Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi

se abitassi vicino ad un negozio, e potessi portarmi a casa un plasma ad un dollaro... :d

guarda che su circuit city con mark avevamo già detto tutto in tempi non sospetti... ;) (tra l'altro avevano fatto fatica ad ottenere il dip financing se ricordo bene... - la dice lunga...)




















all that's left of circuit city: 17 lines of html (cc)

dan frommer | january 16, 2009 4:35 pm



liquidation specials on the way!
f

site updated!!!!:d:d:d

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Ed intanto il salvataggio del sistema bancario sembrerebbe essere costato al Belgio circa 15 punti percentuali di debito\PIL... erano scesi fino al 75%, si ritrovano attorno al 90%

Moody's changes outlook on Belgium to stable from positive
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Frankfurt, January 13, 2009 -- Moody's Investors Service today changed the outlook for the Belgian government's Aa1 foreign- and domestic-currency government ratings to stable from positive.

"The change in outlook reflects Moody's view that an upgrade to Aaa is now unlikely to take place in the next 12 to 18 months," said Alexander Kockerbeck, a Moody's Vice-President/Senior Credit Officer. "In recent years, Belgian fiscal policy had driven a substantial reduction of general government debt ratios in relation to nominal GDP and to general government revenue, moving closer to its Aaa peers in the Eurozone. However, the global financial crisis and a possibly lengthy macroeconomic downturn are likely to weigh on public finances, preventing further improvement of the government's debt affordability metrics and a reduction of its susceptibility to event risk -- the two major rating constraints," he said.

Mr. Kockerbeck pointed out that after the expected increase in debt associated with bank rescue operations announced in 2008, and barring additional injections that could be required in 2009, the gross debt-to-GDP ratio seems likely to stabilise just below 90%. Further substantial government debt adjustment down closer to Aaa levels are deeply uncertain -- even though debt metrics are expected to deteriorate for those countries as well. Interest costs are set to rise also because of higher government debt levels and the likelihood that interest spreads will widen.

The rating agency further noted that recent political uncertainty should not pose an imminent threat to policy stability, in particular regarding fiscal policy. The absence of strong national cohesion, however, can at times hamper the ability of the government to react decisively and quickly to repair its balance sheet and protect the economy. This may be especially true in a context of global financial and economic crisis.

"More generally, the somewhat fractious nature of Belgian federalism is constraining the policy response should further economic and financial costs materialise," said Mr. Kockerbeck.

Mr. Kockerbeck also emphasised that Moody's assesses the economy's strength as very high, supported by the country's advanced and diversified economy and its deep integration into the global trade and capital markets. However, Moody's expects that the global financial crisis and the slump in the housing sector in many countries will weigh heavily on global and regional growth prospects, which will have deleterious consequences for Belgium as a small, very open economy.

The last rating action with respect to the Government of Belgium was on March 28, 2006 when the outlooks on the government's Aa1 ratings were raised to positive from stable.

The principal methodology used in rating the Government of Belgium was Moody's Sovereign Bond Methodology, which can be found at www.moodys.com in the Credit Policy & Methodologies directory, in the Ratings Methodologies subdirectory. Other methodologies and factors that may have been considered in the process of rating this issuer can also be found in the Credit Policy & Methodologies directory on Moody's website.

Press releases concerning other issuers affected by this action will follow separately.
 
Ed intanto il salvataggio del sistema bancario sembrerebbe essere costato al Belgio circa 15 punti percentuali di debito\PIL... erano scesi fino al 75%, si ritrovano attorno al 90%

Certo che se continua cosi l'Italia con il suo 105% di debito/PIL sarà lo Stato meno indebitato del mondo :eek:
 
Guarda anche io sono molto timoroso.

Eppure, gli accadimenti di Unicredit di queste ultime ore sembrano andare verso, per lo meno, uno slittamento degli interventi statali in favore delle banche.

Le grosse disponibilità private (Famiglie, imprenditori ed Enti-Fondazioni) si stanno aprendo agli investimenti ed al sostegno del Capitale.

In pratica il famoso debito aggregato dell'Italia produce i suoi frutti.

Speriamo in una azione politica (più politica che fiscale) che permetta un rientro dei capitali nelle aziende senza colpo ferire, magari con una grossa persuazione morale a dare il proprio contributo nei confronti delle Banche.

Ma sono , mi ripeto, considerazioni del momento. facciamo melina. Per ora porterà risultati...nel medio periodo non ci scommetterei.

Saluti

Pierluigi
 
Unicredit sembra avere in pancia asset tossici (per dirla all'americana) e varie categorie di crediti inesigibili in quantità tale da essere una buona candidata. Oddio l'ho detto! spero nessuno mi darà del catastrofista ora.
saluti.

P.S. i CDS di enel fanno quasi invidia a quelli di Citigroup tanto sono alti.
Questo avviene solo per l'elevata posizione debitoria del gruppo,o c'è qualcosa d'altro sotto che voi sappiate?
 
Unicredit sembra avere in pancia asset tossici (per dirla all'americana) e varie categorie di crediti inesigibili in quantità tale da essere una buona candidata. Oddio l'ho detto! spero nessuno mi darà del catastrofista ora.
saluti.

P.S. i CDS di enel fanno quasi invidia a quelli di Citigroup tanto sono alti.
Questo avviene solo per l'elevata posizione debitoria del gruppo,o c'è qualcosa d'altro sotto che voi sappiate?

Su Enel pesa la vicenda dei rapporti con Acciona in merito all'opzione put esercitabile da quest'ultima su di una quota di Endesa... ti rispondo nel 3D sulle utilities, perché ci sono novità...
 
Certo che se continua cosi l'Italia con il suo 105% di debito/PIL sarà lo Stato meno indebitato del mondo :eek:

All'apparenza sembra così
( pensa che solo la CIG ad es.prob. QUADRUPLICHERA' e andrà finanziata,
poichè sino a questo momento il " mago " Tremonti ha fatto finta di nulla,
ma nel 2009......
il resto non te lo elenco neppure )

Comunque, ecco l'aperitivo italiano :
19.01.09 11:00 - *EU Commission Sees '10 Italy Debt At 110.3% Of GDP Vs 103.8%
 
Guarda anche io sono molto timoroso.

Eppure, gli accadimenti di Unicredit di queste ultime ore sembrano andare verso, per lo meno, uno slittamento degli interventi statali in favore delle banche.

Le grosse disponibilità private (Famiglie, imprenditori ed Enti-Fondazioni) si stanno aprendo agli investimenti ed al sostegno del Capitale.

In pratica il famoso debito aggregato dell'Italia produce i suoi frutti.

Speriamo in una azione politica (più politica che fiscale) che permetta un rientro dei capitali nelle aziende senza colpo ferire, magari con una grossa persuazione morale a dare il proprio contributo nei confronti delle Banche.

Ma sono , mi ripeto, considerazioni del momento. facciamo melina. Per ora porterà risultati...nel medio periodo non ci scommetterei.

Saluti

Pierluigi

Il punto infatti è proprio questo, e non solamente in Italia: il ritorno dei capitali dalla finanza all'impresa .... certo ora non sarà facile convincere né le banche, che sono passate da una tolleranza illimitata verso il rischio (anche) nel corporate financing, vedi capitolo M&A, LBO, capitali resi disponibili al private equity per qualunque operazione, ad una repulsione assoluta del rischio... anche perché, con una congiuntura quale l'attuale...

Per paradosso, vedo più facile il ritorno all'investimento imprenditoriale dei capitali privati, in rientro da una finanza che sta dando gravi colpi soprattutto alla clientela affluent, quella che mette i soldi negli hedge senza avere alcuna idea di come funzionino...

Ecco, lì ci sta che nelle realtà ad imprenditoria diffusa, come l'Italia, il privato possa tornare ad investire in asset reali quando il loro prezzo si rivelasse conveniente e/o nella capitalizzazione della (propria) azienda...

Però mi sembra più una dinamica di medio periodo che qualcosa che si verifichi nell'immediato... adesso in tanti continuano ad essere liquidi, IMHO.

Per paradosso, se ci pensate, la via "socialista" della nazionalizzazione delle banche effettivamente defaultate, senza troppi se, ma, e forse, sarebbe la soluzione che più rapidamente ricreerebbe un clima di fiducia... :lol: :D

Liberismo di Stato... :cool:
 
Unicredit sembra avere in pancia asset tossici (per dirla all'americana) e varie categorie di crediti inesigibili in quantità tale da essere una buona candidata. Oddio l'ho detto! spero nessuno mi darà del catastrofista ora.
saluti.

P.S. i CDS di enel fanno quasi invidia a quelli di Citigroup tanto sono alti.
Questo avviene solo per l'elevata posizione debitoria del gruppo,o c'è qualcosa d'altro sotto che voi sappiate?

Riporto alcune cifre " significative " estrapolate da un articolo/view in data odierna
di una delle migliori/competenti firme italiane di finanza

Alessandro Penati :

Unicredit

i dubbi sul valore e il rischio degli attivi appaiono seri
in base allo sconto che la Borsa applica al VALORE del PATRIMONIO NETTO,
poichè Unicredit ( tra le maggiori Banche del mondo )
è al 94o Posto su 100 per ampiezza di sconto.
Le Banche con maggiore sconto di Unicredit

( che sono solo 6 )
sono solo Banche Nazionalizzate o assorbite per dissesto !

Unicredit ha :
69 MLD Eur di derivati in Bilancio
25 MLD Eur di Azioni e Fondi detenuti a vario titolo.
22 MLD Eur di avviamento ( Capitalia )
Il tutto senza cenno di svalutazione
Unicredit inoltre ha in Bilancio 625 MLD Eur di Prestiti,
ma anche qui senza alcuna previsione sull'impatto recessionistico ( che è e sarà pesantissimo )
che su una Mole di Prestito così impegnativa.......


 

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