Cronache di orrori annunciati

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Non c'entra con Rignano, ma quel che e' accaduto nella cittadina laziale e' il ricalco in copia carbone di quanto e' avvenuto a Brescia negli'asili Abba e Sorelli a partire dal 2001 . (le scuole implicate in casi di pedofilia erano a dire il vero ben 4).

Simili i teoremi dell'accusa sulla associazione di maestre perverse, medesime le figure implicate : maestre , bidelli e uomini neri con abito talare, i periti psicologi, associazione antipedofila Prometeo; solo il clamore, a Brescia, resto' per i media confinato nell'ambito della citta' e non divenne quindi una bufala nazionale.

Furono tutti assolti nella primavera 2007, nel processo di II grado , tranne un bidello che non si capiva bene perche' fosse stato condannato.
Ora La Corte di Cassazione ora ha annullato anche la pesante condanna, subita in II grado, dal bidello a 13 anni di reclusione.
www.quibrescia.it/index.php?/content/view/2739/1/


Riassunto del Caso dell Asilo Abba di Brescia:
www.falsiabusi.it/brescia/abba/introabba01.html

La inspiegabile condanna in II Grado del bidello :
http://il-giustiziere-lafabbricadei...7/05/errori-giudiziari-battista-maggioni.html

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Rignano, la Cassazione: "Bimbi suggestionati
Dovete cercare gli abusi fuori dalla scuola"

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/pedofilia-tre/motivazioni/motivazioni.html



La scuola materna di Rignano Flaminio
ROMA - Le testimonianze dei bambini di Rignano potrebbe essere state influenzate dalle parole dei loro genitori: "Se vi sono state violenze sessuali, potrebbero essere state commesse fuori dalla scuola". Queste le motivazioni con cui il 18 settembre scorso la Cassazione ha confermato l'ordinanza di scarcerazione degli indagati per i presunti abusi all'asilo Olga Rovere. Una sentenza che apre una nuova, inquietante pista nella triste storia dei bambini abusati a Rignano Flaminio. "Allo stato delle investigazioni - scrivono i supremi giudici nelle 17 cartelle della sentenza - se vi sono state violenze, ipotesi non scartata dal Tribunale del riesame, esse sono state perpetrate con modalità differenti da quelle riferite nelle denunce. Gli inquirenti devono seguire una pista diversa da quella in base alla quale i presunti abusi sarebbero avvenuti in ambito scolastico".

"La possibilità che gli adulti abbiano influito con domande suggestive sulla spontaneità del racconto dei bambini - continua la Cassazione - ha avuto conferma almeno in due casi nei quali i giudici del Tribunale (del riesame, ndr) hanno rilevato atteggiamenti prevaricatori (precisamente nelle videoregistrazioni) evidenziando una forte e tenace pressione dei genitori sui minori e una forte opera di induzione e di suggerimento nelle risposte'".

Con la sentenza del 18 settembre la Cassazione ha confermato la libertà per cinque indagati: Gianfranco Scancarello, Patrizia Del Meglio, Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Kelum Weramuni De Silva.

"E' apprezzabile - osserva la Suprema Corte - la cautela usata dal Tribunale, che non ha espressamente concluso sulla evidenza di un meccanismo di suggestione a catena dei genitori, ma ha rilevato che le loro denunce erano 'se non sospette, sicuramente particolari', perché, prima di avvisare l'Autorità, si erano più volte riuniti, confrontandosi a vicenda e scambiandosi informazioni, anche alla presenza dei figli".

Insomma, per la Suprema corte, i giudici di merito - "pur rilevando correttamente qualche elemento a carico degli indagati - non hanno ravvisato la necessaria, ragionevole probabilità di colpevolezza a causa, soprattutto, della mancanza di riscontri alle asserzioni delle persone informate sui fatti e della circostanza che alcune emergenze non erano conciliabili con l'ipotesi accusatoria".

Conseguenza: il Tribunale del riesame di Roma, quando in maggio ha ordinato la scarcerazione dei cinque indagati, non ha fatto "una indebita confusione tra indizi e prove e tra la nozione di gravità del compendio istruttorio indispensabile per una declaratoria di responsabilità e quella che permette una misura cautelare personale".
 
Nulla e' emerso. I Ris vanno avanti di proroga in proroga, sotto la pressione di nuove indagini. Capelli, saliva, ciuffetti, materiali organici raccatati un po' ovunque. Siamo ormai alle storie piu' strampalate per mantenere in essere una ipotesi accusatoria che vive di nessun riscontro (a parte i verbali e le denunce) e che pure avrebbe interessato una sessantina di piccole vittime, altrettante famiglie e 7 accusati. Dopo un anno, un delirio da indagine di massa.

Ora si setacciano internet e i materiali pedopornografici per cercare di risalire , come ad una impronta digitale, ad un peluche di una fotografia, ad un colore di sfondo, ad un neo, ad un presunto commercio pedopornografico che potrebbe aver investito Rignano Flaminio.

"Fin dai primi passi dell´indagine, una delle ipotesi degli inquirenti è che dietro ai misteri di Rignano possa esistere un giro di pornografia minorile destinato alla Rete.
Così, attraverso sistemi super avanzati nella ricognizione fotografica, gli investigatori stanno cercando di individuare e isolare il più piccolo indizio che possa ricondurre le orrende immagini d´infanzia violata circolate su Internet ai bambini di Rignano. Un piccolo neo oppure un capo di abbigliamento indossato dai bambini della Olga Rovere potrebbe essere decisivo per trovare riscontro alla comparazione con foto e video tratti dalla Rete."

Un lavoro infinito ,e ritengo probabilmente sterile, per mantenere in vita un teorema accusatorio e un caso gia' abbondantemente screditati dai fatti.

Non mettete immagini dei vostri figli su internet con le chiappe in primo piano e con uno sfondo un po' scuro, le probabilita' che Vs figlio abbia almeno due nei simili (e nel medesima zona) a quelli di un bimbo di Rignano (sono 60 bimbi) sono infatti superiori alle probabilita' che voi siate sicuramente innocenti. Se vi beccano vi rovinano la vita.
Follia pura.

Tutti i particolari qui:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Rignano-caccia-agli-orchi-sul-web/1860727/6

Se siete interessati ad almeno un caso di schizofrenia logica di psichiatri esperti su Rignano Flaminio, consiglio la lettura di questo pezzo puntiglioso quanto lungo:
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2007/10/lo-strano-caso-del-dr-montekkyll-e-mr.html

Se vi va Una cosa piu' breve , saltando qualche passaggio logico, invece qui, dove si evince chiaramente il paradosso logico, del tipo comma22, degli abusologi professionali, anche molto accreditati:
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2007/11/le-contraddizioni-del-filantropo.html
 
Termina cosi' (quasi che il processo continua) una vicenda balorda, istituzionalizzata in una indagine balorda, gonfiata da preconcetti in una delirante campagna stampa che del morboso ha fatto la sua bandiera. Una storia pazzesca, ricolma di esperti psicologi e psicanalisti senza scienza, di deliranti appigli verso l'impossibile, che ha sconvolto per un anno un intero comune, ha scatenato cacce all'untore, mobilitato un manipolo di pseudo protettori dell'infanzia a caccia di luce per garantirsi sovvenzioni e visibilita'.

Di tutto questo polverone accecante, alla prova dei fatti resta niente, assolutamente nulla. Ma si puo' star certi che la Fede nel teorema accusatorio presso molti non verra' meno, nonostante innumerevoli prove contrarie. Nel nome della protezione dell'infanzia si e' scatenata un tempesta di insinuazioni, una grancassa di dibattiti, gonfiando un'angoscia senza precedenti, per giorni e giorni. Insipienza, azzardo, presunzione, preconcetti. Un miscuglio velenoso scagliato contro 7 persone accusate a vario titolo di pedofilia, violenza sui minori, abusi rituali, pornopedofilia, associazione a delinquere.


Rignano Flaminio (gia' se ne affacciano altri di casi anaologhi) e' una storia insensata di approssimazioni e di gogne feroci.
E' , sebbene sentenza non vi sia, e un dovere ricordare chi fu , innocente, coinvolto in questo pasticciaccio. Compreso, ciliegina sulla torta il Gip di Tivoli, Evira Tamburelli, che ha lasciato l'inchiesta per maternita' poco tempo fa, quando i Ris Chiesero una proroga. Questo per lei e' il secondo caso di pedofilia risoltosi nel nulla, proprio a Rignano Flaminio, patria presunta di orchi presunti, che stanno probabilmente da tutt'altra parte.

Ecco dunque l'elenco delle persone a cui carico non esiste nulla di nulla:

Silvana Malagotti
Patrizia Del Meglio
Marisa Pucci
Cristina Lunerti
Gianfranco Scancarello
Kelum Weramuni De Silva
Assunta Pisani

qui le notizie succinte:

http://notizie.alice.it/notizie/cro...raccia_di_bimbi_sui_reperti_-2-,13633648.html
www.voceditalia.it/articolo.asp?id=3776&titolo=Rignano%20sui%20peluche,%20ne'%20dna%20ne'%20impronte%20dei%20bambini

E poi, naturalmente, qui:
http://it.geocities.com/zenlento/Rignano.htm

Buon fine settimana,
Zen lento :)
 
L'onda lunga della pedofilia d'annata e' entrata nei programmi politici. Tanto Veltroni quanto Berlusconi (peggio Storace) digrignano i denti e invocano pene piu' severe o la castrazione chimica , pressati dalla vicenda di malagiustizia del Pedofilo di Agrigento. Se ne puo' discutere, ma di che si parla ?
Ci sono circa 5 milioni di poveri in Italia eppure questo spauracchio dei pedofili (un migliaio di denunce e nemmeno 200 condannati) ancora tiene piede come se fosse il problema nazionale.
Una vera tristezza per le priorita'da assegnare alla realta'.

Le denuce di pedofilia (che e' una male che esiste, purtroppo), sono appena inferiori ai cosidetti Omicidi Bianchi rimessi all'attenzione della pubblica opinione dal Capo dello Stato e dal caso Tyssen. Tre denunce al giorno di pedofilia e tre omicidi bianchi al giorno. La differenza sostanziale e' che gli omicidi bianchi sono diminuiti nel tempo molto lentamente in 50 anni e che ahinoi sono reali e definitivi, la pedofilia invece e' spesso inesistente (meno di 1/5 dei denunciati e' condannato) e sopratutto gode di buona e inventata stampa come a Rignano Flaminio.


Intanto a Rignano Flaminio proseguono gli interrogatori dei bimbi la cantilena e' sempre la stessa: "cose bruttissime" dicono e poi si incantano e si scocciano. Ma tant'e' restano le immaginazioni di cose bruttissime , castelli stregati, transformer e ovviamente di obiquita' tra scuola e stanze delle sevizie.

Oggi pero' c'e' anche una smentita di una bimba (ma sara' attendibile?)

La bambina di cinque anni, ha infatti parlato di «maestre cattive che dicevano cose brutte ai bambini», ma ha aggiunto anche che queste cose gliele ha dette la mamma, che a sua volta l'aveva saputo dalla madre di un altro bambino. La bambina inoltre ha ammesso di non ha mai partecipato a nessuna di quella famose gite, che prevedevano il trasporto dei bambini a casa di una delle maestre e i relativi abusi di cui queste sono accusate insieme all'autore televisivo Gianfranco Scancarello, una bidella e il benzinaio cingalese Khelum Weramuni Da Silva. Delle gite ne aveva però sentito parlare dai suoi compagni di scuola.

www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=19123&sez=HOME_ROMA
www.repubblica.it/news/ired/ultimora/cronaca/rep_cronaca_n_2921649.html

Allegria !!! :(
 
Grandi news!

Gli incidenti probatori continuano fino a giugno. Di Rignano Flaminio se ne riparlerà probabilmente dopo l'estate.


ANSA) - RIGNANO FLAMINIO (ROMA), 17 MAG - Sono una decina i bambini della scuola di Rignano Flaminio (Roma) per i quali sono in corso incidenti probatori. I piccoli saranno ascoltati fino a giugno in relazione all'inchiesta su presunti abusi pedofili. Dopodiche', se non verra' disposto un supplemento di indagini, sara' fissata l'udienza preliminare, al termine della quale il Gup di Tivoli decidera' se rinviare a giudizio gli indagati o se disporre l'archiviazione del fascicolo.


Tanto per svagare, della serie se non è psicosi questa che contagia anche i medici...
Tutto sommato è andata benone, solo un paio d'anni per vagliare una verità plausibile e insondata. Il "fatto" risale al dicembre 2006, Rignano era già in movimento.
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200805articoli/6862girata.asp
 
La vicenda è finita, ma il processo è solo agli inizi. Rignano Flaminio e le sue nonne pedofile tornano in prima pagine in un clima di indifferenza dettata più che altro dal ricordo della nausea con cui la vicenda riempì le prime pagine nell' aprile del 2007.
Dopo due anni e mezzo (l'inchiesta fu avviata nell'estate del 2006 e i media iniziarono ad interessarsene nell'ottobre del 2006) la scalcinata inchiesta prosegue e ora emerge un fatto nuovo: il castello degli orrori sarebbe stato rintracciato questa estate in un casolare.

Tutto il resto è passato , distrutto dall'imperizia degli investigatori e dalla loro testardaggine controevidente: nessuna prova oggettiva degli orrori trovata da alcuno, un castello di prove psicologiche pagate profumatamente caduta nel discredito, bambini che ammettono che hanno mai visto nulla, ma solo sentito raccontato dai genitori, imputati che non potevano esserci.
Ma ora c'e' il castello intorno alle colline di Rignano, un apparente luogo in cui si sarebbero consumati i festini delle nonne e maestre pedofile, che rivive nelle favole di alcuni bambini (sempre di meno). E come una favola la vicenda di Rignano Flaminio si trasmette oralmente. Le versioni cambiano, i luoghi cambiano, gli attori entrano ed escono in questo processo kafkiano su cui si sono costruite alcune fortune, molte digrazie e tanta dabbenaggine collettiva.

Era il 2007 l'anno della psicosi della sicurezza, l'anno dell'inizio della crisi economica che allungava le sue ombre verrebbe da dire, e Rignano Flaminio fu un flash di follia di sinistre politicamente corrette (l'indagine si rimesto' in quei circoli dell'estrema sinistra) che spararono a canne piene su un Asilo (il fulcro dell'ambaradan si imperniò manco a dirlo sulla Lerici , rilanciata dal Manifesto e poi impalmata politicamente da Di Pietro) seguite a ruota da una destra forcaiola senza ritegno (il presidente dell'associazione genitori è di AN) con corda e sapone pronto. Dilagò la vicenda senza alcun ritegno, perchè chi mai puo' sopportare che i pedofili girino impuniti. E l'inchiesta appresso, anche quando dal Riesame alla Cassazione si sottolineavano che era viziata se non azzoppata.
Giunse anche il principe del foro, esperto in vicende mediatiche, l'avvcato Taormina ora scomparso dai slotti Tivvu' (ma che forse rientrerà in questi giorni per commentare la ghiotta notizia.

Qualcosa vi fu in quella vicenda: molta fantasia, molte psicosi, tante incapacita professionali, troppi cappelli che si affrettavano a mettere cappello sulla indignazione ( pene maggiori, chiesero Ferrero, Fini, Veltron , piuttosto che indagini più stringenti), psicologi che fanno la loro fortuna nelle procure e nelle Asl , organizzaioni e fondazioni antipedofile che son più dei pedofili in circolazione.
Rignano è e resterà una favola senza capo ne coda, una lunga favola da narrare a mezza voce e pronta ad essere disseppellita per riempire qualeche noiosa serata di indignazione o per allontanare la vergogna che ogni tanto ci prende scaricandola sul c'è di peggio
I pedofili ? sempre gli stessi, un paio di centinaia e qualche migliaio di guardoni sessualmente deviati su internet. Non è cambiato nulla, non poteva esserlo.

Tutti castelli gotici in aria. Come del resto non poteva non essere: non un solo processo sulla pedofilia negli asili s'e' concluso con condanne da brescia a Modena, passando per Torino e Bergamo, perchè quella dei pedofili negli asili a raccogliere materiale per le loro miserie umane è solamente un teorema costruito a tavolino, una favola dove si sfogano le indignazioni che non sanno più a che attacarsi , un facile cospirazionismo ufologico.

I tempi del processo prevedono un avvio in primavera e un inizio in autunno del 2009. E poi tanto tempo ci vorrà per smontare quel castello costruito sul nulla dei fatti.
Una favola appunto.



Rignano, la terza 'casa degli orrori'
I carabinieri: "Questo è il luogo"


di CARLO BONINI


ROMA - Un casale di campagna in stato di abbandono "riconosciuto", sostiene la pubblica accusa, come luogo dell'orrore, e tuttavia individuato e perquisito soltanto nel luglio scorso, nell'ultima finestra temporale utile di un'indagine durata due anni. I ricordi contraddittori di bambini che, in almeno tre casi, spiegano con candore di aver appreso dalla voce degli adulti gli abusi di cui sarebbero stati vittime. E, ora, un atto (per altro non ancora notificato) della Procura di Tivoli che, contestualmente, manda in archivio la posizione di tre degli otto indagati e dispone il deposito degli atti di accusa che prelude alla richiesta di giudizio per almeno tre donne (le maestre Patrizia Del Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci. Più controversa la posizione di una quarta insegnante, Assunta Pisani) e un uomo (l'autore televisivo Gianfranco Scancarello, marito della Del Meglio).

La disgraziata istruttoria sugli orchi di Rignano si chiude confermando quale ne è stata e ne resta la grana. Il metodo investigativo che l'ha governata. La perversa spirale in cui si è avvitata. Prolungando (l'udienza preliminare non si celebrerà prima di primavera, l'eventuale processo non prima dell'autunno) il naufragio emotivo di 24 bambini tra i 4 e i 5 anni, quello delle loro famiglie e di chi è accusato di esserne stato il carnefice.

Per rianimare il fantasma di Rignano ci sono voluti quindici mesi. A settembre 2007, la vicenda è di fatto chiusa. La Cassazione, nel confermare l'annullamento degli arresti di sei indagati, censura il lavoro del pubblico ministero Marco Mansi e del gip Elvira Tamburelli con argomenti, oltre che severi, definitivi. "Il quadro indiziario è insufficiente e contraddittorio". Le testimonianze dei bambini - motore dell'istruttoria e suo incipit - sono l'esito "di domande inducenti degli adulti", che sollecitano "aspettative" di fronte alle quali "i bambini finiscono per conformarsi".


Alla Procura, la legge non offre molte alternative. Se favorevole all'indagato, il cosiddetto "giudicato cautelare" (il giudizio incidentale con cui la Cassazione si pronuncia su un provvedimento di cattura) obbliga il pm a chiedere l'archiviazione delle accuse. A meno che "non intervengano fatti nuovi". Marco Mansi e, con lui, il gip Tamburelli fatti nuovi non ne hanno. Ma non hanno neppure alcuna intenzione di ammettere di aver infilato una strada sbagliata. Per tredici mesi (dall'estate 2007 a luglio 2008), ascoltano dunque, nelle forme dell'incidente probatorio, le testimonianze di 24 bambini, alla ricerca di ricordi che consentano di individuare il "fatto nuovo" in grado di aggirare l'ostacolo posto dalla Cassazione. Appaiono così "una fortezza", delle "statue", "medicine" somministrate ad "animali di pezza".

Rispetto a quello originario, demolito dal giudizio della Cassazione, il quadro accusatorio deve adattarsi a un nuovo canovaccio. Che il pm Mansi riscrive a mano libera. La scena del crimine non è più l'abitazione di una delle maestre (o quantomeno non più la sola); gli oggetti dell'orrore pedofilo non più i peluches collezionati in casa Scancarello-Del Meglio (le analisi del Ris non vi trovano tracce organiche); l'uomo nero non più il povero benzinaio cingalese Kelum De Silva, ma un misterioso figuro che attende le sue piccole vittime "in una fortezza".

In verità, nel corso dell'incidente probatorio, almeno tre bambine cominciano a dire anche dell'altro. Racconta la prima, nei cui capelli le visite specialistiche hanno trovato tracce di benzodiazepine (e, dunque, ritenuta la più probabile vittima di abuso), come sia nata la storia delle "maestre cattive". Chiede il gip: "Perché erano cattive?". "Non lo so. A me non hanno fatto niente". "E allora perché sono cattive?". "Me lo ha detto mamma, perché gli altri amichetti le dicevano che mi hanno portato anche a casa della bidella". Racconta la seconda, che della prima è cugina: "A me fortunatamente non è successo nulla. A me lo ha raccontato la mamma. Ho visto le cose al telegiornale. Ho visto la casa delle maestre". Racconta una terza: "Sì, uscivamo con il pulmino da scuola. Ma siamo andati al teatro Palatino a fare una recita".

Il pm di queste voci non si cura. Chiede che i carabinieri vengano a capo della "fortezza" degli orchi e, per diciassette volte, senza esito, vengono perquisiti altrettanti appartamenti, case di campagna "compatibili" con i ricordi dei bambini. Fino al luglio scorso. L'indagine ha compiuto i due anni. Non sono consentite altre proroghe. Ed è proprio allora che salta fuori un nuovo casale. È una costruzione abbandonata, con un legittimo proprietario (per altro non legato da alcun rapporto con gli indagati), dove i carabinieri, con una procedura quantomeno singolare per dei minori tra i 4 e i 5 anni, accompagnano alcuni dei bambini, trasformandoli in protagonisti del "riconoscimento". "È il luogo", concludono. Vengono sequestrati dei piatti, dei palloni, una Barbie. Non sono più possibili perizie (l'indagine è chiusa). Ma "il fatto nuovo c'è". La Procura può tirare dritto. La storia può ricominciare.
 
Dalla inutile (è l'ennesimo riassunto) trasmissione di Matrix di ieri 7/11, presenti Bonini, Naso, Cardamone e una ancor più inutile e avvilente Palombelli che ci tiene per lo più a puntualizzare di avere la primogenitura assoluta sul caso Rignano, si apprende un fatto ancor piu' sconcertante su una vicenda che in un paese civile sarebbe terminata almeno un anno fa con qualche professionista cacciato a pedate :il grande titolare dell'inchiesta il PM Mansi dell'indagine gruviera, non solo ha individuato un casolarcastello nuovo, ma ha chiesto il trasferimento daTivoli a Roma.

In altre parole ha individuato un fatto nuovo (la nuova presunta location dei presunti abusi) per consentirsi di tenere in piedi il suo teorema bislacco e il rinvio a giudizio di 4 accusati, e nel contempo cambia aria , passa le carte ad altri.
In soldoni processualmente si comincia quasi da capo.
:help:
 
Rignano e "papi"

L'"anniversario" del Caso Rignano è passato sotto silenzio. In effetti non c'è nessuna novità di rilievo, l'iter processuale continua per i 4 imputati rimasti. Gli altri sono usciti dal processo, le evidenze investigative con cui vennero indagati e messi al gabbio sono state riconosciute in realtà panzane evidenti.
Così, ad esempio, la bidella tatuata che secondo le testimonianze mostrava furtivamente la pelosa ai bambini per irretirli negli scantinati non c'entrava nulla. Erano solo fantasie, come fantasie erano quelle avanzate come prova e sospetto verso il benzinaio cingalese (l'uomonero).

Ora si profila all'orizzonte, nella destra politica italiana, alfiere della campagna antipedofila di massa in Italia, una nuova specie di pedofilo mutante, piu' difficile da trattare. Lo illustriamo con le parole di Veronica Lario, tacciata sui forum della PDL di essere una ex sgallettata di lusso che sputa nel piatto del marito.
Dice la Lario, annunciando la sua richiesta di divorzio da Silvio Berlusconi:

"Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni".
Minorenne era la piccola Letizia Noemi, la giovanissima napoletana che il Presidente del Consiglio Cav. Silvio Berlusconi frequentava ben prima del suo diciottesimo compleanno lasciandosi chiamare "papi".

Ce n'è abbastanza, volendo insistere e prendendo lucciole per lanterne, perchè un Gip se ne interessi di "papi" facendo chiarezza sul torbido.
Ma non accadrà, i genitori (conosciuti perchè il padre sarebbe stato l'autista di Craxi , cosa smentita categoricamente dal figlio Bobo Craxi) erano consensualmente felici di ricevere in famiglia l'uomo più ricco e potente d'Italia che come un padre affettuoso era presente con regalini e baciava il futuro della loro "bambina".

:rolleyes:
 

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