Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

la Germania e' il principale creditore della europa me se decidesse di uscirne? :titanic:
YouTube - Nigel Farage : tracollo dell ITALIA dopo Portogallo e Spagna ?


Mi sono fermato al secondo minuto, proprio non c'è la faccio ad andare avanti su quese fregnacce. Cioè la BCE ha obbligato i paesi europei a salvare le banche? L'islanda sta recuperando dopo ave rfatto fallire le tre principali banche? Peccato che non ha citato anche l'argentina che dopo aver tagliato il 70% del debito fa vivere i suoi abitanti nell'eldorado.

Ma quel pirletto di intervistatore non poteva stopparlo e dirgli ma guardi a merisulta che llo stato inglese ha assorbito la royal bank of scotland per evitarne il collasso, ha preso il 43% delle lloyds e nessun altro stato europeo tranne l'irlanda ad oggi è arrivato a tanto. Perchè non le hanno fatte fallire?

Perchè gli usa non hanno fatto fallire le loro banche e assicurazioni marce?

Questi vengono qui a darci lezioncine sull'economia quando sono i lori paesi in stato di falllimento e si salvano solo creando dal nulla soldi.
 
lo stato inglese ha assorbito la royal bank of scotland per evitarne il collasso, ha preso il 43% delle lloyds e nessun altro stato europeo tranne l'irlanda ad oggi è arrivato a tanto. Perchè non le hanno fatte fallire?

Perchè gli usa non hanno fatto fallire le loro banche e assicurazioni marce?

Questi vengono qui a darci lezioncine sull'economia quando sono i lori paesi in stato di falllimento e si salvano solo creando dal nulla soldi.


perche' l'obiettivo non era far fallire Usa e Inghilterra, ma mettere alle strette il debito sovrano della europa :cool:

spingono per far creare gli eurobond, ci riusciranno?

loro ora sono con un piede fuori dalla crisi e in europa sono con quasi tutti i due piedi nel barato

l'alternativa e' fare come Chavez e mandarli a ca...re tutti quanti :D
Chavez verso il controllo statale del sistema bancario

Venezuela, il presidente Chavez verso il controllo statale del sistema bancario | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano

ma l'europa non ha le @@ per essere indipendente da Usa e Inghilterra quindi pagare e zitti :Y
 
perche' l'obiettivo non era far fallire Usa e Inghilterra, ma mettere alle strette il debito sovrano della europa :cool:

spingono per far creare gli eurobond, ci riusciranno?

loro ora sono con un piede fuori dalla crisi e in europa sono con quasi tutti i due piedi nel barato

l'alternativa e' fare come Chavez e mandarli a ca...re tutti quanti :D
Chavez verso il controllo statale del sistema bancario

Venezuela, il presidente Chavez verso il controllo statale del sistema bancario | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano

ma l'europa non ha le @@ per essere indipendente da Usa e Inghilterra quindi pagare e zitti :Y


Guarda che basterebbe poco per fermare e bruciare questi speculatori:

1. creare dal nulla anche almeno 2 trilioni come fondo di sostentamento dei debiti pubblici

2. creare una agenzia di rating europea ( e incominciare a declassare un pò gli usa e le loro banche)

Invece siamo qui a discutere su cazzate. La grecia ha trecento mld di debito che potevano essere agevolmente gestite invece hanno perso sei mesi dando spazio agli speculatori.

Il problema di fondo è sempre il solito abbiamo creato una moneta dal nulla senza un solido sistema politico comune di sostegno. Un gravissimo errore di cui oggi ne vediamo tutte le conseguenze.
Altro gravissimo errore è il non gestire comunemente il controllo del debito pubblico dei vari stati (che solo ora si inzia a fare) permettendo alle varie classi politiche dei vari stati di continuare a spendere e spandere
 
come si fa a creare il solido sistema politico europeo se presi singolarmente i paesi europei hanno sistemi politici disastrosi e mafiosi?

tanto valeva far vincere la seconda guerra mondiale alla germania almeno ora avremmo un governo unico e gestito in maniera tedesca

ma chissà come mai hanno vinto inglesi e americani e' cambiato qualche cosa ad oggi? no

sapete quali sono gli sviluppi futuri della crisi a vantaggio dell'impero Usa: la guerra in Corea (visto che con l'Iran per ora e' passata in secondo piano)

Una guerra in corea rafforzerebbe notevolmente il dollaro, darebbe nuova linfa al business numero uno ovvero quello militare e metterebbe i cinesi e russi in difensiva

"Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries"

Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries | Reuters

si sta speculando nella guerra, esattamente come nella seconda guerra mondiale
questa gente e' pericolosa
 
come si fa a creare il solido sistema politico europeo se presi singolarmente i paesi europei hanno sistemi politici disastrosi e mafiosi?

tanto valeva far vincere la seconda guerra mondiale alla germania almeno ora avremmo un governo unico e gestito in maniera tedesca

ma chissà come mai hanno vinto inglesi e americani e' cambiato qualche cosa ad oggi? no

sapete quali sono gli sviluppi futuri della crisi a vantaggio dell'impero Usa: la guerra in Corea (visto che con l'Iran per ora e' passata in secondo piano)

Una guerra in corea rafforzerebbe notevolmente il dollaro, darebbe nuova linfa al business numero uno ovvero quello militare e metterebbe i cinesi e russi in difensiva

"Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries"

Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries | Reuters

si sta speculando nella guerra, esattamente come nella seconda guerra mondiale
questa gente e' pericolosa


E allora bisogna che andiamo a prendere e appendere "alla forca" questi esimi economisti che ci hanno fatto entrare nell'euro "a forza" creando una svalutazione nemmno tanto mascherata del nostro potere d'acquisto. E adesso dopo nemmeno 10 anni ci vengono a dire che dobbiamo dissanguarci per mantenere l'euro e magari tra un anno ci dicono che dobbiamo tornare alle nuove lire.

Tanto valeva nel 92 fare default e ripartire.
 
Una guerra in corea rafforzerebbe notevolmente il dollaro, darebbe nuova linfa al business numero uno ovvero quello militare e metterebbe i cinesi e russi in difensiva

"Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries"

Futures Bund apre in rialzo su tensioni Corea, rialzi Treasuries | Reuters

si sta speculando nella guerra, esattamente come nella seconda guerra mondiale
questa gente e' pericolosa

Niente di nuovo sotto il sole...perché la guerra infinita al "terrorismo internazionale" (che per ora ne comprende due reali: una all'Iraq e sappiamo come è finita ed un'altra in Afghanistan, tutt'ora in corso...) iniziata nel 2001 a cosa è servita di fatto da quell'anno in poi? Semplicemente a sostenere la baracca economico-finanziaria ed il potere geopolitico già molto scricchiolante di Usa e occidente, quindi noi compresi in primis, dopo la superbolla della "new economy". Guadagnare tempo. Dobbiamo in un certo senso ringraziarli. Ma i conti prima o poi si pagano. Come nessuno lo sa ancora.
 
non sono proprio fessi i coreani:
"Coree/ Pyongyang accetta ritorno ispettori, cala tensione"
TM NEWS - Coree/ Pyongyang accetta ritorno ispettori, cala tensione

e il dollaro ritorna a perdere sull'euro

sono convinto che un eventuale 11 settembre in questi tempi porterebbe al crollo delle borse (escluso titoli militari) e al deciso rafforzamento del dollaro

questo potrebbe essere conveniente per molti non solo Usa ma anche a chi possiede un bel po di dollari in cassa
 
SE IL CAMBIO NON BASTA PER LA RIPRESA
di LINO TERLIZZI
Le notizie di ieri in campo va­lutario e commerciale si prestano a due considera­zioni principali.
La prima è che l'attuale «guerra» tra monete, con l'euro ed il dollaro ad inseguir­si ai minimi per acquisire vantaggi sull'export, è una strada sbagliata, che dà qualche vantaggio agli uni o agli altri nel breve, ma che potreb­be nel medio
e lungo periodo au­mentare gli squilibri mondiali an­ziché diminuirli.
$
Il fatto che la Ci­na, nel suo interesse di grande esportatore, si adoperi per sostene­re il
dollaro acquistando titoli pub­blici americani ed ora anche per so­stenere l'euro con
interventi con­tro la crisi dei conti pubblici dell'Eu­rozona, ebbene può servire certo a
porre dei limiti all'interno di que­sta confusa «guerra» valutaria, ma non può
rappresentare la soluzio­ne di fondo.

La seconda considerazione è che la strada giusta, come confermano an­che i dati di ieri sul commercio este­ro svizzero, è quella di sviluppare gli scambi economici, da un lato ag­giungendo qualità ai beni ed ai ser­vizi esportati, dall'altro operando perché le barriere commerciali, di­chiarate o non, diminuiscano sem­pre più.
Se la Svizzera riesce ad in­crementare le sue esportazioni no­nostante un franco che è moneta ri­fugio e che ha schiacciato prima il dollaro e poi l'euro,
questo signifi­ca che si può puntare ad irrobusti­re la ripresa economica e a raffor­zare la crescita economica percor­rendo la via della qualità dei proces­si e dei prodotti, e degli accordi, bi­laterali o multilaterali, che tendono a sviluppare il libero commercio.

Si può obiettare che un certo rallen­tamento l'export elvetico comincia a sentirlo e che potrebbe sentirlo an­cor più in futuro, con un franco co­sì forte.
C'è del vero in questa obie­zione, ma occorre guardare le cose come stanno.
Con un'ottica appun­to di lungo periodo.
Intanto, il fran­co forte non rappresenta solo un ri­schio per l'export, è anche un vantaggio nel complesso per la piazza finanziaria, oltre che per le importazioni elvetiche.
Poi, la Banca nazionale svizzera non può in questa fase fare molto di più per frenare il franco-rifugio voluto dagli investitori, a meno che non si accettino perdite operative ancora più marcate per la BNS stessa, con ulteriori acquisti di euro o di dollari.
Gli unici elementi che nel breve possono rassicurare i mercati, e quindi frenare la corsa del franco, sono da un lato una politica USA meno propensa alla svalutazione del dollaro, e, soprattutto, dall'altro una graduale uscita dalla crisi dei debiti pubblici dei Paesi deboli dell'Eurozona.
Su questo versante, c'è da sperare che la Germania non si faccia tentare nuovamente dai vantaggi di breve respiro di un euro più debole e che prosegua invece nell'applicazione rigorosa della linea recentemente riaffermata, che si basa su aiuti per salvare il salvabile, sì, ma con vincoli per il risanamento progressivo dei conti pubblici nei Paesi europei più in difficoltà.

Ma nel lungo periodo, e qui si torna al punto centrale, occorre operare anche sul lato della crescita economica, da ottenere non solo con misure interne ma anche con una graduale, maggiore liberalizzazione degli scambi.
Il Doha Round dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non è certo perfetto, ma fa impressione la coltre di silenzio che oggi lo ricopre, in questo clima internazionale di scontro valutario. Se si riuscisse a riprendere il cammino di una maggiore apertura mondiale, con il Doha Round o con altri strumenti, questa «guerra valutaria»
apparirebbe per quello che probabilmente è, cioè una aspirina in assenza di vere cure.

Sia i Paesi più sviluppati, sia i grandi Paesi emergenti - a partire da Cina, India, Brasile - dovrebbero scegliere la via di una riduzione ulteriore delle barriere commerciali. I dazi nel mondo esistono ancora. Non solo, esistono ancora gli ostacoli commerciali non dichiarati, cioè le regole non chiare, la scarsa trasparenza nelle procedure, gli standard nazionali sui prodotti e sui servizi contrapposti senza ragioni sufficienti agli standard internazionali.
E ancora: le misure nazionali per l'attività delle imprese e per il lavoro staccate da intese di base internazionali. Quello degli accordi commerciali internazionali non è certo un terreno facile, ma se si s
mette di tessere la tela il risultato non arriverà mai. Una maggiore apertura nei commerci sosterrebbe la crescita economica dei Paesi sviluppati, certo, ma aiuterebbe anche quella di molti Paesi emergenti, che potrebbero a loro volta spuntare concessioni per il loro export e potrebbero aumentare la loro competitività in alcuni settori importanti. Senza inutili «guerre» valutarie­
CORRIERE DEL TICINO,OGGI
 

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