Portafogli e Strategie (investimento) Dal Flight to Quality all'HY: nove mesi "after-Lehman", is debt back ? (vol. V)

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High Yield Spreads Back Below '02 Bear Market Highs; Still Above Pre-Lehman Level

Merrill Lynch's index of the spread between high yield bonds and comparable Treasuries has just recently moved back below the highs seen during the prior bear market ('00-'02). At 1,041, spreads are down 52.29% from record highs seen last December, making it much easier for companies to do business. Spreads still have a little bit further to drop to get below levels seen just before the Lehman bankruptcy, but the current downtrend should have enough momentum to break through to the downside.
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http://seekingalpha.com/article/149...ear-market-highs-still-above-pre-lehman-level
 
European CDS Market Is at Pre-Lehman Levels

LONDON -- The rally in European credit-derivatives markets continued Tuesday, with spreads on the Markit iTraxx index back at levels not seen since the collapse of U.S. investment bank Lehman Brothers in September 2008.

Shortly after 8:45 GMT, the series 11 Markit iTraxx Europe index, which tracks the cost of protection against default on a basket of 125 investment-grade borrowers, stood at 99.25/100.25 basis points, after closing Monday at 104 basis points.

The index is not only at its tightest level of the year but is back inside the 102.65 basis points level seen Sept. 12, 2008, the last trading day before the Lehman collapse that triggered a sharp acceleration in the global financial crisis.

"Going forward, we might see some slight correction in credit markets, for example in high yields, but overall we expect the current positive momentum to last as bad surprises from the earnings season should be limited," said Markus Ernst, a credit strategist at UniCredit.

That said, credit markets are far from being healed, he said. "In our view, credit, or idiosyncratic, risk remains on the agenda in the long run. Credit markets are far from being healed and remain vulnerable," he added.

The Markit iTraxx Crossover index, which measures the cost of insuring the bonds of 45 mostly sub-investment grade European corporate borrowers against default, was also quoted tighter but just shy of its year low of 661 basis points. At 8:30 GMT, the index stood at 664/668 basis points, compared with a closing level of 681 basis points Monday, according to Markit.

The Europe index has "rolled" twice since Lehman Brothers collapsed. The biannual roll alters the composition of the indexes, revising the constituents depending on the spreads of their credit-default swaps, liquidity and credit rating. The maturity of the insurance contracts is also extended by six months.

Tuesday's tightening in European credit markets comes after a run of positive newsflow overnight, which saw the Standard & Poor's 500 Index reach its highest point for the year.

Sentiment was helped by confirmation CIT had avoided bankruptcy. It announced it had entered a $3 billion loan facility and was initiating a recapitalization plan.

That, on top of a solid outlook from Texas Instruments, even though its second-quarter profit dropped 56% on lower sales and margins, served to boost sentiment.

The focus Tuesday will be on Federal Reserve Chairman Ben Bernanke's presentation of his semi-annual monetary policy report to Congress. Mr. Bernanke is scheduled to testify before congressional committees and market players will watch closely for clearer signs of the Fed's exit strategy from its policy of quantitative easing.

CDS are tradable, over-the-counter derivatives that function like a default insurance contract for debt. If a borrower defaults, the protection buyer is paid compensation by the protection seller. Swap buyers may be protecting investments they own or simply making bearish bets against companies or countries.
 
High Yield Spreads Back Below '02 Bear Market Highs; Still Above Pre-Lehman Level

Merrill Lynch's index of the spread between high yield bonds and comparable Treasuries has just recently moved back below the highs seen during the prior bear market ('00-'02). At 1,041, spreads are down 52.29% from record highs seen last December, making it much easier for companies to do business. Spreads still have a little bit further to drop to get below levels seen just before the Lehman bankruptcy, but the current downtrend should have enough momentum to break through to the downside.
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http://seekingalpha.com/article/149...ear-market-highs-still-above-pre-lehman-level

Grazie Paolo! :up:
 
Dipende dal profilo di rischio: chi abbia un profilo di rischio alto può provare un primo ritorno ai titoli speculativi per una parte contenuta del proprio patrimonio, tenendosi pronto tuttavia a lasciare velocemente se ci dovessero essere dei cambiamenti nell'atteggiamneto del mercato.

Per chi ha un profilo di rischio meno che alto, vale la pena lasciare perdere.

A me sembra presto, però sembrava presto anche quando, a febbraio, segnalai i primissimi movimenti di allentamento del flight to quality.

Chi è entrato invece ha realizzato dei ritorni eccezionalmente elevati.

Fitch anche ritiene che per il comparto HY permangano rischi sostenuti, fra l'altro per via della risalita degli importi di bond da rifinanziare dopo il 2011.

D'altronde, i titoli speculativi non sono mai da "cassettizzare": sono speculativi proprio perché vanno monitorati di continuo, vista la elevata rischiosità.

Butto li qualche riflessione da profano per vedere se ho capito qualcosa:

I tassi sono stati portati ai minimi storici dalle banche centrali per cercare di contrastare il possibile fallimento a catena di tutta l'economia mondiale che non poteva più finanziarsi se non ha costi spropositati.

Verso la fine dell'anno scorso tutti i fondi di investimento e le varie banche hanno fatto a gara nel disfarsi di ogni investimento che non fosse un Bund o Treasure facendo crollare i prezzi di tutti i titoli obbligazionari in modo da avere a fine anno i bilanci ripuliti da qualsiasi cosa assomigliasse anche minimamente ad un rischio.

Dopodichè finito l'anno i corsi hanno ricominciato a rialzarsi (anche perchè è dura avere in portafoglio titoli che rendono zero o peggio) alla ricerca di rendimenti più alti.

Poi abbiamo assistito alla continua nuova emissione di carta per finaziarsi dalle aziende (come diceva Mark snobbando il credito bancario) forse per posticipare il debito, sfruttando un periodo di mercato favorevole, e lasciando al futuro la possibilità di sfruttare il credito bancario.

La mia domanda è: a fine anno rivredemo ancora la corsa dell'annno scorso alla svendita degli investimenti per ripulire i bilanci o oramai è cosa passata ?

Grazie per la pazienza :ciao:
 
Butto li qualche riflessione da profano per vedere se ho capito qualcosa:

I tassi sono stati portati ai minimi storici dalle banche centrali per cercare di contrastare il possibile fallimento a catena di tutta l'economia mondiale che non poteva più finanziarsi se non ha costi spropositati.

Verso la fine dell'anno scorso tutti i fondi di investimento e le varie banche hanno fatto a gara nel disfarsi di ogni investimento che non fosse un Bund o Treasure facendo crollare i prezzi di tutti i titoli obbligazionari in modo da avere a fine anno i bilanci ripuliti da qualsiasi cosa assomigliasse anche minimamente ad un rischio.

Dopodichè finito l'anno i corsi hanno ricominciato a rialzarsi (anche perchè è dura avere in portafoglio titoli che rendono zero o peggio) alla ricerca di rendimenti più alti.

Poi abbiamo assistito alla continua nuova emissione di carta per finaziarsi dalle aziende (come diceva Mark snobbando il credito bancario) forse per posticipare il debito, sfruttando un periodo di mercato favorevole, e lasciando al futuro la possibilità di sfruttare il credito bancario.

La mia domanda è: a fine anno rivredemo ancora la corsa dell'annno scorso alla svendita degli investimenti per ripulire i bilanci o oramai è cosa passata ?

Grazie per la pazienza :ciao:

Con qualche variante, ma poi per il resto trovo molte cose condivisibili nel tuo discorso. I tassi sono stati abbassati in quanto, dopo il default Lehman, il mercato ha vissuto una fase di avversione al rischio assoluta (come dicevi tu) e la sola maniera di placarla si è rivelata azzerare il costo del denaro onde consentire il rifinanziamento di grandi masse di debito a basso costo.

Contstualmente, le banche centrali hanno: preso il controllo del mercato della commercial paper (negli USA) e disposto misure di sostegno dei livelli di liquidità dei mercati (repo concessi a mani basse al sistema bancario a fronte di qualsiasi tipo di collaterale o quasi), mentre i Governi provvedevano a varare misure di supporto alla capitalizzazione delle banche (attraversi strumenti di sorta) e di garanzia del debito emesso dalle stesse.

Inoltre, fondamentale, è stato accordato alle banche un rilassamento notevole delle regole contabili ed in specie di quelle relative alla valutazione di taluni asset patrimoniali.

Le aziende, quando hanno capito che la situazione dei mercati finanziari andava a stabilizzarsi e che l'onda di piena dell'avversione al rischio si sarebbe abbattuta sull'economia reale, hanno preso ad accrescere la propria disponibilità di liquidità, a tassi reali non propriamente convenienti, almeno per i primi 4-5 mesi dell'anno, ma dovendo appunto allungare la durata del debito ed anche fornirsi di liquidità per fronteggiare una crisi economica di durata ignota durante la quale avrebbero - in molti comparti merceologici, tutti quelli ciclici e non solo - bruciato cassa in grande quantità.

Il credito bancario è stato realmente snobbato dalle aziende ? Secondo me, si è semplicemente colta l'occasione per riallocare il rischio di credito dalle banche al risparmio privato attraverso l'emissione di massicce quantità di bond corporate che non solo si sono sostituiti al credito bancario, ma i cui proventi talvolta sono stati adoperati per ripagare loans bancari in scadenza. Quest'ultimo processo è ancora in atto.

Prima o poi i bilanci delle banche andranno ripuliti, anche perché qualcuno si deve fare carico degli asset tossici ancora lì presenti, ma si cercherà di farlo in un secondo tempo, a situazione stabilizzatasi.

Dubito che di qui a fine anno succeda qualcosa, non a caso l'ultima maxioperazione di rifinanziamento effettuata dalla BCE verso le banche ha avuto luogo a giugno e ha durata 12 mesi... non rammento bene l'importo, ma attorno a 500 mld euro...
 
Un report di Fitch su tutti i comparti merceologici industriali, corporate EMEA, sulla seconda metà del 2009. L'outlook resta negativo: quelli messi peggio restano, secondo Fitch, i produttori di acciaio, che dovrebbero vedere solo un leggero miglioramento rispetto alla situazione della prima metà del 2009, quando il livello di utilizzo degli impianti produttivi è calato al 50%. Peraltro Fitch rinvia la fase teerminale del destocking per gli utilizzatori dei semilavorati del comparto dell'acciaio alla fine del 2009, se tutto va bene.

Ma in realtà si salva ben poco, solo il complesso Aeronautica & Difesa conserva un outlook stabile, tutto il resto, dalla chimica all'acciaio, dal cartario al minerario, dall'edilizia e costruzioni all'automotive resta in outlook negativo ancora fino a fine anno.

Utilissimo per chi investe in corporate facendo diversificazione compartimentale.
 

Allegati

I titoli di emittenti HY valutati dalle agenzie come "going concerns" - ossia non a rischio default nel breve termine: quelli che non presentano problemi legati a rifinanziamenti imminenti e cospicui, andamento dell'attività negativo al punto dal fare temere una ristrutturazione del debito nei 18-24 mesi e situazioni analoghe - distano nei prezzi oramai meno del 10% dai massimi di ciclo raggiunto a fine 2006, inizi 2007, quando c'è un dato raffrontabile (il che non è per esempio per i fallen angels, ossia per i titoli di emittenti IG divenute HY con la recessione).

Ieri altra giornata campale, in cui bond di emittenti come Pernod-Ricard, Stora Enso, Nordic Telephone, Remy Cointreau, Bombardier, Metso Botnia, UPM-Kymmene sono saliti sui mercati professionali in misura compresa fra qualche decimo di punto pct e picchi di 1,5-2 punti pct.

Ma ancora meglio, per paradosso, hanno fatto i titoli degli emittenti più pesantemente distressed e le emissioni più consistenti di questi issuer, gli INEOS, gli NXP, gli M-Real, per fare alcuni nomi noti, che hanno visto incrementi anche nell'ordine di 2-3 punti pct.

Ancora qualche settimana così e, se non storna, dovremo porci il problema non se si stia assistendo alla ripartenza di un ciclo del credito, ma se il comparto non stia tornando rapidamente a quotazioni da bolla...
 
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Ancora qualche settimana così e, se non storna, dovremo porci il problema non se si stia assistendo alla ripartenza di un ciclo del credito, ma se il comparto non stia tornando rapidamente a quotazioni da bolla...

La discussione è di notevole spessore ed interesse.
Guardando l'economia reale e il trasferimento dei debiti verso gli stati direi proprio che le quotazioni stiano gonfiando una bolla - tanto resistente - quanto più duratura sarà la politica monetaria acoomodante delle banche centrali.
 
La discussione è di notevole spessore ed interesse.
Guardando l'economia reale e il trasferimento dei debiti verso gli stati direi proprio che le quotazioni stiano gonfiando una bolla - tanto resistente - quanto più duratura sarà la politica monetaria acoomodante delle banche centrali.

...E di nuovo, di bolla in bolla. Sembra uno scenario già visto, 2001 e successivi docet.
 
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