Buona giornata a tutti/e
ma che stai a dì
18 Gennaio 2012
Carnival Italia
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Costa Concordia è la metafora dell'Italia. Una balena arenata sugli scogli.
Il capitano prima ha causato il problema, poi lo ha negato e poi è scappato. Come Piè Veloce Berlusconi. Il capitano pretendeva di dare istruzioni dalla spiaggia, con i piedi all'asciutto, mentre i suoi secondi erano rimasti a bordo (
conversazione). Esattamente come i partiti con il governo Monti. La nave ha un nome italiano, ma il
proprietario è americano... come il nostro Paese. Il padrone americano si chiama
Carnival, come la gestione della nostra finanza pubblica. L'equipaggio era formato da extracomunitari sottopagati, belìn, proprio come quelli che lavorano in Italia. Il
titolo di Carnival è sprofondato in Borsa, come i nostri titoli pubblici. Per salvare il salvabile il personale di bordo si è
ammutinato mentre la nave si inclinava sul fianco. Ecco, questo non è ancora successo sulla terraferma. Sulla Concordia l'equipaggio ha potuto ribellarsi soltanto perché non era presente la forza pubblica a manganellare agli ordini del comandante, come in Val di Susa. Il nome Concordia si riferisce all'unità fra le nazioni europee. I suoi tredici ponti hanno infatti nomi di Stati europei, tra cui Grecia, Italia, Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Germania, un viatico mentre l'euro sta deflagrando e i tedeschi si farebbero tagliare un braccio piuttosto che finanziare Italia e Grecia. L'allarme è stato dato in ritardo, a imbarcazione rovesciata. Uguale-uguale alla catastrofe economica italiana, a Tremorti e alla "
crisi dietro alle nostre spalle". I soccorsi sono arrivati da imbarcazioni private. Le
scialuppe erano insufficienti, i giubbotti di salvataggio erano contesi tra i passeggeri e i pontili in preda al caos. Sembra un'ordinaria giornata italiana. Il disastro non è avvenuto per cause naturali, ma per disattenzione. Una regola per l'Italia. La Concordia è affondata per essersi avvicinata all'isola per "
fare un omaggio" con la sirena spiegata a amici e autorità del Giglio a loro insaputa. Come per
Scajola e
Malinconico!
All'inaugurazione la
bottiglia di champagne lanciata contro la fiancata rimbalzò, il disastro è avvenuto di venerdì 13. Se fossimo superstiziosi ci daremmo alla fuga.
Postato il 17 Gennaio 2012 alle
13:12 in
Muro del pianto |
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Berlusconi, Carnival, Concordia, isola del Giglio Passaparola - La pista di atterraggio - Alessandro Bergonzoni
La pista di atterraggio
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"Gaber diceva di
non sentirsi italiano ("
Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono") ma che, pensandoci, poteva andargli peggio. Sono passati dieci anni e io, al contrario di Gaber, mi sento sempre più italiano e penso che è impossibile che mi potesse andare peggio."
Beppe Grillo
Il Passaparola di Alessandro Bergonzoni
La prima rivoluzione è una rivelazione (
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Un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, onorato e felice di esserci dentro.
Fai l’attore, fai l’autore, fai l’artista e poi quando hai finito i tuoi spettacoli, i tuoi libri, le tue mostre, le tue rappresentazioni cosa succede? Bisogna cominciare a andare nelle scuole, nelle scuole è molto tardi, nei licei è tardi,
Personaggi morti ancora vivi (
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Io ho un mio Parlamento interiore, un governo interiore, che deve fare cultura tutti i giorni, non demandandolo solo a chi mi rappresenta, cioè a qualcuno di politico. La politica viene dopo e è importantissimo, anche il sociale viene dopo, anche il civile viene dopo, anche l’etica per assurdo viene dopo, prima viene una rivoluzione interiore,
Agire interiormente (
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Il desiderio è dimenticare lo slogan, i giovani devono sognare di più, i giovani non stanno sognando, desiderano, vogliono, sono velleità, parlo di bisogni, necessità, è attraverso anche una dose di irrealtà, sembra irrealtà ma non lo è, che si arriva a conoscere e a pretendere di più dalla realtà.
Postato il 16 Gennaio 2012 alle
14:00 in
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Amazonia, Bergonzoni, Coscienza, Gaber, Gandhi, Giovani, Impegno civile, morbo di Kronac, passaparola, passaparola-beppegrillo, Rivelazione, Rivoluzione, Sognare, Urge Quell'ultimo centimetro
Ogni maledetta domenica
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Sisifo spingeva
un masso su una ripida montagna. Al culmine del monte il masso precipitava sempre a valle e Sisifo riprendeva la sua fatica per l'eternità. Molti italiani si sentono come Sisifo. Sono
i più cocciuti, coloro che si ostinano a pensare con la loro testa. Spingono il loro masso, piccolo o grande, ogni giorno. Vivono divisi tra
rabbia (quella miscela interna che pretende ad ogni costo il cambiamento e la giustizia) e la
frustrazione per ritrovarsi al punto di partenza con la Santanchè in prima serata. Non capiscono e non si adeguano. La risposta "
E' sempre stato così!" gli fa venire il sangue agli occhi e rovinare antiche amicizie. E allora penso a
Pertini, ai
lunghi anni di carcere durante il fascismo trionfante. Al rifiuto della richiesta di grazia. Chi avrebbe allora scommesso sul crollo della monarchia imbelle dei Savoia e del fascismo? Chi avrebbe creduto che un carcerato sarebbe diventato Presidente della Repubblica?
Sisifo è un
eroe moderno. Rappresenta tutti coloro che lottano per "
quell'ultimo centimetro" citato da Al Pacino nel film "
Ogni maledetta domenica" nel discorso alla squadra:
"Non so cosa dirvi davvero. Tutto si decide oggi. Ora noi o risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta, uno dopo l'altro, fino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso signori miei. Credetemi. E possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta. Io però non posso farlo per voi. Sono troppo vecchio. Mi guardo intorno, vedo i vostri giovani volti e penso "
certo che ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare"... Sapete con il tempo, con l'età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri... Perché... il margine di errore è ridottissimo. Mezzo passo fatto in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate... Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi... ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che vi sta accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente... Allora, che cosa volete fare?".
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.
Postato il 15 Gennaio 2012 alle
10:21 in
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Al Pacino, Ogni maledetta domenica, Pertini, Sisisfo Grillo & Rich's
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Standard & Poor's ha declassato l'Europa. La
Francia ha perso la tripla A.
Italia. Portogallo e Spagna sono scesi alla
tripla B. Chi è
S&P? "
Nell'azionariato compaiono in evidenza, a fine 2009, oltre all'azionista di controllo McGraw-Hill, uno dei primi gestori indipendenti di fondi negli Usa Capital World Investors, la società di asset management State Street; altre come la società d'investimento BlackRock, la società finanziaria Fidelity Investments e Vanguard Group" (da Wikipedia). Una sicurezza!
S&P è una delle
tre parche insieme alle agenzie di rating
Moody's e
Fitch Ratings. Una fila il tessuto, la seconda lo assegna e la terza lo taglia. Le tre parche sono tutte americane, hanno sede negli Stati Uniti. Fanno gli interessi della Fed e del Governo degli Stati Uniti. Di loro non dovrebbe fottercene di meno (scusate il francesismo). Prima della disastrosa
crisi del 2008 (di cui quella attuale è solo la conseguenza) dove erano i presidenti, i manager, gli analisti di queste agenzie? I fondamentali economici della UE sono migliori di quelli degli USA. Gli Stati Uniti si sono salvati dal default lo scorso agosto aumentando di
2.400 miliardi di dollari il livello massimo del loro debito, stampando moneta e riempiendo il mondo di "
junk money", soldi spazzatura.
Le Agenzie sono tempestive, quando l'Europa migliora, loro intervengono. Proteggono il petroldollaro dal petrol-euro, dal petrol-renminbi. Il gioco si è fatto pesante e anche scoperto. Se la
sopravvivenza della UE deve dipendere da tre funzionari di Washington prestati alla finanza siamo alle comiche finali.
"
Quante divisioni ha il Papa?" si chiedeva Stalin? Ecco, rifacciamo la domanda. "
Quante divisioni hanno gli Stati Uniti in Europa?" E' ora per la UE di tagliare il cordone ombelicale con gli Stati Uniti. Non abbiamo più bisogno della copertina di Linus. Propongo l'istituzione della "
Grillo & Rich's" (sono un megalomane). Un'agenzia europea, italiana e genovese per
retrocedere gli Stati Uniti alla C: "
Altamente vulnerabili, forse in bancarotta o in arretrato ma continua ancora a pagare le obbligazioni". E sono generoso!
Postato il 14 Gennaio 2012 alle
09:23 in
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Fitch Ratings, Francia, Grillo & Rich's, Italia, Moody's, Portogallo, Spagna, Standard & Poor's, UE, USA Bomba o non bomba, arriveremo a Teheran
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Bomba o non bomba,
arriveremo a Teheran. Lo scienziato nucleare iraniano Mostafa Ahamadi-Roshan è stato ucciso con un ordigno collegato alla sua auto. Non è il primo. La caccia agli scienziati nucleari iraniani è aperta sin dal 2007, quando furono colpiti altri due scienziati, il primo morì e il secondo rimase gravemente ferito. Chi sarà stato? Un mullah o i servizi occidentali? O forse si bombardano da soli? Il silenzio dell'Occidente è più che imbarazzante, è una manifestazione di colpevolezza.
I
venti di guerra che arrivano dal Golfo Persico sono sempre più forti. E' in atto lo
strangolamento economico dell'Iran attraverso l'embargo. Gli
Stati Uniti hanno introdotto sanzioni per le istituzioni finanziarie che commercializzano petrolio iraniano. Una misura che dovrebbe ridurre di 250.000 barili al giorno l'export, in particolare di nazioni dell'Est asiatico. In gennaio a Bruxelles si approverà
l'embargo da parte della UE con il taglio delle importazioni di mezzo milione di barili al giorno. Da febbraio l'Iran non potrà più esportare circa 750.000 barili di greggio. Rimangono gli altri. La
Turchia che importa da Teheran il 51% del suo fabbisogno e all'embargo non ci pensa proprio e
la Cina, la prima importatrice con il 22% del petrolio iraniano, pari a 540.000 barili al giorno.
La Cina può tranquillamente assorbire la quota invenduta e legare a filo doppio il suo sviluppo economico ai destini dell'Iran. Tutto fa pensare che lo farà. In quel caso l'embargo si rivelerà
una pistola scarica. Si dovrà impedire il transito delle petroliere cinesi nel golfo di Hormuz. Strangolare la Cina dopo l'Iran. L'Italia non può seguire gli Stati Uniti e la Nato in questa folle corsa verso la guerra. L'
economia italiana dipende dal petrolio iraniano. Dopo la Cina siamo il secondo importatore con il 13% e l'ENI ha crediti con l'Iran per due miliardi di dollari. Dovremmo iniziare a
pensare a noi stessi e al nostro futuro. Washington è lontana, più lontana della luna, ma a Palazzo Chigi comanda Obama.
Postato il 13 Gennaio 2012 alle
14:00 in
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atomica, Cina, Golfo Persico, Iran, MOnti, Monti, Mostafa Ahamadi-Roshan, Nato. Obama, Palazzo Chigi, petrolio, Teheran, Turchia, UE, USA Loro sono loro e noi non siamo un *****!
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Le leggi popolari non vengono discusse, i risultati dei referendum sono ignorati (come per il nucleare e il finanziamento pubblico ai partiti), i parlamentari sono "
nominati" dai segretari di partito. La
relazione tra cittadino e Stato è regredita all'età feudale, non alle leggi, ma alle suppliche, al
capriccio del Signore, di un Boss(ol)i o di un Azzurro Caltagirone. Loro sono loro e noi non siamo un ***** in questa democrazia di cartapesta. Potrebbe succedere anche per il referendum sull'acqua dopo aver sentito
le parole di
Catricalà sulle liberalizzazioni "
Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage". L'ultima frontiera dell'
antidemocrazia è negare il diritto al referendum per motivi economici come è avvenuto in Piemonte per quello sulla caccia. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.
"La
caccia sta diventando il simbolo del modo distorto in cui l'Italia e la politica stanno trattando la democrazia. Nel 1987 vennero raccolte oltre 60 mila firme per un
referendum sulla caccia in Piemonte per limitare e regolamentare l'attività venatoria. I quesiti chiedevano ai cittadini se erano favorevoli a regolamentare l'attività venatoria:
a) protezione per 25 specie selvatiche oggi cacciabili (17 specie di uccelli e 8 specie di mammiferi)
b) divieto di caccia sul terreno innevato
c) abolizione deroghe limiti di carniere per le aziende faunistiche private
d) divieto di caccia la domenica.
Nel 1988 invece di indire il referendum, Giunta e maggioranza di centro-sinistra eliminano la legge su cui il referendum andava ad abrogare i punti, aprendo un contenzioso di
24 anni e 9 gradi di giudizio. Alla fine, con sentenza 1896 -29-12-2010 della Corte di appello di Torino è sancito il diritto al referendum. Ma la Giunta leghista pare avere un forte legame con la lobby dei cacciatori e fa di tutto per
liberalizzare la caccia, in direzione opposta rispetto al referendum. Così, mentre siamo in Commissione ad analizzare 6 testi di legge presentati dai consiglieri, con un colpo di mano legislativamente e politicamente "
eversivo", nei confronti del Regolamento e delle prerogative del Consiglio, l'Assessore Sacchetto, presenta un emendamento che ripete quanto successo nel 1988: abroga integralmente la l.r. 70 del 1996, legge quadro in materia di caccia, facendo
decadere tutte le proposte di legge dei consiglieri, di maggioranza e minoranza, nonchè lo stesso, attesissimo, referendum sulla caccia che da sentenza della Corte si dovrebbe
svolgere in primavera.
Il presidente della Commissione Vignale (PDL) e l'Assessore Sacchetto (Lega), su input di Cota, hanno affermato che il
costo di un referendum (circa 20 milioni di euro) è troppo elevato e la Regione oggi, in esercizio di bilancio provvisorio, non avrebbe le risorse. Abbiamo ribattuto che allora nel 2015 potremmo
non fare le elezioni regionali visto che hanno un costo. Può l'esercizio della democrazia essere limitato dalla presunta carenza di soldi (che però per le campagne pubblicitarie per il TAV ci sono)? Secondo noi no, per il centro-sinistra e centro-destra sì."
Davide Bono e Fabrizio Biolè - consiglieri regionali MoVimento 5 Stelle Piemonte
P.S. Il sondaggio è stato chiuso il 13 gennaio 2012 alle ore 14. Guarda i
risultati
Postato il 12 Gennaio 2012 alle
13:45 in
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acqua, caccia, Catricalà, Davide Bono, Fabrizio Biolè, liberalizzazioni, Piemonte, referendum, Sacchetto, Vignale Tutti i post del mese di Gennaio 2012
Triplo Vaffanculo alle Agenzie di rating
2012 - Titoli pubblici in scadenza: UE 1.400 miliardi di dollari - Giappone 3.000 - USA 4.700. STOP Non c'è liquidità sufficiente nel mondo per tutti. STOP Si investirà nei titoli considerati più sicuri. Quelli con la tripla A. STOP Chi viene
declassato paga interessi altissimi o salta.
M5S ci saremo anche NOI
belli&brutti