Aggiornamento sul default rate secondo Moody's (come spesso ripetuto, ogni agenzia valuta il default rate considerando solo gli emittenti da essa rateati, il che porta a differenze nel valore numerico del d.r. per ciascuna delle tre).
In Europa siamo al 6,7% (6,3% il dato rivisto in giugno), negli USA all'11,5% (11,2% il dato rivisto in giugno) e globalmente siamo al 10,7% (10,3% il dato rivisto in giugno).
Globalmente, si è così superato il picco del default rate segnato nel 2002 (10,4%) ma si è ancora sotto al picco del default rate del 1991 (12,2%).
Il distressed rate è invece sceso a quota 34,6% a luglio contro il 37% di giugno. Il dato è piuttosto importante (e peraltro, da quanto si sta vedendo, suscettibile di qualche ulteriore miglioramento ad agosto) in quanto rammento che statisticamente un bond distressed ha il 50% di possibilità di defaultare nel biennio successivo.
Tenete anche conto - osservazione mia personale - che un distressed rate sopra il 30% con tassi infimi in tutto il mondo vuol dire comunque che 1 bond HY su 6 defaulterà o vedrà una ristrutturazione "distressed" nel prossimo biennio.
Ma soprattutto monitorate l'eventuale riaffacciarsi di tensioni inflazionistiche, con l'affermarsi di relative aspettative sui tassi, quale elemento che genererà una nuova salita del distressed rate e porterà i prezzi dell'HY ad una lateralizzazione prima e ad una caduta poi nel caso in cui quelle tensioni portassero ad una crescita dei tassi effettiva, ma anche nell'ipotesi in cui il lassismo nel manovrare i tassi da parte delle banche centrali generasse aspettative di inflazione sostenuta.
In sostanza, l'abbassamento rapidissimo e drastico dei tassi da parte delle banche centrali rischierà seriamente di aver velocizzato il processo di "boom and burst" del ciclo della liquidità, ed il ciclo del debito nascente rischia pertanto di essere di breve durata.
Tendenzialmente, tenuto conto di un avvio di tale ciclo del debito che possiamo collocare a febbraio marzo 2009, con la definitiva riapertura del mercato primario alle emissioni HY, si può ipotizzare una durata massima del ciclo del debito attuale attorno alla metà del 2010, con il rischio tuttavia che esso possa interrompersi in ogni momento per l'effetto di eventi traumatici sui mercati.
Tornando al report di Moody's, emergono altre due cose molto importanti.
La prima: le stime di picco del default rate si sono notevolmente ridotte. Ora Moody's stima che il default rate farà picco negli USA nel Q4/2009 a quota 12,7%, in Europa nel Q1/2010 a quota 12% e globalmente nel Q4/2009, sempre a quota 12%.
C'è dunque un leggero spostamento in avanti del picco di ciclo, al quale corrisponderebbe un ulteriore abbassamento dei massimi che verranno raggiunti.
Qualcuno di voi ricorderà che pochissimi mesi addietro i picchi di ciclo previsti da Moody's erano decisamente più elevati, e per l'area europea erano più che doppi rispetto alle previsioni correnti.
Ovviamente, di ciò è consapevole anche Moody's, che in poche parole dà una spiegazione molto illuminante: è stata la riapertura del mercato obbligazionario HY ed il calo degli spread fra HY e IG ad aver consentito agli emittenti HY di rifinanziare debito in scadenza.
In caso contrario, afferma sempre Moody's, questi emittenti sarebbero defaultati.
Se la cosa è intuibilmente vera, quanto accaduto in questi mesi dà anche una valenza ben precisa al ciclo del debito attuale: esso è funzionale a realizzare una riallocazione del rischio di credito dalle banche al mercato obbligazionario (cioè a voi che leggete) mentre le banche conducono un risanamento dei propri bilanci.
Tenete conto infatti che, mentre negli anni passati la cartolarizzazione dei loans bancari alle operazioni di LBO, MBO e simili alimentava una riallocazione del rischio sul mercato (seppure con i limiti del caso, visto che poi le tranche più rischiose di queste cartolarizzazioni restavano spesso in carico alle banche medesime, sebbene di frequente in carico a veicoli societari fuori bilancio dei quali cmq le banche hanno finito per doversi fare carico), oggi questa riallocazione appare del tutto impraticabile.
Il prossimo ciclo di flight to quality, con i presupposti che si stanno ponendo oggi, rischia di essere devastante. Le banche dunque non erogheranno credito ad operazioni societarie che porteranno ad un abbattimento dei rating corporate se non con estrema parsimonia.
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Moody's: European speculative-grade defaults continue to increase in July[/FONT]
[FONT=verdana,arial,helvetica]Global default rate surpasses 2002 peak; US rate also rises [/FONT]
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New York, August 06, 2009 -- The European speculative-grade default rate increased to 6.7% in July 2009 from a revised 6.3% in June, says Moody's Investors Service in its monthly default report. On an annual comparison, the rate increased considerably, from 0.7% in July 2008. [/FONT]
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Similarly, the US rate rose to 11.5% in July 2009 from a revised 11.2% in June and from 2.7% in July 2008. The global rate also continued its upward path in July, rising to 10.7% from June's revised level of 10.3% and in the process surpassing the 2002 peak of 10.4% (although it remained below the 1991 peak of 12.2%). A year ago, the global default rate stood at only 2.3%. [/FONT]
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A total of 16 Moody's-rated corporate debt issuers defaulted in July 2009, which increases the year-to-date default count to 183. In comparison, only 46 defaults were recorded in the comparable period of 2008. Across regions, 10 of July's 16 defaults were by North American issuers, while the remaining defaulters were from Europe, Asia and South America. [/FONT]
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Measured on a dollar volume basis, the European speculative-grade bond default rate edged higher to 4.6% in July 2009 from 4.2% in June. Moody's notes that the European dollar-weighted default rate was much lower in July 2008, at only 1.0%. [/FONT]
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In the US, the dollar-weighted speculative-grade bond default rate stood at 18.8% in July 2009, up from June's level of 18.3%. The comparable rate was 1.6% in July 2008. Globally, the dollar-weighted speculative-grade bond default rate rose to 16.9% in July 2009 from 16.4% in June. A year ago, the global speculative-grade bond default rate was 1.5%. [/FONT]
[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's distressed index improved to 34.6% in July 2009 from June's level of 37.0%. A year ago, however, the index was considerably lower, at 18.3%. [/FONT]
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In the leveraged loan market, a total of seven Moody's-rated loan defaulters were recorded in July 2009, all but one (the UK-based CEVA Group plc) being North American companies. The trailing 12-month US leveraged loan default rate edged lower to 8.4% in July 2009 from 8.5% in June. A year ago, the loan default rate stood at 2.8%. [/FONT]
[FONT=verdana,arial,helvetica]Looking ahead, Moody's default rate forecasting model predicts that the European speculative-grade default rate will peak at 12.0% in Q1 2010, before easing to 8.7% in July next year, while the US rate is set to peak at 12.7% in Q4 2009 and then decline sharply to 3.8% a year from now. Globally, the rating agency forecasts a speculative-grade default rate of 4.4% in July 2010, with a peak of 12.2% being reached in Q4 2009. [/FONT]
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"As 2009 has progressed, Moody's model forecasts for the peak default rate in this cycle have fallen significantly as high yield bond spreads have narrowed. This narrowing of spreads and the recent re-opening of the high yield bond market is allowing many issuers to refinance their debt who might otherwise have defaulted," said Moody's Director of Default Research Kenneth Emery. [/FONT]
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Across industries over the coming year, Moody's expects default rates to be highest in the Durable Consumer Goods sector in Europe and the Automotive sector in the US. [/FONT]