Obbligazioni perpetue e subordinate Discussioni metaperpetuali

x tutti/e

La casta è depressa spende 10 milioni di euro visite specialistiche! Quanto costano ai cittadini le spese sanitarie dei parlamentari? I dati dovevano rimanere segreti, ma grazie all'insistenza dei Radicali sono usciti allo scoperto. Circa dieci milioni di euro per dentiere, psicoterapeuta, fisioterapia, occhiali e interventi in cliniche private. Questo è tutto ciò che è compreso nell'assistenza integrativa di cui godono i 630 deputati e senatori, insieme ai loro 1.109 familiari e conviventi. Il sito di Blitz Quotidiano ha estratto i dati sull'assistenza integrativa, ricordando che all'appello mancano alcuni numeri segreti riferiti a chirurgia plastica, balneoterapia, shiatsu terapia, massaggio sportivo ed elettro scultura (ginnastica passiva). LE SPESE 3 milioni e 92 mila euro per spese odontoiatriche - oltre 3 milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private) - quasi 1 milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia - 698 mila euro per visite varie - 488 mila euro per occhiali - 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familiari. - 28mila e 138 euro per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”) - 3 mila e 636 euro per visite omeopatiche. - i deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket. Movimento dei Forconi: Sicilia paralizzata, nel silenzio dei giornali La protesta continua a bloccare l'isola. E i primi segnali di rivolta arrivano anche dalla Calabria Redazione Cadoinpiedi.it La protesta continua a bloccare l'isola. E i primi segnali di rivolta arrivano anche dalla Calabria Nel silenzio quasi imbarazzante della maggior parte dei giornali, continua in Sicilia la protesta del Movimento dei Forconi (Leggi la nostra intervista a Pino Aprile). Una situazione che sta prendendo corpo giorno dopo giorno, tanto da interessare nelle ultime ore anche la Calabria. Cosa potrà succedere è ancora difficile da ipotizzare. Intanto stamattina l'Ansa scrive: "Terzo giorno in Sicilia del blocco dei tir, proclamato dal movimento 'Forza d'urtò, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all'Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla di 'Movimento dei forconi' e pescatori che, da lunedì scorso, bloccano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l'aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali". Sempre secondo l'agenzia "A Palermo la situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada. Il traffico è normale e ordinato, non sono segnalati problemi di ordine pubblico causati dalla protesta; tuttavia, nelle pompe di benzina, si registrano lunghe code di automobilisti nella speranza di trovare il carburante. Nel capoluogo siciliano continua il presidio davanti all'ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all'ingrasso di via Oreto e all'altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza dello svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti". M5S ci saremo anche NOI belli&brutti
 
x tutti

Buona sera tutti/e
buone notizie
Indagati 6 persone di S&P dalla procura di Trani,Milano sta valutando
lo stanno dicendo su class
questi bastardi ammerikkani
sem a 451 dai che scendiamo piano piano
M5S ci saremo ancheNOI
:ciao::ciao::ciao:
belli&brutti
 
Buona sera tutti/e
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Indagati 6 persone di S&P dalla procura di Trani,Milano sta valutando
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questi bastardi ammerikkani
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luzzogno ti devo rimproverare troppo gentile con gli ammerikkani chiamarli bastardi e' un complimento
 
Dopo un anno di indecisione politica sia in Europa che negli Stati Uniti, il 2012 si delinea come un anno in cui si dovranno compiere delle scelte.

Tutto ha avuto inizio nel 2010, quando un paese il cui PIL ammontava a meno del 3% di quello europeo ha scatenato una grande crisi sistemica del debito governativo, tale persino da mettere in discussione l’esistenza del progetto politico europeo. Nel 2010 con il susseguirsi di una serie di crisi ravvicinate nel tempo, (la Grecia … l’Irlanda … il Portogallo), nel 2011 due altri importanti tessere del domino – Italia e Spagna – hanno subito un crollo. I numerosi summit europei hanno mirato a contenere la speculazione del mercato cercando, da un lato, di ridurre i deficit e, dall’altro, di imporre un certo livello di solidarietà finanziaria. Sebbene questi summit, che costituivano un’ultima chance, siano riusciti ad evitare che la bancarotta si diffondesse ulteriormente in Europa, la loro “strategia del bastone e della carota” ha finito per generare tutta una serie di concetti vaghi e pericolosi, di cui il Private Sector Involvement (PSI) volontario rappresenta l’esempio più eclatante. Implementato come un mezzo per sostenere il debito Greco, penalizzando però gli investitori privati, il PSI doveva essere applicato a tutti i paesi che ricevevano sussidi sovranazionali. L’idea di una più ampia applicazione del PSI è stata alla fine archiviata a causa delle pericolose questioni legali che tale misura avrebbe potuto generare. La durata dell’European Stability Mechanism (ESM) è un altro esempio significativo delle devianti strategie europee. Ben accetto nel marzo 2011 come mezzo per proteggere i paesi virtuosi, l’ESM, che ha soltanto accelerato il contagio indebolendo il debito dei paesi che ricevevano finanziamenti erogati lentamente, è stato infine archiviato per sempre.

Che ragioni sussistono, pertanto, per sperare in una risoluzione della crisi europea nel 2012 quando ci troviamo di fronte a tali ribaltamenti politici? Stranamente, le incertezze dell’anno scorso potrebbero essere l’inizio della soluzione. In primo luogo, perché alcune delle idee tossiche sollevate nel 2011 sono state abbandonate (un esito rassicurante, a condizione che non resuscitino). Inoltre, nel 2011 siè registrato un significativo progresso , in particolare in relazione alla sottile e non ortodossa reazione della Banca Centrale Europea. Come d’abitudine, la BCE ha suscitato sorpresa acquistando debito sovrano per il valore di oltre 200 miliardi di euro evitando così il disastro. Poiché vi sono buoni motivi per credere che essa continuerà, se necessario, a farlo, non dovremo sorprenderci di vedere il suo bilancio superare quota 500 miliardi nel 2012. Nel 2012 la debole crescita renderà più difficile per gli Stati Uniti ridurre il proprio debito. Questa sarà tuttavia lungi dal rappresentare una missione impossibile se gli europei riusciranno a riaffermare la propria credibilità. Qualora la Banca Centrale dimostrasse di essere, in un modo o nell’altro, un prestatore di ultima istanza e se gli Stati Europei compiessero progressi nel processo di solidarietà istituzionale, gli investitori faranno indubbiamente ritorno al debito di quei paesi con un buon margine di solvenza.
Negli Stati Uniti, il 2012 è anche l’anno delle elezioni, ovvero un anno in cui il fattore budget avrà un’influenza cospicua. Sebbene la FED farà sicuramente del suo meglio per sostenere l’economia ed ottenere tassi a lungo termine inferiori, l’eventuale decisione di continuare a percorrere la via della sregolatezza fiscale, prorogando il meccanismi di sostegno fiscale, eserciterà un’influenza negativa sui titoli di stato a lunga scadenza che sono, tradizionalmente, molto onerosi in un ambiente economico in via di recupero.
"Entrando nel 2012, l’investitore obbligazionario viene messo di fronte a due scelte: quella binaria europea … o l’alternativa USA?" afferma Nicolas Forest, Responsabile della strategia sul tasso di interessi di Dexia Asset Management. Le scelte da fare dovranno basarsi su un approccio altamente selettivo, anche nel caso dei paesi con rating AAA. In attesa di risposte concrete a queste domande, gli investitori potrebbero tenere d’occhio i paesi emergenti. Anche se i costanti disequilibri a livello globale stanno ulteriormente accelerando, la buona salute dei paesi in via di sviluppo rappresenta una vetrina costante di opportunità.

La valuta - prospetto per il 2012: tutti gli sguardi sono puntati sul dollaro
Nonostante la turbolenza all’interno dell’EMU, nel 2011 l’euro si deprezzato relativamente poco rispetto ai propri partner (solo -1,5%, in termini di tasso di cambio reale ponderato. Indipendentemente da questo, il declino continuerà quasi certamente per tutto il 2012. Anche se siamo sicuri che i governi europei faranno del loro meglio per evitarlo, il crollo dell’euro rimarrà nelle menti delle persone, e nessuno ne beneficerà. Troviamo le valute che rappresentano porti sicuri (lo yen giapponese, il franco svizzero) già abbastanza costose, data la tendenza all’apprezzamento già registrata nel 2011 unitamente al desiderio delle autorità di porre fine alla tendenza. Di conseguenza, il dollaro americano è la valuta che gettoniamo. Esso presenta migliori possibilità di apprezzamento rispetto all’euro, grazie alle più favorevoli prospettive di crescita degli USA, ai differenziali dei tassi di interesse che dovrebbero evolvere in suo favore, all’attuale economica valutazione e, in particolare, rispetto ad un euro. Quest’ultimo infatti soffrirà: (a) della sfiducia degli investitori nei confronti della crescita europea (b) della sostenibilità del debito, e (c) degli squilibri interni dell’EMU. Data questa prospettiva, crediamo che il livello dell’euro/dollaro scenderà a 1,20 nel corso del 2012 e che per quest’anno il dollaro rappresenti un’interessante opportunità di diversificazione.

Il credito – Prospettiva per il 2012: il sole dopo la pioggia
Nel 2011 l’accelerazione della crisi sovrana e la revisione delle prospettive di crescita si sono dimostrate pregiudizievoli per il credito. Si è trattata della seconda peggiore performance negli ultimo dieci anni, inferiore del 4,7% rispetto al rendimento delle obbligazioni governative tedesche. Il premio di rischio si è esteso di 161 punti base, aumentando così a 382 bps, risultato di una correlazione quasi perfetta con i debiti sovrani derivante, da un lato, dalla localizzazione delle aziende in paesi indeboliti e, dall’altra, dal settore finanziario europeo che si trova tuttora nell’occhio del ciclone.
Ad ottobre 2011, periodo in cui sono stati effettuati gli stress-test sul settore bancario europeo, l’EBA ha richiesto che il capitale azionario, nel senso stretto della parola, fosse urgentemente aumentato al 9% a partire da adesso fino a giugno 2012 . Tale azione rappresenta un fattore positivo per i detentori dei crediti garantiti senior. Per gli aumenti di capitale le banche dovrebbero, come priorità, fare uso di risorse private (autofinanziamento, riacquisto di debito senior, emissioni di titoli azionari, …) prima di rivolgersi agli Stati Uniti.
I regolamenti più stringenti e le prospettive economiche stanno portando al deleveraging del sistema bancario.
Da tre mesi a questa parte, le banche europee hanno seriamente lavorato per rendere più severi i propri standard di credito poiché la minaccia di una contrazione del credito e le relative conseguenze macroeconomiche stanno preoccupando le autorità. Le misure eccezionali sulla liquidità della BCE dovrebbero aiutare ad attenuare questo fenomeno e ad ossigenare il settore che dovrà affrontare livelli importanti di rifinanziamento nel 2012 (circa €250 miliardi nel primo trimestre). Non pensiamo però che molti dei fondi presi a prestito dalla BCE saranno investiti nell’acquisto di prestiti sovrani, ancora considerati attivi rischiosi da parte delle istituzioni bancarie.

Nel 2012 l’austerità fiscale accompagnerà l’Europa in una recessione di minore portata, largamente incorporata negli spread non-finanziari (246 bps), che includono anche i premi di illiquidità. Nel corso dei prossimi dodici mesi, prevediamo un leggero deterioramento del rapporto di indebitamento del settore bancario a 2,37, che è, tuttavia, al di sotto del 2,82 suggerito dall’attuale livello dello spread, e non avrà conseguenze impreviste sulla qualità del credito, dato che la prudenza sul piano fiscale rimarrà una caratteristica primaria nel 2012.
"Tornerà il sole dopo la pioggia e, anche se la volatilità del mercato finanziario continuerà finché non si verrà trovata una soluzione praticabile per risolvere la crisi del debito sovrano, gli attuali livelli degli spread costituiscono una valutazione invitante", spiega Koen Van de Maele, Responsabile della gestione obbligazionaria di Dexia Asset Management. Il punto di pareggio dello spread a 12 mesi sul senior banking a quota 120 allude ad una sovra performance del credito nell’anno. Inoltre, una volta mitigata l’avversione al rischio, i fattori tecnici, come l’offerta negativa del debito e la disponibilità di risorse per gli investitori, sosterranno questa asset class.
Dopo un avvio prudente, saremo disponibili e pronti, nei prossimi mesi, a cogliere le opportunità che ci saranno offerte procedendo sulla nostra strada, costruendo un’esposizione più specifica al credito. "Stiamo optando per le emissioni di obbligazioni bancarie privilegiate (per la loro valutazione invitante), obbligazioni garantite (in quanto per natura emissioni sicure), obbligazioni di società di paesi periferici ad eccezione dei finanziari (quali Telefonica, Iberdrola, Enel, … per la loro varietà geografica e/od operativa) obbligazioni corporate non finanziarie con rating BBB (Pemex, Veolia, Vale, … per la qualità del credito). Stiamo tuttavia sottopesando gli emittenti con un alto grado di ciclicità e il debito finanziario subordinato", sono state le parole di Koen Van de Maele a chiusura del suo intervento
 
Draghi declassa le agenzie di rating ad Abu Dhabi

L'Europa dovrebbe avere un proprio sistema di rating. La pensa così il governatore della Bce Mario Draghi, che ha affidato il disappunto verso l'azione degli organismi di valutazione -Moody's, Standard&Poors' e Fitch - ad un intervento durante un convegno con le banche centrali e le agenzie monetarie del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Secondo il numero uno dell'istituto centrale europeo, la reputazione delle agenzie di rating è stata intaccata durante la crisi. Ci sono "progressi nell'affrontare la mancanza di disciplina fiscale e le riforme strutturali" in molti Paesi di Eurolandia, che stanno correndo ai ripari con "determinazione e realismo", ma in definitiva, secondo Draghi, sarebbe necessario abituarsi a vivere senza agenzie di rating, creano invece un sistema europeo ad hoc.







La Bce ha evitato crisi di liquidità



Parlando dell'azione della Bce, e in particolare del prestito illimitato a lungo termine a tasso dell'1% concesso a dicembre dall'Eurotower, Draghi ha affermato che questa mossa ha evitato una seria crisi di liquidità, e che verrà certamente ripetuta a febbraio.In quella occasione ci si aspetta una domanda inferiore ma comunque alta: si stimano 489 miliardi di euro distribuiti, contro i 500 concessi alle banche a fine 2011.

Le misure sull'euro, ha aggiunto Draghi, faranno sì che la moneta unica esca dal 2012 in una forma migliore. Draghi ha inoltre detto che l'economia dell'area euro, pur mostrando segnali di stabilizzazione su alcune attività, presenta rischi di peggioramento.



Infine, riferendosi al Fondo Monetario Internazionale, il governatore della Bce ha detto che l'Europa e gli altri Paesi stanno cercando di rafforzarne le risorse, anche se queste non andranno tutte a favore dell'Europa, che non è "il solo problema del FMI". Draghi non ha commentato l'andamento delle trattative della Grecia con gli investitori privati, dato che la Bce non ha alcun ruolo nei negoziati.
 
Buona giornata a tutti/e
giornata tranquilla ingessata pochi volumi sarà x questo?


Mercati/ Borse europee incerte


Venerdì, 20 gennaio 2012 - 08:35:00
Avvio contrastato e poco mosso per le principali Borse europee. A Londra l'indice Ftse 100 sale dello 0,1%. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,11% a 15.636 punti. A Francoforte il Dax scende dello 0,09% a e il Cac 40 di Parigi cresce dello 0,1%. In calo dello 0,11% Madrid. Gli investitori paiono orientati a tirare il fiato dopo aver spinto, ieri, gli indici sui massimi degli ultimi cinque mesi e mezzo.
I riflettori dei mercati sono puntati sulle trattative tra la Grecia e i detentori di bond ellenici sullo swap del debito. Oggi si incontrano di nuovo, per il terzo giorno consecutivo, governo e creditori privati. Piu' vicino un accordo nel negoziato per evitare un default. "L'atmosfera e' buona, abbiamo fatto progressi e oggi ci rivediamo", ha detto il ministro dell'Economia, Evengelos Venizelos, al termine della trattativa di ieri. I rappresentanti dei creditori hanno definito "produttivi" i colloqui.
Nelle prime contrattazioni il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi scende a 450 punti. Il rendimento e' al 6,3%.
La Borsa di Tokyo chiude in rialzo, ai massimi da due mesi, dopo i buoni risultati trimestrali della banche Usa e le aste in Spagna e Francia. L'indice Nikkei termina la sua corsa con un guadagno dell'1,47% a 8.766,36 punti. Sale del 5,2% il gruppo di brokeraggio Nomura e del 6,2% la rivale Daiwa Securities Group.


M5S ci saremo anche NOI
:ciao::ciao::ciao:
belli&brutti
 
Buona giornata a tutti/e
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Avvio contrastato e poco mosso per le principali Borse europee. A Londra l'indice Ftse 100 sale dello 0,1%. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,11% a 15.636 punti. A Francoforte il Dax scende dello 0,09% a e il Cac 40 di Parigi cresce dello 0,1%. In calo dello 0,11% Madrid. Gli investitori paiono orientati a tirare il fiato dopo aver spinto, ieri, gli indici sui massimi degli ultimi cinque mesi e mezzo.
I riflettori dei mercati sono puntati sulle trattative tra la Grecia e i detentori di bond ellenici sullo swap del debito. Oggi si incontrano di nuovo, per il terzo giorno consecutivo, governo e creditori privati. Piu' vicino un accordo nel negoziato per evitare un default. "L'atmosfera e' buona, abbiamo fatto progressi e oggi ci rivediamo", ha detto il ministro dell'Economia, Evengelos Venizelos, al termine della trattativa di ieri. I rappresentanti dei creditori hanno definito "produttivi" i colloqui.
Nelle prime contrattazioni il differenziale di rendimento tra i Btp decennali e i Bund tedeschi scende a 450 punti. Il rendimento e' al 6,3%.
La Borsa di Tokyo chiude in rialzo, ai massimi da due mesi, dopo i buoni risultati trimestrali della banche Usa e le aste in Spagna e Francia. L'indice Nikkei termina la sua corsa con un guadagno dell'1,47% a 8.766,36 punti. Sale del 5,2% il gruppo di brokeraggio Nomura e del 6,2% la rivale Daiwa Securities Group.


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belli&brutti

si tratta solo di far capire al mercato che non falliamo, almeno stavolta perche' abbiamo i dindi in banca:D
io personalmente non ho mai visto fallire nessuno coi soldi in banca....
questa e' la situazione attuale in italia.....
ci stanno spennando per tappare i buchi che i porci della casta hanno fatto.....
finche' ci saranno polli da spennare il banco non salta.....:rolleyes:;)
 
l'uomo perfetto

scilipoti-pianista.jpg


L'on. Scilipoti al pianoforte

Ma il nostro sagace Monti, che non fa il pagliaccio e porta il massimo rispetto alla Merkel, s'è fatto un giretto alla City che conta e qualche risultato sembra arrivare...
yes.gif


Il punto è sempre il solito: il prof è "a tempo determitato" e tra un anno ci toccherà sorbirci di nuovo le penose e inutili lagne dei vari cicchetti, le risse, gasparri, scilippoti, straguadagno.... e chi più ne ha più ne metta...
rolleyes.gif


Questo è il nostro vero problema, AZZERIAMO IL PALAZZO o non ne usciremo!!...
ko.gif
 
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Ma il nostro sagace Monti, che non fa il pagliaccio e porta il massimo rispetto alla Merkel, s'è fatto un giretto alla City che conta e qualche risultato sembra arrivare...
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Il punto è sempre il solito: il prof è "a tempo determitato" e tra un anno ci toccherà sorbirci di nuovo le penose e inutili lagne dei vari cicchetti, le risse, gasparri, scilippoti, straguadagno.... e chi più ne ha più ne metta...
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Questo è il nostro vero problema, AZZERIAMO IL PALAZZO o non ne usciremo!!...
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e' quello che mi preoccupa....mica monti.....
via monti= lo stesso cialtroname che ci ha rovinati....:wall::wall:
 

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