sharnin
Forumer attivo
ricpast ha scritto:![]()
si sharnin, lo so.
mi riferivo a barbetta che ha detto che ammirava Trantino.
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20 anni fa, o giù di lì

ricpast ha scritto:![]()
si sharnin, lo so.
mi riferivo a barbetta che ha detto che ammirava Trantino.
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sharnin ha scritto:Ho solo detto che è il meno peggio, il peggio è la Borsellino.
zappolaterra6 ha scritto:dal tuo punto di vista.
dal mio è il meglio.
il peggio e totò vasavasa detto cuffaro.
il più peggio e barbetta che cerca solo di acquisire posizione di visibilità e potere.
prima non riuscivo a capire la logica di certi tuoi interventi.
adesso, dopo questa dotta specificazione, la capisco.
grazie della delucidazione.
Run the Park ha scritto:Sharninetta bidduzza, francamente tra Cuffaro & Co e la Borsellino, a naso non sceglierei i primi. Sono strano io ?
Ma poi che è una conversazione privata, che non vuoi motivare certe affermazioni? mah...
buongiorno sharmin....sono contento che esistano le persone come te.sharnin ha scritto:Dubito che tu abbia capito qualcosa, e comunque parlavo con ric
run..aggiungo che attraverso un patto il caro musumeci e il "lombardo" si sono scambiati la provincia di catania.Run the Park ha scritto:Es claronon entro nel merito della questione, ma prendo per buono quel che dici.
Mi resta comunque il dubbio: è meglio un eterodiretto da poteri non mafiosi o un inquisito per rapporti mafiosi?
Di Cuffaro si è detto:
(...) il governatore e neosenatore Totò Cuffaro, è imputato per favoreggiamento a un boss fedelissimo di Provenzano, Giuseppe Guttadauro, e di un imprenditore considerato vicino al boss, Michele Aiello. Se si aggiunge che a procurare i documenti falsi a Provenzano per recarsi in Francia a rifarsi la prostata, fu, un buon amico di Cuffaro, il presidente dc del consiglio comunale di Villabate Francesco Campanella, (...)
Legami tra Cuffaro e Campanella:
"(...) il mafioso democristiano Francesco Campanella, che forniva le schede telefoniche a Cuffaro e i documenti falsi a Provenzano per la sua trasferta a Marsiglia, e che si sposò con due testimoni d'eccezione: Cuffaro e Mastella, un governatore uscente e un ministro entrante. (...)"
Cuffaro campione di trasparenza:
(...) Intanto due suoi giornalisti disoccupati, Stefano Bianchi e Alberto Nerazzini, fanno un videoreportage sul caso Cuffaro ("La mafia è bianca") e lo vendono in libreria con la Bur Senzafiltro. Ma nemmeno lì si può. Totò Cuffaro, che fra l'altro è imputato di favoreggiamento alla mafia, si rivolge ai giudici: non quelli di Palermo, chè porta male, ma quelli di Bergamo, per chiedere l'immediato sequestro del reportage in tutto l'orbe terracqueo: è "lesivo della reputazione, dell'identità personale e politica dell'on. Cuffaro". Il quale, fra l'altro, si sottovaluta: nessuno potrà mai ledere la sua reputazione più e meglio di quanto non faccia lui. Inoltre "il video condiziona la libera ricerca del consenso democratico, alterando la campagna elettorale in Sicilia". In effetti, il fatto che i siciliani vadano a votare sapendo chi è Cuffaro rischia di introdurre una grave e inedita turbativa nelle urne: l'informazione. Se passa l'idea che si vota informati, si crea un pericoloso precedente, oltrechè un pesante conflitto d'interessi per chi ha tutto l'interesse a esser votato da elettori ignari. Purtroppo ieri il Tribunale di Bergamo ha fiaccato le aspettative di Totò Vasa Vasa, con una sentenza che dà ragione ai due giornalisti difesi dall'avvocato Caterina Malavenda. Scrive il giudice Paolo Gallizzi che la legge "non consente il sequestro delle pubblicazioni,se non a seguito di sentenza irrevocabile". E ricorda addirittura, temerariamente, "uno dei diritti fondamentali della nostra Carta Costituzionale: quello di'manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'" (...)
E ciliegina sulla torta non si può mettere in onda la fiction sul pool antimafia perché violerebbe la par condicio![]()
sharnin ha scritto:La ragione per cui non mi piace la Borsellino, e la considero l'opzione peggiore, è che una persona che non ha nessuna esperienza di amministrazione di politica e presume di poter fare l'amministratore di una Regione è il massimo della presunzione e della stupidità.
E' il soggetto ideale da essere eterodiretto, e non sappiamo neppure da chi, senza che lei neppure se ne accorga. Tu credi che dietro di lei non ci siano "poteri forti"?
Poi fa discorsi retorici, molto standardizzati.
Affideresti i tuoi investimenti a uno che di trading, Borsa, etc non capisce assolutamente nulla? E che invece è pilotabile, ma non sai da chi?
Es claro?![]()
Run the Park ha scritto:Es claronon entro nel merito della questione, ma prendo per buono quel che dici.
Mi resta comunque il dubbio: è meglio un eterodiretto da poteri non mafiosi o un inquisito per rapporti mafiosi?
Di Cuffaro si è detto:
(...) il governatore e neosenatore Totò Cuffaro, è imputato per favoreggiamento a un boss fedelissimo di Provenzano, Giuseppe Guttadauro, e di un imprenditore considerato vicino al boss, Michele Aiello. Se si aggiunge che a procurare i documenti falsi a Provenzano per recarsi in Francia a rifarsi la prostata, fu, un buon amico di Cuffaro, il presidente dc del consiglio comunale di Villabate Francesco Campanella, (...)
Legami tra Cuffaro e Campanella:
"(...) il mafioso democristiano Francesco Campanella, che forniva le schede telefoniche a Cuffaro e i documenti falsi a Provenzano per la sua trasferta a Marsiglia, e che si sposò con due testimoni d'eccezione: Cuffaro e Mastella, un governatore uscente e un ministro entrante. (...)"
Cuffaro campione di trasparenza:
(...) Intanto due suoi giornalisti disoccupati, Stefano Bianchi e Alberto Nerazzini, fanno un videoreportage sul caso Cuffaro ("La mafia è bianca") e lo vendono in libreria con la Bur Senzafiltro. Ma nemmeno lì si può. Totò Cuffaro, che fra l'altro è imputato di favoreggiamento alla mafia, si rivolge ai giudici: non quelli di Palermo, chè porta male, ma quelli di Bergamo, per chiedere l'immediato sequestro del reportage in tutto l'orbe terracqueo: è "lesivo della reputazione, dell'identità personale e politica dell'on. Cuffaro". Il quale, fra l'altro, si sottovaluta: nessuno potrà mai ledere la sua reputazione più e meglio di quanto non faccia lui. Inoltre "il video condiziona la libera ricerca del consenso democratico, alterando la campagna elettorale in Sicilia". In effetti, il fatto che i siciliani vadano a votare sapendo chi è Cuffaro rischia di introdurre una grave e inedita turbativa nelle urne: l'informazione. Se passa l'idea che si vota informati, si crea un pericoloso precedente, oltrechè un pesante conflitto d'interessi per chi ha tutto l'interesse a esser votato da elettori ignari. Purtroppo ieri il Tribunale di Bergamo ha fiaccato le aspettative di Totò Vasa Vasa, con una sentenza che dà ragione ai due giornalisti difesi dall'avvocato Caterina Malavenda. Scrive il giudice Paolo Gallizzi che la legge "non consente il sequestro delle pubblicazioni,se non a seguito di sentenza irrevocabile". E ricorda addirittura, temerariamente, "uno dei diritti fondamentali della nostra Carta Costituzionale: quello di'manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'" (...)
E ciliegina sulla torta non si può mettere in onda la fiction sul pool antimafia perché violerebbe la par condicio![]()