Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (2 lettori)

Geller

Banned
Ue: previsioni Pil 2010, +1,7% Eurozona

Italia +1,1%, traino Germania (+3,4%). Piu' ripresa ma fragile


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(ANSA) - BRUXELLES, 13 SET 2010 - La Commissione Ue rivede al rialzo le previsioni di crescita dell'economia per il 2010: il Pil dell'Eurozona si attestera' all'1,7%. Le stime in primavera +0,9%. La Ue-27 crescera' dell'1,8%. Sono il traino Germania e Polonia, che cresceranno del 3,4%, seguite da Olanda (+1,9%), Regno Unito (+1,7%) e Francia (+1,6%). Il Pil italiano si attestera', dice Bruxelles, a +1,1% (+0,8% previsto a maggio).

Per il commissario agli affari economici Rehn c'e' piu' ripresa del previsto ma e' fragile.

:up:
 

stockuccio

Guest
dopo gli stress test un'altra farsa ... Basilea 3 ... 2020, 2023 ... si insomma provvedimenti drastici presi con la dovuta urgenza Via libera all'accordo di Basilea 3. Ecco i nuovi requisiti di capitale per le banche - Il Sole 24 ORE

aspettando con scarsa fiducia :rolleyes: la tassa sulle transazioni finanziarie ...
ma forse sono meglio le solite ricette fmi per risolvere i problemi ... tagliare stipendi e posti di lavoro, aumentare le tasse, ecc. ecc. ... si insomma ... il massimo che possano produrre eccelse menti economiche


proposta di bersani ... Mettere tutto il debito sovrano degli stati creato in questi due anni per salvare le banche in una «bad company» e poi prevedere una tassa sulle transazioni internazionali per pagare lo stesso debito.
 

lorenzo63

Age quod Agis
Bernanke dovrebbe inventarsi un’inflazione...

Ricordando un saggio del presidente della Fed datato 1999...

Il mercato obbligazionario
non vi ha dato molta attenzione,
ma la scorsa settimana sia
Jon H ilsenrath sul Wall Street
Journal e, in seguito, Paul K rugman
sul N ew York T imes hanno
rivisitato il saggio di Ben Bernanke
sul G iappone “Monetary
Policy: A C ase in Self-Induced
Paralysis” ( Politica monetaria:
un caso di paralisi autoindotta).
Bernanke lo ha scritto nel 1999
come saggio accademico alla
Princeton U niversity e vi fa appello
alla B anca del G iappone
affinché stabilisca un target
d’inflazione “abbastanza elevato”, per dimostrare
che “è decisa a mettersi al riparo dal regime
deflazionario, ma anche a recuperare il divario
dei prezzi creato da otto anni d’inflazione zero o
negativa”. B ernanke argomenta sul fatto che un
target d’inflazione del 3-4%, da mantenere per
alcuni anni, darebbe al settore privato una certa
sicurezza sulla volontà delle autorità di uscire
dalla trappola della deflazione.
La B anca del G iappone non ha ovviamente badato
al saggio di B ernanke e, a più di dieci anni dalla
sua pubblicazione, l’indice dei prezzi al consumo
giapponese è ancora molto negativo anno su
anno. Mi chiedo se il suggerimento di Bernanke
al G iappone, per uscire dalla stagnazione in cui
è caduto dopo lo scoppio della bolla immobiliare
commerciale, rispecchi il suo pensiero su quello
che la Fed dovrebbe fare per aiutare l’America a
uscire dalla stagnazione in cui è caduta dopo lo
scoppio della bolla del proprio mercato immobiliare
residenziale.
Al momento la Fed ha un target d’inflazione di lungo
termine solo del 2%, ma ha anche l’obiettivo
di far crescere l’occupazione. Si può sostenere
che la Fed abbia generalmente messo l’obiettivo
occupazionale prima di quello inflazionistico
– la sua reazione è sempre stata di attendere che
il tasso di disoccupazione iniziasse a scendere
prima d’innalzare i tassi (l’intervallo tra la diminuzione
della disoccupazione e l’innalzamento dei
tassi da parte della Fed è stato particolarmente
lungo nelle due ultime riprese economiche).
Tuttavia, raddoppiare il target
d’inflazione americano provocherebbe
una carneficina
sul mercato dei titoli di stato
statunitensi (chi vorrebbe un
bond a dieci anni con rendimento
del 2,7% se la Fed ha
un obiettivo d’inflazione del
4%?) – e, con uno dei più brevi
profili di scadenza del debito
delle economie sviluppate,
il costo di una modifica del
target in termini d’interesse
potrebbe essere sufficiente
a innescare un downgrade
del rating del credito (e nel
medio termine anche un default?). Soltanto per
questo motivo credo sia molto improbabile che
Bernanke parli pubblicamente di una modifica
del target (sebbene altri, compreso il chief
economist del FMI O livier B lanchard, abbiano
suggerito un tale aggiustamento). M a le mani
di B ernanke potrebbero essere legate, a causa
della noncuranza politica e pubblica sull’impennata
del deficit di bilancio e del comportamento
del T esoro americano, che ha fatto ricorso a
debito di breve termine per finanziarlo (il 50%
dei titoli di stato americani arriva a scadenza nei
prossimi tre anni).
Un impatto positivo sul settore privato deriva da
un chiaro segnale di cambiamento della politica
inflazionaria ma, poiché gli Stati U niti continuano
a fare affidamento sugli investitori esteri per
finanziare il proprio deficit, questo segnale diventa
molto costoso, e probabilmente letale. N on mi
aspetto, quindi, che ci siano variazioni della retorica
di B ernanke sul target d’inflazione. M a i fatti
sono più eloquenti delle parole e, nell’immediato
futuro, vedremo continuare la politica dei tassi
d’interesse zero, insieme alle ripetute escursioni
nel mondo dell’alleggerimento quantitativo. A proposito dell’esito di queste politiche, sarebbe
sciocco affermare con troppa convinzione se le
economie occidentali finiscano con l’assomigliare
più al G iappone o, forse, allo Zimbabwe.

di Jim Leaviss,
Head of Retail Fixed Income
M&G Investments

Ecco: la famosa inflazione già profetizzata da Imark ancora due anni fa... brucerebbe parte dei debiti, creerebbe un po' di lavoro (forse) - o forse sarà il colpo di grazia...chi lo sa..
 

stockuccio

Guest
mah ... hanno leggermente schizofrenicamente aumentato la base monetaria anno su anno giungendo anche al raddoppio un paio di anni fa :) ... ma di galoppo inflazionistico nemmeno l'ombra :D
la gente non c'ha un cent perde il lavoro ed è piena di debiti ... certo qualcosa puoi pilotare ma il compito è improbo
gli ultimi dati non indicano tensioni inflazionistiche a breve, specie se la fed limiterà come annunciato la sua voracità :) M2 Surges By $30 Billion In Past Week To Highest Ever, Even As Monetary Base Declines | zero hedge
 

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lorenzo63

Age quod Agis
Si dovrebbe tenere conto del rally del grano, per esempio...parte degli alimentari stanno schizzando; gli effetti sui prezzi (il classico "due conti della massaia") al supermaercato già è evidente...
 

dagoweb

Forumer attivo
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-18547.htm
IL LIFTING DEI BANCHIERI – BASTA UN BASILEA 3 QUALUNQUE PER SPINGERE GLI ISTITUTI ALL’IRRESISTIBILE TENTAZIONE DI ABBELLIRE IL BILANCIO – PIÙ RISCHI PER SALVARE I RISULTATI SEMESTRALI – L’IDEA È DI ACCANTONARE MENO SOLDI PER PROTEGGERSI DA DEBITORI FURBETTI, MA QUESTI PROVVIDENZIALI PARACADUTE CONTABILI INDORANO SOLO LA PILLOLA: I BILANCI SPIEGANO CON CHIAREZZA CHE LA GRAN BOTTA NON È ANCORA ASSORBITA…


Vittorio Malagutti per "il Fatto Quotidiano"
Trichet Evviva, evviva, la Borsa festeggia le banche a suon di rialzi. Almeno per un giorno, dimenticati i problemi del credito all'italiana, gli operatori hanno comprato a man bassa le azioni degli istituti nostrani, privilegiando proprio quelli che negli ultimi mesi erano stati più penalizzati, dalla Popolare di Milano a Unicredit al Banco Popolare. Stesso film sulle piazze estere, trainate dai titoli finanziari.
EUFORIA PROVVISORIA - Tutta questa euforia, probabilmente effimera, si spiega con Basilea 3, le nuove regole sulla dotazione di capitale la gestione dei rischi varate domenica nella città svizzera dai governatori di tutti i principali paesi del mondo. Regole meno stringenti di quel che si temeva da principio e soprattutto con tempi e modi di attuazione assai rilassati (addirittura sette, otto anni). Di conseguenza, nel breve termine, i banchieri non saranno costretti a raccogliere nuove risorse sul mercato, faranno più utili e potranno distribuire ricchi dividendi ai loro soci.
profumo GetContent asp jpeg Queste almeno sono le speranze degli speculatori di Borsa, forse destinate, e non sarebbe certo la prima volta, a tramontare nel giro di pochi giorni. Perché a badare ai numeri, e non agli scenari futuribili di Basilea 3, i bilanci spiegano con chiarezza che la gran botta della recessione non è stata ancora assorbita. E i banchieri fanno quello che possono per indorare la pillola a investitori e analisti. Prendiamo le ultime relazioni semestrali, chiuse a giugno e presentate al mercato nelle settimane scorse. "Il sistema tiene" è la parola d'ordine lanciata dal quartier generale delle banche e prontamente raccolta da schiere di analisti.
A dir la verità, se si guarda all'ultima riga del conto economico, i risultati in calo rispetto al giugno del 2009 non mancano davvero: Unicredit, Monte dei Paschi e Popolare di Milano su tutti. Ma per molti istituti poteva andare a finire molto peggio se i banchieri non avessero aperto alcuni provvidenziali paracadute contabili.
SORPRESE SEMESTRALI - Problema principale da risolvere: l'anno scorso e nei primi mesi del 2010 il calo costante del margine d'interesse (differenza tra gli interessi incassati sui prestiti e quelli pagati ai depositanti) era stato compensato dagli utili da trading gonfiati dai mercati finanziari in rialzo. Senonchè questi proventi, pari a centinaia di milioni di euro per le banche più grandi, si sono ridotti fino quasi a scomparire nel secondo trimestre dell'anno.
passera Che fare per tappare la falla e presentarsi in gran forma sul mercato? Basta inventarsi un bel lifting contabile. Molti analisti, per esempio, hanno notato che qualche istituto ha limato gli accantonamenti sui crediti a rischio, cioè i prestiti di cui si fatica a ottenere la restituzione. Le risorse risparmiate su questa voce vanno a ingrassare il conto economico. Intesa e Unicredit, per esempio, hanno dato una bella sforbiciata. La banca guidata da Corrado Passera è scesa dai 1.892 milioni degli ultimi sei mesi del 2009 ai 1.552 milioni segnalati a giugno. Per Unicredit invece siamo passati da 4.232 a 3.507 milioni.
logo BPM Eppure nel frattempo i crediti deteriorati di Intesa sono aumentati di quasi 400 milioni. E l'incremento sarebbe stato ancora maggiore se tra un semestre e l'altro la banca con il permesso della Vigilanza di Bankitalia,non avesse cambiato il criterio di classificazione dei mutui immobiliari riuscendo così a risparmiare oltre 40 milioni su questi specifici accantonamenti. Si può dire quindi che questi banchieri si sono presi qualche rischio in più pur di dare una mano al conto economico.
unicredit D'altra parte sia Intesa che Unicredit possono per-metterselo visto che hanno messo da parte riserve che coprono oltre il 40 per cento dei loro crediti deteriorati. Per altre banche di minore dimensione Carige, Banco Popolare, Popolare Milano, Veneto Banca, questo rapporto si trova a un livello inferiore al 30 per cento. Nessuna di queste banche ha però aumentato in modo sostanziale gli accantonamenti nel primo semestre del 2010.
monte dei paschi di siena PUR DI SALVARE IL CONTO ECONOMICO - Ma non È solo questione di crediti deteriorati. Il Monte Paschi ha aumentato di quasi 20 miliardi le attività detenute per la negoziazione (in gran parte titoli di Stato) e questo avuto l'effetto di limitare il calo del margine d'interesse. Sul fronte patrimoniale però questa operazione finanziaria ha provocato una riduzione dei mezzi propri di quasi 900 milioni a livello di mezzi propri della banca. Molti analisti, e molti grandi investitori, non hanno apprezzato.
Poi c'è il Banco Popolare, che ha salvato il conto economico (esclusa la controllata Italease) con proventi per quasi 260 milioni, rivalutando i titoli emessi negli anni scorsi. Tutto bene. Tutto regolare. Ma forse prima di cantar vittoria per la tenuta del sistema converrebbe capire fino a quando le banche riusciranno a salvarsi in corner con queste manovre.
 

stockuccio

Guest
io domani vado a prendere penso una quintalata di farina al conad ... un kg 24 centesimi ... tipo 0 oppure 00 ... mi pare un buon prezzo
certo le spese obbligate sono una tentazione per gli inflazionisti, ma mi pare che le famiglie spendano sempre meno in alimentari ... quello su cui noi consumatori possiamo ben poco son le tariffe amministrate, quelle non calano ... mai
comunque l'iperinflazione c'è chi la pronostica entro la prossima estate John Williams Sees The Onset Of Hyperinflation In As Little As 6 To 9 Months As Fed "Tap Dances On A Land Mine" | zero hedge

le banche ... i taxpayers hanno qualche problema a riprendersi i soldi 'investiti' nel salvataggio delle banche ... washingtonpost.com

basilea3 ... se annunciato l'accordo le banche son decollate ci sarà qualche motivo :) ...

The Automatic Earth: September 13 2010: Basel III: We Lost, The Banks Won
 

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