Cronache di orrori annunciati

in questa vicenda sembra intervenire il meglio della giustizia itagliana



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venerdì 18 maggio 2007
AFFETTUOSITA....



Il 4 Maggio 2007 i gestori di google ricevono l'ordine di sequestro, con relativo oscuramento, dell'editoriale "I PROFESSIONISTI DELL'INFANZIA VIOLATA".

Motivo dell'atto, una querela per diffamazione del Frassi nei miei confronti.
Peccato, mi dico, contavo nel Pulitzer.....

A stupire non é tanto la querela in se, ma il fatto che un pubblico ministero l'abbia trovata fondata...

Guardo l'atto e lo trovo firmato dalla sostituta Pugliese Carmen.

Magistrato dal 1979, pretore mandamentale e poi Giudice Istruttore a Cagliari, in servizio a Bergamo dal 1989 con funzioni di sostituto procuratore, prima donna a rivestire la toga di pretore, Giudice Istruttore e Pubblico Ministero, data la ridotta presenza femminile in quegli anni nelle file della magistratura.
A Bergamo fa parte del pool di magistrati che si occupano di abusi sessuali e reati contro la famiglia in genere.

Curioso mi dico; come mai in un tavolo di una pm esperta di abusi sessuali arriva una banale diffamazione...????

Come mai....???
Le procure, per ragioni strutturali, sono divise per funzioni: reati sessuali, riciclaggio, criminalità organizzata, reati politici, e reati comuni come, appunto la diffamazione.

Indago, e vedo che la dott.essa Pugliese sostenne l'accusa contro due suore bergamasche nell'ottobre 1999.
A raccogliere le informative proprio la prometeo di Frassi.
La prima inchiesta importante per la Pugliese.
Inchiesta trionfale, visto che il processo di primo vedrà le suore condannate a 9 anni e mezzo.

Sentenza ribaltata in appello ed assoluzione per le suore.
E tante scuse pubbliche del Frassi...

La carriera della dott.essa Pugliese, comunque, non passa inosservata:

Nel 2002 la nostra é al centro di polemiche per aver disatteso la decisione di un Gip.
Decisione che le costerà un esposto all'allora ministro di Grazia e Giustizia Castelli.
http://www.antipredazione.it/casi/tarantino/07giu02_tarantino_camera_consiglio.htm

Non solo.
Nel 2004 finisce al centro della polemiche grazie all'arcigay che la accusa di omofobia.
http://www.arcigaymilano.org/crono/sezione.asp?sez=CIG Milano&sotto=Direttivo&IDEvento=488

Ma torniamo al suo rapporto con Frassi che non si esaurisce nell'ottobre 1999; 8 anni fa.....

La presenza della dott.essa Pugliese, infatti, é una costante nei convegni ove partecipa anche la Prometeo.
http://www.merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=33123&Sezione=MAIN

A tal punto da meritarsi anche un bel premio..
IL PREMIO AMICI DI PROMETEO!!
http://www.associazioneprometeo.org/premiepremiati.aspx


Due vecchi amici, in pratica, i due.

Con questo non voglio alludere nulla...
Certamente il fatto che la querela del Frassi sia capitata sul suo tavolo é un caso.
Come sono certo che la lunga amicizia che la lega a quest'ultimo, non andrà ad inficiare la sua capacità di giudizio nella causa contro di me.
 
A Matrix del 28 maggio 2007 , IV o V dedicato a Rignano Flaminio, e' comparso Carlo Taormina, seduto a fianco dell'accusa (tra cui la Palombelli).
http://www.matrix.mediaset.it/index.shtml

Ha sfogliato documenti, rissunto le ragioni dell'accusa, annunciato che "sappiamo bene quel che facciamo" (in riferimento al suggerimento della difesa di un ricorso in Cassazione avverso al Tribunale del Riesame), impartito lezioni di ignoranza a tutti con sicumera e sprezzante certezza. Ora e' mio e nessuno se la passera' liscia, si puo' riassumere.
La carta di Noto ? non ha alcuna rilevanza, non e' un obbligo per l'inquirente (vero, e' un suggerimento metodologico pregnante per processi basati su "testimonianze" di bambini ). Colpi di novita' dell'ultima ora, stralci antigenici di sofferenze certificate sbattute sul video per insinuare quel che tutti sanno: tanti bimbi che stanno male (quindi,suggerimento implicito, violentati da pedofili organizzati).

Il suo interesse lo si intuiva vagamente gia' qui, dove dichiarava la sua stima al Procuratore.
http://www.investireoggi.it/forum/cronache-di-orrori-annunciati-vt27788-45.html

Commento

E' tornato, l'astinenza dai riflettori era troppa. Come una iena che annusa la preda , il caso e' ora tra le sue fauci, ben stretto tra le mandibole d'acciaio. Si suggella cosi' il corso mediatico annunciato.

Ben presto assisteremo a fuochi pirotecnici congiunti: l'inquirente e Carlo Taormina uniti. Periti piu' aggressivi, teorie ancora piu' fantasiose, scene piu' intricate e improbabili, si sommeranno in un crescente tam tam abbattendosi un po' alla volta sulla vita di tutti, devastando un paese gia'provato perche' la verita' (mediatica) non ha confini. Sara' un processo nell'agora', consumato sui media, come ci si aspettava e ci si attendeva e probabilmente si voleva.
La prima donna e' entrata, e non e' seconda a nessuno.

Il difensore di Cogne, di Priebke, l'accusatore di Telekom Serbia, il difensore degli ufficiali di Ustica, entra da protagonista nel processo alle maestre di Rignano , presumibilmente richiesto dall'Agerif per assistere i genitori delle presunte vittime di abusi sessuali. Pian piano si inghiottira' gli avvocati gia' incaricati dalle famiglie , rispedendoli a curare gli interessi di Tony Renis.
Tonante, sprezzante, colmo della sua voce ferma e decisa, accusatoria, ma ancora un po' impreciso per la superficiale conoscenza delle carte, ha offerto un saggio della sua linea: approfondira' i temi dell'inquirente senza nulla farsi sfuggire e senza sottilizzare sugli aspetti spettacolari, cari ai voyeur dei media (i veri pedofili di massa). Il processo, e' annunciato, durera' anni e anni, perche' cosi' vanno le cose in Italia e lui certo non fara' nulla per accorciarlo per raggiungere la Verita' (desiderata da tutti noi). La verita', ovvio non ha tempo.
Crede profondamente che i bimbi siano stati violati e non risparmiera' nulla a nessuno per portare a compimento il suo patrocinio.

Pessima la scelta dell'Agerif. Dopo la consulenza di Massimiliano Frassi (professione antipedofilo) ora quella di Taormina (professione avvocato in processi scottanti tramite anche l'uso dei media).

Altro che colletta pubblica per raccogliere i 50.000 euro per i periti di parte dell'incidente probatorio. Non bastera' un mutuo ventennale per pagare tutti gli esperti che scorazzeranno per Rignano per setacciare ogni possibile indizio, vagliare nuove teorie (quella dell'associazione pedopornografica e' ancora la piu' quotata, ma non l'unica) e alla fine, ormai credo, i genitori si ritroveranno daccapo : nessuna organizzazione pedofila in quella scuola, ma schegge di impazzimenti e sospetti ovunque.

Signori, lo spettacolo promesso e' al II atto, si rappresenta "il Paese dei Mostri" : venghino, venghino, si accomodino per gli ultimi posti, in attesa (forse) del liberatorio rogo finale !


http://it.geocities.com/zenlento/Rignano.htm/

Zen lento
 
Rignano, sotto accusa i genitori e la consulente
Il Tribunale del Riesame: da padri e madri forti pressioni sui bambini
Giudizio negativo sulla dottoressa Fraschetti. «Abusi su altri 3 bimbi» L'uscita dei bambini dalla scuola Olga Rovere

ROMA (26 maggio) - Non sono tenere le valutazioni, soprattutto intorno al ruolo dei genitori e della consulente dell'accusa, contenute nelle motivazioni del provvedimento di scarcerazione degli accusati per i presunti casi di pedofilia nella scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio, depositato ieri dal Tribunale del riesame di Roma. In 40 pagine si dice che «il materiale indiziario emergente dagli atti, pur sussistente, appare insufficiente e anche contraddittorio sì da non integrare la soglia di gravità richiesta».

I genitori. Molto critici i passaggi che riguardano i genitori dei bambini. «Le denunce dei genitori dei bambini ritenuti "abusati" - scrivono i giudici - avvengono attraverso modalità temporali-espositive se non sospette sicuramente particolari. È un dato, infatti, assolutamente pacifico, in quanto emergente da numerosi allegati al fascicolo processuale, che i genitori si siano numerose volte riuniti, confrontati, anche alla presenza dei bambini. Ed è un dato altrettanto pacifico come i genitori avessero riferito ad altri genitori il contenuto dei racconti del proprio figlio». Singolare, per i giudici, la coincidenza delle denunce sia «sul piano temporale che sul piano contenutistico». Un primo blocco di denunce viene effettuato nel luglio 2006 e «tutte si riferiscono a giochi erotico-sessuali avvenuti a scuola». Il secondo blocco avviene nell'agosto 2006 e viene «concordemente introdotto il tema della casa delle maestre». Nel settembre 2006 si denuncia «l'argomento del sangue ottenuto dai tagli sul corpo degli adulti e fatto bere ai bambini».

I bambini. «Sulla modificazione dello stato psicologico dei bambini successivamente alla chiusura dell'anno scolastico 2005-2006 non possono nutrirsi dubbi di sorta: i bambini stanno male», ma questa situazione non può essere ricondotta, alla luce degli elementi raccolti, agli indagati. E' quanto scrivono i giudici del riesame che si sono occupati del caso. E prendendo spunto, tra l'altro, dalla posizione del cingalese Kelum De Silva Weramuni, del quale si sottolinea che gli accertamenti svolti per verificare se conoscesse gli altri indagati ed avesse avuto rapporti con loro non hanno avuto alcun esito, il collegio afferma: «E allora anche in questo caso la vicenda appare sempre più complessa e dubbia: i fatti contestati si assumono essere stati commessi anche da parte di persone che, però, non hanno lasciato alcuna traccia dei loro insani rapporti». Il riferimento è contenuto in una parte di ordinanza in cui si elencano una serie di incongruenze. Tra queste il fatto che la «necessaria e sollecita ricerca di materiale pedopornografico da riferire agli indagati ha dato esito del tutto negativo»; che sono da ritenere generiche le descrizioni fatte dai minori delle case delle maestre e di alcuni giocattoli da queste possedute; che Weramuni «non aveva la patente di guida, eppure nella prospettazione accusatoria è proprio lui a prelevare i bambini dalla scuola con un'autovettura».

L'autista cingalese non aveva la patente. Un capitolo della motivazione del provvedimento del Tribunale del Riesame sul caso di Rignano Flaminio è dedicato alla posizione del cingalese Kelum Weramuni De Silva addetto ad un distributore di benzina e coinvolto nella vicenda. L'immigrato è stato trascinato nell'inchiesta ed è finito in carcere con l'accusa di aver svolto un ruolo di «addetto ai trasporti» dei bambini che venivano poi, secondo l'accusa, sottoposti alle violenze al di fuori dell'asilo «Olga Rovere». Il Tribunale del Riesame accogliendo le argomentazioni dell'avvocato Domenico Naccari scagiona, in sostanza, De Silva, che è risultato non avere neppure la patente. E nemmeno è risultato, sulla base della testimonianza resa dal suo datore di lavoro, che quest'ultimo avesse rapporti di conoscenza con gli altri indagati. Secondo il legale di De Silva, l'ordinanza del Tribunale del Riesame «conferma l'assoluta inconsistenza degli elementi d'accusa». «Gli accertamenti (e il Tribunale ne da atto) riportano l'improbabilità che Kalum possa essere l'accompagnatore dei bambini essendo sprovvisto di patente», afferma il legale.

Le videoregistrazioni. «Dalla visione dei supporti informatici si nota, ad ogni evidenza, come correttamente rilevato dalle difese, una forte e tenace pressione dei genitori sui minori, una forte opera di induzione e di suggerimento delle risposte da parte dei genitori con conseguenti manifestazioni anche di stanchezza e di ostilità da parte dei piccoli alle insistenti pressioni genitoriali. I genitori, in buona sostanza hanno svolto un ruolo che non gli apparteneva, non spettando ai medesimi il compito di documentare le dichiarazioni dei loro figli, e ciò a prescindere dagli indubbi riflessi che tale attività può avere spiegato sulla genuinità della prova». «I sintomi del disagio che il minore manifesta - osserva ancora il Tribunale - non possono essere considerati di per sé come indicatori specifici dell'abuso sessuale potendo derivare da conflittualità familiare o da altre cause». Il collegio sottolinea anche come i genitori, nell'anno scolastico 2005-2006, non «hanno mai condotto i loro piccoli dai pediatri paventando alcunché al riguardo. Né i pediatri stessi, nelle normali visite di controllo si sono accorti di alcunché. Questo elemento è sconfortante per l'ipotesi accusatoria».

La consulente della Procura. Il Tribunale del Riesame formula un giudizio negativo sull'operato della dottoressa Marcella Battisti Fraschetti, che ha raccolto le dichiarazioni bambini. Secondo i giudici «la consulenza del pm non può costituire valido elemento che concorre alla formazione della provvista indiziaria. Un primo rilievo riguarda le modalità di individuazione del consulente e di conferimento dell'incarico, che il pm ha completamente delegato ai carabinieri, senza nessun contatto preliminare con l'esperto, contatto che sarebbe stato auspicabile ed opportuno per meglio valutare la situazione».

La consulenza tecnica, rilevano i giudici, risulta in contrasto con la cosiddetta "Carta di Noto" (il documento che stabilisce gli "indicatori di abuso" per mezzo dei quali il consulente formula le conclusioni in merito a casi di presunta violenza sessuale ai danni di minorenni, ndr.) «anche in relazione alla mancata effettuazione delle video o audio riprese dei colloqui effettuati dalla consulente con i minori». La consulente, poi, «discostandosi da quanto richiesto dal pm ha ritenuto di non filmare o audio registrare i colloqui in quanto "la proposta" di utilizzo dalla telecamere ha sollevato inizialmente problemi nei bambini che vedevano la riproposizione di una realtà in un ambiente protetto ed in tutte le consulenze nella parte relativa alle conclusioni si afferma che "non è stato possibile l'utilizzo della telecamera e delle registrazioni per la situazione di blocco che si è verificata ogni volta che venivano utilizzati questi strumenti. Pertanto per rispetto del minore si è preferito non usare questi strumenti"».

In merito a questa «difficoltà riscontrata nei bambini - scrive il Riesame - non si comprende a quale "realtà" la consulenza si riferisca», ma al di là di tale rilievo «rimane il fatto che la video ripresa doveva essere effettuata in relazione a necessità processuali, anche attraverso il compimento di modalità "celate" ai minori. Nella scelta di non usare la video ripresa, non si doveva porre tanto un problema di "rispetto dei minori", ma di affidabilità e di fruibilità dei risultati in sede giudiziaria». Pertanto secondo i giudici «il mancato rispetto della tecnica di documentazione rappresenta un vizio metodologico della assunzione della prova, che non può più essere controllata».

Critiche alla consulente in merito all'ispezione e al sopralluogo che ha fatto cinque giorni dopo il conferimento dell'incarico presso la scuola «Olga Rovere», le abitazioni di tre indagate (Del Meglio, Pucci, Lunerti) «allo scopo di valutare la corrispondenza tra le dichiarazioni e descrizioni rese dai minori e i luoghi in cui i fatti narrati dagli stessi si erano verificati» e che in un caso vedeva in conclusione la partecipazione anche di uno dei minori coinvolti. «Il compimento del sopralluogo - scrivono i giudici - appare a dir poco discutibile sul piano metodologico, in quanto la consulente era chiamata ad esprimere giudizi di natura psicologica, e la ricerca da parte della consulente medesima, di elementi di riscontro al narrato dei bambini deve essere ritenuta elemento, sicuramente, in grado di influenzare il punto di vista dell'osservatore scientifico».

Le conclusioni. Concludono i giudici: «In presenza di dichiarazioni accusatorie formulate da bambini di 4 anni il tribunale ha l'obbligo, al fine di escludere ogni possibilità di dubbio e di sospetto che esse siano conseguenti ad un processo di auto o di etero-suggestione oppure di esaltazioni o di fantasia, di sottoporre le accuse medesime a un'attenta verifica. In assenza di sicuri e certi elementi di riscontro la prospettazione accusatoria in questa sede non può essere asseverata».

Il comitato pro indagati. Apprese le motivazioni dell'ordinanza di scarcerazione, il comitato pro indagati ha chiesto che l'indagine venga archiviata. «A questo punto dopo le costosissime perizie, dopo i nove mesi di indagini che non hanno prodotto alcun elemento concreto, c'è una sola cosa sensata che deve essere fatta: l'inchiesta deve essere immediatamente archiviata».

«Come purtroppo sapevamo da mesi, la verità è che gli abusi sui bambini ci sono stati come viene ribadito nelle motivazioni dell'ordinanza del Riesame», sostiene invece l'Agerif (Associazione genitori Rignano Flaminio) attraverso una delle sue portavoci Arianna Di Biagio. «Inoltre gli indizi sussistono - ha aggiunto - anche se evidentemente non sono stati ritenuti tali da motivare la permanenza degli indagati in carcere». Secondo Di Biagio il «clima» che si respira tra i genitori è «sereno», nei limiti della situazione, perché le madri e i padri dei bambini presunti abusati sono «sicuri che la verità verrà accertata». «Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia e continueremo ad andare avanti - ha concluso Di Biagio - perchè i presupposti ci sono tutti».

Abusi sessuali su altri bambini. Intanto almeno altri 4-5 bambini che hanno frequentato la scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio sono stati analizzati dal Servizio di psicologia pediatrica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Alcuni sarebbero in terapia nello stesso centro. Le famiglie che hanno fatto sottoporre i figli agli accertamenti degli specialisti sono quindi 7, secondo alcune delle famiglie coinvolte nella vicenda. Per 3 di essi gli psicologi hanno riscontrato stati di sofferenza riconducibili ad abusi di tipo sessuale. I referti sugli altri 4 non sarebbero stati ancora emessi. A oggi, i bambini coinvolti nella vicenda sono complessivamente 26. Quasi il 10% dell'intera scolaresca. Almeno in 22 casi sono emersi problemi psicologici giudicati gravi dagli specialisti. I referti, pur coincidendo sull'esito, sono stati emessi da psicologi diversi: il consulente nominato dalla procura della Repubblica di Tivoli e gli operatori del Bambino Gesù.

A indurre i genitori a rivolgersi agli specialisti del Bambino Gesù sarebbe stato il ricordo di comportamenti anomali notati nei figli durante la scorsa estate, inizialmente addebitato a problemi di ambientamento scolastico e al cambio radicale dello stile di vita causato dalla frequentazione della materna. Dopo i sei arresti, però, si è insinuato nei genitori il dubbio che anche i loro bambini potessero essere stati vittime di abusi. I genitori dei tre bambini, informati dell'esito degli accertamenti compiuti dal Servizio di Psicologia Pediatrica, hanno chiesto una consulenza all'avvocato Antonio Cardamone, che rappresenta altre famiglie dei bambini vittime dei presunti episodi di pedofilia. Il legale ha consigliato loro di informare la magistratura o di presentare una denuncia, consiglio che al momento non si conosce se sia stato seguito o no. La decisione dei genitori di far sottoporre i figli ad accertamenti psicologici è stata presa autonomamente, quindi al di fuori dell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Tivoli.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=1925&sez=HOME_INITALIA
 
C'e' un elemento in piu', Nuovo (almeno per me) e importante che ho appreso solo ieri .

E' emerso dal "processo" a Porta a Porta trasamesso in II serata ieri 30 maggio, dedicato in teoria al delitto della sig.ra Cicioni, ma poi tutto a Rignano.
E' una storia, una storia come tante altre di pedofilia.
Nel 2002 un insegnate della Olga Rovere di Rignano venne accusato di pedofilia dai genitori di una ventina di bambini che fecero una denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli. La storia ve la lascio vedere su Rai 1 (se la metteranno in linea), bisogna sentirla nei dettagli, io riferisco a memoria e qualche imprecisione ci sara' , data l'ora.

In soldoni questo Insegnante venne accusato da un gruppo di genitori di abusi sessuali nei confronti alcuni alunni, ma dopo circa un anno venne assolto per la parte della vicenda carnale (o il maltrattamento, ora non rammento bene). Si trascino' pero' la questione della pornopedofilia (fotografie): egli aveva scattato in aula una fotografia della classe e l'aveva immessa a computer per la sua attivita' didattica. La cosa ando' per le lunghe, in effetti si trovo' anche la foto di un bambino che si spogliava e quindi il processo'continuo', perche' questa duplice presenza di alunni e di un bimbo nudo era alquanto sospetta. Per sua fortuna avverti' il suo avvocato della foto scattata, ma dimentico' quella del nudo.

Nel 2006 la storia di presunta pornopedofilia termino', perche' si appuro' che la foto di quel bambino seminudo trovato nell'hardisk era nient'altro che quella suo figlio minorenne che il padre ,insegnante e fotoamatore armato di camera digitale, aveva immortalato mentre si calava le braghette o qualcosa del genere. Pare che la sua vita durante e dopo il processo non sia stata una bellezza e che fosse oggetto di minacce anonime di ogni sorta. Le solite: bastardo, ti ammazzo, devi morire, etc.etc.

Le indagini preliminari erano state condotte dal medesimo GIP di oggi , dott.ssa Tamburelli, che dovette archiviare il Caso.

Sembra dunque che Rignano regni una certa facile disponibilita' nel costituire associazioni antipedofile di genitori contro insegnanti pseudo pedofilii. Credo bene che le insegnanti della scuola si siano battute con unghie, denti , rabbia e tutti i sistemi di difesa burocraticamente possibili dopo l'arrivo della Polizia del 12 Ottobre e dopo gli arresti delle loro colleghe.
Certo fatti apparentemente diversi, ma questo getta qualche luce in piu' sulla quasi incomprensibile tensione tra insegnanti e una parte di genitori. C'e' un precedente non da poco.

Dimenticavo, alla puntata, invitato da Vespa ,tra gli altri c'era anche l'ubiquitario Avv Carlo Taormina, insolitamente poco battagliero gia' ben prima che la vicenda del falso pedofilo fosse trasmessa.

Che avesse anche lui , come me, appreso per la prima volta da Vespa questa notizia-scoop ?


Zen lento (in versione pre-benzodiazepina antinsonnia)



Correzioni di alcune imprecisioni h 13 del 31/5/2007

Il caso e' nato il 9 settembre 2002 , quando 20 genitori rignanensi di figli tra 11 e 14 anni hanno sporto denuncia perche' l'insegnante avrebbe raccolto fotografie dei loro alunni per non meglio precisati usi su internet e che lo stesso raccontava barzellette sporche in classe. Una delle madri va oltre e sostiene che le sue figlie sono state paleggiate.
Il Gip tamburelli sente le ragazze, che negano decisamente questo abuso e archivia quindi l'inchiesta. Pero' avendo trovato effettivamente sul'hard disK fotografie di un bambino nudo, invia il materiale al Tribunale di Roma per competenza.
Nel 2006 (dopo 4 anni) anche il tribunale di Roma archivia avendo accertato che il bambino ritratto era il figlio dell'insegnante.

Qui trovate il video:
http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2098#
puntata del 30/5 - ora nel riquadro in basso a sinistra.

La parte riguardante Rignano sta' a meta' del video, la parte riguardante il caso dell'insegnante e' immediatamente prima della fine (spostare il cursore per posizionarsi)
 
uhhh... devo stare attento allora...

io ho l'hard disk sia del computer di casa che quello di lavoro pieno di foto di mia figlia...

da quando e' uscita dalla pancia della mamma in mano all'ostetrica, sino ad oggi che ha 2 anni e mezzo, quando fa il bagnetto, quando gioca , si veste ecc..ecc..saranno almeno 500 foto....

se guardano dentro il mio hd divento un pedofilo.... :eek: :eek: :eek:
 
Albatros ha scritto:
uhhh... devo stare attento allora...

io ho l'hard disk sia del computer di casa che quello di lavoro pieno di foto di mia figlia...

da quando e' uscita dalla pancia della mamma in mano all'ostetrica, sino ad oggi che ha 2 anni e mezzo, quando fa il bagnetto, quando gioca , si veste ecc..ecc..saranno almeno 500 foto....


Se ci pensi bene la cosa non e' poi cosi' peregrina, purtroppo.
Aggiungo che la probabilita' di essere denunciati per pornopedofilia e' ben maggiore che non la solita che la moglie sia vittima di un omicidio (almeno 2,5 contro 1)

Quindi ocio! ;)

Buon fine settimana

Zen lento :)
 
La questione si e' ormai spostata dalla stampa alla televisione.

L'ultima in ordine ,dopo i Matrix e I Porta a Porta, e' "L'ombra del giallo" della Leosini andato in onda tre sere fa su Rai3.
Dopo essere stato una campagna stampa rivoltante, dopo una serie di processi televisivi ancor prima del Processo reale, dopo essere attesa come un teatro per accendere i riflettori su avvocati mastini spodestati da Cogne, ora la vicenda di Rignano Flaminio e' gia' un Giallo.
Bemmeno un giallo degno di essere analizzato da qualche scrittore di genere o da qualche criminologo. No, un giallo per volonta' televisiva, raccontato per lo piu' dagli esperti di pedofilia che teorizzano gli asili come epicentro criminale organizzato dei nuovi abusi, ovvero presidenti, membri del comitato scientifico e comparse della Prometeo Onlus.

Qui, in attesa che Rai click metta il video a disposizione di tutti, trovate resoconto e perplessita'sulla trasmissione:
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2007/06/lombra-di-prometeo-sul-giallo.html


Rignano e' il terreno delle cose mai dette, delle zuffe sulla pedofilia presunta e pressoche' mai documentata , dei dati mancanti, inventati, storpiati, delle pance scosse da fremiti dell'indigestione mediatica e delle cacce alle streghe reiterate. E' il caso in cui si concentra tutto il pressapochismo professionale italiano e dove chiunque puo' scorazzare a suo piacimento.
E qualcuno se ne accorge finalmente e vuole vederci piu' chiaro in queste faccende troppo serie per essere pompate come maionese gia' impazzita e fuori controllo e ci si chiede: ma i fatti denunciati che sono stati veramente; dove sono accaduti (nelle famiglie, nelle scuole, nel paese); come' che coinvolgono una intera popolazione, c'e' chi ha rimestato ?

In questo guazzabuglio spuntano anche colpi di genio. Come nella meta' degli anni '70 alla radio si seguivano le interviste impossibili di Umberto Eco a Pietro Micca, sul Blog del "giustiziere" si legge l'intervista a se stesso che indica un fuoco preciso di queste ossessioni rignanensi un po' fanatiche.
Non perdetevela e' godibilissima, divertente, a tratti geniale, precisa:
http://il-giustiziere-lafabbricadeimostri.blogspot.com/2007/06/intervista-al-giustiziere.html

Nasce anche un nuovo Blog sui fatti di Rignano che ha come principale focus i consulenti psicologi e la associazione Prometeo onlus.
Attento, chiaro, documentato:
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2007_06_01_archive.html

E cosi' si e' creato un network involontario che lentamente si allarga, come la coscienza dopo una sbornia indesiderata.

Nessuna news sul fronte dell'inchiesta, dove i periti psicologi si suppone siano al lavoro per consentire l'incidente probatorio e i periti scientifici del Ris di Messina al lavoro con i pochi reperti disponbili per rispondere ai quesiti del Gip
Nulla nemmeno dal palcoscenico dell'avv. Taormina, restano le sue dichiarazioni che annunciano controperizie e indagini parallele di parte.

Intanto la squadra di psicologi del Lazio e' al lavoro per i cittadini di Rignano Flaminio, per i Genitori e per i bambini (o lo sara' presto) , cosi' come gli animatori. Dovranno lavorare parecchio e bene per mitigare i disastri che la psicologia, applicata dai loro colleghi spuntati un po' ovunque, ha creato sul caso Rignano (e in altri).


Una nota sull'altra pedofilia, quella dei preti, che tanto va di moda dopo la trasmissione d Santoro. L'operazione di Santoro era semplice: voi Vaticano, mettete piedi e scarpe nelle questioni della Repubblica, perche' mai noi non possiamo farlo per i vostri atteggiamenti che danneggiano i nostri figli? detto e fatto e, per me, anche comprensibile.
Tra i lclero abusi ci sono e si cono stati , indubbiamente troppo occultati. Ma anche qui si sono usate forme iperboliche e polemiche da piazza.

Tuttavia si e' esagerata non poco la portata del fenomeno.
Ho fatto ,per strada, in famiglia, al bar una semplice domanda durante le chiacchierate:
"secondo te quei 4300 preti pedofili degli Usa , in quanti anni sono stati scoperti ?"
Risposta media : 10 anni Quasi tutti han detto 10 anni (pochi han risposto 5 e meno ancora 15) :rolleyes:

Enno' !, per quanto questa pedofilia clericale turbi le coscienze dei fedeli e dei meno fedeli, bisogna dirla tutta : i preti sospettati piu' o meno fondatamente sono censiti dal 1950 (retrospettivamente), ovvero mediamente 80 all'anno in tutti gli Stati Uniti.
L'aspetto odioso resta, ma i numeri ridimensionano notevolmente la questione e la fanno rientrare nei contorni di una patologia "protetta" , non di una epidemia focalizzata tra le tonache.
Nessuno parrebbe lo sappia, nella coscienza comune appaiono come una nube distruttrice di cavallette, un esercito, una falange nera in marcia per divorare e traviare i bambini del mondo, 4400!!... nessuno dice 80 casi all'anno, suona male, non fa ne' titolo ne' polemica. Poco di piu' mediamente in un anno di quanti siano i [/b]morti in un sol giorno in Iraq[/b] a causa di una guerra nata dalle disennate bugie dei governi. http://www.iraqbodycount.org/background_it.php
:specchio:

Esiste un censimento sul clero pedofilo, preciso come solo gli anglosassoni sanno fare, sfogliatelo se volete (e' in inglese):
http://app.bishop-accountability.org/member/index.jsp

Non si commenta la stupidita' di chi conosceva e si limitava spostare di parrocchia questi sporcaccioni, assicurando nuovi abusi, ma i numeri son quelli : 4400 sospetti Preti pedofili in 52 anni , due intere generazioni della popolazione americana.


Buona continuazione di settimana,

Zen lento :)

http://it.geocities.com/zenlento/Rignano.htm
 
Non ho molto da dire se non che il tuo modo di esporre è piacevole ed i tuoi punti di vista stimolanti.

Grazie :up:
 
rignano flaminio : PM impugna ordinanza di scarcerazione indagati.....
e' un pazzo?... un mitomane?... o sente che sotto ha ragione lui???
 

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