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Una truffa perpetrata ai danni del comune di Mi che, iMHO, dipinge bene la mentalità dei signori che stanno dietro gli sportelli...
Comune Milano: per GdF, da derivati banche avrebbero guadagnato oltre 96 mln22/01/2009 16.58MILANO (MF-DJ)--"Le banche, a seguito delle condotte illecite poste in
essere nelle diverse operazioni per la ristrutturazione del debito del
Comune di Milano, dal giugno 2005 all'ottobre 2007, avrebbero guadagnato
complessivamente un importo superiore ai 96 milioni di euro con pari
decremento patrimoniale del Comune di Milano".
E' quanto scrive la Guardia di Finanza di Milano in un comunicato stampa
dove si annuncia la notifica di nove informazioni di garanzia per
l'inchiesta sui derivati del Comune del capoluogo lombardo.
Il Nucleo, si legge nel comunicato, di Polizia Tributaria della Guardia
di Finanza, unitamente a personale dei Carabinieri della Sezione di
polizia giudiziaria presso il Tribunale di Milano, ha eseguito la notifica
di avvisi di garanzia e contestuale invito a presentarsi davanti
all'autorita' giudiziaria nei confronti di nove persone. Si tratta, allo
stato, di sette funzionari degli istituti di credito, selezionati quali
"arranger" dal Comune di Milano per l'emissione obbligazionaria per la
ristrutturazione del debito del Comune, di un direttore generale del
medesimo ente e di un esperto esterno.
L'ipotesi di reato contestata, emersa dall'attivita' investigativa
svolta dalla Guardia di Finanza, e' quella di truffa aggravata nei
confronti dell'ente pubblico, posta in essere dagli istituti di credito
con il concorso dei pubblici funzionari.
La truffa, sostengono le fiamme gialle, e' stata attuata attraverso una
falsa certificazione della sussistenza delle condizioni di convenienza
economica per l'ente territoriale, richiesta per l'emissione del prestito
obbligazionario in vista della ristrutturazione del debito comunale, in
luogo della rinegoziazione dei mutui contratti in precedenza. Nella
contrattazione con il Comune di Milano, infatti, non sarebbero stati presi
in considerazione, dagli istituti di credito coinvolti, nel calcolo della
riduzione delle passivita' totali: l'esistenza di un precedente contratto
derivato; il profitto delle controparti bancarie (in tal modo le
passivita' del Comune si sarebbero espanse in modo da escludere la
convenienza economica dell'operazione).
Inoltre viene contestata la mancata tutela, garantita all'ente pubblico
dalla normativa inglese vigente che regola tale tipo di contratto
(stipulato a Londra) della qualificazione di "intermediate customer" ad
esso spettante e quindi violando le protezioni di trasparenza (es. tutela
degli interessi del cliente, gestione di conflitti di interesse, rapporto
di fiducia con la clientela) assicurate dai principi del Financial
Services Authority Handbook a tale tipologia di clienti.
Inoltre, conclude il comunicato, dagli atti risulta che le banche hanno
attestato falsamente immediati vantaggi per il Comune derivanti da una
riduzione di costi per diverse decine di migliaia di euro, in realta' pari
all'illecito profitto ottenuto dagli istituti di credito, mantenuto
occulto nei confronti dell'ente pubblico
Tutto vero, ma dietro al fenomeno conosciuto come "derivati ai Comuni" c'è molto ma mooooolto di più.
Una piccola esperienza personale: circa un anno fa un mio conoscente del periodo universitario :nonno:, attualmente assessore in un piccolo comune del meridione, mi inviò una bozza di contratto per chiedermi un parere, insospettito dalle insistenze del suo compagno di giunta responsabile del bilancio.
Nonostante a prima vista il contratto apparisse del tutto incomprensibile, dopo qualche ora di lavoro sono riuscito a venire a capo delle condizioni proposte dalla banca. Inutile dire che i costi impliciti erano esorbitanti, abilmente mascherati da un prospetto dei flussi di cassa da cui risultavano unicamente i risparmi prospettici di cui il comune avrebbe beneficiato.
Un'altra storia, questa desunta dalle statistiche ufficiali che vengono pubblicate sul patrimonio delle Fondazioni bancarie. A giugno scorso una Fondazione di provincia, ma neanche tanto piccola, dichiarava di avere investito quasi un quarto del suo patrimonio su un fondo bilanciato di diritto italiano (fra i più scarsi nella sua categoria) e su un fondo di fondi hedge che ha chiuso il 2008 con un bel -23%, ambedue proposti dalla stessa SGR di dimensioni medie.
Ora, è senz'altro vero che quando si ha a che fare con "i signori che stanno dietro gli sportelli" bisogna assolutamente appoggiare la schiena al muro :sorpresa:, ma non confondiamo queste storie con i pensionati a cui le Poste affibbiano dei prodotti ciofeca.
Qui una spiegazione del fenomeno c'è, e non è l'ignoranza di chi sottoscrive, ma sono le bustarelle che girano!