dici in termini di bolle, ogni tanto qualcosa in effetti affiora... ;)
 
Elevato contenuto tecnologico gli elettrodomestici?!

Le auto? hanno comprato la Volvo...Eppoi vuoi mettere a vendere un frigo da 500 euro ad uno che ne guadagna 150/ 200 al mese... senza contare che poi in realtà li fanno tutti li...

Gliela hanno venduta perché sanno che la Geely ha ben poco da imparare da noi: è il più avanzato fra i produttori cinesi, lavora da anni con accesso alle tecnologie dei principali produttori occidentali ed è destinata fra alcuni anni a seguire la strada percorsa anni addietro dei coreani, e prima di loro dai nipponici... ;)
 
Gliela hanno venduta perché sanno che la Geely ha ben poco da imparare da noi: è il più avanzato fra i produttori cinesi, lavora da anni con accesso alle tecnologie dei principali produttori occidentali ed è destinata fra alcuni anni a seguire la strada percorsa anni addietro dei coreani, e prima di loro dai nipponici...

Ad ogni buon conto stiamo parlando di un Paese che, (lo ho già scritto da qualche parte..) è l' unico assieme agli USA ad avere la bomba al neutrone...ad avere in cantiere un Fighter like F22 ... e questa è elevatissima tecnologia, con ricadute nel civile enormi...Che a Shanghai (credo) ha messo la metro MagLev e poi ne ha messe altre due (spudoratamente copiate..)... e che l' alleanza coomerciale sempre + stretta con il Sol Levante darà accesso alle tecnologie piu' raffinate ...
 
Ad ogni buon conto stiamo parlando di un Paese che, (lo ho già scritto da qualche parte..) è l' unico assieme agli USA ad avere la bomba al neutrone...ad avere in cantiere un Fighter like F22 ... e questa è elevatissima tecnologia, con ricadute nel civile enormi...Che a Shanghai (credo) ha messo la metro MagLev e poi ne ha messe altre due (spudoratamente copiate..)... e che l' alleanza coomerciale sempre + stretta con il Sol Levante darà accesso alle tecnologie piu' raffinate ...

Infatti ... starei attento a non sottovalutarla come un paese di sole produzioni ad alta intensità di manodopera e a basso margine ... certo queste ci sono, ma stanno investendo a dismisura in tecnologia, ed in certi settori sono già molto avanti...
 
Ad ogni buon conto stiamo parlando di un Paese che, (lo ho già scritto da qualche parte..) è l' unico assieme agli USA ad avere la bomba al neutrone...ad avere in cantiere un Fighter like F22 ... e questa è elevatissima tecnologia, con ricadute nel civile enormi...Che a Shanghai (credo) ha messo la metro MagLev e poi ne ha messe altre due (spudoratamente copiate..)... e che l' alleanza coomerciale sempre + stretta con il Sol Levante darà accesso alle tecnologie piu' raffinate ...

La metro non so, ma io il MagLev lo ho utilizzato da Shanghai all'aeroporto.
 
Si poi con un Thai Baht che da 50 x euro e' andato a 40 , fanno la fine nostra....:D

Veramente a me risulta che sugli elettrodomestici ci sia una concorrenza cosi' spietata che fa fatica persino la Mitsubishi (frigoriferi e ventilatori) in Thailandia , figuriamoci le imprese europee e americane
(giusto un esempio: quando sono arrivato in Thailandia nel 2004 , ho comprato una lavatrice per 5.000 baht , adesso un modello analogo ne costa 3.000 :eek: ).
Mi sa che tra un po' il settore degli elettromestici fara' la fine del tessile/calzaturiero: via dai paesi ricchi come Thailandia e Malaysia, si sposta tutto in Bangladesh, Laos , Cambogia e Vietnam.
 
Bella questa leggenda metropolitana che vige da anni del fatto che in europa si potrebbe continuare a campare e competere nell' alta tecnologia , nell' innovazione e nel valore aggiunto :lol::lol: come se questi avessero la Buccola al Naso ..... :D e intanto questi si fanno delle grasse risate , anzi , direi che si stanno rotolando sotto i tavoli dalle risate :sorpresa:.........
Continuiamo a porgere l' atra guancia ....;)


Infatti ... starei attento a non sottovalutarla come un paese di sole produzioni ad alta intensità di manodopera e a basso margine ... certo queste ci sono, ma stanno investendo a dismisura in tecnologia, ed in certi settori sono già molto avanti...
 
leggo che dal '90 al 2005 sono stati cementificati più di Lazio e Abruzzo messi insieme ... non so voi ma io voglio l'erba e se diminuire la cementificazione selvaggia compromette il pil me ne frego http://www.chiarelettere.it/dettagl..._giampilieri_san_fratello_i_nebrodi_e_il_nord

come si sa mi piace Mazzalai ...



OLTRE LE IDEOLOGIE, NON RESTA CHE L'UOMO!

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Come più volte sottolineato in questi tre lunghi anni la finanza ha sequestrato la democrazia, la finanza e talvolta l'economia o meglio alcune scuole economiche hanno sequestrato la vita sociale, l'esistenza dell' Umanità.
Oggi, in nome del rischio sistemico, la paura che il fallimento di questa o quella istituzione troppo grande per fallire possa trascinare il mondo in una depressione, la paura che il fallimento di questo o quello Stato sovrano possa travolgere il mondo intero, si trasferiscono immense risorse dagli Stati, dalla cultura, dall'istruzione, dalla sanità, dalla ricerca, dai contribuenti ipotecando il futuro delle Nazioni, congelandone la loro ricchezza.
Oltre sessanta milioni di disoccupati in tutto il mondo e una precarietà che si respira in ogni angolo del pianeta. Secondo l'ILO oggi 212 milioni di esseri umani sono senza lavoro, oltre 34 milioni rispetto al 2007, ma addirittura più di 10 milioni sono giovani.
Sono cifre provvisorie, che riflettono la limitatezza dei sistemi di rilevazione ufficiali, che non tengono conto dei cosidetti effetti collaterali, della schiavitù, del ricatto, dello sfruttamento, della precarietà, della flessibilità che origina insicurezza, delle ore lavorate, di stipendi che offendono la dignità dell'uomo a fronte di rendite e profitti che urlano vendetta.
In nome del profitto supremo, del capitalismo puro si rifiuta la soluzione agli squilibri mondiali, che viene dell' equità e dalla redistribuzione dei redditi, soluzione che ideologie sinistre ed interessate rendono più difficile di quello che in realtà è. Stiamo perdendo tempo ad ascoltare l'eco di ideologie accademiche che hanno riempito di sacerdoti i templi delle università mondiali, stiamo perdendo tempo ad ascoltare coloro che dimenticano che l'economia è una branca dell'etica e che Adam Smith, amava più la " Teoria dei sentimenti morali " che l'egoismo del panettiere e del macellaio.
Oggi il capitalismo irresponsabile, principale responsabile insieme alla politica e alla finanza, assecondato dall' ignoranza ed ingenuità del popolo, abbagliato a sua volta dalla sensazione di ricchezza perenne ed infinita, deve ancora rispondere del demenziale contagio all'economia, all'umanità del dogma del profitto innanzitutto, del dogma del breve termine, della sua etica perversa e fallita.
E' pura illusione credere che si uscirà da questa trappola, senza avere riformato la politica, la finanza, l'economia ed aver accresciuto la responsabilità degli individui. E' da irresponsabili credere di uscire da questo medioevo proponendo sempre e solo dibattiti tra scuole di pensiero economico, sempre e solo ricette ormai obsolete che rifiutano il cambiamento o la responsabilità, urlando la genialità del capitalismo che qualche esaltato ancora oggi continua a proporre senza riforme.
Eppure Giovanni Paolo II, secondo considerato uno dei massimi artefici del crollo del comunismo e del muro di Berlino, nella " CentesimusAnnus " non risparmiò una sana critica costruttiva al capitalismo, attraverso la sua visione di una incrollabile fede nella persona umana come tale.
Comunismo e liberismo hanno sempre esaltato il primato dell'economia sulle altre sfere della vita umana. Le loro ideologie tendono da sempre a materializzare, quantificare e despiritualizzare l'esistenza di un uomo. La spiritualità, i sentimenti, le emozioni negate dal comunismo sono oggi seppelliti dal consumismo e dal materialismo contemporaneo.
" Nella Rerum novarum Leone XIII affermava con forza e con vari argomenti, contro il socialismo del suo tempo, il carattere naturale del diritto di proprietà privata.Tale diritto, fondamentale per l'autonomia e lo sviluppo della persona, è stato sempre difeso dalla Chiesa fino ai nostri giorni. Parimenti, la Chiesa insegna che la proprietà dei beni non è un diritto assoluto, ma porta inscritti nella sua natura di diritto umano i propri limiti.(...)
Il marxismo ha criticato le società borghesi capitalistiche, rimproverando loro la mercificazione e l'alienazione dell'esistenza umana. Certamente, questo rimprovero è basato su una concezione errata ed inadeguata dell'alienazione, che la fa derivare solo dalla sfera dei rapporti di produzione e di proprietà, cioè assegnandole un fondamento materialistico e, per di più, negando la legittimità e la positività delle relazioni di mercato anche nell'ambito che è loro proprio. Si finisce così con l'affermare che solo in una società di tipo collettivistico potrebbe essere eliminata l'alienazione. Ora, l'esperienza storica dei Paesi socialisti ha tristemente dimostrato che il collettivismo non sopprime l'alienazione, ma piuttosto l'accresce, aggiungendovi la penuria delle cose necessarie e l'inefficienza economica.
L'esperienza storica dell'Occidente, da parte sua, dimostra che, se l'analisi e la fondazione marxista dell'alienazione sono false, tuttavia l'alienazione con la perdita del senso autentico dell'esistenza è un fatto reale anche nelle società occidentali. Essa si verifica nel consumo, quando l'uomo è implicato in una rete di false e superficiali soddisfazioni, anziché essere aiutato a fare l'autentica e concreta esperienza della sua personalità. Essa si verifica anche nel lavoro, quando è organizzato in modo tale da «massimizzare» soltanto i suoi frutti e proventi e non ci si preoccupa che il lavoratore, mediante il proprio lavoro, si realizzi di più o di meno come uomo, a seconda che cresca la sua partecipazione in un'autentica comunità solidale, oppure cresca il suo isolamento in un complesso di relazioni di esasperata competitività e di reciproca estraniazione, nel quale egli è considerato solo come un mezzo, e non come un fine.
Nella sostanza comunismo e capitalismo hanno annullato o silenziato l'essenza umana, la sua spiritualità, la sua essenzialità.
Come scrivo ormai da due anni, il fallimento intrinseco di ogni ideologia economica che ha contagiato il sistema, nasce dalla negazione dell'essenza stessa dell'uomo.
(...)È qui che sorge il fenomeno del consumismo. Individuando nuovi bisogni e nuove modalità per il loro soddisfacimento, è necessario lasciarsi guidare da un'immagine integrale dell'uomo, che rispetti tutte le dimensioni del suo essere e subordini quelle materiali e istintive a quelle interiori e spirituali. Al contrario, rivolgendosi direttamente ai suoi istinti e prescindendo in diverso modo dalla sua realtà personale cosciente e libera, si possono creare abitudini di consumo e stili di vita oggettivamente illeciti e spesso dannosi per la sua salute fisica e spirituale. Il sistema economico non possiede al suo interno criteri che consentano di distinguere correttamente le forme nuove e più elevate di soddisfacimento dei bisogni umani dai nuovi bisogni indotti, che ostacolano la formazione di una matura personalità. È, perciò, necessaria ed urgente una grande opera educativa e culturale(...)
Interessante e decisamente attuale è inoltre questo passaggio sul debito, che vede all'improvviso un rovesciamento della condizione storica...
(...) Al presente sugli sforzi positivi che sono compiuti in proposito grava il problema, in gran parte ancora irrisolto, del debito estero dei Paesi più poveri. È certamente giusto il principio che i debiti debbano essere pagati; non è lecito, però, chiedere o pretendere un pagamento, quando questo verrebbe ad imporre di fatto scelte politiche tali da spingere alla fame e alla disperazione intere popolazioni. Non si può pretendere che i debiti contratti siano pagati con insopportabili sacrifici. In questi casi è necessario — come, del resto, sta in parte avvenendo — trovare modalità di alleggerimento, di dilazione o anche di estinzione del debito, compatibili col fondamentale diritto dei popoli alla sussistenza ed al progresso.(...)
Certo si parlava di paesi poveri, non certo dei paesi occidentali ma è indubbio che qualcosa sta cambiando.
E' da puri illusi credere che si uscirà da questa crisi grazie alle economie emergenti, pura illusione credere alle politiche economiche e monetarie che hanno fallito e che sono ancora oggi supportate e proposte da un sistema di individui che non hanno il coraggio di ammettere il fallimento di un capitalismo nel quale si socializza quotidianamente le perdite e si assumono rischi che sono figli di un azzardo morale, supportato in ogni momento, dimenticando sempre e comunque l'uomo.
Più crescita economica, più produttività, più consumi, più investimenti, più innovazione, più tecnologia, se no siamo fottuti....
Oggi le aziende in nome della produttività, del breve termine, sull'altare dei mercati finanziari e i governi urlando il rischio default hanno facile gioco a imporre quello che per anni hanno evitato di fare assecondando una crescita insostenibile per paura di un pugno di voti, accarezzando e supportando ogni cicala che sognava il migliore dei mondi possibili, attraverso un'economia di carta che ha seppellito quella reale.
" La Chiesa riconosce la giusta funzione del profitto, come indicatore del buon andamento dell'azienda: quando un'azienda produce profitto, ciò significa che i fattori produttivi sono stati adeguatamente impiegati ed i corrispettivi bisogni umani debitamente soddisfatti. Tuttavia, il profitto non è l'unico indice delle condizioni dell'azienda. È possibile che i conti economici siano in ordine ed insieme che gli uomini, che costituiscono il patrimonio più prezioso dell'azienda, siano umiliati e offesi nella loro dignità. Oltre ad essere moralmente inammissibile, ciò non può non avere in prospettiva riflessi negativi anche per l'efficienza economica dell'azienda. Scopo dell'impresa, infatti, non è semplicemente la produzione del profitto, bensì l'esistenza stessa dell'impresa come comunità di uomini che, in diverso modo, perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e costituiscono un particolare gruppo al servizio dell'intera società. Il profitto è un regolatore della vita dell'azienda, ma non è l'unico; ad esso va aggiunta la considerazione di altri fattori umani e morali che, a lungo periodo, sono almeno egualmente essenziali per la vita dell'impresa. "
Come diceva Yunus... " Ho come la sensazione che l’economia basi le sue leggi su presupposti che ignorano gli esseri umani. Tratta gli uomini come macchine e nega gli elementi essenziali della natura umana. Considera gli imprenditori come uomini dalle capacità eccezionali e così ignora le potenzialità della gran massa dell’umanità. L’economia ama definirsi come una scienza sociale ma non lo è! Parla di lavoro e manodopera, non parla di uomini , donne e bambini quindi non può ignorare l’ambiente che pretende di analizzare!”
Certo continuiamo ad ignorare l'essenziale, la nostra stessa essenza annegando la paura e la solitudine nel turbo capitalismo, urlando, facendo rumore, per non sentire la voce incessante che sale dal cuore, per paura di accorgerci che in fondo, in fondo siamo esseri umani con un'anima.
Prima di tutto l'uomo


Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca
dell'astro che si spegne
dell'animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra
l'ombra e la luce ti diano gioia
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani
ti dia gioia l'uomo!


Nazim Hikmet
 
Sì, sì certo ...?! Si può ipotizzare tutto ed il contrario di tutto.
Vedremo quante profezie si avvereranno e quante congetture rimarranno tali. :rolleyes:

Quel che è certo è che i Paesi emergenti sono ripartiti alla grande e faranno da locomotiva all'economia mondiale e tutti gli altri andranno al traino.
Quindi è ragionevole supporre che la fase critica generale è ormai alle spalle, salvo qualche sporadico singhiozzo regionale.

Ma mentre stiamo qui a fare raffinate valutazioni economico-finanziarie sul futuro prox del pianeta ... le Borse internazionali - dopo la pausa correttiva di Maggio - hanno ripreso a correre ! :up:

Ai vari pessimisti cronici - quasi nostalgici del recente passato - è meglio ricordare che i mercati non aspettano ! :cool:
 

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